Vespa GTS 300 SuperSport, stile e sportività italiani [PROVA SU STRADA]

La SS ha il fascino di mitici modelli del passato

Vespa GTS 300 SuperSportIn passato avevamo già avuto modo di provare la Vespa GTS 300, il top di gamma di un marchio a se stante rispetto a “mamma” Piaggio, a dimostrazione del valore di uno dei prodotti italiani più famosi nel mondo. Vespa non è solo una etichetta, basta guardare bene questa magnifica GTS 300 SS. Il “Vespone” ha un fascino che ben poche altre operazioni nostalgia riescono a raggiungere. Un mix di modernità dal punto di vista tecnico (a tutt’oggi resta uno dei pochi esempi di scooter con di serie ABS e controllo di trazione) e di fascino retrò. Lo stile è quello inconfondibile delle pance sinuose e delle curve morbide, di una scocca in metallo al posto delle plastiche dei “normali” scooter, ma non solo. Questa versione SuperSport aggiunge un po’ di aggressività con una colorazione specifica e dettagli estetici e cromatici dedicati.

Estetica e finiture:

Rating: ★★★★★ 

L’emblema dell’eleganza del design italiano, in chiave sportiva
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Il Vespone con il motore più grosso di sempre è quello che a noi piace di più. Non solo per le prestazioni del 300, ma anche per l’estetica, a nostro avviso particolarmente riuscita. Tanti richiami al passato, a cominciare dalle forme sinuose, continuando con dettagli quali la forcella monobraccio, la fiancata destra tagliata da feritoie orizzontali, oltre che particolari che riportano a modelli più recenti, come il portaoggetti davanti alle gambe simile a quello del PX, anche se qui è meno capiente perché è un elemento estetico utile sfruttato per ospitare il radiatore, come dimostrano le aperture laterali. L’estetica è fondamentalmente quella disegnata per il modello che debuttò nel 2008, ma un paio di anni fa anche l’ammiraglia ha subito un attento e corposo lavoro di affinamento. Tanti dettagli modificati ed una meticolosa attenzione che non hanno lasciato nulla al caso. Piccole, ma tante modifiche, che non ne stravolgono l’aspetto, pur rendendola sensibilmente migliore sul piano della qualità percepita. Migliorano la sella per accrescere il comfort, insieme ad altri elementi meramente estetici, come la cravatta dello scudo più sottile, le cornici cromate dei fari e tanto ancora. Non manca la tecnologia al servizio di chi sceglie il Vespone, infatti nel vano retro scudo troviamo una presa USB ed opzionalmente si può avere il VMP (Vespa Multimedia Platform) che consente di colloquiare via Bluetooth con il proprio smartphone, usandolo come estensione del quadro strumenti con una miriade di informazioni in più, incluso l’angolo di piega. Alle differenze, esclusivamente estetiche, della Super che abbiamo provato in passato rispetto alla GTS 300 “standard” (ci riferiamo ai cerchi con bordino nero a contrasto, alle finiture della sella e ad altre piccole modifiche per la mascherina e per la strumentazione), la SuperSport aggiunge un ulteriore tocco di sportività con la colorazione grigio titanio, la sella nera, una nuova cravatta sullo scudo anteriore e grafiche dedicate sia per i loghi del modello, con la “S” su sfondo rosso e le due lettere iniziali del medesimo colore per la scritta SuperSport sul retroscudo, che per i due grossi adesivi neri che disegnano in negativo la scritta “Super” sulla porzione bassa delle fiancatine. Nome e dettagli richiamano miti del passato, come la Vespa 180 SS del 1965, senza volerli però scimmiottare. Come ricordato si tratta in questo caso di un mero allestimento estetico, nulla di paragonabile, tanto per fare un esempio, alla T5 (dai 5 travasi del cilindro, invece di 3) “Pole Position” del 1985, che oltre ad una estetica molto grintosa, aveva un motore ben più potente del 125 del PX da cui derivava. Una curiosità, quella dicitura le veniva dal fatto che fu regalata ai piloti di Formula 1 che ottenevano il miglior tempo nelle prove della tappa del mondiale sul circuito di Monza, inclusi un certo Ayrton Senna oltre che Nelson Piquet.

