BMW R nineT Urban G/S, il fascino ed il sapore degli anni ’80 [PROVA SU STRADA]
L’ultima arrivata punta forte al cuore dei “giessisiti”
La R nineT Urban G/S riprende il DNA della primissima e leggendaria BMW R 80 G/S del 1980 e lo porta ai nostri tempi attraverso la tecnica moderna, con una classica motocicletta dallo spirito e dal gusto retrò, arricchita dalla tecnologia dei nostri tempi. La R nineT Urban G/S ha infatti un progetto che resta fedele alla tradizione, ma è sempre in linea con il presente e con le più moderne tecnologie, capace di offrire grazie ad un motore boxer a due cilindri, raffreddato ad aria (e olio), una guida moderna nel massimo comfort, con una potenza di 110 cavalli. Per la prima volta oltre alla strada punta anche al fuoristrada, se pur non impegnativo. Non mancano l’ABS di serie ed il sistema ASC Automatic Stability Control (opzionale), che assicurano un’esperienza di guida moderna nel massimo comfort, evitando lo slittamento della ruota posteriore su fondi stradali scivolosi. Eredita gran parte del pacchetto tecnico della Scrambler (qui la nostra prova su strada), con cui condivide anche la ruota anteriore da 19″, ma è tutta diversa nell’aspetto.
Il DNA enduro di questa G/S rappresenta il sinonimo del concetto di libertà e del desiderio di avventura su due ruote, sia su offroad, ma anche su asfalto. Nel design la Urban G/S sembra essere veramente figlia della sua leggendaria antenata, stiamo parlando della R 80 G/S, presentata al Salone di Colonia nel 1980, ben 37 anni fa. Il parafango bipartito della ruota anteriore si rivela un dettaglio interessante e riprende la classica immagine di una moto enduro. Un’altra caratteristica è il serbatoio, che accentua ulteriormente il look da offroad ed è abbinato ad una mascherina tonda del proiettore, riprendendo in modo forte lo stile della prima G/S, plurivincintrice alla Dakar.
Come nel modello originale, anche la R nineT Urban G/S viene arricchita da decorazioni sul serbatoio in due tonalità di blu e dalla sella biposto di colore rosso chiaro, un accostamento cromatico che interpreta i colori di BMW Motorsport del passato, tutto questo con un telaio verniciato di nero.
L’equilibrato triangolo ergonomico della Urban G/S favorisce una guida agile e sicura, con una sella allungata ed i poggiapiedi arretrati, più bassi e più ampi, che permettono una postura più rilassata e sciolta, anche quando all’asfalto si sostituiscono la ghiaia o la terra, offrendo maggiore stabilità e precisione per i piloti di ogni taglia.
Il bicilindrico boxer raffreddamento aria/olio, con contralbero di equilibratura centrale, è ormai conosciutissimo da mezzo Mondo, ma come vedremo sembra essere come il buon vino: più passa il tempo e più migliora. Il posizionamento longitudinale e la trasmissione cardanica sono tra i principali elementi distintivi delle motociclette BMW. Questo motore dall’alesaggio di 101 millimetri e con una corsa di 73, per una cilindrata di 1.170 cm³, ha una potenza di picco di 81 kW (110 CV) a 7.750 g/min, con una coppia massima di 116 Nm, che viene raggiunta a 6.000 g/min ed il regime massimo è di 8.500 g/min. Offre, come nessun altro propulsore motociclistico, un design inconfondibilmente autentico, con una sonorità originale ed unica. Euro 4 e con una mappatura dedicata, offre un sistema di carburante con filtro ai carboni attivi per lo sfiato del serbatoio e l’impianto di scarico con catalizzatore modificato, dalla sezione più grande. L’alzata delle quattro valvole è gestita da dei leggerissimi bilancieri a rulli, attraverso due alberi a camme in testa per cilindro azionati da catena. La trasmissione di potenza avviene attraverso il cambio a sei rapporti e la trasmissione cardanica alla ruota posteriore.
Anche gli impianti di scarico in acciaio inossidabile tengono conto dei differenti criteri, che devono essere soddisfatti da un classico modello BMW con motore boxer raffreddato ad aria, sottolineando la filosofia raffinata e autentica del tema BMW Boxer, con una profonda sonorità, riconoscibile ad occhi chiusi. Il telaio a doppia trave in acciaio a composizione modulare è composto da tre componenti: telaio principale anteriore, telaio principale posteriore con sezione del telaio finale integrata e telaietto del passeggero. I singoli componenti del telaio sono avvitati uno all’altro, con un forcellone monobraccio in alluminio pressofuso.
Nella nuova edizione della R nineT è stata ottimizzata la geometria della ciclistica per aumentare la precisione di sterzo, la direzionalità e il comportamento più stabile in curva. L’angolo del cannotto di sterzo è stato abbassato da 64,5 a 63,2°. Questo ha determinato l’allungamento dell’incidenza da 102,5 a 107,9 millimetri. Ogni moto è caratterizzata da alcune misure, o quote ciclistiche, ed in questo caso il passo è stato allungato di 8 millimetri arrivando da 1.479 a 1.487. Le sospensioni sono identiche a quelle della Scrambler, con una tradizionale e sofisticata forcella telescopica Showa all’anteriore, con escursione di 125 millimetri, mentre al posteriore troviamo l’affidabile monobraccio Paralever, utilizzato anche negli altri modelli Heritage di BMW Motorrad, con un ammortizzatore centrale con molla verniciata in bianco e con escursione di 140 millimetri.
