Harley-Davidson Nightster Special 2023: erede designata [PROVA SU STRADA]
Tende la mano alla 883, raccogliendo un testimone pesante
Harley-Davidson Nightster Special – Classico e moderno si mescolano per dare vita ad un modello che raccoglie un’eredità davvero mostruosa: a lui – perché in H-D lo chiamano “il” Nightster – infatti, tocca proseguire la storia che il marchio americano ha fatto con la sua 883, l’icona più longeva nata sotto al segno del Bar&Shield.
Roadster autentica
Peccato che una delle Scenic Drive più belle di tutta la California, la Pacific Coast Highway, sia decisamente fuori mano, perchè sarebbe lo sfondo perfetto per questa prova. Il Nighster Special non tradisce le aspettative e profuma di States, da qualsiasi angolazione la si guardi. Linee da roadster mescolate alla più moderna tecnologia, danno vita ad una moto che strizza l’occhio ai puristi del marchio, pur sapendo che – chi le Harley le ama e le vive da sempre – sarà restio ad accettare il nuovo corso dell’azienda di Milwaukee. Purtroppo però, le sempre più stringenti norme anti inquinamento hanno obbligato le Case a intervenire in modo profondo sui propri modelli. E dopo più di mezzo secolo sotto il segno della 883 declinata in molteplici versioni, eccola cedere il passo al nuovo Nightster che oggi abbiamo la possibilità di provare nella ancor più raffinata versione Special: la prima differenza rispetto alla “base” se così la vogliamo definire, sono i bellissimi cerchi in alluminio dal design innovativo verniciati con una tinta che richiama il colore del nuovo propulsore Revolution Max e dotati di sensore TPMS, ponendosi in netto contrasto con il nero che caratterizza le altre sovrastrutture. L’unico elemento colorato è il famosissimo Peanut, il serbatoio di casa Harley che qui funge da cover dell’airbox perchè il serbatoio vero e proprio è in posizionato sotto la sella. Sul Nightster Special, il logo utilizzato è quello del 1970 che, sui colori scuri come il Bright Billiard Blue dell’esemplare in prova, stacca tantissimo regalando un autentico tuffo nel passato. Bassa e dal look possente mostra – nella visuale laterale – il nuovo propulsore Revolution Max, incastonato come una gemma nel telaio a traliccio nero lucido, medesima tinta utilizzata anche per il parafango anteriore e per la struttura che ospita il sellino passeggero, ulteriore dotazione della versione Special, concepita per i viaggi di coppia. Esteticamente armoniosa e ben proporzionata nelle linee, mostra il fianco destro caratterizzato dalle belle coperture delle teste e dalle linee di scarico che si uniscono dando vita alla classica singola uscita in stile Harley; il lato sinistro invece, appare più disordinato a causa di alcuni cavi che rimangono parzialmente a vista, pur se goffamente nascosti nella paratia del radiatore. La moderna dotazione è completata dall’illuminazione totalmente a led abbinata alle frecce Bullet con logo all’interno. Di sicuro, la storia delle Sportster By H-D rivive in questo nuovo modello che, come ha dichiarato Jochen Zeitz – Presidente e CEO di Harley-Davidson – “è una tela per la creatività e la personalizzazione, che offre la piattaforma più recente quale base di customizzazione ed espressione dedicata sia ai nuovi riders che ai membri storici della famiglia Harley-Davidson”.
Impostazione senza tempo
Inutile descrivere la triangolazione o la posizione di guida del Nightster Special: sedersi su un’Harley vuol dire tenere le braccia larghe e semitese, il busto più o meno proteso in avanti e poggiare i piedi su pedane montate in posizione centrale. Gli ingredienti sono quelli ideali per una guida stress free, fatta per concentrarsi sul viaggio: la sella è abbastanza comoda e accogliente ma il rivestimento liscio la rende scivolosa. Quando si apre il gas richiamando tutta la coppia del Revolution Max, si prova quella sensazione di arretramento che porta ad irrigidire gli avambracci aggrappandosi al manubrio. Sul Nightster Special, proprio il manubrio è più in alto e più vicino al rider grazie all’adozione di una coppia di risers da 12,5 cm che riposizionano i comandi, alleggerendo l’inclinazione del busto in avanti. Una volta in sella, si apprezza la seduta posta a circa 69 cm dal piano strada: da fermi, la stabilità è totale e la semplicità di manovra lascia a bocca aperta: il serbatoio sottosella ed il baricentro basso, fanno dimenticare il peso che si attesta a 219 kg in ordine di marcia. I blocchetti, semplici ma intuitivi, raccolgono tutti i tasti necessari a muoversi nel menù di marcia. L’esclusivo schermo TFT tondo da 4” visualizza tutte le funzioni di strumentazione e infotainment in modo chiaro e semplice: al centro la velocità è ben leggibile mentre il contagiri scorre seguendo il classico schema a mezzaluna nella parte superiore del display, permettendo di avere sempre sott’occhio la condizione del motore. Una piccola icona posizionata centralmente ci mostra in che modalità di guida siamo mentre, nella parte inferiore, c’è spazio per tutti i messaggi di avviso e per le informazioni di bordo, navigabili tramite i comodi tasti sul blocchetto destro. Grazie all’App Harley-Davidson disponibile sia per iOS che per Android ed al supporto Bluetooth, è possibile sfruttare una moltitudine di funzioni molto comode come la navigazione, gestendo il tutto tramite i tasti presenti sul blocchetto sinistro e visualizzando sullo schermo le info per arrivare a destinazione.
