La fabbrica MV Agusta ospita il 24° raduno storico Aermacchi

Tanti gli appassionati proventi da tutto il mondo che si sono ritrovati in provincia di Varese

Giuseppe Mandolini e l'americana Stacie B. London sono stati gli ospiti speciali del 24° raduno organizzato dal Registro Storico della casa varesina
La fabbrica MV Agusta ospita il 24° raduno storico AermacchiLa fabbrica MV Agusta ospita il 24° raduno storico Aermacchi

Il Registro Storico Aermacchi ha archiviato con successo anche la ventiquattresima edizione del raduno internazionale riservato alle moto costruite fra il 1951 e il 1978 alla Schiranna dalla branca terrestre della celebre azienda aeronautica. E il cancello della fabbrica MV Agusta si è ancora una volta aperto per gli appassionati della Casa varesina grazie alla disponibilità e generosità di Giovanni Castiglioni, presidente e azionista di maggioranza del marchio più ammirato nel mondo delle moto.

Una giornata indimenticabile

La giornata Aermacchi ha visto arrivare alla Schiranna appassionati italiani, francesi, svizzeri, tedeschi, belgi e austriaci mentre moltissimi varesini si sono dati appuntamento dentro l’area MV per ammirare i modelli di serie e da corsa usciti un tempo dai capannoni in riva al lago. Fra i primi a presentarsi in sella alla propria moto è stato il festeggiato Giuseppe Mandolini, arrivato da Brescia assieme alla compagna Gabriella: a 82 anni l’arzillo ex pilota non si è certo spaventato per la pioggia incontrata fra Brescia, sua città di residenza, e Bergamo. “Siamo attrezzati per ogni evenienza – ha raccontato sorridendo sotto i baffi imbiancati dall’età Beppe, come è noto nell’ambiente – non sono temporali o acquazzoni che ci fermano. Con Lella in questi anni abbiamo girato tutta l’Europa in moto. Scoprendo luoghi e città splendide. Perché in moto? E’ da sempre la mia passione, anche se oggi per stare in sella e viaggiare servono mille occhi e talvolta non sono sufficienti. Bisogna sempre essere concentrati e attenti, cercando di prevedere le mosse degli automobilisti che ci precedono o che arrivano in senso contrario. Per non parlare di quelli che si affacciano sulle strade laterali”. Mandolini è figlio d’arte visto che il padre Adelmo, dipendente della Moto Guzzi, è stato pure lui buon corridore privato soprattutto in sella alle mono di Mandello: padre e figlio hanno corso assieme per sei anni prima che il genitore decidesse di ritirarsi a 40 anni suonati. Il figlio invece si è fermato a 36 anni a causa di una brutta caduta al Montjuic, tortuoso circuito cittadino ricavato nel parco di Barcellona. “Ero in testa con l’Aermacchi 350 RR bicilindrica a due tempi, correvo con un motore di 382 cc nella classe 500. Purtroppo caddi rompendomi l’omero di una spalla. A quel punto decisi di dire stop alle corse per dedicarmi interamente alla concessionaria auto che avevo avviato da tempo”. Curiosamente Mandolini jr ha disputato una delle primissime gare in sella ad una Aermacchi 250 correndo proprio a Varese.
E a Varese domenica Mandolini ha ritrovato molti dei piloti Aermacchi con i quali ha battagliato in pista: “La domenica fra di noi era sempre guerra, ma dopo la bandiera a scacchi tornavamo gli amici di sempre”. In particolare alla Schiranna Mandolini ha ritrovato Gilberto Milani e Angelo Tenconi, gli ufficiali Aermacchi rivivendo in compagnia i momenti eroici della loro epoca eroica e romantica dove soldi ne giravano pochi e la passione era grande. Con Milani e Tenconi Beppe si sente spesso, ma era da molto che non li incontrava. Il raduno di domenica ha così reso possibile questa riunione che ha regalato sorrisi e battute, visto oltretutto che anche i meccanici del reparto corse hanno partecipato alla festa ritrovando il loro pilota “part time” che andava forte come gli ufficiali.

