Moto Guzzi V7 III si fa in tre per conquistare neofiti e appassionati [PROVA SU STRADA]
Tre nuove versioni "custom di serie": Carbon, Rough e Milano
Moto Guzzi – Il 1961 è stato l’anno del boom di vendite delle vetture così dette “di massa”. Questo fenomeno ha conseguenze anche sul mondo delle due ruote, chiamato a rinnovarsi e guardare al futuro. Dal genio del progettista Giulio Cesare Carcano nasce un motore bicilindrico a V di 90° raffreddato ad aria destinato a una versione sportiva della Fiat 500 capace di sfiorare i 140 km/h. La fornitura richiesta del Lingotto, però, è troppo alta e così l’accordo sfuma. Carcano crede così tanto nel progetto che lo trasforma e il motore diventerà il cuore pulsante della Moto Guzzi V7, una moto che sa di mito.
Un modello intramontabile
Stiamo parlando, infatti, di uno dei modelli più celebri e conosciuti della casa con sede a Mandello del Lario, un caposaldo della gamma e rappresentante per eccellenza della motocicletta italiana, distinta da contenuti e design in grado di raccogliere l’apprezzamento di un pubblico trasversale ed eterogeneo. Come lo è stato per V7 II rispetto alla primogenita V7, anche per V7 III il rinnovamento è stato così profondo da meritarsi di portare avanti la numerazione progressiva con i simboli romani, che da sempre distingue le Moto Guzzi più popolari e longeve. V7 III è il risultato della passione di Moto Guzzi, abile nel rinnovare la sua best seller, lasciandone inalterati carattere e autenticità, valori destinati a durare nel tempo. Oggi, alle note V7 III Stone, Special e Racer, si affiancano ora V7 III Rough, V7 III Milano e V7 III Carbon, tre nuove versioni contraddistinte dal differente allestimento, ottenuto introducendo con originalità e competenza una serie di pregiate parti speciali, capaci di restituire a ognuna motocicletta una ben differente connotazione e un carattere unico: potremmo definirle delle “custom di serie”, perfette per tutti coloro che sognano una moto su misura ma che non se la sentono di affrontare l’impegno di una customizzazione home made. Il risultato sarà comunque una moto unica e con un grande risparmio di tempo e denaro. La terza generazione della “settemezzo” di Mandello vuole continuare a essere la motocicletta d’accesso nel mondo Moto Guzzi, facile, dalle dimensioni e peso tra i più contenuti della categoria, ma al contempo dal carattere forte e autentico, tipico di tutte le Moto Guzzi, gran parte del quale è messo in mostra dal bicilindrico trasversale a V, configurazione unica al mondo. Gli obiettivi primari che hanno guidato l’evoluzione riguardano lo stile, la dotazione di serie e il comportamento su strada, ovvero gli aspetti che influenzano il piacere di possedere e guidare una V7.
