Yamaha X-MAX400, Suzuki Burgman 400 e MaxSym 400 [VIDEO PROVA COMPARATIVA]

Il nostro verdetto sugli scooter top di gamma monocilindrici

Yamaha X-MAX400, Suzuki Burgman 400, MaxSym 400 - rinnovati da poco i primi due, soluzione ancora interessante il terzo, quale esce vittorioso dal nostro confronto?

Tre scooter, ciascuno dei quali ha almeno tre anime: perfetti per l’uso urbano e per la tratta casa – ufficio, tanto comfort unito a ciclistiche e motori che invogliano a viaggiare e prestazioni che ne consento anche un uso un po’ sportivo sulle strade giuste.

Si tratta dei top di gamma tra gli scooter monocilindrici delle varie case, spesso anche best seller assoluti, per via dell’ottimo compromesso che rappresentano. Prestazioni brillanti, fruibilità in contesti urbani e non, comfort, sportività e prezzi non troppo impegnativi sono i lori principali pregi. Abbiamo messo uno affianco all’altro 3 dei principali attori di questo segmento, Yamaha X-MAX, Suzuki Burgman e MaxSym, tutti rigorosamente 400.

Look ed aspetto estetico
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Con il nuovo modello recentemente lanciato, per sintetizzarlo con un concetto ad effetto, il Burgman 400 da berlina diventa coupé. Una scelta stilistica che vuole puntare su un look più giovanile e sportivo. Buone le finiture, con il plus di un “Made in Japan al 100%”, un vanto di Suzuki in ottica qualità e durata nel tempo. Unica pecca, a nostro avviso, il look un po’ datato della strumentazione.

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Stesso difetto che possiamo indicare anche per il Sym, il cui lancio non è proprio recentissimo, ma che nel 2018 guadagna nuovi colori, come questo bel nero opaco. Resta piacevole nel suo aspetto e ben realizzato. Il MaxSym 400 ha infatti un look europeo, figlio di una matita italiana, grazie alla partnership con Andreani Design.
L’X-MAX dei tre è forse il più moderno e giovanile, in tutti i dettagli. Spicca la strumentazione, sempre basata sulla presenza di due grossi elementi circolari, ma con un display molto ricco e dal look accattivante. Dei tre è anche l’unico ad offrire tasti al manubrio per navigare tra le varie funzionalità.

Comfort e versatilità
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Il look attira, ma uno scooterone si giudica anche per la sua capacità, principalmente quella del vano sottosella, ma non solo. Partendo dal taiwanese, il MaxSym 400 può ospitare comodamente 2 caschi “veri”, con la comodità dell’apertura del vano con un doppio sistema, meccanico dal blocchetto di accensione, elettrico con un tasto dedicato, che si “arma” solo a chiave sull’on. Nel retroscudo offre poi tre vani di generosa capienza, di cui uno con chiave.

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Anche l’X-MAX 400 ha due vani davanti alle ginocchia del guidatore, una pratica presa elettrica, ed un vano sottosella ben rifinito e di analoghe dimensioni, sagomato in modo migliore rispetto al passato, che può ospitare anch’esso 2 caschi.

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Il Burgman ha perso nell’ultima generazione parte della capacità del vano sottosella, ma resta, con 42 litri, il migliore del lotto. 5 i litri in più dell’X-MAX, mentre il Sym non dichiara il valore per il suo 400. Lo scooter di Suzuki vanta altri 6.3 litri totali per i due grossi vani portaoggetti frontali, di cui uno con presa 12 Volt.

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In sella sono tutti molto comodi e con una ergonomia ben studiata. Il Burgman 400 ha forse un pelo di vantaggio sui due avversari, anche per chi siede dietro, grazie ad una sella di generose dimensioni e meglio imbottita. Stiamo però entrando nell’ambito di un giudizio soggettivo, perché le differenze sono davvero minime e tutti e tre gli scooter fanno del comfort uno dei loro pregi migliori, con delle ampie e dotate di uno schienalino per il guidatore. Ottimo lo spazio per le gambe, mentre tutti non hanno una pedana piatta, ma tagliata dalla presenza di un elemento centrale che separa i piedi. Da terra Burgman e MaxSym si fermano alla medesima quota di circa 750 mm (755 per il Sym), contro gli 800 dell’X-MAX, comunque tutti offrono un appoggio a terra dei piedi facile anche per i meno alti.
Un accenno di parabrezza, contenuto nelle dimensioni per tutti e tre, ma sull’X-MAX è regolabile, con 50 mm di differenza tra le due posizioni disponibili. Lo scooter di Yamaha è anche l’unico ad essere dotato di un sistema Smart Key.

Alla guida
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I due giapponesi possono contare sui progetti più recenti, basati su nuovi e più leggeri telai. Sono dimagriti di 5 e 7 Kg, rispettivamente per lo scooter Yamaha e quello Suzuki, con l’X-Max che conserva un vantaggio di 5 Kg. Un po’ più lontano il taiwanese.

