MV Agusta Dragster 800, ora non ha più segreti

Tanta elettronica e ABS, ecco l'ultima nata della famiglia "Trepistoni"

Dopo i rumors, le foto rubate e, da ultimo, il video ufficiale, compare sugli schermi in veste ufficiale, la nuova MV Agusta Dragster 800. Per la nuova nata in casa MV non ci sono davvero più segreti e si mostra in tutta la sua aggressività ed impudenza, grazie ad un insieme di elementi riuniti in uno stile radicale. Ma tutto è radicale in questa moto, nessun compromesso.

Come dicevamo poche settimane fa in occasione delle prime news su questa moto, Dragster è un riuscito mix di elementi presi dagli stili di Brutale 800 e Rivale. In una naked ad alte prestazioni si parla di piacere di guida, potenza, leggerezza, meccanica in vista… ma qui bisogna andare un tantino oltre: Dragster, per come è configurata, è una moto irriverente, provocatrice nell’anima e senza compromessi; a ben guardare l’unico compromesso, può essere considerato il coraggioso passeggero! Nonostante un codino…”inesistente” qualche spazio ancora gli viene concesso, pedane comprese.

Non c’è bisogno di scorrere i dati per percepirne le qualità dinamiche. Abbiamo un avantreno che si prospetta davvero granitico, che in tandem con il corto interasse di 1.380 mm, saranno in grado di restituire una moto agile e precisa, una lama poco incline al perdono. Davanti c’è una Marzocchi pluriregolabile da 43 mm USD, con una corsa utile di 125 mm, dietro troviamo un mono Sachs vincolato ad un monobraccio in alluminio. Quest’ultimo sorregge una ruota da 17” (inedito il disegno delle razze) con l’elemento caratterizzante la nuova Dragster, uno pneumatico da 200 mm. Freni chiaramente marchiati Brembo: 320 mm di diametro per la coppia di dischi all’anteriore, corredati da pinze a quattro pistoncini. Il tutto in 167 kg di peso senza fluidi.

La posizione di guida è in stile Rivale con, anche in questo caso, un po’ di pepe in più. La seduta è alta (81 mm da terra) ma ben conformata, busto inclinato per caricare il muso basso ed acquattato, pedane alte, dove ci si aspetta da una sportiva. Zero compromessi, tante emozioni.

Il progetto Dragster 800 condivide con le sorelle il layout telaistico (la progettazione è studiata ad hoc), una struttura portante in tubi di acciaio ALS, integrata da piastre in lega leggera di alluminio nella zona del fulcro del forcellone. Il telaio sorregge il tre cilindri preso dalla Brutale 800, personalizzato nell’erogazione al nuovo utilizzo. Quindi abbiamo 125 CV a 11.600 giri/min e 81 Nm di coppia a 8.600 giri/min, un motore fortemente superquadro (solo 54,3 mm di corsa), dotato di cambio 6 marce estraibile.

Tutta l’esuberanza è tenuta a bada dal pacchetto elettronico già presente su altre motociclette made in Schiranna, come ad esempio la Rivale. Da lei proviene il sistema MVICS (Motor & Vehicle Integrated Control System), il controllo gestione motore che opera mediante una centralina di controllo motore Eldor EM2.0 ed il corpo farfallato Mikuni Ride-By-Wire. I parametri possono essere modificati dal pilota, permettendogli la scelta tra tre mappature – Sport, Normal Rain – con in più una quarta mappa “custom” che lascia all’utilizzatore la possibilità di settare risposta motore, limitatore di giri, erogazione coppia, sensibilità del comando gas e freno motore. Non manca un controllo di trazione specificatamente settato per la Dragster, su otto livelli e disinseribile.

Dragster esce soltanto in versione ABS di serie e costa 13.490 euro. Due i colori: bianco oppure grigio avio metallizzato opaco.

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