Casco Arai RX-7 V EVO OGURA 2024: Nessuno come lui! [PROVA IN PISTA]
La tradizione, lo spirito e l’energia giapponese, racchiuse in un solo casco
Michio Arai – 2nd generation president dell’azienda – con un tenero sorriso sul volto, racconta di suo padre Hirotake, l’uomo dal quale tutto ebbe inizio: “era figlio di un cappellaio, avevano un piccolo negozio nel quale producevano copricapi anche per la polizia e le forze armate giapponesi. Un giorno, lo contattarono per chiedergli di realizzare elmetti protettivi per i soldati ma lo spazio produttivo a disposizione nel negozio di Tokio, non era sufficiente. Trovò un nuovo stabilimento molto più grande, a Omiya, dove diede inizio alla realizzazione di elmetti isolati termicamente ad uso militare. Hirotake non aveva studiato ma adorava inventare qualsiasi cosa: produceva anche i caschetti che utilizzarono i muratori durante i lavori di ricostruzione nel dopoguerra e, già a quel tempo, era un grandissimo appassionato di motociclette, in particolar modo della sua Harley-Davidson. In quegli anni, non esistevano costruttori di caschi in Giappone, così Hirotake sentì l’esigenza di creare un buon casco per la sua sicurezza e quella dei suoi amici. Si mise al lavoro realizzando il guscio in fibra di vetro di quello che sarebbe stato il primo casco da moto di tutto il Giappone. Continua Michio: “ricordo ancora quando mi chiamò e disse: figlio, guarda, questo è un materiale speciale!”. Era polistirene espanso, il primo polistirene della storia di Arai, quello dal quale tutto ebbe inizio. Era il lontano 1937.
AZIENDA A CONDUZIONE FAMILIARE, DA 3 GENERAZIONI
Michio Arai è un uomo d’altri tempi, pacato, razionale ed esemplificativo nelle sue spiegazioni. “Mio padre era diverso da me e io sono diverso da mio figlio ma, da tre generazioni abbiamo tutti una caratteristica in comune: amiamo realizzare prodotti fantastici mettendo al primo posto la sicurezza dell’utilizzatore”. E ancora: “non penso a passare le omologazioni o ad incrementare le vendite; fabbrico caschi da sempre e so che si vive una volta sola, so quale differenza possono fare caschi buoni. I maggiori costi che servono per la ricerca e lo sviluppo non ci spaventano perché quello che proteggiamo, ha un valore inestimabile”. Al suo fianco, il figlio Akihito (Aki) Arai, rappresenta la terza generazione di questa incredibile famiglia: “ogni giorno penso a sviluppare ulteriormente la nostra filosofia”, afferma. Quel che si percepisce è che – dietro ad un marchio di fama mondiale, spesso associato a piloti che hanno scritto la storia nelle loro discipline – si nasconde un’azienda semplice che è rimasta privata per volontà di Hirotake prima e Michio poi, rispettando la ferma volontà di non trovarsi mai a dover rendere conto agli azionisti o a un consiglio di amministrazione composto da membri estranei alla famiglia. Oltre a non avere un management esterno, Arai può contare su una squadra di artigiani estremamente abili ed uniti fra loro, focalizzati su un solo obiettivo: proteggere tutti i motociclisti. Molti di loro infatti, lo sono e – nel pieno rispetto della tradizione giapponese – lavorano assiduamente con l’intento di proteggere al meglio se stessi ed i propri cari.
IMPARARE A ESSERE RICONOSCENTI
La cultura giapponese è fondata su princìpi che noi occidentali dovremmo prendere come esempio; in Arai, ogni tecnico è responsabile del casco che realizza nello stesso modo in cui Arai lo è nei confronti di ogni singolo cliente. La stima e l’onore che l’azienda ha costruito attorno al proprio nome in oltre 80 anni di attività, non devono essere in alcun modo danneggiate per via di qualsiasi minima imperfezione che porti un prodotto Arai a non rispecchiare gli elevatissimi standard previsti dalla casa nipponica. Per fare un esempio, ogni calotta – nessuna esclusa – viene ispezionata da un esperto e, se supera tutti i controlli, chi l’ha analizzata appone la sua firma all’interno della stessa quale estremo gesto di responsabilità. Quello che distingue Arai dagli altri produttori è sotto agli occhi di tutti: non un prodotto nuovo ogni anno bensì lo stesso progetto perpetrato negli anni, migliorato anno dopo anno ricercando la perfezione. Non c’è spazio per linee tese o stravolgimenti nel design; la filosofia di Arai è chiara fin dagli albori ed è quella di deviare l’energia di impatto, obiettivo raggiungibile solamente rispettando una determinata forma e alcuni parametri che agevolano lo scivolamento del casco in caso di urto. E questi parametri sono sempre gli stessi, motivo per il quale il casco si evolve senza mai essere stravolto.