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Le differenze si apprezzano nella dinamica di guida offerta dalle rispettive ciclistiche, tutte e tre comunque caratterizzate da elementi che vanno nella direzione della sportività. Ruote da 13 e 15” per i due giapponesi, 14 dietro e sempre 15 davanti per il taiwanese, con doppi dischi anteriori per tutti. L’X-MAX ed il MaxSym offrono poi una forcella da moto, con la presenza della doppia piastra. Il Burgman si rifà con una soluzione più raffinata al posteriore, dove invece del doppio ammortizzatore dei due rivali, sfoggia un mono regolabile con attacco di tipo PRO-LINK. Tre dischi per tutti, addirittura pinze radiali anteriori per il taiwanese, che però dei tre è quello che richiede un maggior sforzo sulla leva per frenare. Di contro è dotato di una frenata combinata CBS.

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Alla guida si sono rivelati tre ottimi scooter, quasi equivalenti nel contesto cittadino, dove sono brillanti e molto maneggevoli, ben bilanciati e con un baricentro basso. Tra le curve più veloci della guida extraurbana i due giapponesi prendono invece vantaggio, con l’X-Max che offre l’approccio più sportivo, anche se poi, soprattutto sui curvoni più veloci, il Burgman svetta grazie al suo retrotreno più piantato.

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I motori si bilanciano abbastanza, tutti Euro 4 ed hanno potenze analoghe, si parte dai 31 i cavalli del Burgman, 33.3 per l’X-MAX e 35 cavalli per il MaxSym, che sconta però qualche Kg in più. Tutti nell’intorno dei 36 Nm per il valore di coppia massima, il motore Suzuki ottiene però questo dato ad un regime ben più contenuto, cosa che si traduce in una erogazione più corposa ai medi. In compenso in allungo i due rivali si rifanno.

Prezzo e consumi
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Partiamo dai prezzi, indubbiamente uno dei dettagli più importanti. Yamaha si attesta con l’X-Max 400 a 6.790 euro, che sembra poter essere il compromesso migliore tra i 6.400 del MaxSYM 400, con però ben 4 anni di garanzia ed i 7.899 del Suzuki Burgman 400. Malgrado la promozione che offre 2 anni in più di garanzia, portandolo a pari livello del Sym ed una qualità data dal 100% made in Japan, lo scooter Suzuki è decisamente quello con il pricing più impegnativo.

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Quanto invece ai consumi è il più parco del terzetto, visto che abbiamo rilevato valori che possono avvicinare la soglia del 30 Km/l, oltre quella promessa dal valore dichiarato. In mezzo l’X-Max, mentre il MaxSym fa da fanalino di coda, ma si attesta comunque su valori prossimi ai 22-23 Km/l. Autonomie simili, dato che i serbatoi sono di 13 e 13.5 litri per i due giapponesi, con mezzo litro in più per l’X-MAX, 14,2 per lo scooter di Taiwan.

Il nostro verdetto
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In due giapponesi li avevamo già provati lo scorso anno, anche se a distanza e con due tester diversi. Si sono confermati i due 400 di riferimento, affinati dalle due case produttrici e con ciclistiche tra le più raffinate del segmento. Certo è che, avendo avuto la possibilità di effettuare una prova con i tre scooter in contemporanea, scendendo da uno e salendo sull’altro, le differenze si percepiscono molto meglio, anche se non sono così importanti. Tirando le fila del nostro test, i pareri dei tre tester sono molto simili, solo in parte legati ai gusti personali. Senza grossi dubbi possiamo dirvi che lo scooter Sym è sul gradino basso del podio, soprattutto perché è quello meno recente come progetto e la cosa si nota in modo abbastanza evidente. Il maggior peso e soluzioni meno raffinate lo tengono lontano dai due avversari, in particolar modo per quanto concerne la ciclistica, mente il motore, sulla carta il più potente del lotto, non esce vincente, anzi. Gli concediamo il fatto che, visto che lo scooter ci è stato consegnato nuovo, senza aver percorso nemmeno un chilometro, il propulsore era ancora un po’ legato e, dopo un adeguato rodaggio, andrà a migliorare sicuramente. La qualità generale è buona, ma qualche dettaglio sottotono e qualche plastica più “croccante” dei due avversari la si vede e la si sente anche al tatto. Offre anche uno spazio per le gambe inferiore, dettaglio a cui solo Paolo (dei tre il più alto) ha fatto caso, dato che lo costringeva ad allargare le gambe per evitare di toccare il manubrio con le ginocchia. Diciamo che fino a circa 1.90 di statura non è un problema, comunque. Il Max-Sym 400 compensa però il gap, almeno in parte, con un prezzo inferiore (6.400 euro) e con la garanzia di ben 4 anni.

