Patente A3 o A2? Voglia di moto e bisogno di far chiarezza? Proviamo ad aiutarvi

Avete quella da auto (patente B) e volete anche quella da moto? Ecco cosa occorre sapere e quanto costa

Spesso ci si perde nei meandri della burocrazia, in realtà i costi sono contenuti (a partire da meno di 100 euro) e può bastare un esame di guida pratico
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Patente A3 (e patente A2)

I ragazzi che quotidianamente ci leggono, forse, stanno pensando di regalarsi la prima moto, tra i più grandi, invece, c’è semplicemente la voglia di guidare la due ruote tanto desiderata. Il primo passo, comunque, resta il fatto di conseguire la patente A3 per la moto, o se preferite la patente A. La patente A3, infatti, consente di guidare motocicli senza limitazioni di cilindrata e di potenza, per questo motivo viene chiamata anche patente A senza limiti, ma nel mare magnum delle leggi è bene fare un po’ di chiarezza. Innanzi tutto va ricordato che coloro che avessero conseguito la patente A o B prima dell’1 gennaio 1986, non devono sostenere alcun esame, né teorico né pratico, per poter guidare motocicli senza limiti di cilindrata e potenza. Chi, invece, ha conseguito la patente A o B tra l’1 gennaio 1986 e il 25 aprile 1988 può mettersi alla guida di qualsiasi motociclo, ma solo alla condizione di restare nei confini nazionali. In caso contrario sarà necessario fare l’esame pratico. Dal 18 gennaio 2013, il limite di età per conseguire direttamente la patente A3 è di 24 anni, ma è possibile farlo prima se il soggetto ha conseguito da almeno due anni la patente A2 (che è conseguibile dopo i 18 anni). Quello che, forse tutti non sanno, è cambiato con l’ultimo aggiornamento normativo, è che non esiste più nessun passaggio automatico da A2 ad A3. In sostanza, se l’esame non viene superato con una moto oltre il limite minimo di potenza, solitamente per assenza del prerequisito di età, occorrerà ripetere l’esame pratico, sostenendo di fatto i costi del foglio rosa etc.

Patente A: l’esame teorico

Il vero spauracchio di chi lo deve sostenere, si sa, è l’esame teorico. Infondo, chi ama essere giudicato o, magari, una volta terminato il proprio ciclo scolastico, ha voglia di tornare studiare? Ma noi siamo motociclisti e amanti delle due ruote, quindi ci armiamo di libri, ci rechiamo nella scuola guida più vicina a casa nostra e ci mettiamo di buzzo buono per affrontare l’esame teorico che, con un po’ di impegno, non sarà più poi tanto uno spauracchio. L’esame teorico deve essere sostenuto solo da che è alla primo approccio con la licenza di guida, oppure dai possessori di patente AM (quella per i “cinquantini”), mentre chi ha la patente A1 (fino a 125 cc), patente A2 e patente B è esonerato (resta ovviamente l’obbligo dell’esame pratico). L’esame teorico per la patente A3 è costituito da un modulo sotto forma di quiz composto da 40 domande con la formula del vero o falso che deve essere compilato in mezzora e che per essere superata non deve contenere più di quattro errori. Va poi ricordato che il foglio rosa (rilasciato al momento dell’iscrizione), ha una durata di sei mesi, entro i quali vanno superate entrambe le prove, teoria e pratica.

Patente A: l’esame pratico

Una volta superato l’esame teorico e ricevuto il foglio rosa (che vi permetterà di guidare la vostra moto in strade poco trafficate e comunque senza passeggero), arriva il momento della prova pratica. L’esame finale si divide in due parti, una da sostenere in un’area attrezzata (solitamente nei pressi della motorizzazione) ed una per strada (ricordatevi che non è una simulazione, ma siete nel traffico e quindi costretti a rispettare le norme le codice della strada, che avete appena studiato!). Inizialmente dovrete affrontare lo slalom tra cinque coni disposti in linea retta a quattro metri di distanza l’uno dall’altro e successivamente ”disegnare” un otto tra due coni disposti ad otto metri l’uno dall’altro e con uno spazio di manovra limitato. Fatti questi primi due passaggi dovrete affrontare, il passaggio in un rettilineo di sei metri, largo quanto la larghezza della moto più 30 centimetri e, infine, in seconda marcia affrontare una frenata fermando la moto con la ruota anteriore in un quadrato di un metro per lato. Fatto questo vi sposterete per strada e, guidati dal vostro istruttore e dall’esaminatore (che vi darà delle indicazioni via radio, stando seduto in auto) che giudicherà la vostra condotta di guida, la conoscenza della segnaletica orizzontale e verticale e di tutte quelle norme da rispettare per essere dei bravi conducenti di motociclette.

