Suzuki GSX-S750 Yugen: sono i dettagli a renderla speciale [PROVA SU STRADA]

Impreziosita da scarico ed accessori SC-Project

Suzuki GSX-S750 Yugen - La naked di media cilindrata si fa più accattivante con una serie limitata, caratterizzata da accessori della SC-Project, tra cui il silenziatore in titanio e carbonio, frecce LED e porta targa in ergal

Lo scorso anno l’avevamo testata a pochi mesi dal suo debutto sul mercato (qui la nostra prova), scoprendola come un intelligente compromesso tra sportività e versatilità. Una moto quasi unica nel panorama motociclistico attuale, anche grazie al suo cuore 750 a 4 cilindri, tipologia di motore più unica che rara, che le regala un gran bel carattere. Indubbiamente un prodotto interessante, forse poco capito dal mercato e dal pubblico, che non le ha riservato troppe attenzioni. Suzuki Italia, ad un anno dal suo lancio, ha deciso quindi di regalarle un po’ di “effetto wow” in più, grazie alla collaborazione con la italianissima SC-Project. Nuovi ed aggressivi dettagli, che le conferiscono un aspetto più accattivante e modaiolo, oltre che una voce meno discreta, con un terminale omologato, ma certamente meno smorzato dell’originale. Il tutto con solo 300 euro di aggravio sul prezzo finale, quindi molto meno del costo degli accessori che sfoggia (540 euro è il listino del solo terminale di scarico).

Estetica e finiture:

Rating: ★★★★½ 

Il sapore di una special in un prodotto di serie
Suzuki_GSX-S750_Yugen_pss_2018_02

Il look è quello del modello lanciato lo scorso anno. Una moto moderna, con una immagine che prende spunto dalla sorella maggiore da un litro, quindi con linee tese che nel complesso la rendono snella e aggressiva, ben più matura ed aggraziata rispetto alla GSR 750 che è andata a rimpiazzare. In questo le giova anche la nuova strumentazione, tutta digitale, che rinuncia al classico contagiri analogico, sostituito da una barra ben visibile nella porzione alta dell’LDC, ricco di dati e facilmente navigabile con i tasti sul blocchetto di sinistra, gli stessi che consentono di settare il controllo di trazione.

Suzuki_GSX-S750_Yugen_pss_2018_12

Buoni sia la cura per i dettagli che il livello delle finiture, più curate rispetto al passato, come evidenzia la presenza di elementi la cui finalità è prettamente di abbellimento estetico. Parliamo, ad esempio, del puntale sottomotore, che cela elegantemente la parte meno nobile dello scarico, oppure il forcellone posteriore dalle forme più ricercate, senza dimenticarsi dell’assenza delle viti sulle carene, sintomatico di un approccio attento alla qualità percepita.

Suzuki_GSX-S750_Yugen_pss_2018_09

Le novità della versione Yugen sono invece quasi tutte legate alla partnership con SC-Project. Un accordo grazie al quale sono stati sviluppati e commercializzati terminali di scarico co-brandizzati, ma soprattutto che vengono venduti presso la rete ufficiale Suzuki e non inficiano la garanzia della moto su cui vengono montati. Da questo accordo è nata l’idea di creare una serie speciale della GSX-S750, denominata appunto Yugen, che mette sul piatto ovviamente uno di questi terminali di scarico, in titanio e con fondello in carbonio, ma anche ulteriori dettagli, come le frecce a LED ed il portatarga in ergal. Completano la personalizzazione due ulteriori accessori, questi presi dal catalogo ufficiale Suzuki, il piccolo cupolino fumé e l’adesivo di protezione sul serbatoio.

Motore e prestazioni:

Rating: ★★★★☆ 

Una cubatura in cui crede solo Suzuki, ma che regala grosse soddisfazioni
Suzuki_GSX-S750_Yugen_pss_2018_15

Con una cilindrata di 749 cc ed i 4 cilindri in linea, questo motore è di fatto l’unico superstite di quei “7 e mezzo”, che un tempo erano nelle posizioni di testa delle classifiche di vendita, che poi sono gradualmente andati a scomparire, prima per logiche di mercato, poi per le modifiche del regolamento del campionato Superbike, che dal 2003 ha portato il limite di cilindrata a quota 1.000. L’unica casa che ha portato avanti questa formula è proprio Suzuki, che solo lo scorso anno ha pensionato la GSX-R750 (ma chissà se prossimamente potrebbe ritornare nei listini) e che proprio nel 2017 ha presentato la nuova GSX-S750. Una cubatura che rappresenta un compromesso in grado di unire alcune caratteristiche proprio delle più piccole 600, ad altre delle maxi da un litro. Si tratta indubbiamente di una scelta “fuori dal coro”, tutt’ora in grado però di raccogliere l’apprezzamento di un pubblico che privilegi la maneggevolezza e la fruibilità alla potenza assoluta, senza grosse rinunce.

