Hat Pavia Sanremo 2018, debutto vincente per la nuova tappa delle Hat Series

Abbiamo partecipato anche noi, in sella ad una BMW R1200GS Rallye

Hat Pavia Sanremo 2018 - Dal 2009, anno della prima HardAlpitour, Over2000riders ha fatto crescere la voglia di Adventoring, fino a creare una Hat Series, con 3 eventi

Quest’anno si è svolta la prima edizione della HAT Pavia Sanremo, itinerario a “formula HAT”, ideato da Over2000riders, sulla scia del successo ottenuto dalla HardAlpitour, oggi Sanremo Sestiere, giunta alla decima edizione. Un percorso scandito da check point, con formula a navigazione e tempo, non velocità, che porta nella gran parte del tracciato in fuoristrada, da Pavia, a Sanremo, con due formule di partecipazione, la Discovery, che prevede un percorso più soft e leggermente più breve (circa 400 km – 40% off road), con sosta notturna a Sassello e la Classic, con un tracciato in piccola parte più tecnico, con guida in notturna, per un totale di quasi 24 ore ininterrotte di moto, soste e riposi (circa 450 km – 50% off road).

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Abbiamo partecipato anche noi, con una BMW R1200GS in allestimento Rallye, per scoprire cosa significhi partecipare ad una Hat e vivere l’esperienza di un viaggio, che ha la particolarità assoluta di attraversare tre regioni, Lombardia, Piemonte e Liguria, quasi totalmente in fuoristrada, potendo accedere a diversi percorsi di off road, che in situazioni normali sarebbero vietati al transito di motocicli.

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Prepartenza dalla sede di Riso Scotti, il cui titolare ha voluto essere sponsor e partner di questa manifestazione, in quanto grande appassionato, lui stesso, di viaggi overland e di viaggio-avventura. Si, perché di adventouring si tratta, termine che nasce proprio dagli sforzi di Corrado Capra e Over2000riders, che da anni si prodigano per portare questo modo di viaggiare, prima esclusiva assoluta dei pochi fortunati con la possibilità di partire per mete lontane, spesso fuori dal nostro continente, per scoprire con il loro mezzo posti selvaggi, attraversandoli ostacolo dopo ostacolo, dentro i confini di casa nostra, esaltando spazi spesso sconosciuti e poco considerati, proprio alle porte del capoluogo lombardo.

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Partenza dopo il ritrovo alla Riso Scotti, dalla piazza del municipio a Pavia, direzione argini del Po, dopo essere passati lungo il famoso ponte coperto e via su sterratone veloci di ghiaia e pietrisco, verso Bosco Marengo per la sosta per il pranzo. Qui la GS la fa da padrona, stabile sul veloce, con le sospensioni che mangiano qualsiasi buca ed un telaio rigidissimo, che aiuta non poco nella guida in piedi. Si viaggia veloce, tra un campo di papaveri ed una risaia, nel silenzio totale, interrotto solo da qualche fagiano che spicca il volo disturbato dal nostro motore.

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Nel pomeriggio, dopo il pranzo, il percorso diventa un po’ più impegnativo, salendo per boschi, sull’Appennino Ligure-Piemontese, dove la pioggia battente degli ultimi giorni ha coperto di fango gran parte del tratto off road, in ombra tra gli alberi, con un sali scendi tra terra colma di pozze e canali scavati dall’acqua. Percorriamo sentieri di fango, che si arrampicano sino ad una single-track nel bosco, più tecnica, con salita e discesa che mettono in crisi il pilota, più che la moto.

Moto di questa stazza, in un percorso in off road come questo, vanno condotte con decisione, tenendo un andatura minima che non metta in crisi l’equilibrio, affrontando sempre con il gas in mano (ed aperto) le varie asperità del terreno, onde evitare di dover dare la classica zampata, che salva i monocilindrici all’ultimo minuto, ma che con una grossa bicilindrica funziona un po’ meno. Ed ecco quindi arrivare una discesa di terra, segnata da grosse tracce disegnate dai trattori e canali scavati dalle piogge, un attimo di indecisione, troppo freno posteriore, lo sguardo che si concentra sulla ruota anteriore (anziché restare “lungo”, come deve sempre essere), e la moto si appoggia. Niente di che, le vesti cambiano colore e ci ritroviamo in piedi di nuovo, mimetizzati col paesaggio fangoso. Grazie alla mamma siamo alti 1 metro e 90 e non abbiamo problemi a rimetterci in sella.

