Ducati: test sierologici, pronosticando che si riattivi presto la produzione in sicurezza

L'auspicio di una ripresa subito dopo il 14 aprile

In un'intervista rilasciata al Corriere di Bologna, l'amministratore delegato di Ducati Motor parla della possibilità di riattivare l'attività produttiva in tempi celeri, ma in tutta sicurezza
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L’idea di invitare gli operai a sottoporsi a dei test all’apertura dell’azienda risulta tra quelle che circolano da tempo ed è condivisa, anche se si aspetta doverosamente il protocollo sanitario. È emerso da un’intervista a Claudio Domenicali, amministratore delegato di Ducati Motor, riportata sul Corriere di Bologna. Si ribadisce il rispetto delle indicazioni della Regione, al tempo stesso l’auspicio è che le attività produttive ripartano il prima possibile, sempre tenendo presente la massima sicurezza.

L’auspicio

All’inizio dell’intervista, emerge che il costo di questi test non risulta l’aspetto rilevante della questione, rispetto alle prospettive di mercato. Lo stesso amministratore delegato di Ducati evidenzia che i costi legati ai test non rappresentano il punto su cui dibattere, bensì la presenza di mercati bloccati rispetto ad altri già reattivi come quelli cinese e giapponese, a cui non è possibile rispondere, può rappresentare un problema più rilevante.
Il test, riprendendo ancora l’intervista, può essere prezioso per una classificazione della popolazione, ma parlando di Ducati è necessario accertare gli individui positivi asintomatici e che questi continuino a rispettare la quarantena. Permettere il rientro solo agli immuni, il 5 o 10% della popolazione secondo le prospettive, non risulterebbe sufficiente; chiarisce ancora Domenicali nell’occasione.
Interpellato su quando potrebbe riaprire l’azienda di Borgo Panigale, il dirigente ricorda che la chiusura è prevista sino al 14 aprile, auspicando però una pronta apertura già dopo questa data. La sicurezza non era e non è mai stata in discussione, dato che già dal 24 febbraio, in un periodo ben precedente alle misure di contenimento poi adottate, si misurava la temperatura di chi accedeva in azienda. E vi è già un piano predisposto per ciò che avverrà dopo il 14 aprile, annoverando regole, dotazioni di sicurezza, ingressi e turnazioni. Al momento centinaia di dipendenti stanno lavorando tramite soluzioni smart working, Ducati Motor comprende 1.400 operatori solo a Bologna e 300 a livello internazionale.
Passando poi agli aspetti economici, la difficile situazione ha condizionato le vendite di conseguenza, risultate appena il 10% di quelle solitamente registrate nel periodo di marzo, come segnalato ancora nel corso dell’intervista. E per il mercato delle due ruote risulta importante lo stesso periodo che spazia da aprile e giugno. Inoltre non ovunque ci sono concessionari chiusi come in Italia e, al momento, emerge anche la difficoltà di rifornire punti vendita all’esterno. Senza dimenticare il contraccolpo dell’attuale emergenza sul mercato e sugli investimenti. In sintesi emerge la necessità di ripartire, considerando sempre la salute pubblica ma anche le necessità economiche. Una ripresa graduale.

Foto: Ducati

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