Suzuki_GSX-S750_Yugen_pss_2018_11

La GSX-S750, rispetto alla vecchia GSR 750, guadagna una manciata di cavalli, salendo a quota 114 a 10.500 giri (erano 106 a 10 mila), grazie all’adozione di un’unità derivata dalla GSX-R750 K5, rispetto alla quale però sono state introdotte molte modifiche, migliorie che lo rendono moderno ed efficiente, ma anche con una erogazione meno appuntita e più pronto a medio – bassi regimi. La coppia è di 81 Nm a 9.000 (+ 1 Nm, allo stesso regime), mentre ora offre di serie il controllo di trazione (su tre livelli e disinseribile), mentre non passa all’acceleratore di tipo “by wire”, restando fedele ai due classici cavi che aprono e chiudono i corpi farfallati.

Suzuki_GSX-S750_Yugen_pss_2018_13

Il propulsore si conferma nel saper offrire un’erogazione “cattiva” agli alti, ma comunque discretamente corposa anche ai medio-bassi. L’erogazione si fa corposa già dai 5 – 6 mila giri circa ed in questo si distingue nettamente dai 600, mentre la versione Yugen accresce il fascino del 750, grazie al terminale SC-Project SC1-R che offre un sound meno “educato”, pur restando omologato e conforme alle norme sulle emissioni sonore. Il 4 in linea ha un bel sound anche di aspirazione, con un airbox che alimenta copiosamente la fame d’aria del propulsore.

Suzuki_GSX-S750_Yugen_pss_2018_05

Non mancano tutti gli accorgimenti tecnici con cui Suzuki ottimizza il funzionamento del propulsore, come Low RPM Assist ed l’Easy Start System. Quest’ultimo provvede ad accendere il motore semplicemente sfiorando il tasto. Sarà l’elettronica ad azionare il motorino di avviamento per il tempo necessario all’avviamento, non un decimo in più o in meno. Il secondo sistema provvede invece ad alzare il minimo in determinate condizioni, evitando il rischio di spegnimenti non voluti. Lo si avverte, ad esempio, quando al semaforo si inserisce la prima ed il regime sale leggermente, preparando la moto alla ripartenza.

Suzuki_GSX-S750_Yugen_pss_2018_10

Ricordiamo che, oltre al sound, il terminale SC1-R della SC-Project garantisce una curva di erogazione migliorata ai regimi medio-alti. A quota 8.500 giri le differenze sono importanti, perché parliamo della bellezza di 6,4 cavalli in più e di 5,4 Nm guadagnati rispetto allo “stock”. Il nuovo terminale di scarico che sfoggia la Jugen pesa anche ben 4,3 Kg in meno di quello di serie (2,1 contro 6.44 – fonte misurazione al banco ufficiale SC-Project).

Guida e maneggevolezza:

Rating: ★★★★½ 

Svelta nel misto, stabile sul veloce, nasce per la strada
Suzuki_GSX-S750_Yugen_pss_2018_03

Il telaio utilizzato per la GSX-S750 unisce una doppia trave in acciaio per la parte anteriore, con un telaietto posteriore a tubi, sempre in acciaio. Soluzione che privilegia la rigidità torsionale, piuttosto elevata, alla leggerezza. Il peso è infatti abbastanza contenuto, ma leggermente superiore ad alcune concorrenti. Parliamo di 213 Kg in ordine di marcia (che qui scendono di circa 4 per il terminale di scarico SC-Project), valore comunque tutt’altro che malvagio. Le sospensioni prevedono all’anteriore una forcella a steli rovesciati, una Kayaba da 41 mm regolabile solo nel precarico, al posteriore un monoammortizzatore, sempre con la regolazione del precarico molla, ma non dell’idraulica. Alla guida si apprezza una taratura buona per l’uso su strada, con un’azione progressiva delle sospensioni, che si fanno sostenute dopo una prima parte dell’escursione idonea a smorzare bene anche un asfalto non perfetto.

