Ducati vince in pista e nel mercato
Ha venduto oltre 34.900 moto nel primo semestre 2016
Ducati – “Nei primi sei mesi del 2016, in un mercato mondiale cresciuto dell’1%, Ducati ha venduto oltre 34.900 moto, il 7% in più rispetto ai primi sei mesi del 2015 che rappresentavano, a loro volta, un record assoluto. Anno chiuso con 54.800 moto.” Claudio Domenicali, nel corso della conferenza stampa della World Ducati Week di Misano Adriatico, parlò dei grandi numeri del suo marchio. “La costante crescita che ha caratterizzato gli ultimi sei anni conferma la solidità e le grandi opportunità che Ducati può affrontare, guardando con serenità e ottimismo al futuro.” Questi numeri sono il frutto di una strategia che ha previsto la presentazione di nuovi prodotti che allargano i confini dell’azienda. “L’ipotesi di fine anno è continuare a crescere sul 2015. Per il futuro non ripeteremo il +22% dell’anno scorso, quando abbiamo lanciato un nuovo marchio. I nostri obiettivi di crescita oscillano tra il 5 e il 10% l’anno.” concluse l’ad di Borgo Panigale.
Ieri la Ducati è tornata grande anche in MotoGP. In attesa dell’arrivo di Jorge Lorenzo nel 2017. Si tratta di un altro importante traguardo che potrebbe portare ulteriori numeri positivi nelle vendite di moto stradali del marchio emiliano. Il Red Bull Ring era la pista dove le DesmosediciGP avevano le maggiori possibilità di stare davanti e così è stato. Andrea Iannone, partito dalla pole position, ha vinto il Gran Premio d’Austria, battendo il proprio compagno di squadra Andrea Dovizioso. Alle spalle delle due Ducati, imprendibili, le Movistar Yamaha con Jorge Lorenzo che ha avuto la meglio su Valentino Rossi, mentre Marc Marquez limita i danni piazzandosi al quinto posto, pensando a mantenere la testa della classifica piloti. Nella lotta in famiglia, Iannone ha avuto la meglio facendo la scelta di montare le gomme morbide, nonostante la Michelin le avesse sconsigliate perchè non in grado di finire la gara. Dovizioso, invece, sempre molto ragionato nelle sue scelte, ha accolto il consiglio calzando le dure e, alla fine, la scelta del pilota abruzzese ha pagato di più consentendogli di rimanere al comando fino all’abbassarsi della bandiera a scacchi. Iannone, infatti, dopo una buona partenza ha pensato a non rovinare subito le sue gomme, girando più lento di quanto potesse, conservandole per la parte finale della gara, quando ha fatto la differenza. Dovizioso da parte sua ha dichiarato di non averne più invece, a fine gara e di non aver potuto attaccare il compagno di squadra, accontentandosi del secondo posto a meno di un secondo di distacco.
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