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Nel bosco, sentiero in salita di fango e foglie, a volte con i piedi a terra sperando che non sia uguale la discesa, la moto sale senza esitazioni, con un filo di gas e le Metzeler Karoo 3 che lavorano nel migliore dei modi, grazie alle magie dell’elettronica e della modalità Enduro Pro. Saliamo senza mai “impantanarci” nel fango, nemmeno una volta. La nostra “GS 1200” lascia scaricare i cavalli a terra, con dolcezza, togliendo d’impaccio anche qui, sul terreno peggiore che si possa immaginare per una moto di questa stazza e senza nemmeno dover essere un pilota sopraffino. Basta rilassarsi, puntare lo sguardo in avanti e dare una buona dose di acceleratore.

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Tanto per non farci mancare nulla dello spirito di avventura di cui le Hat sono intrise, per poter passare abbiamo dovuto spostare un piccolo albero, caduto sul sentiero e ci siamo trovati ad aiutare altri motociclisti ad uscire dal fango, ritrovandoci in gruppo con gente mai vista prima, aspettandoci ai cambi di percorso ed aiutandoci nei punti in cui qualcuno, da solo, non riusciva ad uscire. Guadi, piccoli, sentieri nel bosco, strade sterrate, qualche piccola mulattiera e, soprattutto, grandi paesaggi, sugli altipiani, con colori e vegetazione a lasciarti stupito di poter vivere un vero viaggio, adventouring, tra i nostri confini, attraversando anche la Lombardia, regione ancora poco conosciuta nel settore, quindi grande lavoro di scouting da parte dei ragazzi di Over2000riders.

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Altra piacevole esperienza, la abbiamo vissuta scoprendo la socialità dei partecipanti, sempre pronti ad aiutarsi e dividere, “condividere” senza like, ma con la propria presenza ed il sorriso “vero”, l’esperienza del viaggio, le piccole difficoltà ed il piacere del divertimento. Così si sorpassa con lo spirito giusto anche la pioggia torrenziale (con inclusa grandine), che nella prima parte del secondo giorno ha messo tutti a dura prova, prima di essere accolti da un caldo sole a Sanremo Portosole, traguardo della nostra Hat, dove non poteva mancare la consegna dell’ambito attestato di partecipazione.

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Si torna stanchi, con qualche muscolo dolorante, ma certamente appagati ed arricchiti da un’esperienza unica, sempre, anche dopo aver fatto decine di viaggi come questo. L’off road è capace infatti di regalare emozioni sempre nuove, mai uguali a se stesse, a differenza di un più “banale” viaggio su asfalto. Certo. La fatica c’è, è innegabile e fa parte del gioco, come anche qualche caduta, che di solito sono senza grosse conseguenze, ma che possono capitare. I più esperti sono anche in grado di rimediare ad una foratura o a piccoli guasti meccanici in autonomia, con gli attrezzi che si portano con se e con uno spirito che sa quasi di Dakar.

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La prima Hat Pavia Sanremo è sicuramente stata un successo, decretato anche dalla presenza di ben 90 motociclisti appassionati, un numero di tutto rispetto per una prima edizione. Si segnalano tra questi anche i membri del GS Rookie Team, squadra organizzata da BMW con una selezione di piloti under 28 su moto G 310 GS, appositamente per portare i giovani verso questo tipo di turismo, in gran parte oggi sconosciuto a questa fascia di età. Nella medesima direzione è andato il padre pilota, che ha portato in sella della sua Dominator il figlio, passeggero di soli 10 anni, che ha vissuto da protagonista la Hat Pavia Sanremo.

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Una manifestazione questa Hat, che permette anche ai meno esperti di avvicinarsi al mondo dell’off road, in sicurezza, cominciando a misurare se stessi e la propria moto, un passo alla volta, ammirando il paesaggio che solo strade non asfaltate permettono di raggiungere. Certo, meglio partecipare con un filo di preparazione, magari dopo un corso di enduro, ne abbiamo parlato su queste pagine a più riprese e ce ne sono di organizzati dalla Case, o da terze parti, anche per moto bicilindriche. Se poi si sceglie una moto leggera e “facile” per le prime esperienze meglio ancora, senza dimenticarsi, ovviamente, di stivali alti, protezioni e gomme tassellate. Per il resto, serenità e spirito di scoperta lasceranno a voi il piacere di partecipare, magari alla prossima, la Sanremo Sestriere che si terrà a settembre.

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Foto di Massimo Di Trapani e di fotograficasestriere.com

Abbiamo utilizzato:
Casco LS2 Pioneer Quoterback
Stivali, giacca, pantaloni e guanti Dainese

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