Aermacchi_MV Agusta_3

Ospiti di livello internazionale

Assieme a Mandolini il club che mantiene vivo il ricordo della Casa varesina ha festeggiato anche un’ospite arrivata da Los Angeles: ci riferiamo a Stacie B. London, 45 anni, capace di battere alcuni record tre settimane orsono sulla pista del lago salato di Bonneville nello Utah. Con la sua piccola 250 Sprint aste bilancieri (rispetto ai mostri a due ruote, anche bimotore, che si vedono durante la settimana dei record) la occhialuta e simpatica Stacie ha saputo arrivare ad una velocità massima di 90,421 miglia (153,122 km/h) mentre ha stabilito primati in due classi (moto di serie e moto parzialmente carenate, in pratica con un mini cupolino per mascherare il faro) ottenendo nei due passaggi una media di 85.711 miglia (137,938 km/h) e 86,267 miglia (138,833 km/h). In precedenza a El Mirage, nel deserto di Mojave, però su terra durissima e non sul sale, ha centrato l’obbiettivo che inseguiva: raggiungere le fatidiche 100 miglia orarie (poco più di 160 km/h). Il tutto con una moto che rispetto a quelle di serie ha lo scarico libero, una camme più spinta e un carburatore giapponese da 28 anziché il Dell’Orto da 24. L’accoglienza ricevuta a Varese da parte degli appassionati italiani ha commosso e stupito questa ragazza laureata in design industriale con un master e che per 7 anni ha ricoperto il ruolo di responsabile delle mostre al museo di arte contemporanea di Los Angeles (Moca). “Non mi aspettavo di trovare un poster celebrativo realizzato dal club italiano con le mie immagini di Bonneville né tanto meno di ricevere un premio al pari del pilota Mandolini, una persona davvero simpatica. E mi sono emozionata nel visitare la fabbrica dove la mia moto è nata, ancor di più quando ho incontrato tecnici, meccanici e piloti che le Aermacchi le hanno costruite, accudite e pilotate. È stato tutto fantastico, anche lo splendido giro in moto di domenica assieme a tanti motociclisti durante il quale ho scoperto quanto sia magnifico da pilotare il TV del 1972 che il club mi ha affidato. Avrei voluto portarmi in California questa splendida 350!”. Una curiosità: Stacie ha voluto fotografare le mani a tecnici e piloti Aermacchi. E tutti quanti, divertiti, si sono prestati alla richiesta che potrebbe trasformarsi in un libro sulle mani di chi ha costruito le fortune di Aermacchi nelle due ruote. Nel corso del soggiorno varesino la donna dei record ha visitato assieme a molti appassionati, il museo privato di Gian Pio Ottone, ex pilota di cross che in queste occasioni apre sempre le porte del suo scrigno dove sono custodite oltre 200 mezzi da competizione del fuoristrada e anche da velocità e di serie. Una visita che lascia sempre sbalorditi gli ospiti. Stacie poi è stata bombardata con domande su come si può correre su un lago salato in moto: “I tentativi di record si fanno solo al mattino presto, fra le 7 e le 8. Dopo no perché il sole sale in cielo e riscalda rapidamente il lago, l’acqua così riaffiora da sotto la superficie e scioglie il sale. A quel punto si perde trazione e la ruota posteriore tende ad affondare e la velocità resta bassa. Ogni giorno si fa un solo tentativo, il giorno dopo c’è il secondo passaggio, poi i cronometristi fanno la media e la comunicano ai vari piloti. Quanta gente c’era a Bonneville? 450 piloti con auto e moto di ogni genere. Più i veicoli di recupero di ogni concorrente che durante il tentativo di record seguono a distanza su una pista parallela la prova del loro protetto. E sulla moto c’è sempre da lavorare per cambiare i rapporti finali, la carburazione, per pulirla ed eliminare il sale da telaio e motore che altrimenti corrode rapidamente tutto”. Inutile spiegare che Stacie prepara personalmente la moto, montaggio e smontaggio del motore incluso. E su un quaderno segna quotidianamente ogni intervento fatto o da fare, le modifiche apportate, i rapporti utilizzati, tempi e medie ottenuti con la fida Sprint 250. Da vera professionista della corse al record che affronta da due anni.

Un sorriso per tutti

Il taglio della torta a fine pranzo è stato fatto da Mandolini e Stacie B.London mentre il Registro ha premiato alcuni soci e appassionati: Malvo Coatti di Vergiate, Vittorio Salvi di Parma e il giovane Davide Brughera, l’aermacchista più veloce visto che oltre alla sua 250 SX come pilota militare in cielo è ai comandi dell’Eurofighter dopo aver utilizzato i Macchi MB339 CD e il nuovo addestratore M346. E proviene da una famiglia decisamente targata Aermacchi: il nonno lavorava infatti alla Avio Macchi mentre il padre lavora nella fabbrica di Venegono Superiore. Come sempre apprezzato dai partecipanti al raduno il tradizionale giro turistico: causa la concomitanza con la gran fondo mondiale di ciclismo, la sgambata in moto ha abbandonato il Brinzio puntando invece sulla zona dei laghi (Monate e Comabbio) con aperitivo al parco Berrini di Ternate e quindi il rientro alla Schiranna per il pranzo al ristorante La Vecchia Riva che ha concluso una magnifica giornata caratterizzata anche da bel tempo.

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