Yamaha MT-09: un riassunto del nuovo esemplare [VIDEO]
Motore CP3 da 889 cc EU5
La nuova Yamaha MT-09 appare evoluta esteticamente e tecnicamente, partendo da un design distintivo.
Estetica
Nel filmato proposto sono evidenziate le diverse caratteristiche.
Tratti tesi e compatti con vesti cromatiche Storm Fluo, Icon Blue e Tech Black e ciclistica e propulsore in risalto. L’essenzialità complessiva e un connotativo design “coverless” suggeriscono una spiccata indole dinamica. L’aspetto del gruppo ottico principale a LED appare minimalista, notando un caratterizzante motivo a Y visibile anche dietro, inoltre il parafango anteriore risulta contenuto. Nel complesso una visione filante e sportiva con cerchi a 10 razze Spin Forged, sviluppati tramite una tecnologia di forgiatura che prevede il riscaldamento e la rotazione ad alta velocità dei cerchi in fusione, pressando attraverso rulli ai bordi per ridurre lo spessore a soli 2 mm, tenendo presente la resistenza. Le nuove ruote Spin Forged sono 700 grammi più leggere rispetto alle precedenti, contenendo il momento inerziale giroscopico delle ruote dell’11% sulla ruota posteriore, secondo le indicazioni.
Lo stesso peso del mezzo è contenuto, si segnalano 189 kg. Elementi come serbatoio e sella risultano definiti pensando alle differenti taglie e corporature.
Tecnica e tecnologia
Un modello con un nuovo telaio Deltabox leggero in alluminio pressofuso CF die-cast, sviluppato assieme al propulsore da 889 cc. Figurano due traverse più grandi che scorrono direttamente dal cannotto di sterzo sino all’articolazione del forcellone e il nuovo telaio, il telaietto posteriore e il forcellone in alluminio risultano più leggeri di 2,3 kg, se si valuta la struttura del modello precedente. Si segnalano interventi sul bilanciamento longitudinale, laterale e torsionale del telaio, con un aumento del 50% della rigidità laterale, in funzione della stabilità. La posizione del cannotto inoltre risulta contenuta di 30 mm.
Presenta una strumentazione TFT da 3,5 pollici con un display a colori, caratterizzato anche da una struttura leggera e dimensioni medie. Tra gli aspetti tecnologici anche una soluzione IMU a 6 assi Hi-Tech. Un sistema più piccolo del 50% e più leggero del 40%, come indicato, con un intervento sul layout dei sensori. Elencati anche: Brake Control (BC), Traction Control System (TCS), Slide Control System (SCS) quindi un sistema di controllo sollevamento ruota anteriore Control System (LIF). Parlando del Brake Control interagisce con l’ABS e controlla e modula autonomamente la pressione del freno anteriore e posteriore, scongiurando un possibile bloccaggio delle ruote nelle frenate più intense, durante la guida in posizione eretta e in piega. Il TCS agisce per ottimizzare la forza motrice della ruota posteriore in fase di accelerazione e si elencano tre modalità commutabili, ognuna integra tre dei sistemi di supporto al pilota con livelli di intervento cambiati contemporaneamente nelle modalità 1 e 2. La modalità 1 propone un intervento moderato, la modalità 2 un intervento consistente, infine la modalità M permette di scegliere le impostazioni manuali. Il sistema SCS gestisce la spinta quando si prevede uno slittamento laterale della ruota retrostante, sostenendo il pilota nella guida. Anche il LIF assiste il pilota portandolo a concentrarsi sulla strada occupandosi della potenza del motore e del sollevamento della ruota anteriore, rendendo maggiormente fluido il dinamismo durante scatto e accelerazioni.
Assieme al possibile abbinamento di accessori, si ricordano anche l’app MyRide relativa alla guida e l’app MyGarage tramite cui poter definire un modello.
La ciclistica comprende nuove forcelle anteriori KYB® regolabili nel precarico, nella compressione e nel ritorno con nuovi setting con steli di 41 mm per un’azione progressiva della forcella e massima resistenza alla flessione. Evidenziato anche un design modificato della sospensione a link progressivo posteriore e un nuovo mono KYB® regolabile con un peso non sospeso ridimensionato. Il nuovo forcellone in alluminio con una massa contenuta di 250 grammi è distinguibile da un lato destro più lineare e una visione del complesso più simmetrica. Il forcellone è collocato tra la struttura del telaio, non più all’esterno del telaio, come segnalato. Questo è anche il secondo esemplare Yamaha equipaggiato con il sistema frenante tipo YZF-R1 con una pompa radiale Nissin in cui il pistone si muove in direzione parallela alla corsa della leva del freno.
Motore
Il ridefinito propulsore CP3 a tre cilindri con tecnologia crossplane risulta EU5. Una cilindrata più ampia con un nuovo scarico e di peso contenuto. La cilindrata raggiunge 889 cc con 3 mm in più di alesaggio e un potenza accresciuta di quattro cavalli, toccando 119 cavalli a 10.000 giri/minuto. Superiore anche la coppia con un vertice di 93 Nm ottenuto a 7.000 giri/minuto, ovvero 1.400 giri/min di meno sulla scala.
Tra gli aspetti principali del nuovo propulsore si cita anche il rinnovato sistema di erogazione del carburante, iniettato sulla parte posteriore delle teste delle valvole di aspirazione. Aggiornata anche la soluzione Yamaha Chip Controlled Throttle (YCC-T) aggiungendo una nuova manopola e sensore di posizione dell’acceleratore (APSG). In evidenza poi un nuovo Quick Shift System (QSS) oltre a una frizione A&S ottimizzata, aumentando leggermente i rapporti in prima e seconda marcia con una forcella di nuova impostazione.
Video: Yamaha Motor Europe
Foto: Yamaha Motor
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