Honda CRF450R 2021: l’evoluto modello da cross [FOTO]

Diverse novità

La rinnovata Honda CRF450R presenta aggiornamenti che interessano telaio, motore e vari aspetti.

Un progresso complessivo

Tra le novità del rinnovamento si indicano: sovrastrutture compatte e leggere con una sella contenuta e più bassa di 10 mm nella zona posteriore; un distintivo rosso con ridefinita veste grafica; un rinnovato telaio in alluminio, così come nuovo è il forcellone con interventi anche sulla geometria e altri che interessano il contenimento di peso o il sistema sospensivo; ma anche gli affinamenti al propulsore visti i nuovi condotti di aspirazione e scarico e un nuovo sistema di decompressione e silenziatore singolo, oltre a una frizione ridefinita.
In evidenza anche un contenimento di peso di 2 kg, come segnalato, proprio collegato agli interventi su telaio e telaietto retrostante. Tenendo anche presente l’esperienza sportiva di Tim Gajser nel campionato 2019, si è prestata attenzione su impostazione e prestazioni espresse. Lo stesso propulsore beneficia delle conoscenze di HRC e la frizione riconfigurata risulta abbinata a un nuovo comando idraulico per un’azione alleggerita. Tra gli aspetti interessanti anche il bilanciamento della rigidità del telaio e del forcellone, una distanza da terra più ampia, la geometria del telaio ristretta e gli affinamenti sospensivi risultando tutti funzionali al miglioramento prestazionale.
Più contenuti i dati di inclinazione del cannotto di sterzo e dell’avancorsa (27,1°/114 millimetri contro i precedenti 27,4°/116 mm) e di interasse, 1.481 mm a fronte dei 1.482 mm precedenti, riprendendo le informazioni. Come accennato l’altezza da terra è più elevata di 8 mm (336 mm) e più in alto di 6,1 mm, a quota 928 mm, figura la piastra forcella inferiore. Maggiormente ampia anche la distanza perno forcellone e perno ruota anteriore di 1,8 mm (914,6 mm) ed è più alto anche il perno del forcellone, con un raggio di inclinazione di 14,5°. L’ottimizzazione interessa anche le griglie del radiatore e il ridefinito serbatoio carburante in titanio con una capacità di 6,3 litri. La moto presenta un manubrio Renthal Fatbar con due posizioni per i supporti della piastra forcella superiore. La ciclistica include una forcella rovesciata anteriore SHOWA con molle in acciaio e regolabile, considerando steli da 49 mm ed escursione da 310 mm. Dietro poi un ammortizzatore SHOWA sempre regolabile con sistema Honda P-Link. L’impianto frenante è costituito da un disco anteriore wave da 260 mm con una pinza che presenta due pistoncini di diametro differenziato, da 30 e 27 mm, quindi un disco retrostante da 240 mm e pinza a singolo pistoncino. Infine cerchi DID in alluminio con finiture nere da 21 pollici nella zona anteriore e 19 pollici con pneumatici MX33F/MX33 Dunlop. Il peso complessivo con il pieno di benzina indicato risulta di 110,6 kg e l’altezza della sella raggiunge i 965 mm. Due kg in meno considerando il modello precedente, come detto. “Tutte le specifiche tecniche sono provvisorie e possono variare senza preavviso”, si precisa.

Sistemi

Indicativo l’aggiornamento della mappatura. Presente il sistema di selezione mappe motore Honda EMSB (Engine Mode Select Button) con segnalazione LED di colore blu. La mappa 1 è collegata alla combinazione standard degli intervalli di accensione e iniezione, proponendo un’erogazione bilanciata. La mappa 2 presenta una risposta gestibile, indicata su fondi a bassa aderenza, mentre la mappa 3 è la più sportiva e caratteriale.
Interessante anche il sistema HRC Launch Control, già adottato sul precedente modello e attivabile tirando la frizione e premendo il pulsante di avviamento. Tre le modalità selezionabili considerando sempre un LED lampeggiante:
Livello 3: 8.250 giri/min, fondo fangoso / principiante;
Livello 2: 8.500 giri/min, fondo asciutto / amatore;
Livello 1: 9.500 giri/min, fondo asciutto / pilota esperto.
Tra le soluzioni tecnologiche si cita anche un controllo di trazione HSTC. Anche qui risultano tre le modalità selezionabili: Mode 1 dove il sistema interviene poco e solo dopo uno slittamento costante; Mode 2 con un intervento intermedio tra le situazioni più estreme; Mode 3 che prevede un intervento massiccio e deciso, ad esempio quando si affrontano superfici scivolose. Il sistema può anche essere disattivato e ad ogni riavvio dell’unità motrice è presente l’ultima impostazione scelta.
In evidenza anche gli affinamenti riguardanti i comandi e gli interruttori del display. In un unico blocchetto sulla parte sinistra, con integrazione anche del pulsante del controllo di trazione HSTC, figurano la spia EFI, il pulsante di modalità EMSB, gli indicatori del launch control e LED.

Propulsore

Il motore da 449,7 cc è un monocilindrico a quattro tempi, raffreddato a liquido, con distribuzione monoalbero Unicam e 4 valvole. Si è lavorato sulla guidabilità ai regimi medio-bassi, riducendo il peso (un riplasmato coperchio della testata in magnesio) e affinando le performance in curva alla luce di un incremento della potenza sino a 0,6 kW, 0,8 cavalli sopra i 5.000 giri/min e una coppia più corposa ai bassi regimi, collegato a un aumento delle dimensioni dell’air box di 1,8 litri raggiungendo i 4,1 litri sul lato “pulito”, come indicato. Risultano diversi gli interventi nel complesso. Un’unità abbinata a un cambio a cinque marce.

Foto: Honda

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