GLANCING OFF
Con questo termine, Arai definisce la capacità del casco di “scivolare” su eventuali ostacoli dissipando quanta più energia possibile senza generare pericolosi impuntamenti o rotazioni e riducendo così la quantità di energia che si troverà a dover attutire. L’assorbimento di un impatto e la capacità di deviare l’energia, sono i pilastri sui quali Arai effettua tutti i suoi studi, con il solo obiettivo di proteggere la testa come nessun altro costruttore di caschi sia in grado di fare. Dal 1967 – anno di nascita del primo RX-7 – ad oggi, la forma tondeggiante e liscia del casco non è mai cambiata e mai cambierà, perché viene ritenuta la più idonea a seguito dei numerosi e rigidissimi test che la stessa azienda conduce al suo interno. Michio Arai ha dichiarato: “dopo aver preso in mano l’azienda, ho iniziato ad osservare la natura più di quanto facessi prima. Essa ha creato la forma dell’uovo per resistere ai danni provocati da urti o collisioni inattesi. Arai non è nessuno per sostituirsi alla natura, ecco il motivo per il quale durante i nostri test, questa si è dimostrata la forma migliore nell’assorbire e dissipare velocemente l’energia derivante dagli impatti”. C’è un qualcosa di filosofico ed affascinante in questa dichiarazione, che per noi occidentali potrebbe essere difficile da comprendere. Arai ritiene talmente importante questo aspetto da essere arrivata ad autoimporsi lo standard R75 (da cui la “R75 Shape” appunto) il quale prevede che la calotta non abbia mai un raggio inferiore a 75 mm nell’area di protezione della testa specificata dalle omologazioni. Quello del “Glancing-Off” è un aspetto molto difficile da interpretare per la sua complessità: nessun altro produttore si è mai concentrato su una forma presente in natura – quella dell’uovo appunto – facendone una filosofia aziendale.
LA RESISTENZA DELLA CALOTTA
Arai ha scelto di voler essere l’azienda numero uno al mondo per quanto riguarda la protezione. Se, a seguito di un impatto, una calotta si deforma o si distrugge, non sarà più in grado di scivolare sugli ostacoli arrecando gravi danni alla testa del motociclista coinvolto. Anni e anni di test e studi interni all’azienda, hanno condotto Arai a realizzare calotte in CLC (Complex Laminate Construction), un mix di fibre 6 volte più costoso della normale fibra di vetro. Nella parte superiore dell’apertura per la visiera è inserita una fascia di Super Fibra mentre, lungo tutto il profilo inferiore, è presente un rinforzo tridimensionale chiamato Hyper-Ridge, una sorta di “scalino“ progettato per impedire la propagazione di eventuali crepe che dovessero verificarsi in caso di impatto. Nei modelli top di gamma come il nostro RX-7V EVO, la sommità della calotta conta su ulteriore rinforzo costituito dallo stesso tessuto utilizzato per i giubbotti antiproiettile. All’interno, la calotta in EPS a densità differenziate 1PMDL in un unico pezzo, è un brevetto esclusivo di Arai ed è caratterizzata da sezioni la cui compattezza varia a seconda della posizione, permettendo di offrire ai motociclisti il massimo della protezione oggi disponibile sul mercato.