Suzuki_GSX-S750_Yugen_pss_2018_04

Caratteristica, questa di privilegiare la guida quotidiana piuttosto che in pista, che ci è apparsa evidente anche al recente Suzuki Day, dove il giudizio che da alcuni punti di vista ci vede preferire il 750 sul 1000 quando si guida su strada, inverte il giudizio tra i cordoli di un circuito. Intendiamoci, la GSX-S750 è tutt’altro che a disagio anche in pista, ma quelli che sono dei pregi in termini di fruibilità, finiscono per diventare inesorabilmente un limite quando si porta al limite la guida. Ottima, in tutti i casi, la frenata, grazie ai due dischi anteriore da 310 mm, con pinze Nissin radiali a 4 pistoncini, coadiuvati dal sistema ABS, ovviamente di serie. La gommatura, prevista nelle classiche misure 120/70 17 e 180/55 17, è firmata Bridgestone, con le Battlax Hypersport S21, si conferma un’ottima scelta, a patto di scaldarli in modo adeguato, soprattutto quando le temperature non sono quelle estive.

Prezzo e consumi:

Rating: ★★★★½ 

Esclusiva sì, ma non nel prezzo, che resta concorrenziale
Suzuki_GSX-S750_Yugen_pss_2018_07

Partiamo dai consumi che, come da tradizione per Suzuki, molto attenta all’efficienza, possono avvicinare facilmente il valore dichiarato. Partiamo da 4,9 Litri/100 km e, con una guida non esasperata, si resta intorno ai 20 km con un litro. Stesso valore su cui in autostrada, ai classici 130 km orari, la GSX-S750 si attesta, mentre se ci si lascia prendere un po’ la mano e si forza l’andatura, non si scende mai comunque sotto la soglia dei 15 con un litro.

Suzuki_GSX-S750_Yugen_pss_2018_08

Quanto al prezzo, tutti i plus della versione Yugen si pagano con un aggravio di solo 300 euro rispetto alla GSX-S750 standard, con un listino di 9.190 euro, che diventano 100 in più per la Mat Black da noi provata, che arriva quindi a 9.290 euro. Anche in questo caso, si possono avere i tre colori, dato che la “total black” si affianca alle versioni blu/nero e rosso perlato. Un rapporto prestazioni – qualità – prezzo, quello della GSX-S750, davvero molto buono, che diventa ancor più accattivante in questa versione Yugen. Pensate che il solo terminale SC1-R della SC-Project costerebbe 540 euro!

PRO E CONTRO
Ci piace:
Piacere e facilità di guida, rapporto qualità/prezzo
Non ci piace:
Sospensioni regolabili solo nel precarico

Suzuki GSX-S750 Yugen MY2018: la Pagella di Motorionline

Motore:★★★★★ 
Maneggevolezza:★★★★★ 
Cambio e trasmissione:★★★★½ 
Frenata:★★★★½ 
Sospensioni:★★★★☆ 
Guida:★★★★½ 
Comfort pilota:★★★★☆ 
Comfort passeggero:★★★★☆ 
Dotazione:★★★★☆ 
Qualità/Prezzo:★★★★½ 
Linea:★★★★½ 
Consumi:★★★★★ 

Suzuki_GSX-S750_Yugen_pss_2018_06

Abbigliamento del tester:
Guanti: Spidi STR-4 Coupe
Giacca: Spidi Evorider Tex
Pantaloni: Spidi Ronin
Stivali: Dainese TR-COURSE OUT AIR
Casco: Nolan N100-5

5/5 - (1 vote)
Motorionline.com è stato selezionato dal nuovo servizio di Google News,
se vuoi essere sempre aggiornato sulle nostre notizie
Seguici qui
Leggi altri articoli in Prove su Strada

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati

Sport

SC-Project: ecco gli scarichi dedicati alla gamma Suzuki

La Casa di Hamamatsu e l’Azienda lombarda hanno siglato un accordo per la realizzazione di nuovi terminali di scarico co-brandizzati
SC-Project – Novità in arrivo per gli amanti del marchio Suzuki con un orecchio attento al sound della propria moto
EICMA 2017

SC-Project – Presentata la gamma 2018

Silenziatori per ogni tipologia di Moto anche per le nuovissime EURO 4
Il brand SC-Project che fa capo alla società Advanced Group S.R.L. nasce dall’esperienza dei fondatori e dalle collaborazioni con i