Yamaha Tracer 9 e Tracer 9 GT: nuove forme di versatilità e movimento [FOTO]

Motore Euro 5 più potente e contenuti tecnologici

Presentate le nuove Yamaha Tracer 9 e Tracer 9 GT caratterizzate da forme fluide e distintive, sistemi tecnologici e un propulsore CP3 da 890 cc Euro 5 che trasmette una spinta energica.

Nuova Yamaha Tracer 9

Il concetto di Sport Touring siglato Yamaha evolve, risultando più leggero, eclettico, tecnologico e prestante. Una proposta distinta in Tracer 9 e Tracer 9 GT, che rappresentano una simbiosi tra sportività e turismo.
L’esemplare Tracer 9 può essere selezionato tra due nuove colorazioni: Redline a prevalenza rossa offrendo una visione più sportiva o Tech Kamo con una varietà verde-grigia che ne rimarca i tratti definiti.
Il nuovo aspetto combacia con la funzionalità, considerando l’attenzione posta sul layout e sulla collocazione delle borse. Peculiare è la silhouette “a freccia” definita da un parabrezza regolabile per 50 mm (10 stacchi da 5 mm), carena frontale e serbatoio da 18 litri, così come distintivo è il motivo luminoso prodotto dal nuovo gruppo ottico frontale twin-eye full-LED e dalla luce posteriore ad effetto tridimensionale sempre LED. Anche gli indicatori di direzione sono di tipo LED. Si segnalano anche protezioni paramani. Tra le caratteristiche funzionali spicca poi un doppio schermo TFT multifunzione (ogni quadro da 3,5 pollici). Presentano un’interfaccia separata delle informazioni di funzionamento visibili sulla sinistra (contagiri multi-colore a barra, tachimetro digitale, indicatore carburante, marcia e modalità del TCS) quindi delle informazioni operative sulla destra (una prospetto in quattro sezioni distinte con una serie di informazioni come contachilometri totale, contachilometri parziali 1 e 2, temperatura e ulteriori indicazioni).
La visione è impreziosita anche da ruote SpinForged a 10 razze e assali di ampio diametro meno pesanti di 700 g, pensando a maneggevolezza e dinamismo. Le nuove gomme Battlax T32 studiate per trasmettere prestazioni nelle varie condizioni sono state progettate congiuntamente assieme a Bridgestone, come indicato. Misurano 120/70ZR17 e 180/55ZR17.

Tecnica

La moto è dotata di un nuovo telaio Deltabox in alluminio pressofuso sviluppato sempre pensando a un tipo di versatilità sportiva, in simbiosi con il nuovo cuore CP3 da 890 cc riposizionato e collocato con un angolo più verticale di 52,3° rispetto al precedente dato di 47,5°, affinandone l’equilibrio. Gli specialisti hanno studiato varie componenti dedicate per massimizzare la stabilità dell’esemplare, in particolare i supporti del motore ideati tramite Kanno Hyoka, considerando le prestazioni in base alle sensazioni e al feedback percepito dal collaudatore. Nell’insieme il motore figura da elemento stressato favorendo, secondo le indicazioni, un funzionale equilibrio di rigidità.
La ciclistica comprende una nuova forcella da 41 mm con una corsa inferiore di 30 mm rispetto alla precedente generazione, tenendo presente la posizione del cannotto di sterzo del nuovo telaio. Si segnala anche un mono regolabile e un nuovo sistema progressivo riconfigurato in funzione dell’efficienza di marcia. Il forcellone in alluminio, interamente riplasmato, figura all’interno della struttura esterna del telaio. Sebbene ricordi quello della rinnovata MT-09, è più lungo di 60 mm e l’interasse ammonta a 1.500 mm, come la precedente Tracer 900.
Altro aspetto interessante è il fatto che questa è la prima Sport Touring di Yamaha ad essere dotata di una pompa radiale di tipo R1 al sistema frenante. Un sistema realizzato da Nissin e prettamente sportivo e tecnologico, dotato di un pistone che si muove parallelamente alla corsa della leva del freno.
La posizione in sella è anche regolabile tenendo presente che questa è posta 15 mm più in basso rispetto al modello precedente e dotata di una regolazione che modifica l’altezza a due posizioni. Così come è possibile intervenire sulla posizione delle pedane di 15 mm verso l’alto o verso il basso e del manubrio in avanti di 9 mm e verso l’alto di 4 mm, invertendo la direzione dei morsetti del manubrio, considerando nel complesso 8 posizioni di guida diverse secondo le informazioni. Inoltre le qualità tipiche di una Touring si riscontrando osservando le tre valigie rigide collegabili, valutando bauli laterali e top case. Una soluzione “Floating Stay” è impiegata per stabilizzare le borse laterali alle alte andature, isolando i movimenti dei bagagli sulla moto. Quindi un maniglione avvolgente in pezzo unica agevola il montaggio di un baule retrostante. Il telaio può sostenere un carico totale di piloti e bagagli pari a 193 kg, in sintesi una capacità di carico incrementata del 7%. Variegata la panoramica di accessori.

