Triumph Speed Triple 1200 RS: Hypernaked in salsa british [Prova su Strada e in Pista]

Se pensate che con i suoi 183cv la nuda di Hinckley abbia voluto “rimanere umile”, vi state sbagliando di grosso. La Speed MY25 si è evoluta ed è più esaltante di prima, su strada e in pista

HinckleyNuda, inglese, con tre cilindri. Se i primi due aggettivi potrebbero trarre in inganno, definendo il numero dei cilindri, restringiamo notevolmente il margine di errore. Nell’ambiente giornalistico delle due ruote è nota come la “Hooligan di Hinckley” non per caso: la Triumph Speed Triple 1200 RS MY25 infatti, è l’unica alternativa alle hypernaked due e quattro cilindri che dominano il mercato. Lei, con il suo storico tre in linea arrivato oggi a ben 1160 cc, si fa largo a gomitate tra le contendenti unendo prestazioni esaltanti ad una fluidità di erogazione che entusiasma, complici le precisissime sospensioni semi-attive Öhlins Smart EC 3.0.   

British design dai tratti inconfondibili

Il design della Speed Triple si è evoluto attraverso gli anni ma, come è giusto che sia, non è mai stato radicalmente stravolto. Certo, i fari tondi che la distinguevano dalle concorrenti fino alla fine degli anni 2000, hanno lasciato spazio al nuovo gruppo ottico che – oggi – ne definisce il design del modello rendendola immediatamente riconoscibile grazie alla firma luminosa disegnata nella parte superiore del doppio faro a LED, tratto distintivo del nuovo corso delle naked della casa di Hinckley. I designer hanno puntato su un look pulito ed essenziale che piace proprio per la sua eleganza “minimal”; il serbatoio scolpito e sagomato, è stato studiato per migliorare il grip delle ginocchia in fase di piega, risultando snello tra le gambe e lasciando estrema libertà di movimento. Bellissima la coda, alta e slanciata con la cover del sellino passeggero che la trasforma in una aggressiva monoposto, complice il monobraccio posteriore dall’aspetto tremendamente racing. Gli specchi bar-end, lo scarico corto (ma voluminoso) e il portatarga in metallo, sono stati studiati in modo da essere quanto più belli possibili pur dovendo assolvere agli obblighi di legge necessari per l’omologazione del veicolo. I fianchetti laterali riportanti il nome del modello ed il puntale raccordato alla pancia dello scarico, le donano un aspetto da vera streetfighter. La mia imparziale opinione è che – pronta per girare in pista senza specchi, frecce e portatarga – diventi una delle più belle supernaked oggi in circolazione. Corta, compatta ed aggressiva ma dai colori eleganti: una vera hooligan in giacca e cravatta. Le colorazioni disponibili sono tre e sfruttano il nero quale colore dominante: scegliete il Jet Black per un aspetto da night racer oppure una delle due versioni con inserti in giallo fluo – Granie/Triumph Peformance Yellow – o in rosso – Granite/Diablo Red – per incarnare l’essenza sportiva di questa esaltante nuda a tre cilindri che, alla fine, chiede solo di essere guidata per dimostrare tutto il suo mostruoso potenziale.

La giusta via di mezzo

Tre: il numero perfetto. Almeno secondo Triumph che, di questa disposizione, ne ha fatto una ragione di vita. Come darle torto? Personalmente, ogni volta che salgo in sella ad un “tre” di Hinckley mi emoziono per il mix di sensazioni che questo motore riesce a regalare. Il sound, la spinta, l’erogazione, la coppia… tutto è meravigliosamente coinvolgente: sembra di suonare uno strumento accordato dal miglior professionista in circolazione. La nuova generazione di questo propulsore che passa da 1050 a 1160cc, arriva ad erogare 183cv a 10.750 giri/min con un incremento di 3 cv rispetto alla precedente versione; tre sono anche i Nm in più di coppia scatenata a 8.750 giri/min, arrivando all’impressionante valore di 128 Nm. Il nuovo sistema di scarico dalla fluidodinamica migliorata, rispetta la normativa Euro5+ senza compromettere il sound che caratterizza da sempre il propulsore britannico. Per poterlo apprezzare al massimo però, l’ideale sarebbe scegliere dal catalogo accessori il silenziatore Slip-on Akrapovič (+ €1684,00), progettato e sviluppato in collaborazione con Triumph stessa. E’ realizzato il titanio e fibra di carbonio per essere più leggero ed elegante e, cosa più importante, dona al tre in linea la voce che si merita! Omologato per l’uso stradale, cambia totalmente l’aspetto della Speed Triple 1200 RS rendendola ancora più compatta ed accattivante.

