Yamaha MT-10: una nuova potente naked

Un cuore CP4 EU5 da 998 cc

Yamaha MT-10: una nuova potente nakedYamaha MT-10: una nuova potente naked

L’evoluta Yamaha MT-10 è caratterizzata a da uno stile minimalista e sportivo, contenuti tecnologici e un ottimizzato e performante propulsore CP4.

Design

Uno stile grintoso, distintivo e asciutto che mette in evidenza la parte meccanica. Presenta gruppi ottici a LED con una caratterizzate configurazione frontale twin-eye mono-focus con fascio abbagliante e anabbagliante separati e luci di posizione a LED localizzate in alto. Si segnala anche una nuova luce posteriore sempre a LED.
Nel complesso lo stile è minimalista, include anche prese aria dinamiche funzionali per l’efficienza dell’aspirazione. Connotativi anche le soluzioni per l’amplificazione acustica situate davanti al serbatoio da 17 litri, i condotti dell’aria trasmettono il suono dell’aspirazione del motore CP4, come indicato.
In evidenza anche l’affinato rapporto tra manubrio, pedana e sella, assieme al design del serbatoio più ergonomico, che consente una maggiore mobilità nello spostamento del peso in curva. Modificata la sella posta a un’altezza di 835 millimetri e si segnalano anche accessori originali per personalizzare l’esemplare e dell’abbigliamento Yamaha MT.
Introdotto poi un nuovo scarico in titanio, studiato per trasmettere un suono maggiormente distintivo, mettendo in risalto la sequenza di accensione a scoppi irregolari.
Tre le colorazioni abbinate: Cyan Storm una nuova veste in tema Hi-Tech e di tendenza; Icon Blue che richiama le competizioni con cerchi blu e Tech Black in tinta nera con cerchi neri.

Tecnica

Il telaio Deltabox in alluminio è pensato per sostenere 200 cavalli di potenza, impiegando il motore CP4 come elemento stressato, in modo da contenere il peso. Figura anche un forcellone in alluminio e l’interasse si estende per 1.405 mm.
Le sospensioni che favoriscono una guida agile e consistente sono una forcella KYB regolabile da 43 mm con un’escursione di 120 mm e un ammortizzatore posteriore KYB sempre regolabile.
L’impianto frenante comprende doppi freni flottanti a disco da 320 mm con pinze radiali a 4 pistoncini. Una soluzione simile a quella della R1, con una nuova pompa radiale Brembo.
Il quadro è completato da cerchi a cinque razze in alluminio il cui diametro raggiunge i 17 pollici e vestono pneumatici Bridgestone Battlax Hypersport S22 che misurano 120/70-ZR17 e 190/55-ZR17.

Tecnologia

La moto è dotata di un nuovo schermo TFT a colori da 4,2 pollici derivato dalla R1. Un comando sul manubrio destro permette di selezionare le informazioni, quindi quello “Mode/Select” sul lato sinistro può consentire la modifica dei livelli di intervento dei sistemi elettronici di assistenza e nel caso anche smorzarli.
In proposito, il mezzo presenta un acceleratore ride-by-wire APSG (Accelerator Position Sensor Grip) che interagisce con la soluzione Yamaha Chip Controlled-Throttle (YCC-T) con quattro modalità di erogazione della potenza (PWR): PWR-1 risulta indicata per guidare in pista; PWR-2 e PWR-3 propongono una maggiore fluidità; quindi PWR-4 appare più morbida e indicata, ad esempio, quando si guida su fondo bagnato.
In evidenza anche una IMU (Inertial Measurement Unit) a sei assi di ultima generazione, progredita, più compatta e leggera. Presenta due sensori che rilevano i parametri e sono trasmessi alla centralina ECU, che allerta i sistemi elettronici di assistenza al pilota. Si citano diverse soluzioni come un Brake Control (BC) pensato per una maggiore controllabilità nella guida a metà delle curve, gestendo in modo indipendente la pressione posta sul freno anteriore e su quello posteriore. È possibile selezionare tra due modalità, la BC1 con ABS attivo standard e la BC2 ce agisce in situazioni di frenata di emergenza al centro delle curve.
Citato anche un sistema di controllo della trazione sensibile alla piega, una delle soluzioni più avanzate con sensori che rilevano le velocità relative delle ruote e, nel caso di una perdita di trazione della ruota retrostante, l’ECU interrompe momentaneamente la trasmissione per assicurare trazione e stabilità. Tramite i dati della IMU a 6 assi, questo sistema è in grado di regolare il grado di intervento in relazione all’angolo di piega della moto. Si indicano cinque livelli di intervento.
L’Engine Brake (EBM), poi, gestisce il grado di forza frenante del motore ed è possibile scegliere tra due livelli: 1 con un grado elevato di frenata del motore o 2 per una frenata più contenuta, consentendo al motociclista una scelta del livello più adatto alle condizioni. Si tratta di modalità preimpostate, ma possono essere regolate o disattivate.
Il sistema di controllo LIFT (LIF), invece, prevede che nel caso i sensori rilevino una possibile impennata, l’ECU riduca la potenza alla ruota posteriore sino alla ritrovata stabilità. I livelli anche in questo caso sono preimpostati, ma il pilota può regolarli o disattivarli.
Segnalato ancora un sistema Slide Control (SCS) in modo da avere un maggior controllo in curva con l’intervento dell’ECU e una riduzione della trasmissione alla ruota posteriore fino alla ritrovata stabilità. Come nel caso precedente i livelli d’intervento risultano sempre preimpostati e il pilota può regolarli o disattivare la soluzione.
Quindi un Yamaha Ride Control (YRC) che rappresenta la possibilità di creare un sistema “all-inclusive”, modificando nello stesso momento le impostazioni di tutti i sistemi di controllo trazione, SCS, QSS, LIF, EBM e BC.
Questo risulta disponibile in quattro modalità con valori preimpostati, variando tra A, B, C e D, studiate per le varie condizioni di guida. Il motociclista può comunque scegliere di reimpostare le diverse opzioni.
Tra gli aspetti interessanti della nuova Yamaha MT-10 c’è inoltre un limitatore di velocità variabile Yamaha (YVSL), potendo impostare un limite di velocità massima. Il cambio elettronico QSS adesso è presente come equipaggiamento originale, secondo le informazioni.

Motore

La nuova Yamaha MT-10 è equipaggiata con un evoluto e potente propulsore CP4 da 998 cc, un affinamento dell’unità crossplane CP4 raffreddata a liquido e conforme alle normative EU5.
Si evidenziano pistoni forgiati in alluminio, un nuovo trattamento superficiale dei cilindri in funzione dell’efficienza e nuove caratteristiche che esaltano la coppia.
Proposta una potenza che raggiunge i 165,9 cavalli (122,0 kW) a 11.500 giri/minuto e un picco di coppia di 112 Nm a 9.000 giri/minuto, con interventi sulle impostazioni dell’iniezione per intensificare di più la coppia lineare tra 4.000 e 8.000 giri/minuto. Modificato anche il design dei condotti di aspirazione e scarico, come segnalato.

Disponibilità

Le consegne ai concessionari Yamaha partiranno da febbraio 2022.

Foto: Yamaha Motor

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