Moto Guzzi V100 Mandello: il nuovo volo dell’aquila a EICMA 2021 [FOTO E VIDEO LIVE]
Una moto con aerodinamica adattativa
Un nuovo passo, un nuovo inizio lungo i prossimi 100 anni. Alla 78ª rassegna di EICMA è presente la nuova Moto Guzzi V100 Mandello, l’esemplare di un nuovo percorso che rappresenta un’evoluzione tecnologica associata a un richiamo alla tradizione del marchio. Stile, soluzioni raffinate come un’aerodinamica adattativa e un caratteristico dinamismo legato a un nuovo propulsore, sono gli elementi centrali di questo nuovo manifesto ingegneristico dello storico costruttore.
Moto Guzzi V100 Mandello
Il design della nuova Moto Guzzi V100 Mandello appare fluido e altamente ricercato, mettendo in evidenza soprattutto il nuovo bicilindrico. Tratti che ripropongono, secondo canoni più attuali, i tipici elementi stilistici del marchio, spaziando dal cupolino con un richiamo alla Le Mans 850 III del 1981, passando per il design muscoloso del serbatoio e le testate del cuore propulsivo, sino ai fianchetti sottosella con feritoie che riportano alla mente la Le Mans del 1976.
Si segnalano due versioni differenziate per allestimento, quella con maggior dotazione comprende anche le manopole riscaldabili, le sospensioni semiattive Öhlins, il quick shift e la piattaforma multimediale Moto Guzzi MIA che consente di collegare lo smartphone alla strumentazione via bluetooth con differenti funzioni.
Tra le innovazioni di spicco c’è l’adozione di una aerodinamica adattativa, il primo esemplare Moto Guzzi che prevede anche soluzioni elettroniche sofisticate come una piattaforma inerziale a sei assi e cornering ABS, oltre alle già citate sospensioni semiattive e al quick shift.
L’esemplare è dotato di gruppi ottici full LED con DRL e sistema “bending lights” con una coppia di fari supplementari collocati nelle parabole che illumina l’interno curva, oltre a disporre di una strumentazione di tipo TFT a colori da 5 pollici.
Tecnica e tecnologia
Partendo dalla parte elettronica, l’inedito sistema di aerodinamica adattativa gestiste automaticamente la posizione dei deflettori collocati ai lati del serbatoio da 17,5 litri, in base alla velocità e al Riding Mode selezionato. Questi sono quattro, potendo optare tra Viaggio, Sport, Pioggia e Strada. Ciascuno controlla tre differenti mappe motore, quattro livelli di traction control, tre livelli di freno motore e, se presenti, la taratura delle sospensioni semiattive Öhlins Smart EC 2.0 che può gestire automaticamente l’idraulica, considerando il tipo di guida e le condizioni dell’asfalto, come indicato.
Le appendici sollevate al massimo attenuano la pressione dall’aria al pilota del 22 %, avvicinando l’esemplare ai livelli di protezione proposta dalle più voluminose tourer, tenendo presente anche la protezione garantita dal cupolino regolabile elettricamente in altezza.
Tra le soluzioni figurano anche l’acceleratore elettronico Ride by Wire, una centralina di controllo Marelli 11MP, assieme alla già citata piattaforma inerziale a 6 assi, al cruise control e al Cornering ABS funzionale in curva.
La ciclistica prevede un telaio in tubi di acciaio con un interasse di 1.486 millimetri, un dato interessante pensando all’agilità complessiva. Si evidenzia un manubrio in alluminio a sezione variabile che asseconda un tipo di guida più propositiva o rilassata, a fronte della seduta. L’impostazione favorisce in sintesi una posizione di guida attiva e decontratta. Inoltre per il passeggero è predisposta una porzione di sella ampia e imbottita, avendo a disposizione anche delle maniglie a cui aggrapparsi. Tra i vari accessori dedicati figura anche un set di motovaligie che in fase di montaggio non necessitano di supporti aggiuntivi, come segnalato.
Motore
Rappresentativo è anche il cuore “compact block”, con un’architettura a V trasversale di 90° del bicilindrico che richiama la tradizione, ma completamente nuovo. Una definizione integrale che ha prodotto come esito un motore contenuto nelle dimensioni e leggero, risultano 103 mm più corto dello small block che anima la Moto Guzzi V85 TT. Inoltre è distinguibile dalle teste ruotate di 90 gradi, incrementando l’abitabilità a bordo e ottimizzando la disposizione stessa dei componenti legati ad aspirazione e iniezione elettronica.
La cilindrata risulta di 1.042 cm³ con quattro valvole per cilindro comandati a catena e distribuzione a doppio albero a camme in testa con bilancieri a dito. Un motore la cui lubrificazione è a carter umido e il raffreddamento a liquido, a cui sommare un comando idraulico per la frizione in bagno d’olio.
La trasmissione finale ad albero cardanico è associata a un monobraccio in alluminio piuttosto esteso e posto a sinistra. L’uscita dell’albero di trasmissione poi è collocata più in basso rispetto ai precedenti propulsori Moto Guzzi, con risultati per quanto concerne le reazioni sulla sospensione collegate al trasferimento della coppia, senza l’utilizzo di aste di reazione sul forcellone.
Si segnala una potenza di oltre 115 cavalli e coppia superiore ai 105 Nm, con il 90% disponibile già da 3.500 giri/minuto e il limitatore posto a 9.500 giri/minuto.
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