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Sul secondo gradino del podio ci mettiamo il Burgman 400, che abbiamo trovato molto vicino all’X-Max da tanti punti di vista, addirittura superiore per alcuni aspetti, ma che paga, inutile negarlo, soprattutto un prezzo (7.899 euro) davvero elevato rispetto all’avversario di casa Yamaha (6.790 euro). Lo scorso anno è stato offerto da Suzuki con un prezzo di lancio che scontava ben 600 euro, ora mette sul piatto 2 anni di garanzia aggiuntivi, per un totale di 4, ma la differenza resta solo in parte giustificata dai contenuti. Il motore è il più tondo nell’erogazione e alcuni di noi lo preferiscono a quello dell’X-Max. Il comfort resta il suo maggior pregio ed in questo è il migliore dei tre, mentre la ciclistica vince in quanto ad equilibrio e facilità d’uso in città, paga qualcosa in termini di reattività allo scooter di Yamaha (forse fin troppo nervoso anche nella frenata, davvero da sportiva se si tira la leva anteriore senza trattenersi un po’), su cui si rifà nella guida in autostrada o comunque sul misto molto veloce, dove il raffinato PRO-LINK posteriore gli regala una stabilità superiore. Insomma, se la sarebbe giocata ad armi pari con il vincente del nostro confronto, se non fosse per il suo prezzo. I vantaggi dell’ostentato “100% made in Japan” non sono purtroppo apprezzabili in una prova su strada di pochi giorni e, solo dopo decine di migliaia di chilometri e qualche anno di utilizzo, potremmo dirvi se l’affidabilità e la durata nel tempo sono effettivamente superiori.

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Yamaha X-Max 400 vince quindi la sfida, grazie ad uno scooter giovanile ed accattivante nel suo aspetto, che è anche l’unico dei tre ad offrire una strumentazione così moderna e completa, navigabile comodamente con il tasto sul blocchetto di destra al manubrio. Oltre a questo ha una qualità percepita che, parametrata al prezzo, è superiore agli avversari di questa prova. Ottimo il sottosella, che se paga qualcosa in termini di capacità assoluta al Burgman, è forse il più sfruttabile, grazie alla possibilità di riporre comodamente uno zaino. Le due zone dedicate ai caschi sono infatti unite da una parte non è eccessivamente rastremata, come siamo abituati a vedere. Alla guida è il più sportivo del terzetto, reattivo e facile, va in crisi solo ad andature molto elevate, dove il doppio ammortizzatore posteriore mette in luce i suoi limiti, se pur elevati. Da lode la frenata, al punto che la leva anteriore richiede un minimo di attenzione, altrimenti “stacca” quasi troppo forte. Il motore è quello con l’erogazione più appuntita, al semaforo vince la sfida con il Burgman, anche se di poco, mentre se proprio gli volessimo trovare un difetto, è proprio questa voglia di essere aggressivo e reattivo, ottenuta con la taratura di elettronica e trasmissione, che lo penalizza quando lo si guida in modo più tondo, dove pecca in termini di fluidità. L’X-Max conquista qualche punto anche grazie alla dotazione più ricca, vista la presenza di un sistema keyless, del controllo di trazione e del parabrezza regolabile su due posizioni, anche se con un intervento piuttosto lungo e con l’uso di attrezzi.

Yamaha_X-Max_400_Suzuki_Burgman_400_Sym_MaxSym_400_ Comparativa_Prova_su_strada_2018_018Naturalmente il nostro verdetto è appellabile, perché il giudizio, come accennato, è sempre legato a fattori personali ed ai gusti dei tre tester, ma soprattutto è il prezzo che può rimescolare le carte. Eventuali sconti corposi, rispetto ai prezzi di listino da noi considerati, potrebbero quindi spostare l’ago della bilancia a favore di uno o dell’altro. Ad esempio, è attualmente in essere una promozione di Suzuki, che abbassa a 7.290 euro il prezzo del Burgman 400, quindi circa 600 in meno, mentre Sym sconta di qualcosa in più il suo 400, in vendita al prezzo promozionale di 5.750 euro.

Hanno collaborato Gianluca Cuttitta e Paolo Di Clemente

Abbigliamento del tester Matteo “l’uomo d’affari”:
Giacca: Tucano Urbano Urbis 5G
Guanti: Tucano Urbano Tetris
Casco: Scorpion Exo-City Wind

Abbigliamento del tester Paolo “il mototurista”:
Giacca: OJ Revolution J
Pantaloni: OJ Revolution J
Casco: AGV K5 Jet

Abbigliamento del tester Gianluca “lo sportivo”:
Giacca: Alpinestars Marshall Drystar Jacket
Pantaloni: Alpinestars Crank Denim Pants
Guanti: Alpinestars C-30 DRYSTAR GLOVE
Scarpe: Alpinestars Lunar
Casco: Caberg Uptown Gear

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