ASI: una collezione di “micromotori” risalenti agli anni ’40 e ’50 [FOTO]
In esposizione nell'atrio di Villa Rey a Torino
Un gruppo di 36 “micromotori”, realizzati tra gli anni ’40 e ’50 dello scoro secolo, compongono la nuova collezione acquisita da ASI. Esemplari che rappresentano interessanti testimonianze di un sistema di mobilità individuale poco costoso e semplice nel periodo del secondo dopoguerra.
La collezione
Si tratta del frutto di 25 anni di ricerca svolta dall’appassionato lodigiano Michele Muzii, con l’intento di preservare e ricordare la creatività e la genialità di vari progettisti, meccanici e artigiani italiani e anche di altri Paesi, che pur con mezzi minimi hanno permesso alla gente di spostarsi in sella a veicoli più semplici e leggeri di una motocicletta.
Si tratta sostanzialmente di biciclette con piccoli propulsori applicati, sviluppati come “unicum” con un telaio al quale è stato abbinato un motore. Le impostazioni erano disparate, considerando unità ausiliarie con trasmissione a rullo o a catena, come ricordato.
Tra gli esemplari sviluppati in Italia si citano: un raro modello di Lamone realizzato a Ravenna dalla Cooperativa Metallurgici e Affini; una coppia di Gloria di origine torinese, una tipologia Lusso pensata per uomo e donna; un leggendario Alpino di Pavia che grazie a un motore da 48 cc permise di stabilire un record mondiale di velocità sul miglio lanciato di oltre 92 km/h nel lontano 1952 e anche un rarissimo triciclo Babystar dotato di motore a rullo che simulava un doppio cilindro.
Tra le creazioni straniere si evidenziano poi: un’antica Ajax di origine francese con motore Salmson equipaggiata con un motore posto a metà del tubo obliquo del telaio e una doppia cinghia di trasmissione, di cui una in cuoio; l’originale accoppiata inglese bici e motore della Raleigh, dotata di cassone removibile poggiato sulla terza ruota; la tedesca Durkopp dotata di motore Rex con trasmissione a cinghia sulla ruota anteriore e una distintiva lunga marmitta collocata in verticale lungo l’asse della forcella anteriore e da oltre oceano una Flying Eagle con unità motrice compatta Cyclex derivata dai motori per tagliaerba degli anni ’50.
La Collezione ASI Micromotori è esposta nel grande atrio settecentesco di Villa Rey, a Torino, sede nazionale dell’Automotoclub Storico Italiano. Un’esposizione aperta al pubblico su prenotazione, nel pieno rispetto delle norme vigenti collegate all’emergenza sanitaria.
La selezione dei mezzi è legata a due fattori: estetica e confronto. Il risultato di ricerche e restauri conservativi .
Foto: ASI (Automotoclub Storico Italiano)
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