Vespa Sprint 125, al design si unisce la tecnologia del nuovo i-Get [PROVA SU STRADA]

La Vespa piccola guadagna ABS di serie, propulsore Euro 4 e presa USB

Servizio fotografico: LINGEGNERE

Ha collaborato Davide Stefano

Vespa Sprint 125 i-Get 2016Settanta candeline spente proprio nel 2016, con la capacità di saper rispettare la tradizione evolvendosi fino ai giorni nostri. Vespa è un Brand a se ormai da qualche stagione, proprio per rafforzare un valore consolidato nel tempo, con una storia quasi unica nel panorama delle due ruote. La scocca in metallo è l’elemento centrale intorno al quale ruota un prodotto italiano tra i più conosciuti nel Mondo, una caratteristica che le regala una esclusività che, almeno in parte, si paga con un prezzo di listino leggermente più alto, ma che al tempo stesso ha il sapore della qualità e del design made in Italy, proprio quello che ne ha decretato il successo e le ha permesso di cavalcare l’onda per così tante decadi. Con il 2016 la “scocca piccola” si aggiorna con il passaggio ai propulsori della famiglia i-Get, più efficienti e parchi nei consumi, oltre che più pronti e brillanti nell’uso cittadino. Con l’occasione continua il processo evolutivo, che comporta l’adozione del sistema ABS, ora di serie su tutta la gamma (anche se solo all’anteriore per i modelli con freno a tamburo posteriore), come la presa USB che troviamo nel vano porta oggetti frontale, che da optional diventa parte della dotazione base. Se il motore, qui declinato nella versione a 3 valvole (quella a 4 è destinata ad altri modelli del Gruppo Piaggio), è ovviamente la parte più corposa delle novità, tutto l’aggiornamento ha prodotto un aggravio di prezzo di circa 100 euro (contando che l’ABS prima ne costava 390). Abbiamo provato la Sprint 125, ma mentre scriviamo questo articolo stiamo già guidando la seconda versione della piccola Vespa, la Primavera, in questo caso con motore 150, di cui presto potrete leggere la prova completa.

Estetica e finiture:

Rating: ★★★★★ 

Sempre al top, soprattutto dopo il restyling del 2014
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Pochi prodotti hanno una storia tanto lunga ed importante come quella della Vespa. Pescando dal passato in questo caso si sono abbinati un nome importante, perché Sprint è un nome nato negli anni ’60, proprio per una versione piccola e scattante dello scooter di Pontedera, ad altri elementi stilistici che contraddistinguono le Vespe del passato. Spiccano tra tutti il faro rettangolare con cornice metallica, la bordatura sempre a contrasto dello scudo e le immancabili pance laterali, qui con una nervatura, che ne arricchisce l’aspetto, giocando sui volumi. Si tratta di una conferma del modello che ha debuttato nel 2014, che avevamo provato proprio nell’estate di quell’anno (qui il link al nostro articolo). Con il MY 2014 erano stati introdotte le ruote da 12” che ritroviamo anche nell’attuale Vespa Sprint, con i bei cerchi a sette doppie razze. Anche la sella conferma le sue forme e la finitura con bordatura bianca, su cui ritroviamo l’immancabile etichetta con il Brand Vespa. Il design e la qualità sono evidentemente al centro dell’attenzione, perché la Sprint è molto curata in tutti i dettagli, senza nessuna pecca o perdita di stile. Anche il vano sotto alla sella, che si apre con il comando elettrico di fianco al blocchetto di accensione, è impeccabile, oltre che dalla buona capacità grazie ai suoi 16 litri. Davanti alle gambe un piccolo vano, che si apre spingendo il blocchetto, dove poter stivare oggetti di ridotte dimensioni, come magari un cellulare che si può ricaricare lungo il tragitto grazie alla presa USB. L’estetica è tutta giocata con i bei contrasti con le parti lucide e cromate, come il maniglione per il passeggero che corre lungo la porzione posteriore della sella, oppure gli specchietti, davvero ben realizzati e in stile perfetto con la Vespa Sprint.

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Il quadro strumenti è essenziale e classico nell’aspetto, con un tachimetro analogico che occupa gran parte dello spazio, mentre nella parte inferiore troviamo alcune spie ed un display con il livello del serbatoio ed il contachilometri, completato da parziali comodamente navigabili con il tasto sul blocchetto di destra del manubrio. Molti i badge lucidi che troviamo sulla carrozzeria della Sprint, con le scritte Vespa, quella del modello (con la “S” rossa), ma anche per il propulsore 125 3V ie. La novità del passaggio alla famiglia i-Get è visibile solo sul lato sinistro, con la targhetta sul convogliatore dell’aria.