Motore e prestazioni:

Rating: ★★★★½ 

Prestazioni ed elettronica, anche se la Vespa è più stile che cattiveria
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Si tratta della motorizzazione più generosa mai montata su una Vespa, 278 cc monocilindrico con 22 cavalli (espressi a 7.500 giri) ed una coppia di 22,3 Nm già a 5.000 giri. Pur crescendo fino ad essere uno scooter di media cilindrata, la Vespa GTS 300 non diventa però particolarmente sportiva dal punto di vista delle prestazioni. Il motore ha una buona ripresa ed è piacevole nell’erogazione, con una spinta corposa ai medio bassi regimi ed una ottima silenziosità, come si fa apprezzare per la sua rotondità, inclusa quella della trasmissione a variatore. A mancargli è però un po’ di allungo, perché arriva in fretta in zona 100-110 Km/h per poi salire in modo più lento fino alla soglia dei 130 indicati. Lo avevamo accennato nella precedente prova, lo ribadiamo anche ora. Non c’è proprio la velleità di volersi mettere in concorrenza con gli scooter più prestanti, in primo luogo con il Piaggio Beverly 350 da ben 33 cavalli. Il “mood” resta quello più consono ad una Vespa, con una certa dose di potenza per potersela cavare egregiamente in ogni contesto. In città è perfetta, si muove agile e veloce nel traffico con una accelerazione ed una ripresa brillanti, in tangenziale ed autostrada non soffre affatto, malgrado la velocità non sia la sua miglior dote. Quello che è molto apprezzabile è il fatto che il Gruppo Piaggio faccia della sicurezza una bandiera, abbinando all’ABS il controllo di trazione. Sembrerà forse eccessivo a qualcuno, ma l’ASR è utile anche con 22 cavalli, perché fondi viscidi ed i pericoli delle strade lo rendono una “mano santa” in molti più casi di quanti non se ne possano immaginare. Basta banalmente una striscia pedonale bagnata in una curva, per trovarsi a dover gestire una pericolosa perdita di aderenza, invece con l’elettronica si può guidare sicuri senza dover essere sempre super concentrati. Resta poi la possibilità di escludere l’ASR, come su tutti i mezzi del Gruppo Piaggio, con una pressione sul tasto di accensione a motore in moto.

Guida e maneggevolezza:

Rating: ★★★★½ 

Agile e piacevole, con l’anteriore che risponde bene grazie alla monobraccio ESS
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Forse non sarà un mostro di potenza, ma la Vespa GTS 300 è un gran piacere da guidare. In città come tra le curve di una strada tortuosa, l’ammiraglia tra le Vespe trae vantaggio da un peso tutto sommato contenuto (149 Kg), da un baricentro basso dato dal telaio caratteristico della Vespa, ed da un equilibrio ottimale a livello di ciclistica. La sella è posta a soli 790 mm da terra e la rende perfetta per le manovre da ferma o per passare tra le auto al semaforo, anche per chi non è molto alto. Anteriormente monta un monobraccio ESS (Enhanced Sliding Suspension), che rende unico il Vespone. Le sue reazioni sono infatti buone quanto una tradizionale forcella per quanto riguarda la capacità di assorbire le asperità, ma al contempo molto più leggera e rapida nei cambi di direzione. Leggerezza che inizialmente può far pensare ad un avantreno “ballerino”, cosa che invece non è. La GTS è infatti ben piantata anche alle velocità più elevate, tant’è che la sua velocità di crociera di circa 120 Km/h può essere mantenuta senza timori anche quando si percorre un curvone, grazie ad una stabilità inattesa. Le gomme “cicciotte”, 120 davanti e 130 dietro, in entrambi i casi “/70” su cerchio da 12”, sono perfette anche per le rotaie del tram in città. La luce a terra è sufficiente per prendersi qualche soddisfazione in piega, mentre i freni sono decisamente all’altezza. L’impianto prevede il doppio disco da 220 mm su entrambe le ruote, con ABS a due canali. Parlando di scooter importanti sono anche la comodità in sella, cresciuta con la nuova sia per chi guida che per il passeggero, oltre che la capacità del vano sottostante. Anche in questo caso è migliorata con l’ultimo aggiornamento ed è sufficiente per due piccoli caschi o per uno più generoso ed altri oggetti (una catena o la tenuta da pioggia, ad esempio). Con il bauletto opzionale si possono invece risolvere esigenze più importanti. Due sole note a dettagli che non ci hanno convinto al 100%. Le pedane per il passeggero sono avanzate e, quando si mettono i piedi a terra, ci si trova spesso con la punta del piede del passeggero sullo stinco. Il cavalletto laterale è invece un po’ troppo retrò. Privo di blocco in apertura (quindi anche del sensore per lo spegnimento), è a rischio “caduta Vespa” se non si sta più che attenti nel suo utilizzo.

