PROVA Casco Arai RX-7 V EVO, quando un marchio ti entra nel cuore

Il nostro test sia su strada che in pista del non plus ultra del know how di Arai

Poco tempo fa vi abbiamo parlato dettagliatamente del marchio Arai e della prova del casco RX-7V EVO (clicca qui). Questa volta, invece, voglio raccontarvi della mia esperienza personale con il brand giapponese.

UN BRAND CHE SEMBRAVA IRRANGIUNGIBILE, MA POI MI HA ACCOMPAGNATO PER UNA VITA

Tutto è iniziato con l’acquisto della mia prima moto, circa 22 anni fa. Una Honda CBR600RR del 2004. Una moto ai miei occhi bellissima, tanto bella ma quanto “cattiva” per un ragazzo alle prime armi. Non ero molto bravo a guidare e conoscevo ben poco i marchi che ruotavano intorno al mondo delle due ruote. Ricordo che comprai il primo casco integrale che vidi in un negozio di passaggio. Un casco piuttosto economico e poi addirittura di tue taglie più grandi. Passò qualche mese ed entrai per curiosità in un altro negozio, ma questa volta consigliato da un amico. All’ingresso su un piedistallo e con un faretto che lo illuminava, aveva un casco firmato ARAI. Non chiedetemi perché, sarà stata l’atmosfera, ma guardando solo la forma, capì subito che quel modello era il mio “sogno”. Passarono settimane ed ogni volta che passeggiavo dinanzi a quella vetrina mi fermavo ed ammiravo quel casco, sempre lì sul piedistallo. Un giorno presi coraggio e chiesi maggiori informazioni. Dopo tutta una serie di note tecniche spiegate ad ogni modo, il costo per me era di fatto proibitivo. Con “rispetto” ringraziai il commesso e chiesi se potessi iniziare ad entrare nel mondo Arai, ma con un altro modello più vicino alle mie tasche.

Felicissimo comprai il mio prima Arai modello Condor. Come un bambino uscito da un negozio di caramelle aprì subito il pacco, misi il casco e partì per un bel giro verso la Costiera Amalfitana. Che emozione, che gioia, avevo finalmente un Arai. Perfetto nelle dimensioni, leggerissimo e con una ventilazione interna raffinata. Scorrono veloci un paio di settimane ed avendo ammirato per anni piloti come Spencer, Doohan e Schwantz mi venne il desiderio di portare la moto in pista.

Un brand può fare la differenza nel sentirti più “completo”? Non sono convinto di ciò, ma sicuramente un prodotto che ti fa sentire più sicuro, più a tuo agio e che ti avvicini quanto più ai tuoi idoli permette sicuramente di emozionarti. Entrati in pista fu un giorno bellissimo, mi si aprì un nuovo mondo. In testa avevo il casco con lo stesso marchio dei miei idoli. Non lo dimenticherò mai.

Come in alcune storie di amore, però, arrivò il momento di lasciarci. Di chilometri ormai il Condor ne aveva fatti e anche qualche caduta aveva subito, confermando le sue caratteristiche di casco sicuro. Contento del primo acquisto, rilanciai con un nuovo modello ma più vicino al sogno ancora da raggiungere. L’Arai Viper GT, sempre in tonalità black.
Un casco stradale adatto a macinare chilometri e all’occorrenza valido per uscite in pista. Passò qualche altro anno e ormai diventato un motociclista più che maturo sia nella pratica che nel saper spendere al meglio i propri risparmi, finalmente ero pronto a comprare il tanto agognato Arai RX-7 GP in replica Colin Edwards. Una colorazione perfetta a completare graficamente il mio completo da pista. Sembrerà strano, ma lo desideravo da così tanto tempo che ai primi giri in pista mi sembrava di essere ancora più veloce, più sicuro, più a mio agio.

Un casco può renderti felice? Indubbiamente si, sembrava fatto appositamente per me. Anche perché tutti e tre i caschi “sfortunatamente” li ho messi alla prova in cadute rovinose e per mia “fortuna” ho sempre avuto in testa un Arai.

ARAI RX-7 V EVO – JR65 RED – LA PROVA

In tutti questi anni di prove moto/prodotto, diversi sono i caschi che ho ricevuto in test. Quest’anno ho avuto l’opportunità di provare l’evoluzione dell’ultimo RX-7.
Ad un occhio meno attento il nuovo casco Arai sembra non aver alcuna differenza con i suoi predecessori. La forma della calotta esterna liscia è rimasta invariata. Progettata per scivolare senza opporre resistenze, così come le prese d’aria sono realizzate per non creare improvvise decelerazioni in caso di urti. La forma anatomica della calotta esterna migliora la tenuta e l’adattamento alla forma naturale della testa. Ad un occhio più attento, infatti, diverse sono le migliorie apportate su un prodotto già vincente.

Partiamo dal sistema di sgancio del cambio visiera. Il sistema precedente non era di facile utilizzo, alquanto complicato ai meno esperti e sembrava di poter rompere facilmente le placche laterali. Il nuovo sistema è tutt’altra storia. Le placche laterali si sganciano in un attimo, spingendo sulle leve e si effettua il cambio visiera in una manciata di secondi.
La presa d’aria centrale offre un flusso d’aria in ingresso dell’11% maggiore, migliorando al contempo lo scambio termico. Le nuove prese d’aria integrate nei guanciali forzano l’aria dalla zona laterale del viso fino agli estrattori posteriori. I Diffuser presentano prese d’aria maggiorate del 19%. Entrambi i sistemi lavorano in sinergia con l’Air-Wing per migliorare la stabilità alle alte velocità.

