Aprilia RS 660 Concept: la versione definitiva debutterebbe alla prossima edizione di EICMA [FOTO]

L’Aprilia RS 660 Concept, considerando quanto segnalato in precedenza dalla casa di Noale, rappresenta una ridefinizione del concetto stesso di sportività. L’anteprima di una nuova proposta che potrebbe essere introdotta nel 2020 e mostrata, in forma definitiva, alla prossima edizione di EICMA. La nota manifestazione internazionale dedicata al ciclo e motociclo è programmata tra i giorni 7 e 10 di novembre.

Dalla concept al prodotto

Secondo un articolo riportato sulla testata transalpina Moto-Station, interpellati proprio sulla RS 660 introdotta nel 2018 in forma prototipale a EICMA (accompagnata anche da una scritta “coming soon”), i portavoce del Gruppo Piaggio hanno fatto presente che lo sviluppo della nuova bicilindrica sportiva procede regolarmente, facendo intendere che si può ipotizzarne un debutto commerciale nel 2020. Un arrivo che sarebbe anticipato, a sua volta, da una presentazione della versione definitiva in occasione dell’appuntamento di EICMA, il prossimo novembre.
Interessanti indiscrezioni dunque, benché siano ancora diversi gli interrogativi attorno a questa moto: ad esempio il peso, la spinta espressa dal motore, un’eventuale versione depotenziata, considerando le precedenti informazioni legate al prototipo.
La concept è sviluppata attorno a un nuovo propulsore bicilindrico parallelo frontemarcia e piuttosto compatto di 660 cc, derivato dal V4 di 1100 cc già presente sui modelli Aprilia Tuono V4 e RSV4 1100 Factory. Un’unità caratterizzata da una relativa dispersione di calore, da quanto segnalato. Una configurazione che, al tempo stesso, consente lo sviluppo di una ciclistica altrettanto compatta, funzionale dal punto di vista tecnico e anche estetico, valutando l’aspetto snello e tagliente. Una base per potenziare ulteriormente la gamma di Aprilia, in un segmento cruciale.
Tra gli aspetti interessanti della RS 660 Concept figurano anche un telaio e un forcellone in alluminio. Lo stesso telaio fa perno sul motore, che risulta “elemento stressato” all’interno di un quadro solido. La configurazione curva del braccio destro del forcellone, poi, permette il passaggio del terminale di scarico e l’ammortizzatore lavora costante senza l’impiego di leveraggio, risparmiando ancora sul peso complessivo, da quanto segnalato nell’occasione.