Motore e prestazioni:

Rating: ★★★★½ 

Davvero brillante, l’i-Get rende più vivace la Sprint 125
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Qualcuno lo trova addirittura troppo “appuntito” nell’erogazione, a noi invece ha saputo convincere al 100%. Il nuovo propulsore guadagna infatti un spunto ed una brillantezza maggiori, ottenuti anche con un lavoro di affinamento nella configurazione della trasmissione, senza peraltro perdere nulla in allungo, anzi. Scendono i consumi, ma quello che è piacevole scoprire, è che la filosofia dietro allo sviluppo dei nuovi i-Get è legata soprattutto all’affidabilità. L’inseguimento dell’efficienza del singolo componente, produce infatti migliorie in termini di prestazioni, emissioni e consumi, ma crea i maggiori benefici in quanto a qualità e durata nel tempo. Lo testimonia il fatto che i collaudi in cui si è impegnato il Gruppo Piaggio abbiano passato la soglia del milione di chilometri percorsi, proprio per valutare a fondo ogni possibile fonte di problemi, prima di arrivare alla produzione di serie. Resta la distribuzione a 3 valvole del monocilindrico raffreddato ad aria, che diventa ora conforme alla normativa Euro 4. Sono stati riprogettati lo scarico, il coperchio trasmissione, oltre ad aver ottimizzato il sistema di iniezione elettronica, ora dotata di un sensore barometrico, che risolve i problemi dell’utilizzo in altura, adeguando istantaneamente i parametri della centralina anche in funzione dell’altitudine.

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L’erogazione ancor più fluida accompagna una maggior vivacità, regalata anche dalla potenza massima, di 7,9 kW (10,7 cavalli) a 7.700 giri e da una coppia di 10,4 Nm a 6.000 giri. I meriti dei passi in avanti vanno soprattutto, oltre che alle altre novità già citate, al nuovo albero motore, che guadagna una inerzia superiore del 24%. Anche il motorino di avviamento è stato oggetto di migliorie, il nuovo è infatti più silenzioso. Con il passaggio ad Euro 4 è poi stato completamente rivisto lo scarico, che rende ora il motore più silenzioso, ma anche dal suono più piacevole. Nella guida si apprezzano tutte le migliorie, che risultano evidenti fin dai primi metri percorsi. L’erogazione briosa si abbina perfettamente al carattere della Sprint, la Vespa più maneggevole e leggera, a suo agio nel traffico cittadino come nessun’altra. Sulle strade extraurbane, in attesa di poter accedere alle tangenziali ed autostrade ad oggi vietate ai 125, gli oltre 100 Km/h di velocità massima indicata (91 effettivi come dato dichiarato) si raggiungono rapidamente e senza alcuno sforzo possono essere mantenuti anche a lungo. Su questo fronte, ne parleremo più avanti, grandi passi in avanti sono stati fatti in termini di consumi. Anche al regime ed alla velocità massimi, l’i-Get resta parco, molto più che in passato. Una velocità massima che quindi non cambia, almeno non in modo consistente, ma che ora è tutta sfruttabile.

Guida e maneggevolezza:

Rating: ★★★★½ 

Conferma le ottime doti della MY2014, a cui aggiunge l’ABS di serie
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La Vespa Sprint è piccola, leggera e maneggevole, ma con una buona abitabilità, intesa come spazio abbondante per le gambe e come comodità della sella, anche per il passeggero. Si tratta del “Vespino” per antonomasia, che porta avanti una tradizione che dura da oltre 40 anni. Esiste infatti anche nella cilindrata 50, non a caso, anche se questo segmento negli ultimi 20 anni è quasi scomparso, in termini di numeri. La Sprint deve tanto del piacere di guida e della maneggevolezza alle ruote da 12”, con gomme 110/70 e 120/70 rispettivamente all’anteriore ed al posteriore. Un pollice in più della Primavera, che si fa sentire subito, come avremo modo di confermarvi nella prova della seconda variante della Vespa “scocca piccola”. La ciclistica è tutta confermata, incluse le migliorie che erano state introdotte due anni fa al comparto sospensioni. Anteriormente trova posto il classico monobraccio “Vespa”, dotato di monoammortizzatore a doppio effetto, analogo a quello idraulico al posteriore. In questo caso è anche disponibile la regolazione su 4 posizioni del precarico della molla. Se la Sprint si fa amare negli slalom cittadini, sorprendentemente convince anche quando si piega a velocità più importanti, fuori città. La capacità di adattarsi deriva proprio dall’ottimo assorbimento delle asperità, unito ad un comportamento più sostenuto nelle curve maggiormente impegnative. Mai una incertezza o un ondeggiamento eccessivo, con il gradevole effetto di sentirsi molto sicuri sempre ed in ogni contesto. La protezione aerodinamica è parziale, ovviamente, perché le gambe sono coperte dallo scudo, ma di serie la Sprint è priva di parabrezza, avendo sono un piccolo spoilerino davanti alla strumentazione. Chi voglia avere una miglior protezione può però scegliere tra i vari cupolini e parabrezza, disponibili nella cospicua lista di accessori originali. Abbiamo detto del generoso spazio a disposizione delle gambe, con i piedi che possono essere posizionati come meglio si crede, con l’unica limitazione della forma del telaio, che sulla Vespa, da sempre, prevede un elemento centrale longitudinale. Niente pedana piatta quindi, ma si riescono comunque a posizionare oggetti di dimensioni anche importanti. Manca un gancio per fissare, ad esempio un sacchetto o una borsa, perché quello a scomparsa nella parte frontale della sella spesso non è sfruttabile.