Tecnologia

Articolata la presenza dei sistemi collegati al modello, partendo da una IMU (Inertia Measurement Unit) a 6 assi che si occupa dell’accelerazione in diverse direzioni e della velocità angolare a fronte di passo, rollio e imbardata, adesso più compatta del 50% e meno pesante del 40%. Una soluzione che invia dati all’ECU, la quale li elabora in funzione delle gestione del sistema di controllo della trazione (TCS) su tre livelli crescenti, così come del controllo dello slittamento (SCS) sempre su tre livelli di intervento, dell’impennata (LIF) ancora tre i livelli di intervento selezionabili e disattivabile (in totale 48 le combinazioni differenti tenendo presenti le tre soluzioni) quindi del freno (BC) a due modalità di azione.
La moto è dotata anche di un Cruise Control simile a quello presente sul precedente modello GT, che può essere azionato quando si guida a una velocità di 50 km/h o più, partendo dalla quarta marcia e dopo avere selezionato una velocità regolandolo verso l’alto o il basso di 2 km/h con un’unica pressione dell’interruttore o tenendo premuto il comando. Il sistema può essere disattivato utilizzando i freni, la frizione o girando la manopola in avanti con acceleratore chiuso, come indicato.
Parlando proprio dell’acceleratore, il sistema Yamaha Chip Controlled Throttle (YCC-T) include una tecnologia pensata per la R1M introdotta come nuova manopola “Accelerator Position Sensor Grip” (APSG). Un sistema ride-by-wire che contiene il peso complessivo del mezzo, affinando la sensazione collegata all’erogazione. Interessante anche il nuovo schema di alimentazione del carburante con iniettori montati sul lato della valvola a farfalla e non come in precedenza localizzati direttamente sulla testata dei cilindri. Un aspetto che, in base alle informazioni, comporta un incremento dell’efficienza con un risparmio di carburante del 9% e un’autonomia segnalata di oltre 350 km, tenendo presente il citato serbatoio da 18 litri.
Quindi si evidenzia un sistema Yamaha D-Mode composto da quattro modalità di funzionamento, una in più rispetto a prima, spaziando da una risposta più decisa corrispondente alla modalità 1, a una 4 più adatta in caso di pioggia.

Motore

La spinta è trasmessa da un motore CP3 da 890 cc ridefinito con tecnologia crossplane. Un cuore Euro 5 dal peso contenuto (700 g in meno) e più avanzato rispetto alla precedente unità motrice. Un propulsore a tre cilindri in linea con maggiore capacità legata a un allargamento di 3 mm dell’alesaggio, che corrisponde anche a un incremento della coppia pari al 7% ossia superiore di 9,5 kg-m/93 Nm generata a 7.000 giri/minuto (1.500 giri/min in meno rispetto al dato precedente), quindi una potenza incrementata di quattro cavalli raggiungendo 119 cavalli a 10.000 giri/minuto. All’esemplare è collegato inoltre un nuovo scarico a scomparsa centrale con uscita dei gas di scarico simmetrico. Nel complesso pesa 1.400 gr in meno rispetto al precedente, risultando funzionale anche nella centralizzazione delle masse.

Nuova Yamaha Tracer 9 GT

Questo modello presenta specifiche ancora più affinate e le medesime colorazioni proposte per la Tracer 9 assieme una caratterizzante veste Yamaha Icon Performance, che prende spunto dalla Yamaha R1M. Le borse risultano incluse di serie. Ognuna può trasportare un casco integrale e figurano collegate al sottotelaio della moto attraverso un sistema di trasporto flottante, come indicato. Si segnalano anche fianchetti verniciati associati alla finitura.
L’esemplare comprende anche un sistema di luci adattive di tipo LED con funzione cornering studiato per illuminare la strada quando l’IMU rileva che la moto è inclinata oltre i 7° e la velocità è di almeno 5 km/h. Si tratta del secondo esemplare Yamaha dotato di luci adattive dopo la FJR1300AE, ma rispetto a questa figurano tre luci a LED su ogni lato della carenatura con design a un singolo bulbo LED. Funzionali anche le manopole riscaldate con una nuova sezione più compatta regolabili in una serie di 10 opzioni tramite la rotella di scorrimento.
Per questo esemplare Yamaha e KYB hanno sviluppato un sistema di sospensioni semi-attive a controllo elettronico, conosciuto come KYB Ilctimatic Damper System (KADS). La sospensione propone una elevata gamma di forza di smorzamento se confrontata a soluzioni tradizionali, con una risposta istantanea. Una soluzione impiegabile grazie alla presenza della nuova piattaforma inerziale IMU che funziona insieme all’ECU, al gruppo idraulico (HU) e al gruppo di controllo delle sospensioni (SCU). Il KADS può essere utilizzato in A-1, che corrisponde alla modalità sportiva, quindi in modalità A-2 che privilegia il comfort. Inoltre è abbinato anche un nuovo cambio Quick Shift System (QSS) caratterizzato da un sensore che monitora il movimento del pedale del cambio, mentre l’ECU taglia la coppia di trasmissione, affinando la fluidità d’esecuzione in base alle informazioni.

Proposta

Le consegne ai concessionari Yamaha delle nuove Tracer 9 e Tracer 9 GT scatteranno da marzo 2021, rispettivamente al prezzo di listino di 11.199,00 f.c. e partendo dal prezzo di listino 13.599,00 f.c.

Foto: Yamaha Motor

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