Per quanto riguarda i cerchi, l’esperienza di guida della Urban G/S è caratterizzata anche dalla presenza dei raggi, con una ruota all’anteriore da 19 pollici e con pneumatici stradali di serie, ma possono essere scelti, senza sovrapprezzo, pneumatici tassellati Continental TKC80. Le misure sono 120/70 ZR19 per l’anteriore, mentre il posteriore è un 170/60 da 17 pollici. Per assicurare in qualsiasi condizione una frenata stabile e sicura, la Urban G/S ha un doppio disco dal diametro di 320 millimetri, con pinza freno a quattro pistoncini. Sulla ruota posteriore il compito di decelerazione lo assume un freno monodisco, dal diametro di 265 millimetri e con pinza flottante a due pistoncini.
La nineT G/S è in vendita a 14.400 euro, mentre sarà disponibile nelle concessionarie dalla metà di giugno. Come per tutte le 5 sorelle della gamma Heritage, gli optional BMW Motorrad e gli accessori originali, offrono numerose possibilità di personalizzazione.
Dobbiamo premettere che la nineT Lac Rose, vista al Wheels and Waves 2016, fortunatamente non è rimasto un esercizio di stile, dato che preannunciava questa moto che ci apprestiamo a testare. Per rimanere fedeli all’immagine di questa versione nella nineT, la nostra prova parte da un percorso sterrato, fatto di ghiaia e di piccoli sassi. Anche in questo terreno la BMW nineT G/S sembra trovarsi subito a suo agio. La guardi e non sembra una 1200. Il manubrio risulta vicino al pilota, in posizione turistica per capirci, ma grazie a diversi riser è possibile anche portalo in avanti. Il busto è eretto ed il peso è davvero basso per una moto di questa cilindrata, mentre le pedane sono nettamente più indietro. La strumentazione è molto semplice ed essenziale, mentre si apprezza la possibilità di poter disinserire il controllo di trazione e l’ABS, cosa non da poco quando si guida in offroad.
Siamo consapevoli che guidare in fuoristrada richiede una tecnica di guida diversa e vogliamo vedere come si comporta questa G/S, che non possiamo che consigliare a chi voglia divertirsi anche oltre all’asfalto con la sua nineT. Gas leggero, lasciamo scaldare il motore, e partiamo. Non ci sono ostacoli ed è venuto il momento di prendere confidenza con la giusta posizione: quella in piedi. La moto risulta bilanciata, ha una stabilità ineccepibile sia alle basse andature che alle alte, grazie al baricentro basso che ci permette di spostarci negli ostacoli con nonchalance. L’incredibile agilità entra in simbiosi con la reattività del bicilindrico boxer bialbero, che convince sempre, perché con un filo di gas sale senza problemi di giri, ma quando gli si chiede di più, proiettata in avanti la moto come una fucilata! L’erogazione del propulsore boxer, pienissima ai bassi ed ai medi regimi, offre doti di allungo molto interessanti. Un motore sempre pronto e reattivo in qualsiasi circostanza.
Infine un elogio al freno motore, che è risultato moderato e proporzionato, rallentando la moto, ma non eccessivamente: quel tanto che basta per non permetterci di toccare i freni, rimanendo comunque ad una bella andatura, o al massimo ce li fa sfiorare prima di una curva, sia essa a raggio ridotto che medio. Le sospensioni si possono regolare autonomamente e sono risultate ottime, assorbendo egregiamente ogni asperità e trasmettono il giusto feeling al guidatore (merito anche dell’ottimo BMW Paralever). Infine la frenata è sempre all’altezza del peso e delle prestazioni, stabile e bilanciata. La Urban G/S è però forse più una provocazione stilistica, piuttosto che una reale concorrente in fuoristrada della vera GS. Eredita “il pacchetto” della Scrambler, da cui si differenzia solo, estetica a parte, per i 3 centimetri di altezza in più della sella e da una differente taratura delle sospensioni. Per questo, ne siamo quasi certi, in pochi la sceglieranno dotata di gomme tassellate per affrontarci l’offroad più estremo, ma qui emerge però la sua spiccata vocazione all’uso urbano. Risultata quindi un ottimo compromesso, anche se avremmo voluto provarla con gomme stradali, in quanto in curva bisognava andare cauti e con moderazione con le coperture con i tasselli, ottime per la trazione su terra e fango, ma non il massimo per uso cittadino e su asfalto.
In conclusione una moto che si è rivelata stabile e veloce tra le curve ed a suo agio tra la polvere, con un look davvero unico ed esclusivo, Heritage di nome e di fatto.
Abbigliamento del test:
Giacca: Mtech SUPERAXEL, se “Born to be wild” è la tua canzone preferita, sogni la California e avresti voluto vivere alla fine degli anni ’60 per non perderti Woodstock, allora amerai questa giacca da moto. Realizzata nella speciale PELLE USED a effetto invecchiato, vanta cerniere in ottone e uno dei migliori design cafe racer in circolazione.
Guanti: Mtech Daytona Classic, guanto da moto realizzato in una speciale pelle dall’effetto invecchiato. La chiusura del polso con il bottone e la fodera interna con trama a scacchi sono dettagli vecchio stile. Le nocche nascoste offrono protezione contro eventuali impatti, mentre il doppio strato di pelle sulla zona esterna della mano previene le abrasioni.
Casco: Caberg Ghost
Stivali: Alpinestars
Pantalone con protezioni: OJ Jeans Sole blu man, in denim elasticizzato con inserti in fibra aramidica. Protezioni Safe-Tech estraibili fianchi-ginocchia
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