Nuova Suzuki Katana: il ritorno di una moto leggendaria [PROVA SU STRADA]

Supernaked “bruciasemafori”, look aggressivo in stile anni '80

La nuova Katana: prestazioni esaltanti, un'ottima versatilità e tanto divertimento alla guida, senza rinunciare a un'estetica molto curata e d'impatto

Il 1980 fu un anno molto particolare per il panorama motociclistico internazionale perchè Suzuki, al salone di Colonia, presentò la Katana.

La motocicletta attirò fin da subito l’attenzione di tutta la stampa dato che si trattava di un progetto molto innovativo e completamente fuori dagli schemi.
Ciò che distingueva questa Suzuki da ogni altra moto era il suo design molto futuristico e singolare, infatti era stata progettata da ingegneri provenienti dal settore automobilistico che avevano tenuto in considerazione, durante lo sviluppo, oltre l’aspetto estetico anche l’ergonomia e l’aerodinamica.
Inizialmente il progetto doveva permettere l’aggiunta di un grande parabrezza e di una carena, ma la moto piacque così tanto con quel design minimalista e sportivo che questi due elementi non vennero mai aggiunti e fu messa sul mercato senza ulteriori modifiche.
La nuova Suzuki Katana riprende l’estetica del famoso modello del 1980 rivedendola in chiave moderna.
Il nome rispecchia le linee precise e taglienti di una moto piuttosto aggressiva ma perfettamente bilanciata, proprio come la mitica spada Katana dei Samurai giapponesi.
Questo moto, realizzata da Engines Engineering su disegno dell’italiano Rodolfo Frascoli ed esposta ad EICMA 2107, è nata inizialmente come un’esibizione di design (concept Katana 3.0) ……… un po’ come accaduto per la Katana del 1980.
E come allora, i commenti entusiasti del pubblico e degli addetti ai lavori hanno convinto i vertici di Hamamatsu a mettere in produzione questo modello.
Che si tratti di una rievocazione di un mito a due ruote amato da molti smanettoni o di un’ottima trovata di marketing non lo sapremo mai, ma ciò non toglie che Suzuki abbia realizzato una moto davvero unica e diversa dal solito.

Dotazione e Design

L’estetica della nuova Katana è impattante! Affilata, filante e diversa da ogni altra moto, ha quasi un atteggiamento sfrontato, di sfida e al tempo stesso possiede quel tocco retrò che tanto va di moda oggi.
La semicarena anteriore, il faro rettangolare e la coda corta e tozza sono i suoi tratti distintivi che la rendono riconoscibile a colpo d’occhio.
La sapiente rivisitazione svolta da Suzuki amalgama dettagli classici e moderni in modo perfetto. Il design molto curato cattura lo sguardo con particolrari ricercati e finiture di ottimo livello, la piastra superiore del manubrio e il dado di serraggio del perno del cannotto di sterzo sono realizzati infatti in maniera impeccabile.
Il gruppo ottico anteriore a LED, potente e dallo stile classico, rende un tributo all’antenata sposandosi in modo armonioso con le carenature anteriori.
Le linee taglienti e affilate di carene e codone si integrano perfettamente con quelle più morbide del serbatoio donando alla moto una personalità decisa che guarda al passato proiettandosi verso il futuro.
Le tonalità scure della Katana, contraddistinte da dettagli cromatici rossi, enfatizzano la sportività e donano alla moto un look particolarmente ricercato e alla moda.
Questa Suzuki non vuole essere una semplice super naked “da sparo” ma un veicolo capace di unire prestazioni da brucia semafori con una versatilità tali da renderla sfruttabile anche per gli spostamenti quotidiani, il tutto con un design da “special one”.
Proprio per andare incontro a questo tipo di utilizzo l’ergonomia è stata studiata nei minimi particolari per un uso a 360 gradi.
La strumentazione è composta da un compatto e sportivo quadro strumenti LCD che fornisce al pilota tutte le informazioni necessarie in modo chiaro in ogni condizione di luce.
All’interno del completo display digitale è presente l’indicatore delle marce, il consumo medio e istantaneo, il contagiri, il contachilometri, il voltaggio della batteria, la temperatura del liquido, l’orologio e il livello del controllo di trazioni.

Elettronica

L’elettronica della Katana è completa ma molto “basic” rispetto alle moto di ultima generazione, infatti è presente solo il traction control e l’ABS mentre sono assenti le mappe motore, il quickshifter e il comando del gas ride-by-wire.
Nulla di traumatico, la moto va benissimo anche con un’elettronica non da race replica, siamo abituati troppo bene al giorno d’oggi e, anche se magari non li useremo mai completamente, desideriamo avere sulle nostre moto tutti i gadget elettronici di ultima generazione.
Il sistema antibloccaggio ABS è fornito da Bosch e i suoi dati sulle velocità delle ruote vengono utilizzati anche dal controllo di trazione che rende più semplice e sicura la gestione della potenza soprattutto su fondi a bassa aderenza.
Il TC agisce sull’accensione per modulare l’erogazione della potenza e può essere regolato su 3 livelli di intervento oppure disattivato tramite un comando sul blocchetto elettrico sinistro.
Sono presenti anche altri due sistemi, il Suzuki Easy Start System e il Low RPM assist. Il primo facilita gli avviamenti del propulsore mentre il secondo rende più semplici le partenze alzando il livello del regime di rotazione minimo quando si innesta la prima marcia.