BER RACING EUROPE E IL NOSTRO ARAI RX-7V EVO
La storica e nota BER Racing Europe di Modena, fondata nel 1982 da Maurizio Bombarda, è il distributore – nonché punto di riferimento per Arai (e per altri rinomati marchi legati al mono delle due ruote) – in Italia. Quando ricevo lo scatolone marchiato Arai, l’emozione è forte perché so che quello che sto stringendo tra le mani non è un prodotto industriale, bensì un pezzo che è passato attraverso le mani di artigiani che ci hanno messo tutto il loro impegno e la loro sapienza nel forgiarlo. Sfilo la sacca protettiva e l’RX-7V EVO Ogura è nelle mie mani: non è leggero come molti caschi che mi son passati tra le mani, ma la sensazione di robustezza e protezione che comunica solo maneggiandolo, è indiscutibile. Siamo davanti a una di quelle rare occasioni in cui qualità attesa, progettata, erogata e percepita, viaggiano sullo stesso binario, soddisfacendo le leggi del marketing che ti insegnano all’università. La nuova veste grafica è spettacolare: non è una replica e personalmente lo preferisco perché proprio negli schemi colore ideati da Arai è racchiusa l’essenza del marchio, la loro tradizione. La calotta PB-SNC2, letteralmente tradotto in “Peripherally Belted Structural Net Composite”, è derivata dalla F1, è liscia al tatto e rispecchia totalmente il principio di “glancing-off” ad Arai tanto caro. La visiera VAS Max Vision con funzione De-mist sfrutta il sistema VAS – Variable Axis System – sviluppato nel 2015 per abbassare i supporti esterni di aggancio, rendendo una delle aree più suscettibili ad impatto, la più liscia e resistente possibile. La visiera ha un nuovo sistema di sblocco derivato dalla F1: con una semplice pressione della leva dedicata viene messa in fessura ma rimane bloccata agevolando l’aerazione. Premendo del tutto invece, viene sbloccata e per sollevarla, basta spostarla un pochino verso l’esterno mentre la si spinge in alto con la mano; il brevetto VAS elimina gli scatti e permette una regolazione millimetrica dell’apertura.
L’RX-7V EVO viene fornito con la lente speciale Pinlock 120 inclusa nella confezione: un ulteriore valore aggiunto per un oggetto così prestigioso. La ventilazione frontale fa affidamento sulla classica presa d’aria ricavata nella mentoniera e regolabile in tre posizioni; altre due più piccole posizionate nella parte superiore della visiera, sono dedicate alla fronte e alle tempie. Le ultime tre – quelle principali – sono state riviste e trovano posto sulla sommità della calotta: le modifiche apportate all’ultima evoluzione, hanno incrementato dell’11% la portata di aria rispetto alla versione precedente. Il diffusore è dotato di sistema Air-Wing (regolabile in 5 posizioni) è 20 mm più largo e il 19% più efficace e può essere abbinato allo spoiler Air Wing DF-X2 (accessorio acquistabile a parte) per incrementarne ulteriormente le già estreme doti di stabilità e penetrazione dell’aria. L’espulsione dell’aria dall’interno del casco invece, è affidata a tre estrattori posteriori, uno posizionato sotto la nuca e due integrati nella calotta, ai lati della nuca stessa. Rivoluzione anche all’interno, specialmente nella parte frontale che ora vanta maggiore spazio disponibile nella zona della mentoniera, a tutto vantaggio della calzata e del comfort. Gli interni, in materiale antibatterico, sono completamente smontabili e lavabili a mano: grazie al sistema FCS – Facial Contour System – sono presenti nei guanciali, e nella calottina interna, strati di imbottitura “Peel Away”. Questo sistema consente di rimuovere 5 mm di materiale per conformare il casco a proprio piacimento, rendendolo il più personale e comodo possibile. Il casco è dotato anche di sottogola e paranaso amovibili, sistema ERS per la rimozione d’emergenza degli interni e rispetta l’omologazione ECE R22-06.
LA PROVA IN PISTA CON IL NUOVO ARAI RX-7V EVO OGURA
Misano. Il week end della Superbike si è appena concluso e nel paddock ci sono ancora i Motorhome di Bulega, Bautista, Toprak, Petrucci… Sulla pista dedicata a Marco Simoncelli hanno girato per diversi giorni, i mostri sacri di questa spettacolare disciplina: il solo pensiero fa crescere l’emozione di essere li. In un angolo del box tiro fuori tutto quello che ognuno di noi si porta per girare in circuito e, pur avendo con me il nuovissimo Arai RX-7V EVO nuovo di pacca, prendo anche il mio “solito” casco dedicato ai test in pista. “Non si sa mai” – mi dico – “se poi non mi dovessi trovare, come faccio a portare a casa la giornata?”. Stretching di rito, mi infilo la tuta e sfilo il nuovo Ogura dalla sua sacca grigia chiara. “Proviamolo!”: la ritenzione meccanica è affidata ai due classici anelli a D tipici dei caschi racing che, una volta aperti, mi permettono di infilare la testa nel casco. La primissima sensazione – oltre a quel profumo di casco nuovo che sa inebriare noi appassionati – è di comodità estrema e facilità di calzata, a parte il momento iniziale in cui lo sfregamento è maggiore, forse per via della resistenza del profilo inferiore Hyper-Ridge. Per la mia conformazione, l’ergonomia è perfetta e non sento la necessità di ricorrere alla rimozione dell’imbottitura Peel Away, almeno per il momento. Scelgo di provarlo sia a bordo di una carenata che di una naked e quindi alterno turni in pista su una Ducati Panigale V2 e su una Ducati Streetfighter V4 in configurazione full power con scarico racing e 220 esaltanti cv a disposizione.
