Agnellotreffen 2018, abbiamo partecipato alla quinta edizione
A Pontechianale il motoraduno invernale più alto d’Italia
Si è appena conclusa la quinta edizione del motoraduno invernale più alto d’Italia, che ogni anno si svolge ai piedi del colle dell’Agnello a Pontechianale, a quota 1.600 metri sul livello del mare. Quest’anno tra le molte iniziative e sponsor si prevede di superare la già altissima quota di 1.500 partecipanti del 2017.
Tra i principali sponsor e partner di questa quinta edizione era presente Tucano Urbano, azienda leader nell’ abbigliamento e accessori moto, per dimostrare “sul campo” come sia possibile affrontare le condizioni meteo più dure senza rinunciare al piacere delle due ruote. Anlas “Motorcycle Tyres only”, azienda specializzata nella produzione di pneumatici per moto e scooter, ha allestito un vero e proprio circuito innevato dove potersi sfidare con ciclomotori a pedali allestiti con le loro coperture da neve, mentre Suzuki, come tutti gli anni, era presente coi suoi ultimi modelli allestiti per l’inverno, V-Strom 1000, GSX 750 ed il nuovo Burgman 400.
Sabato sera è stato dedicato ad uno dei momenti più importanti dell’evento, la classica fiaccolata in moto, che raggiunge quota 1.800 metri, il punto più alto raggiungibile in inverno. Abbiamo partecipato anche noi, approfittando dell’evento per testare proprio un completo Tucano Urbano: guanto Tetris, giacca e pantaloni Urbis 5G, oltre alle moffole coprimano in neoprene. Partenza alle 7:30 dalla Darsena di Milano, due foto di rito alle moto ed al completo e via verso l’autostrada, dato che l’alba, timida, si è nascosta dietro una nebbia che già in città lasciava vedere poco oltre le visiere dei nostri caschi.
Imbocchiamo l’autostrada avvolti dal grigio, il termometro della moto segna 0.5 gradi, e la nebbia densissima accumula acqua sulla visiera e la giacca, ma ci siamo prefissati la prima sosta dopo 150 Km, quindi giù la testa e occhi aperti, velocità costante e via, facendo ballare gli occhi tra la strada, i chilometri percorsi e quelli che mancano, dettati dal GPS per far passare il tempo in mancanza di un paesaggio da “vivere” mentre si guida.
Per questo evento non abbiamo montato pneumatici tassellati o da neve, non era programmato e, proprio mentre ci chiediamo come si comporteranno le gomme “normali” se incontreremo neve per strada, ci rendiamo conto di non avere freddo, ormai è più di un ora che guidiamo e vediamo le goccioline d’acqua, depositate dalla nebbia sulle braccia, correre in su e volare via. Nessuna sensazione di “raffreddamento” da indumenti bagnati, brava la Urbis 5G che, grazie al trattamento idrorepellente, oltre alla fodera impermeabile e traspirante Hydroscud, non accumula acqua ne si appesantisce, passandoti umidità, nemica acerrima del motociclista “invernale”.
Dopo due ore di viaggio, il sole sembra ascoltarci quando, generoso, ci regala una giornata magnifica, rendendoci i colori ed i paesaggi che solo l’inverno riesce a creare e possiamo concentrarci sulle curve circondate di bianco e la guida da rendere il più “rotonda” possibile sull’asfalto coperto di sale e neve sciolta. Ed ecco il raduno, fiero, in mezzo alla neve dei suoi 1.600 metri di quota, con loro, i veri protagonisti, i motoradunisti, che impavidi allestiscono tende e bivacchi per passare anche quest’anno, o per la prima volta, un’esperienza “unica”, una sfida con se stessi e soprattutto la voglia di condividere l’esperienza con altri motociclisti, lì dove in moto la gente “normale” nemmeno si sogna di andarci.
Parcheggiamo in mezzo ad un mare di due ruote, a due passi dalla pista da sci sorridendo, moto e motociclisti sulla neve insieme a sciatori e ski-lift. Accanto al bivacco, un vero e proprio villaggio con alternarsi di stand dove poter riprendersi mangiando le specialità gastronomiche del territorio ed espositori dei vari sponsor, tutti ovviamente legati al mondo motociclistico.
L’Agnellotreffen si conferma quest’anno come una vera e propria istituzione dei raduni invernali italiani, vantandosi della presenza non solo “nostrana” tra gli iscritti, ma proveniente anche da Francia, Spagna, Svizzera, Regno Unito, Belgio e Germania ed a noi non resta che unirci a loro per poi poter dire, una volta tornati, che anche noi c’eravamo!
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