Motore e Ciclistica

Il propulsore, di 999 cc, è il vero pezzo forte della nuova Katana dato che deriva da quello della celebre Suzuki GSX-R 1000 K5, una moto dalle prestazioni eccezionali che segnò nel 2005 un’autentica rivoluzione tra le supersportive.
Gli ingegneri di Hamamatsu sono riusciti a trovare una messa a punto ottimale per l’uso stradale grazie all’adozione di un inedito impianto di scarico 4-in-2-in-1 caratterizzato da un piccolo e aggressivo silenziatore nero.
Questo motore è stato selezionato per le sue caratteristiche di alesaggio e corsa lunga, rispettivamente 73,4 mm e 59 mm, con pistoni con profilo del cielo piatto che consentono di mantenere un’ampia potenza a tutti i regimi.
Le prestazioni sono di tutto rispetto dato che questo 4 cilindri in linea eroga 150 cv di potenza massima a 10.000 giri/min e 108 Nm di coppia a 9.500 giri.
Numeri davvero di tutto rispetto ma molto più sfruttabili di quanto pensiate grazie all’utilizzo di un acceleratore molto dolce nella risposta e di una grande disponibilità di coppia ai bassi e medi regimi che lo rendono perfetto per qualsiasi andatura.
Per quanto riguarda la ciclistica Suzuki ha deciso di non fare pazzie o esperimenti vari e ha scelto di selezionare elementi collaudati e affinati nel tempo su altre moto.
La nuova Katana ha ereditato il compatto telaio in alluminio in doppia trave della naked GSX-S 1000 e il possente e massiccio forcellone della GSX-R 1000 L6. Quest’ultimo è stato scelto per le sue doti estetiche, di rigidezza e inoltre integra il braccetto laterale portatarga.
Queste soluzioni hanno permesso di ottenere una moto molto compatta e aggressiva.
Di contro la capacità del serbatoio è di soli 12 litri e l’utilizzo di materiali robusti ma pesanti ferma l’ago della bilancia a ben 215 kg in odine di marcia.
Per donare alla motocicletta un’elevata stabilità e precisione di guida sono state scelte sospensioni Kayaba con all’anteriore una forcella a steli rovesciati da 43 mm completamente regolabile mentre al posteriore un monoammortizzatore settabile nel precarico molla e in estensione.
L’impianto frenante è di alta qualità e vanta all’avantreno una coppia di possenti pinze monoblocco Brembo ad attacco radiale con dischi da 310 mm che lavorano in simbiosi con il sistema ABS.
Al retrotreno, invece, si trova una singola pinza monopistoncino della Nissin con un disco di 250 mm.