Tecnologia moderna, guida iconica
Il nuovo corso di Harley-Davidson ha previsto una bella iniezione di tecnologia anche per il Nightster che rappresenta oggi la porta di accesso alla famiglia più esclusiva d’America. Il pacchetto di assistenza al rider comprende l’ABS a due vie, il Traction Control disattivabile e il DSCS, un sistema che, in caso di perdita di aderenza della ruota posteriore in decelerazione magari a seguito di una scalata ad alto numero di giri su fondo scivoloso, interviene aumentando la coppia motrice, fino al recupero dell’aderenza ottimale. Sono disponibili tre Ride Modes che sono il risultato del differente bilanciamento tra erogazione della potenza, freno motore, intervento dell’ABS e del TCS. La modalità Road è perfetta per l’utilizzo quotidiano ed è caratterizzata da una risposta dell’acceleratore lineare e potenza ridotta ai medi regimi, in combinazione con ABS e TCS tarati appositamente per l’uso stradale normale; il mode Sport invece, esalta le caratteristiche del propulsore, garantendo la massima potenza e una risposta dell’acceleratore immediata, abbinata a TCS ed ABS impostati al minimo ed un freno motore più presente. Immancabile la mappa Rain, ideale in condizione di scarsa aderenza: TCS ed ABS sono in modalità conservativa mentre, erogazione e potenza massima, vengono limitati per prevenire reazioni incontrollate della moto. La navigazione tra i Ride Modes avviene tramite il tasto dedicato presente sul blocchetto sinistro: tre icone ben distinte si alternano sulla parte superiore del monitor, permettendo al rider di identificare immediatamente quella scelta.
Born in the USA
Il cuore del Nightster Special è il nuovo Revolution Max 975T raffreddato a liquido che monta un doppio albero a camme in testa con testate a quattro valvole e pistoni forgiati in alluminio; sfrutta la distribuzione a fasatura variabile e i nuovi corpi farfallati sono posizionati tra i cilindri per creare la minor turbolenza possibile e agevolare il passaggio dei flussi d’aria. La lettera “T” nella denominazione del motore sta per “torque”, a voler evidenziare la coppia che il bicilindrico a V di 60° riesce ad erogare. Certo, non parliamo dei valori esagerati ai quali ci hanno abituato le sorelle della gamma Cruiser, ma abbiamo comunque 95 Nm a 5000 giri/min ed una potenza massima di 90 cv a 7500 giri: ne risulta un motore con una curva di coppia lineare e senza picchi, caratterizzato da un’erogazione omogenea che spinge senza incertezze arrivando al limitatore e facendola sembrare una Harley quasi sportiva, grazie anche alla riduzione delle vibrazioni ottenuta per mezzo dei due alberi di bilanciamento, uno sistemato nel carter e uno nella testa anteriore.
Come va su strada
Sul Nightster Special, il telaio a traliccio sfrutta il motore come elemento stressato: questa scelta ha permesso di contenere il peso globale, di incrementare la rigidità torsionale e di aumentarne la stabilità, grazie anche alla scelta di posizionare il serbatoio da 11.7 lt sotto alla sella, contribuendo all’abbassamento del baricentro. Animato il Revolution Max e regolate le leve, ci accorgiamo immediatamente di come la frizione stacchi subito e senza preavviso, rischiando più volte lo spegnimento. Il peso della piccolina di casa Harley, scompare non appena si parte, anche se alle basse velocità, la ruota anteriore da 19” tende a chiudere la traiettoria; la posizione in sella è comoda ed il manubrio aperto e lievemente arretrato, permette una guida disinvolta, senza stress. Non brilla per agilità nel traffico ma questo non è limitante, soprattutto se si pensa che non è l’ambiente urbano quello per il quale è stata progettata. L’assenza di vibrazioni è notevole, almeno quanto lo è – purtroppo – quella del suono tipico che ha sempre permesso di riconoscere il motore Harley da qualsiasi altro propulsore in circolazione. Con 1.556 mm di interasse e 30° di inclinazione del cannotto di sterzo, è facile capire che il DNA del Nightster è indiscutibilmente quello di una roadster che diverte se guidata su strade ricche di curve raccordate tra loro, che permettono lenti cambi di direzione e una guida scorrevole con l’anteriore che traccia la traiettoria ed il posteriore che segue bene, fino a che le velocità restano a nei limiti.