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Passando alle novità, una è più tecnologica, si tratta della presa USB all’interno del vano portaoggetti nel retroscudo, la seconda è invece più di sostanza, con l’arrivo di serie dell’ABS. I freni restano gli stessi, con un disco da 200 mm all’anteriore ed il tamburo da 140 al posteriore, ma ora la sicurezza è molto più elevata, grazie all’antibloccaggio. In questo caso agisce dove più è importante e dove la potenza frenante è maggiore, cioè sul disco anteriore, grazie alla presenza di un sensore di giri e della ruota fonica. Il comando meccanico del tamburo non consente di utilizzare l’ABS al posteriore, cosa che però incide ben poco sulla frenata di emergenza, dove conta nettamente di più la ruota davanti. Il bloccaggio del posteriore è peraltro molto meno pericoloso e facilmente gestibile, rispetto ad una perdita di aderenza della ruota anteriore.

Prezzo e consumi:

Rating: ★★★★☆ 

Giù i consumi, ritoccato di poco il prezzo, ma con l’ABS di serie
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Il dato dichiarato alla voce consumi è notevole, con un 45,5 km/l nel ciclo WMTC. Noi abbiamo riscontrato un valore di oltre 30 Km con un litro nel nostro severo test, con un utilizzo che è stato vicino al limite che si possa immaginare per quanto riguarda i consumi. Acceleratore quasi sempre completamente spalancato e molta della strada percorsa alla velocità massima. Volevamo proprio capire se, dove in precedenza il 125 peccava (si scendeva anche sotto la soglia dei 20 Km/l utilizzandolo a velocità massima), il nuovo i-Get fosse realmente migliorato, e possiamo confermarvelo. Con un utilizzo più attento è stimabile un consumo vicino alla soglia dei 40 con un litro, davvero un risultato egregio, garantendo un’autonomia che può andare oltre i 350 Km con un pieno di carburante, data la capacità del serbatoio di 8 litri. Vespa è un marchio simbolo, che si lega alla qualità ed al design del made in Italy, per questo, ma anche per la particolarità della scocca in metallo, il prezzo è importante per la sua categoria, ma più che giustificato dai contenuti. La Sprint 125 parte da 4.470 euro. Sono 5 i colori disponibili: bianco Montebianco, rosso Dragon, nero Lucido, giallo Positano ed il blu Gaiola di questo esemplare. Scegliendo la variante “S”, con 100 euro in più si aggiunge un accattivante grigio titanio, con grafiche abbinate. Si può scegliere con propulsore 50, al prezzo più contenuto di 3.060 euro, 100 in più se al 2 tempi si preferisce il 4, oppure la 150 a 4.670 euro. Prezzo che include ora, lo ricordiamo, l’ABS di serie, con un risparmio di 390 euro rispetto al passato. La lista degli accessori è corposa, dai parabrezza ai portapacchi e bauletti, passando per le protezioni cromate e molto altro, incluso ad esempio, le selle in vera pelle “made in Italy”.

PRO E CONTRO

Ci piace:
Design e stile senza paragoni, guadagna ABS, presa USB ed un propulsore nuovo nettamente migliorato

Non ci piace:
Il prezzo è giustificato, ma impegnativo, la qualità si paga

Vespa Sprint 125: la Pagella di Motorionline

Motore:★★★★½ 
Maneggevolezza:★★★★½ 
Cambio e trasmissione:★★★★½ 
Frenata:★★★★½ 
Sospensioni:★★★★½ 
Guida:★★★★½ 
Comfort pilota:★★★★½ 
Comfort passeggero:★★★★½ 
Dotazione:★★★★½ 
Qualità/Prezzo:★★★★☆ 
Linea:★★★★★ 
Consumi:★★★★★ 

Abbigliamento del test:

Guanti: Alpinestars Masai Gloves

Casco: Caberg Freeride, per una regina del Made in Italy ecco un casco di un Brand che fa della realizzazione interamente in Italia un vanto. In questo caso, delle 17 colorazioni disponibili, troviamo la Mistral bianco/blu/rosso. Dotato di una calotta in fibra tricomposito (fibra di vetro, kevlar, carbonio), in due taglie (la piccola dalla XS alla L, la seconda per XL ed XXL), è utilizzabile con la visiera oppure senza, magari abbinato a degli occhiali ed ha l’interno estraibile con predisposizione per l’alloggiamento del vivavoce Bluetooth Just Speak S

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