Personalità e stile
V7 III mantiene intatta la personalità stilistica del modello, caratterizzata da un design che dialoga tra forme ispirate dalla storia di Moto Guzzi ed esigenze da motocicletta contemporanea. Gli interventi introdotti un anno fa hanno riguardato anche la parte alta del motore, con teste, pistoni e cilindri in alluminio completamente nuovi rispetto a V7 II, anche se i valori di alesaggio e corsa, e quindi di cilindrata, sono i medesimi, scelta che conferma V7 III quale gamma di motociclette di ingresso nel mondo Moto Guzzi. Come da tradizione, la distribuzione è comandata da un sistema ad aste e bilancieri a due valvole per cilindro disposte però in maniera inclinata (più efficiente) nella testa. L’alimentazione è affidata a un sistema d’iniezione elettronica monocorpo Marelli, gestito da una nuova centralina elettronica. L’impianto di scarico è dotato di collettori a doppio tubo che migliorano l’isolamento termico. La presenza nelle teste dell’ingresso del sistema di aria ausiliaria, abbinato al catalizzatore trivalente, alla doppia sonda Lambda e alla progettazione del motore, permettono al twin 750 Moto Guzzi di rispettare la normativa Euro 4. La potenza massima arriva a 52 CV a 6.200 giri/min, mentre la coppia massima si attesta a 60 Nm a 4.900 giri/min, con una curva di erogazione veramente piatta che promette facilità di utilizzo abbinata come sempre a quel carattere e prontezza tipico dei motori Moto Guzzi. È disponibile la versione depotenziata, in linea con le limitazioni della patente A2 e ideale per i nuovi Guzzisti, che possono contare anche su peso e dimensioni complessive ridotti e sulla generale facilità di guida di tutte le versioni di V7 III. Un altro aspetto innovativo del motore Moto Guzzi è la frizione monodisco a secco dal diametro di 170 mm, che aumenta la robustezza e l’affidabilità nel tempo, diminuendo inoltre il carico sulla leva al manubrio, a vantaggio della modulabilità e del comfort di guida. Il cambio a sei rapporti, preciso e morbido negli innesti, rimane invariato rispetto a V7 II, ma beneficia di una differente rapportatura della prima e della sesta marcia, entrambe leggermente allungate, utili per sfruttare al meglio le caratteristiche di coppia e potenza del motore. Moto Guzzi ha sempre avuto una grande competenza anche sugli aspetti della sicurezza. V7 III dispone di impianto di frenata ABS e di MGCT (Moto Guzzi Controllo Trazione) regolabile e disinseribile. Il primo è un’unità Continental a doppio canale che evita il bloccaggio delle ruote, mentre il secondo, è un sistema che scongiura lo slittamento della ruota posteriore in accelerazione. L’MGCT è regolabile su due livelli di intervento, uno più conservativo e ideale ad esempio quando l’aderenza è precaria per via dell’asfalto bagnato o scivoloso e l’altro studiato per assecondare la guida emozionante su asfalto asciutto in sicurezza. Un’ulteriore peculiarità del sistema MGCT è la possibilità di ricalibrare la circonferenza del pneumatico posteriore, compensando l’eventuale usura o l’impiego di unità con profili diversi da quello di primo equipaggiamento, in modo da avere sempre un intervento preciso del controllo di trazione.
Le caratteristiche
Scendiamo ora nei dettagli delle tre versioni che abbiamo testato personalmente. Moto Guzzi V7 III Carbon è attualmente l’unica della famiglia V7 III ad essere realizzata in tiratura limitata e numerata (1921 esemplari, come l’anno di fondazione della casa). La passione per la customizzazione, in questo caso, si declina con un modello che unisce originalità e buon gusto, accostando allo stile autentico di V7 la pregiata e moderna qualità di numerosi componenti in fibra di carbonio, quali i parafanghi accorciati e rifilati e i fianchetti laterali, capaci di esaltare al massimo il carattere giovane e dinamico della best seller di Moto Guzzi. V7 III Carbon si presenta vestita completamente di nero opaco, tonalità che esalta i dettagli in rosso, colore scelto per la pinza freno anteriore Brembo, per i loghi sui fianchetti e per l’Aquila sul serbatoio. La sella vanta un inedito rivestimento in Alcantara idrorepellente ed è rifinita con impunture rosse che rappresentano uno spunto stilistico molto gradito a chi ama i dettagli raffinati. Il tappo del serbatoio dotato di serratura è in alluminio ricavato dal pieno anodizzato nero così come è nera anche la cornice del proiettore anteriore, i coperchi degli iniettori e della pompa freno posteriore. La V7 III Rough, invece, si distingue per i pneumatici tassellati calzati su cerchi a raggi e per i molti dettagli che conferiscono a V7 III Rough uno stile country cittadino. La dotazione è completata dalla sella dedicata con impunture e cinghia di appiglio per il passeggero e dalla coppia di fianchetti laterali in alluminio. Dello stesso nobile materiale sono anche i parafanghi. La cornice del faro anteriore è verniciata in nero, mentre gli steli della forcella sono protetti da classici soffietti in gomma. È un’ulteriore proposta di stile di Moto Guzzi che trasforma V7 III con pochi ma sapienti tocchi in una vera special di serie. La disponibilità di accessori originali Moto Guzzi per V7 III (e per le versioni precedenti) è ampissima ed è quindi possibile rendere questa e le altre versioni di V7 III ancora più personali ed esclusive. Last but not least, c’è la V7 III Milano, derivata dalla V7 III Special, di cui mantiene le caratteristiche classiche tipiche, quali la strumentazione a doppio quadrante circolare, le cromature degli scarichi e del maniglione d’appiglio del passeggero, oltre alle tinte lucide del serbatoio, ma se ne distingue per i cerchi a razze che contribuiscono a regalarle un aspetto più moderno. La dotazione di serie è completata da particolari di pregio come i parafanghi e i fianchetti laterali realizzati in alluminio.