Patente A: dalla moto usata per l’esame derivano eventuali vincoli per sempre, o quasi

La legge prevede che, per ottenere la patente A3 senza alcuna limitazione, l’esame pratico venga effettuato con una moto di cilindrata pari o superiore ai 600 cc, con una potenza minima di 54 CV, cambio manuale e di un peso pari almeno a 180 kg. Il consiglio è quello di scegliere qualcosa di comodo e maneggevole, intendendo con questo termine che abbia un angolo di sterzata sufficiente per poter affrontare le prove con i birilli, in particolar modo il mitico (o maledetto) “8”, senza problemi. Passano gli anni, vengono aggiornate le leggi, ma questo resta di fatto il problema più grosso, che costringe molti ad effettuare la prova con una moto prestata o noleggiata, dato che molte sportive, ma non solo, hanno un angolo di sterzata insufficiente per poter superare l’esame, anche per i piloti più esperti. Attenzione anche all’uso di una motocicletta di cui non siete proprietari. Viene infatti richiesto di indicare i dati del mezzo già all’atto dell’iscrizione e, per chi non ne sia il proprietario, l’esaminatore ha la facoltà di richiedere una delega autentica o la presenza del proprietario al momento dell’esame.

Se sosterrete l’esame pratico con una moto di potenza, cilindrata o peso inferiore a quando precedentemente indicato, cosa accade? In sostanza che invece della A3, conseguirete la A2, a patto però che la moto utilizzata abbia potenza compresa tra 25 e 35 kW (34 – 48 CV), cilindrata superiore a 400 cc e non più di 0,2 kW per Kg di peso. Potrete successivamente guidare solo motociclette di potenza uguale o inferiore a 35 kW (48 cavalli – eventualmente moto di potenza superiore, se in versione depotenziata a questa soglia, purché il valore di potenza originale non sia superiore a 95 CV). In moto analogo, se utilizzerete una moto con trasmissione automatica (solitamente uno scooter, ma si stanno diffondendo anche le trasmissioni come la DCT di Honda, che non hanno la leva della frizione), la vostra patente (indipendentemente dal limite di potenza) sarà vincolata all’uso di questo particolare tipo di trasmissione (A2 o A3 “automatica”).

In tutti i casi, per eliminare le eventuali restrizioni e guidare moto “senza limiti”, occorre ripetere tutto da capo: iscrizione, esame pratico e costi annessi.

Patente A: il costo

Fare la patente non è gratis, ovviamente, ma per guidare una moto si spende solitamente molto meno che per l’auto. Se decidete di affidarvi ad una scuola guida, i prezzi si potranno aggirare intorno a 2-300 euro circa, più eventuali lezioni di guida, che ricordiamo non essere obbligatorie. Potete però rivolgervi direttamente anche alla motorizzazione (da privatisti, come si dice comunemente). Così facendo risparmierete di fatto una consistente parte dei costi, ma avrete tempi di gestione più lunghi per la compilazione e la presentazione della modulistica e dell’iscrizione agli esami. La prima è costituita dal modello TT2112, che è possibile trovare anche online. Restano poi da pagare dei bollettini postali e sostenere ulteriori costi legati a fotocopie di carta d’identità e codice fiscale, alle due fototessere necessarie, ma soprattutto al certificato medico anamnestico, in bollo. Se per bollettini e marca da bollo si arriva a circa 75 euro (ulteriori 16 per l’eventuale prova orale), il certificato anamnestico, rilasciato solitamente del medico curante e che attesta l’assenza di dipendenze da alcool e droghe, nonchè di ulteriori patologie, può costare da meno di 30 euro ad oltre 100. Da privatisti potrete quindi spendere da circa 100 euro totali, fino anche a quasi (in alcuni casi oltre) 200.

Patente A: una volta fatta…

Beh una volta fatta non vi resta che andare ad acquistare la vostra moto preferita. Tanto siamo sicuri che l’avrete vista, controllata, analizzata, studiata, desiderata e ne saprete ogni caratteristica. Se proprio siete indecisi, beh, ci sono le nostre prove su strada per fugare ogni vostro dubbio.

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