Impressiona l’aerazione che, in alcuni frangenti si è rivelata fin troppo attiva, portandomi a chiudere la presa d’aria della mentoniera e quelle della visiera, lasciando invece attive quelle poste sul diffusore superiore. Dopo 8 turni, posso dire che la stabilità è oltremodo eccellente, anche sulla Streetfighter V4 dove l’aria ti colpisce con la forza di un carro armato, soprattutto nel tratto del curvone di Misano. L’RX-7V EVO non sbatte e ti permette di rimanere concentrato – complice la visiera di fattura eccezionale che permette una visuale nitida e senza distorsioni – alleggerendo notevolmente il lavoro del collo: la R75 Shape adottata da Arai è la chiave di questo successo, anche se ho sentito pareri di chi lamenta del fatto che la casa nipponica rimanga fedele alla tradizione senza provare ad innovare. Se proprio devo trovare il pelo nell’uovo, il sistema di sblocco della visiera è un pochino difficile da attivare con i guanti, soprattutto quando si inizia ad essere stanchi e alzare la visiera con un piccolo movimento diagonale, sembra un’impresa. In realtà, non lo è e basta un minimo di pratica per fare in modo che anche questo unico punto, non sia un reale “minus” dell’RX-7V EVO di Arai. Ora aspetto di provarlo con aplicato lo spoiler Air Wing DF-X2 che dovrebbe garantire ancor più stabilità alle velocità più elevate. Ah, il mio casco, quello che usavo fino a prima e che avevo portato in caso “non mi fossi trovato con l’Arai”, è rimasto in macchina e credo che sia giunto… a fine corsa!
IL CASCO DEFINITIVO
Ci sono tanti ottimi caschi sul mercato, e poi c’è Arai. L’ RX-7V EVO resta un casco dall’apparenza molto tradizionale, con una forma classica che Arai sta perfezionando attraverso gli anni senza mai stravolgerla perchè, per loro, questa è la forma della sicurezza. L’innovazione è racchiusa nei dettagli che, anno dopo anno, vengono migliorati rendendo ogni evoluzione, leggermente migliore della precedente. Certo è che avere in testa un casco che ti sembra di “non avere”, è qualcosa di unico ed Arai, con questa ultima evoluzione della sua punta di diamante, ha fatto centro un’altra volta. Il casco Arai RX-7V EVO Ogura è distribuito da BER Racing ed è disponibile sul loro store ad un prezzo di 1.179€; ci sono tante altre colorazioni e repliche dei famosi piloti che hanno scelto Arai come Doohan, Hayden, Pedrosa, Vinales, Haga, Schwantz o Nakagami, giusto per citane alcuni, sempre allo stesso prezzo. Nella sezione “trova il tuo accessorio” di berstore.it , è poi possibile scegliere gli accessori da abbinare al casco come, ad esempio, la visiera fumé montata sul nostro casco o il richiestissimo spoiler Air Wing DF-X2. In caso di dubbi, gli esperti della BER Racing sono sempre disponibili presso lo store in via Emilia Ovest, 954 a Modena oppure agli indirizzi che trovate sul sito nella sezione contatti. “Not just a family business, but a legacy”: quando vi appresterete ad aprire lo scatolone, a tirare fuori questo gioiello e a sfilarlo dalla sua busta, pensate a cosa state stringendo tra le mani, agli artigiani che lo hanno plasmato, controllandolo e maneggiandolo fino a raggiungere quel livello di perfezione che, nessuno se non i Giapponesi, sanno concepire. Sarà in quel momento che, oltre ad aver acquistato un casco, avrete scelto di appartenere ad una famiglia che crede nella sicurezza dei motociclisti. Da tre generazioni.
Modello: ARAI RX-7V EVO OGURA 2024
Versione: OG
Codice BER: AR2996OG
Peso: 1550gr (M)
Materiale calotta: PB-SNC2
Taglie disponibili: da XS a XL
Visiera inclusa: trasparente
Garanzia: 2 anni estendibile a 5 compilando il form su berracing.it/garanzia
Prezzo: 1.179€ incluso sistema Pinlock 120
Richiesta informazioni: BER Store Modena 059 831842 – customerservice@berracing.it
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