Prezzo e consumi:

Rating: ★★★★½ 

L a qualità si fa pagare il giusto, l’ottima efficienza del propulsore garantisce bassi consumi
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La Vespa è stile e design, ma anche qualità molto elevata, forse la migliore della sua storia guardando i dettagli ed i materiali utilizzati. Non poteva quindi essere offerta ad un prezzo irrisorio. La SuperSport è il top di gamma ed anche del listino, con i suoi 5.890 euro. Si parte dai 5.590 della GTS “standard”, ma la affiancano anche la Super a 5.690 e la Touring a cento euro in più. Stesso prezzo per l’edizione speciale “Settantesimo”. La GTS esiste poi nella cilindrata 125 da 15 cavalli (massimo di legge per questa cubatura), che si lascia guidare con la sola patente B e che parte da 4.910 euro. Tra gli accessori sono disponibili il bauletto da ben 42 litri, un parabrezza, ma anche il classico kit perimetrale di tubi cromati. Oltre al già citato Vespa Multimedia Platform troviamo poi altri optional meno tecnologici, come la coperta coprigambe per l’inverno, l’antifurto, fino ad arrivare all’elegante plaid “Country & Leisure”. La Vespa GTS 300 è dotata di un serbatoio da ben 9,5 litri, in grado di garantire una elevata autonomia, soprattutto alla luce dei consumi contenuti. Abbiamo rilevato infatti in entrambe le prove su strada da noi effettuate valori superiori ai 25 con un litro, vicini ai 30 se si guida con attenzione. A conti fatti oltre 200 Km di autonomia, davvero tanti per uno scooter.

PRO E CONTRO
Ci piace:
Look e qualità unici, prestazioni buone, “pacchetto elettronica” al top tra gli scooter
Non ci piace:
La qualità si fa pagare, il design sacrifica in parte la praticità ed il cavalletto laterale è privo di blocco

Vespa GTS 300 SuperSport: la Pagella di Motorionline

Motore:★★★★☆ 
Maneggevolezza:★★★★☆ 
Cambio e trasmissione:★★★★½ 
Frenata:★★★★☆ 
Sospensioni:★★★★½ 
Guida:★★★★½ 
Comfort pilota:★★★★½ 
Comfort passeggero:★★★★☆ 
Dotazione:★★★★½ 
Qualità/Prezzo:★★★★☆ 
Linea:★★★★★ 
Consumi:★★★★½ 

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Abbigliamento del test:
Giacca: Alpinestars Motion Waterproof Jacket
Pantalone: Alpinestars Denim Pants – Raw Indigo
Scarpa: Alpinestars Vulk Shoes
Guanti: Alpinestars Polar Gore-Tex Gloves
Tutti questi capi fanno parte della collezione Alpinestars 2016 che trovate descritta in questo articolo.
Casco: Scorpion EXO-220

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