Zero Motorcycles: tante novità per la gamma 2019 [FOTO]

Novità tecniche per la gamma dell’azienda californiana, più potenza, nuovo stile

Zero Motorcycles ha presentato la sua gamma 2019, dove si è concentrata sulla linea dual sport, con DS e DSR, modelli stradali con ruote tassellate e sospensioni di ampia escursione.

Per il 2019 la Zero Motorcycle si è concentrata sulla linea dual sport, i DS e DSR, modelli stradali con ruote tassellate e sospensioni di ampia escursione. Il modello di punta è il DS ZF7.2 (12.800 euro), proposto con una batteria di media capacità (7,2 kWh) che lo rende più leggero di 43 kg; la potenza sale a 60 CV; ricordiamo che la dote estrema dei motori elettrici è la coppia, esplosiva fin dai regimi più bassi, in questo caso di 110 Nm. La versione DSR (19.260 euro, batteria 14,4 kWh) è ora equipaggiata con gli accessori più apprezzati dai clienti di Zero Motorcycles, tra cui un parabrezza sportivo, gli inserti antiscivolo sul serbatoio, i paramani e la presa per accessori da 12 V.

Per chi viaggia c’è la DSR Black Forest, attrezzata con motovaligie integrate e un’ampia offerta di dispositivi. Con la batteria di serie (14,4 kWh) e il Power Tank (6 kWh) l’autonomia supera i 300 chilometri, con un costo medio di ricarica di 3,70 euro. In questo caso — viaggi — un accessorio importante è il Charge Tank (va al posto del Power Tank), che permette una ricarica fino a sei volte più veloce di quella eseguita con la presa standard, accumulando fino a 137 chilometri di autonomia per ora di ricarica (con le stazioni di secondo livello standard). Rivisto anche il sistema di gestione delle batterie, ora con una funzione che converte automaticamente il sistema in modalità a consumo ridotto per ottimizzare lo stato di carica della batteria e migliorarne la vita operativa.

Ci sono poi ritocchi estetici a tutta la gamma e nuovi colori, sabbia e grigio per la FX (off-road) e la FXS (motard), nero opaco e nero metallizzato per le naked S e SR e gli eleganti bronzo metallizzato e sabbia per le on-ff DS e DSR. I modelli 2019 di Zero Motorcycles sono fin da ora disponibili presso una selezione di concessionari in tutto il mondo e pronti per consegna immediata ai clienti, per ulteriori informazioni si rimanda al sito www.zeromotorcycles.com/it. dove è possibile prenotare un test ride.

Intervista a Josef Morat Country manager Italia Zero Motorcycles

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In questi anni com’è cambiato il mercato delle moto elettriche in Italia?
L’Italia è il paese in cui facciamo più fatica in assoluto a vendere le nostre moto. Per due aspetti. In altri paesi c’è una forte sensibilità da parte del governo a promuovere un’attività più green, non parlo di finanziamenti, ma di strutture e servizi, premiare i cittadini che sono più attenti a questo tema; in Italia questo aspetto non è considerato. Poi c’è l’aspetto culturale, l’Italia è un paese storicamente di motori, la Ferrari, la Ducati, e chi si avvicina a una moto elettrica lo fa con diffidenza. Magari interessa, ma c’è anche il timore del giudizio degli altri. In Italia è così, in California, per esempio, è l’opposto, se non guidi un’elettrica sei visto male“.

Poi c’è anche il timore che la guida non sia emozionante come quella di una moto tradizionale
Questo è un altro punto. Però in genere chi dice così non ha mai provato una moto elettrica. Se l’hai guidata e non ti piace, va benissimo, opinione rispettabile, ma se non sai, perché denigrarla? Dal punto di vista della guida, però, non ho dubbi che piaccia, ho visto tanta gente avvicinarsi con scetticismo e poi scendere dalla moto dopo il giro di prova con un gran sorriso: “Non me lo aspettavo”. Un nostro problema è questo, farla provare, e vedo che poi chi ha la possibilità ci pensa ad acquistarla“.

Un limite non è il costo?
È sicuramente un aspetto ma non è un problema. In Italia si vendono tante moto di alta gamma. Per il salto di qualità sarebbe importante la rete di vendita, che oggi difficilmente apre alle novità. L’italiano guarda a ciò che vende oggi, vanno quei modelli e non pensa al futuro; in altri paesi invece c’è più sensibilità, si guarda avanti e si prepara. Se ci fosse questa mentalità ci darebbe una grande spinta“.

Cosa ci possiamo aspettare dal futuro?
Oggi ci sono studi, calcoli prospettici, che si eseguono con batterie realizzate con ioni di sodio, ioni di alluminio e Graphene, materiali che si possono generare industrialmente, non estratte dal suolo come il costosissimi litio, che ci fanno prefigurare un scenario che va oltre l’immaginazione: batterie che costano e pesano l’80% in meno di quelle di oggi. Considera, per esempio, una batteria di 50 kWh che ti permette di percorrere 800 chilometri e che pesa e costa il 20% di queste, una rivoluzione“.

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