Inglese ma… dalla precisione svizzera

Lo step tecnologico più importante, oltre ovviamente al nuovo propulsore, riguarda l’adozione delle sospensioni semi-attive Öhlins Smart EC3.0 con interfaccia OBTi che permette di regolarle a proprio piacimento per ottenere il massimo piacere di guida, su strada come in pista. Il menù a disposizione del motociclista è facile ed intuitivo e permette di effettuare molteplici regolazioni che consentono di cucirsi addosso la Speed. La modalità semi-automatica prevede tre mappe preimpostate studiate per agevolare il rider nella fase di scelta della configurazione più adatta all’utilizzo che si vuole fare: si passa dalla modalità idonea per la strada e la circolazione di tutti i giorni, a quella specifica per l’utilizzo in circuito grazie alla quale si può ottenere un comportamento davvero supportivo, sia a livello di forcella che di mono. L’elettronica gioca un ruolo davvero importante sulla nuova Speed Triumph 1200 RS che si avvale di una immancabile IMU a sei assi e quattro livelli di regolazione. Sono disponibili cinque modalità di giuda: Rain, Road, Sport e Track si avvalgono di valori preimpostati dalla casa, mentre, la mappa Rider, è completamente personalizzabile dal rider secondo le proprie esigenze. Ci sono poi l’ABS Cornering, il Triumph Shift Assist, il Traction Control (disinseribile) e, in modalità Track, il Brake Slide Assit che permette al posteriore derapate controllate in caso di scalate “violente” in fase di staccata ed inserimento in curva rendendo la guida al limite ancora più estrema. Tutte le informazioni sono chiaramente visibili sull’interfaccia TFT a colori da 5” dal contrasto molto elevato: mi ha stupito la facilità di lettura anche in condizioni di luce molto forte e in presenza di scomodi riflessi. La connettività My Triumph è di serie e comprende la navigazione turn-by-turn, il controllo delle telefonate e la riproduzione della musica

Une vera fighter su strada

La Speed Triple 1200 RS è stata nel mio garage per più di due settimane e con lei ho fatto un po’ di tutto. Ma la cosa più piacevole è il semplice salire in sella: comoda, accogliente, con il manubrione posizionato esattamente dove lo vorresti in sella ad una hypernaked da oltre 180 cavalli. Non amo particolarmente gli specchi bar-end per un mio fattore personale ma devo dire che la qualità con cui sono realizzati, è davvero eccellente. In città la Speed è agile e maneggevole, complice un motore che gira bene anche ai bassi e che non ha bisogno di dover essere sempre “in tiro” per uscire dalle classiche situazioni d’impiccio cittadine. Le sospensioni Öhlins Smart EC3.0 sono la “chiave di s-volta” per la naked britannica: tramite le tre modalità semi-automatiche preimpostate dal produttore (A1, A2 ed A3 dove A1 è quella ad uso “pista” mentre la A3 è la più conservativa), è possibile scegliere rapidamente quella più adatta alle proprie esigenze senza dover diventare matti con la regolazione manuale altrimenti disponibile in M1, M2 ed M3. Su strada ci si diverte facilmente e anche senza particolare sforzo perché la Speed Triple 1200 RS si lascia guidare e, grazie alla posizione in sella praticamente perfetta e per niente stancante, percorrere chilometri su chilometri è solo un piacere.