Guida

Salendo sulla moto ci si rende subito conto che la posizione è diversa da quella che ci si aspetterebbe dalla maggior parte delle naked sportive perchè ci troviamo con la schiena eretta e con i polsi poco caricati sull’avantreno.
Ci si sente subito a proprio agio, con una sensazione di controllo totale del mezzo e inoltre la sella ampia e imbottita esalta ulteriormente il comfort di guida.
L’unica nota lievemente negativa è data dalle pedane alte e arretrate che costringono le gambe a disegnare un angolo stretto di chiara ispirazione sportiva penalizzando la comodità (io sono alto 1,82 m).
Una volta che si gira la chiave nel blocchetto di accensione la strumentazione LCD si accende facendo comparire il logo della Suzuki Katana, un piccolo dettaglio ma molto scenografico e figo (passatemi il termine).
La vera magia però si verifica quando premiamo il pulsante di accensione del 4 cilindri in linea. Il propulsore prende vita e dal piccolo e aggressivo terminale di scarico scaturisce una voce possente e cupa, quasi come se fosse uno scarico racing. É uno di quei sound di scarico che può far cambiare umore anche alla peggiore delle giornate regalandoci un sorriso a 32 denti sotto il casco.
Ancora oggi faccio fatica a capire come Suzuki, considerando tutte le restrizioni vigenti, riesca a omologare una moto con un suono allo scarico cosi bello e appagante (Viva Suzuki!!).
Inserendo la prima marcia e mantenendo tirata la frizione il regime di rotazione sale automaticamente a circa 1.500 giri facendoci capire che il Low RPM assist sta effettivamente svolgendo il suo lavoro.
Una volta in movimento rimaniamo impressionati da feeling di guida che la moto ci trasmette fin da subito.
Il pilota non ha necessità di effettuare svariati chilomentri per entrare in sintonia con la Katana, ma già dopo pochissimi metri, la moto, possedendo una ciclistica talmente “sana” e ben collaudata fa di tutto per farti sentire a proprio agio.
Il motore è davvero esente da ogni critica dato che risulta molto regolare, elastico, ricco di coppia e anche capace di un allungo emozionante fino a circa 12.000 giri, tutto ciò accompagnato dall’urlo dello scarico e dal suono, acuto ed esaltante, del sistema di aspirazione.
La spinta sempre costante e l’elasticità del propulsore consentono di scendere con la sesta marcia fino a quasi 1.500 giri e di riprendere senza sussulti o incertezze.
Durante l’arco di erogazione si percepiscono due steps: il primo lo si nota a 4.000 giri dove il motore inizia a spingere con decisione e forza ma senza essere esuberante mentre il secondo si trova a 7.000 giri, soglia oltre il quale questo 4 cilindri da sfogo a tutta la sua cavalleria divorando giri molto velocemente e allungando con impetuosità fino al limitatore.
Il bello è che queste notevoli prestazioni sono estremamente sfruttabili grazie alle grandi doti di questo motore e alla taratura dell’acceleratore. Può essere sportivo e impetuoso quando richiesto, dolce e mansueto se si agisce con delicatezza sulla manopola del gas.
Le modifiche apportate dai tecnici di Hamamatsu si sono concentrate in questa direzione e questo è stato uno dei motivi per cui hanno reputato non necessario utilizzare un’elettronica troppo avanzata e costosa.
Tra le curve la Katana si comporta in modo esemplare risultando molto stabile e al tempo stesso agile nei cambi di direzione a dispetto della misura del pneumatico posteriore (190/50), ormai quasi in disuso perchè caratterizzato da un profilo troppo appiattito.
Merito di questo comportamento va in parte attribuito alle ottime Dunlop Roadsport 2 di primo equipaggiamento che ci hanno sempre garantito feeling e elevate prestazioni in ogni condizione di guida.
La ciclistica è precisa, stabile, affilata come una vera Katana e trasmette una sensazione di controllo assoluto.
Si possono tracciare traiettorie in maniera chirurgica con la consapevolezza che la moto seguirà i comandi senza scomporsi di un millimetro.
L’avantreno è uno dei punti forti di questa Suzuki. Si dimostra granitico in staccate e in curva permette alla Katana di mantenere un rigore esemplare, sembra che si stia percorrendo un binario immaginario.
Anche nelle staccate più aggressive o negli ingressi in curva più allegri su di lui si può sempre contare e quando si esagera, arrivando un “po’ lunghi”, mette sempre una “pezza” permettendo di correggere la traiettoria senza andare incontro a danni irreparabili.
L’impianto frenante si è dimostrato all’altezza della situazione risultando potente, modulabile e costante nelle prestazioni. Peccato che nelle frenate più intense l’ABS, complice una taratura votata alla sicurezza, risulta un po’ invasivo allungando leggermente gli spazi di arresto e “sporcando” un po’ le traiettorie.
Il controllo di trazione invece è risultato ben tarato: più conservativo nei livelli 2 e 3, più sportivo al livello1.
Nella modalità 1 consente addirittura di far pattinare la ruota posteriore quel tanto che basta a chiudere meglio le traiettorie trasmettendo la sensazione di essere dei “gran manici”.
La Katana va un po’ considerata una come una moto analogica vecchio stile, poca elettronica e tanta “buona meccanica”. Guidandola sembra di effettuare quasi un tuffo nel passato quando tutto era in mano al pilota e non c’erano tracce di controlli elettronici.
Queste sensazione rendono questa moto quasi una purosangue che incarna in maniera impeccabile il concetto di sportiva nuda e cruda.
Perfetta per i piloti più esperti, per chi abbia solo nostalgia della sua antenata oppure per chi desidera distinguersi tra i locali alla moda con una moto aggressiva e con un look che non passa inosservato.

Prezzo

La nuova Suzuki Katana è disponibile presso le concessionarie nella classica colorazione grigio/nera e in versiona total black a 13.690 euro.
Con questa cifra, 1.000 euro in più della sorella GSX-S 1000 da cui deriva, vi portate a casa una moto sportiva, versatile e adatta sia a piloti navigati che ai meno esperti.
Amichevole, facile da guidare, estremamente performante e costruita in maniera maniacale, il tutto con un design davvero unico e inconfondibile, che si odia o si ama.

PRO

Avantreno granitico, motore, ciclistica, posizione di guida.

CONTRO

Elettronica molto semplice, mancanza quickshifter, peso, ABS invasivo.

ABBIGLIAMENTO

Casco Arai Renegade-V

Guanti in pelle e tessuto Alpinestars SP-X

Giacca in pelle Alpinestars Atem

Foto: Alessandro Ranzenigo

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