Per chi volesse realizzarsi una Moto Guzzi “su misura”, la casa mette a disposizione numerosissimi accessori. Tutti i particolari sono disegnati, progettati e realizzati da Moto Guzzi e sono sottoposti a severi cicli di test di controllo come qualsiasi altro elemento originale delle moto, in maniera da garantire qualità e durata nel tempo. Sono perfettamente intercambiabili con i componenti di serie, permettendo così un facile ripristino della motocicletta nella sua configurazione originale. Inoltre sono anche rigorosamente omologati e quindi assolutamente “street legal”. Nel catalogo trovano posto le molle ammortizzatori rosse, le fiancatine in alluminio satinato, nuove protezioni serbatoio, un parabrezza aerodinamico, copri iniettori, borse laterali in pelle e touring, portapacchi, borsa bauletto, fascia copriserbatoi in vera pelle idrorepellente, sella monoposto, sella in pelle Premium, sella comfort gel e leve freno e frizione in alluminio ricavate dal pieno e con un design unico e ricercato.
Secondo noi
Insomma, stiamo parlando di un prodotte d’eccellenza, di vero Made in Italy, di una moto che combina gusto estetico e sostanza. Un mezzo da “passeggiata” sicuramente perché la posizione di guida è comoda, la sella ambia e ben imbottita, perfetto per un viaggio in due (anche di media lunghezza visto il serbatoio da ben 21 litri). Ma tra le curve c’è da divertirsi. Il bicilindrico, nonostante una potenza non eccessiva, è pronto e risponde prontamente alle sollecitazioni della manopola del gas. Le gomme, tassellate o dal disegno tradizionale, garantiscono sempre una buona tenuta anche in piega e con la strada leggermente bagnata. Abbiamo avuto la fortuna di testare le tre versioni della V7 sulle montagne che circondano il lago di Lecco, con una giornata soleggiata ma fresca e qualche rigagnolo d’acqua sulla strada per via della neve caduta nei giorni scorsi. La stabilità è buona, la confidenza immediata, anche verso l’impianto frenante che grazie all’efficace ABS permette di avere tutto sotto controllo. Non serve “strozzare” il motore perché la potenza è subito disponibile e le scalate di marcia si riducono notevolmente. Il cambio stupisce: meno morbido rispetto alle moto sportive presenti sul mercato, ma comunque preciso e rapido. Non è scomodo, richiede solo qualche attimo per abituarcisi. Le informazioni necessarie sono raccolte nel piccolo quadrante circolare della Rough e della Carbon, mentre per la Milano presenta una secondo quadrante. In entrambi i caso sono un mix di strumentazione analogica e digitale. Non ci farete caso perché la moto è viva, vibrante, sincera: insomma è una Guzzi, con tutta la storia e la traduzione che l’accompagna.
Ultima nota sui prezzi: che vanno dagli 8.990 euro franco concessionario della Rough ai 9.990 della Carbon, passando per i 9.040 della Milano. Molto interessanti considerando allestimenti e dotazione.
Abbigliamento del tester:
Guanti: Dainese Blackjack
Giacca: Dainese Bryan Leather Jacket
Pantaloni: Dainese Bonneville Regular
Scarpe: Dainese Street Rocker D-WP
Casco: Scorpion Exo-Combat
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