Anche il sottogola è un elemento che fa la differenza. Installato alla base del casco, aiuta ad accentuare ulteriormente la forma a uovo ed a massimizzare l’efficienza aerodinamica. Il sottogola blocca l’ingresso dell’aria dalla parte inferiore della mentoniera e crea allo stesso tempo una zona di depressione per incrementare la funzione di estrazione dell’FFS forzando l’estrazione dell’aria dalla zona bocca. Il nuovo sistema di ventilazione riduce ulteriormente la rumorosità.
Come già anticipato per tutti i dettagli vi rimandiamo all’altra prova (clicca qui) ma volutamente ho citato le caratteristiche che subito mi hanno fatto notare le differenze.

Tornando alla prova, la calzata è perfetta, di cranio sono una taglia S ed è giusta. Non è grande e non è piccola e si adatta millimetricamente alla conformazione della mia testa, anzi, sembra un prodotto fatto su misura. Il nuovo casco Arai l’ho provato in prima battuta in pista, in sella agli ultimi bombardoni del marchio tedesco BMW.
Il casco sul circuito offre zero turbolenze, un bel ricircolo d’aria interno che costringe anche a chiudere qualche presa d’aria, precisamente della mentoniera e quelle poste sulla visiera. La sudorazione è giusta, la ventilazione interna è perfetta.
La visibilità data dalla nuova visiera è ottima, non vi sono punti meno visibili che a volte con altri caschi si è costretti a cambiare posizione della testa.
Rispetto al mio RX-7 GP è un notevole passo in avanti, considerando che già ero ampiamento soddisfatto. Raggiungere questi livelli di attenzione di qualità su un prodotto che continua ad evolvere non è da tutti e non trovare difetti nel suo modo di penetrare l’aria e di non disturbare nemmeno alle velocità missilistiche, sono caratteristiche che pochi marchi possono vantare.

Per uso stradale RX-7 V EVO lavora bene, ma è un po’ “eccessivo”. Provato sia su una Suzuki GSX-8R che su una Suzuki Hayabusa, sulla seconda è un po’ più “a suo agio”. Di contro, l’insonorizzazione del casco è meno indicata all’utilizzo stradale, dopo circa 200km a velocità sostenuta sono tornato a casa un po’ “stonato”. Come la stessa casa giapponese consiglia, per uso stradale è indicato comprare il modello Arai Quantic e non vediamo l’ora magari di provarlo in futuro.
Sulla base della mia esperienza anche la qualità nel tempo perdura. Il mio “vecchio” RX-7 che utilizzo a distanza di anni, ha gli interni ancora impeccabili e il tempo sembra non aver intaccato minimamente le parti più esposte ad usura come imbottiture, cinturino etc etc.

L’unico elemento del nuovo RX-7 V EVO con cui non ho ancora fatto “amicizia” è la leva dello sgancio per alzare la visiera rapidamente. Quando ci si ferma e si hanno ancora i guanti, ho difficoltà a sganciare rapidamente il blocco, specie quando fa caldo e si ha fretta di aprire la visiera.
Per il resto è un casco ARAI e c’è poco da aggiungere, negli anni il suo prezzo è aumentato ma è aumentata anche la qualità. In giro ci sono tanti altri brand che offrono caschi TOP di gamma indicati per la pista ed un paio di nomi li vorrei che appartenessero alla mia collezione ma al momento sul piedistallo, ho ancora lui RX-7.

CARATTERISTICHE

4 Calotta esterna PB-SNC2
4 Sistema visiera ad asse variabile (VAS)

Ventilazione
4 Free Flow System (FFS) – Sistema flusso libero
4 Nuove Brow Vent integrate nei guanciali

Ventilazione frontale
4 Presa d’aria centrale superiore – immissione
4 Sistema Diffuser
4 Brow Vent frontali estese alla zona tempie**
4 Presa d’aria mentoniera a tre posizioni

Ventilazione posteriore
4 Estrattore paranuca
4 Estrattori calotta posteriori

Aerodinamica
4 Spoiler mentoniera
4 Sistema Air Wing® brevettato regolabile**

Visiera
4 Visera VAS Max Vision con funzione De-Mist
4 Nuovo sistema di chiusura e sostituzione visiera
4 Lente Pinlock Max Vision inclusa

Interni
4 Interni in materiale antibatterico
4 Guanciali interni removibili, lavabili e personalizzabili in varie misure
4 Calottina interna removibile, lavabile e
personalizzabile in varie misure
4 Paranuca sostituibile
4 Tasche auricolari intercom integrate nei guanciali
4 Facial Contour System facciale (FCS)
4 Imbottiture guanciali “Peel Away” removibili (5mm)
4 Imbottitura calottina interna “Peel away” removibile (5mm)
4 Imbottitura centrale ottimizzata per massimizzare lo
spazio nell’area frontale

Comfort
4 Emergency Release System (ERS)
4 Paranaso
4 Sottogola removibile

Omologazione
4 ECE R22-06

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