Al Cremona Circuit con la Speed Triple 1200 RS

Con la cavalleria disponibile, i performanti Pirelli Diablo Supercorsa SP V3 di primo equipaggiamento, il reparto sospensioni firmato Öhlins e l’impianto frenante con dischi da 320mm morsi dalle pinze Brembo Stylema e comandati dalla pompa Brembo MCS con interasse regolabile, una giornata al Cremona Circuit è quello che ci serve! Questa estate ci sta regalando giornate torride e a Cremona le condizioni sono “belle calde” con 35 gradi e un tasso d’umidità che nemmeno in Amazzonia. Nel menù “impostazioni” e inserisco il mio peso ed entro con le Supercorsa SP V3 senza utilizzo delle termocoperte: faccio due giri per prendere confidenza con sospensioni impostate su A1 e mappa Track, la combo perfetta per capire come funziona realmente la Speed Triple 1200 RS impostata con i valori di fabbrica. Passo sul rettilineo e affronto curva 1 mettendo la moto in piega e sporgendomi il più possibile con il corpo per poi raccordare curva 2 e 3, pronto ad affrontare lo scollino che porta nella 4. Questa danza che tanto piace a noi appassionati, viene gestita magistralmente dalla Speed che mi segue senza incertezze, anche quando dopo 3 curve a sinistra, cambio repentinamente direzione e la appoggio a destra per affrontare la 4 ed entrare alla Quadra il più velocemente possibile. Arrivato alla Parabolica (curva 7), affronto la staccata, apprezzando l’eccellente lavoro svolto dal “pacchetto Brembo” che – in modalità Track – guadagna il Brake Slide Assist permettendo al posteriore di derapare in entrata di curva mentre la moto scende in piega. Le SP agevolano l’ingresso mentre la forcella NIX30 offre il supporto necessario per mantenere la traiettoria senza indecisioni. Nella Bosco, la Speed è una lama e appena do gas in uscita, sento il supporto del TTX36 al posteriore che mi aiuta nel raggiungere la Stradivari a gas spalancato: metto la quarta e inclino la moto in modo da percorrere più strada nel momento in cui la moto inclinata, prende i giri più rapidamente. Altra staccata prima della Cremona (la 8) e finalmente posso spalmarmi sul serbatoio e sfruttare le marce per sentire come la spinta sopra gli 8000 giri continui a crescere senza indecisioni fino al limitatore. L’anti wheeling – se si spalanca il gas con violenza nelle marce basse – taglia potenza in maniera un po’ irruenta e quindi bisogna farci un attimo l’abitudine. L’aria che mi investe è tanta e sento l’anteriore galleggiare lievemente sotto le forze che provano a spostare il mio peso sul posteriore. La staccata non evidenzia un particolare trasferimento di carico sull’anteriore e anzi, la moto è pronta per essere inserita nella sequenza di curve sinistra-destra-sinistra (quest’ultima in banking) che mi rilancia sul rettilineo della partenza. Ad ogni giro acquisisco maggior sicurezza e mi rendo conto di quanto si possa spingere forte con la RS: se il motore tre cilindri da 183 cv è una garanzia, le sospensioni semi-attive Öhlins SmartEC 3.0 permettono di andare davvero forte con uno sforzo fisico minimo. L’unica pecca – se così si può dire – è la posizione delle pedane: se è vero che su strada si sono rivelate ottime e non troppo estreme, in pista sarebbe preferibile averle un po’ più alte perché in più di una occasione, sono entrate in contatto con l’asfalto. Nulla di trascendentale, sia chiaro: è una condizione che si può verificare in caso di guida estrema e si può evitare inclinando meno la moto ed uscendo di più con il corpo, in modo da avere anche più impronta a terra ed essere più veloci e sicuri.

Conclusioni

La Triumph Speed Triple 1200 RS è l’unica scelta a tre cilindri in mezzo alle agguerrite concorrenti spinte da potenti motori a due e quattro cilindri. Per noi, è la “giusta via di mezzo” ed incarna una filosofia che piace perché – soprattutto con il MY25 – offre maneggevolezza, agilità e controllo senza precedenti. Il motore si conferma al vertice della categoria e le sospensioni sono una garanzia, così come il resto degli equipaggiamenti scelti dagli ingegneri Triumph per sfidare le concorrenti. L’estetica poi, non lascia spazio a dubbi: è particolare, compatta e “leggera” grazie alle sovrastrutture ridotte al minimo ed agli ariosi cerchi a razze molto sottili. Accensione, bloccasterzo e apertura del tappo serbatoio funzionano tramite sistema keyless ma la modalità wireless può essere disattivata premendo un semplice pulsante. Se state correndo in concessionaria ad ordinare la vostra, sappiate che scegliendola in tinta Jet Black potete risparmiare qualcosa e portarla a casa con 20.295€ f.c.; servono 450€ in più invece, per le versioni con elementi a contrasto. Tecnicamente, per divertirsi non serve altro; praticamente, il terminale slip-on Akrapovič bisognerebbe acquistarlo senza nemmeno pensarci.

Abbigliamento utilizzato in collaborazione con:
Scorpion Casco EXO-R1 EVO II AIR

SCHEDA TECNICA

Dimensioni: lunghezza 2090 mm; larghezza 810 mm.; interasse 1445 mm; altezza sella 830 mm; inclinazione cannotto di sterzo 23,9°, avancorsa 104,7 mm
Motore: Tre cilindri in linea, raffreddato a liquido, 12 valvole, DOHC, Euro5+
Potenza max: 183 cv a 10.750 giri/min
Coppia max: 128 Nm a 8.750 giri/min
Cilindrata: 1160 cc
Cambio: Quickshift up&down a 6 rapporti
Peso: 199kg
Sosp. anteriore: Forcella Öhlins NPX (SV) Smart EC3.0 Ø43mm
Sosp. posteriore: Ammortizzatore Öhlins TTX36 (SV) Smart EC3.0
Impianto frenante ant.: Pinze monoblocco Brembo Stylema Ø320mm
Impianto frenante post.: Pinza Brembo a due pistoncini Ø220mm
Pneumatici: Tubeless – 120/70-ZR17, 190/55-ZR17
Capacità serbatoio: 15,5 lt
Consumo: 5,5 Lt/100km
Prezzo: da 20.295€ f.c.

Motorionline.com è stato selezionato dal nuovo servizio di Google News,
se vuoi essere sempre aggiornato sulle nostre notizie
Seguici qui
Leggi altri articoli in Marchi moto

Lascia un commento

You must be logged in to post a comment Login

Articoli correlati