Aumentando l’andatura e arrivando ai limiti del Revolution Max, il Nightster va in crisi ed inizia a ondeggiare, non tanto a livello di telaio quanto di sospensioni: la morbidezza della forcella Showa Dual Bending accoppiata ai due ammortizzatori posteriori regolabili solo nel precarico, non digeriscono molto bene le asperità dell’asfalto e faticano a tenere il passo di una guida più molto più spinta. Ma di cosa stiamo parlando? Di come non deve essere guidata questa moto! Per questo la promuoviamo a pieni voti come roadster: il motore ai bassi è educato ed omogeneo, gira bene e permette di tenere marce alte anche a 3000 giri, riprendendo agilmente con una rapida apertura del gas. Se invece si fa più sul serio, in mappa Sport, il Revolution Max cambia carattere dopo i 5000 giri/min, diventano più pieno e spingendo in avanti il Nightster in un modo che quasi non ti aspetti. Attenzione a non esagerare però: dopo i 32° di angolo di piega, saranno le pedane ad avvisarvi del contatto con l’asfalto e, considerando che regge bene la discesa in piega anche ad angolazioni maggiori, trovarvi al service con le pedane da cambiare, potrebbe essere una cosa non sporadica. Occhio che i ricambi Harley, non sono gratis! Una nota dolente, se così si può dire, è rappresentata dall’impianto frenante: il disco singolo da 320 mm anteriore morso dalla pinza Brembo a 4 pistoncini, ha spesso bisogno dell’aiuto del freno posteriore per ridurre al massimo lo spazio di arresto. Questo è dovuto anche al set-up della forcella che affonda molto, allungando lo spazio di frenata. Nulla di preoccupante, qualche accortezza in più dopo aver preso le misure con il Nightster, e non vi troverete mai impreparati.
Conclusioni e prezzo
L’eredità è pesante ma i presupposti per fare bene ci sono tutti: il Nightster Special rappresenta in modalità 2.0 quello che la 883 è stata per anni. Si sente la mancanza del sound Harley autentico e, per un purista old-style, i controlli elettronici, le mappe e la presa USB di serie, sono “di troppo”. Ma il futuro impone scelte sempre più stringenti e riuscire mantenere intatto il DNA Harley-Davidson, non è cosa facile: l’azienda di Milwaukee però, ha fatto del suo meglio ed ha immesso sul mercato una roadster che – pur essendo evoluta – regala sensazioni che non deluderanno nemmeno i puristi più integerrimi. Le scelte stilistiche sono sempre al top, basti vedere la cura con cui sono realizzati i dettagli come gli intrecci dei raggi dei cerchi o gli specchietti bar-end, mentre, lo stile – anche in questo caso – non conoscerà il passare del tempo. C’è poi un motore innovativo che gira bene e che promette lunghissime percorrenze grazie ai quasi 20 km/l rilevati andando tranquilli. Ma quanto costa la “entry-level” di Milwaukee? Nella storica tinta Vivid Black, parte da un listino di 16.450 € ai quali ne vanno aggiunti altri 300 se si preferisce scegliere tra Black Denim, Industrial Yellow o lo splendido Bright Billiard Blue dell’esemplare in prova. Il Nightster dovrebbe subire la sorte delle Sportster che hanno fatto la storia di H-D, fungendo quale base per le personalizzazioni più disparate. Al momento però, a catalogo manca quello che sarebbe forse l’accessorio più richiesto: un terminale Screamin’ Eagle capace di regalare a questo innovativo propulsore, la voce che merita.
Dimensioni: lunghezza 2210 mm; larghezza 853 mm; interasse 1556 mm; altezza sella 688 mm; avancorsa 137 mm
Motore: bicilindrico a V di 60° raffreddato a liquido, potenza max 90 cv a 7.500 giri/min, coppia max 95 Nm a 5.000 giri/min
Cilindrata: 975 cc
Cambio: a 6 marce
Peso: 219 kg in ordine di marcia
Sospensione anteriore: Showa Dual Bending Ø 41 mm
Sospensione posteriore: Doppio ammortizzatore a molla reg. nel precarico tramite ghiera con posizioni prefissate
Impianto frenante: Anteriore a singolo disco 320mm, posteriore disco singolo 260 mm
Pneumatici: Dunlop per H-D Series 100/90 – 19 ant., 150/80 – 16 post.
Capacità serbatoio: 11.7 lt
Consumo: ND
Prezzo: A partire da 16.450 € f.c.
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