Una giornata “di traverso” con Tissot, partner storico di EICMA

L'official timekeeper per MotoGP e SBK accende i motori del MotoLive

Tissot partner di MotoLive e di Eicma 2017 - a scuola di traversi con gli amici di "Di Traverso", un corso intensivo di Flat Track insieme a Marco Belli, il numero uno della disciplina in Italia

Il tempo, alla base del nostro quotidiano, regola gli impegni, le scadenze, i tanti adempimenti che si susseguono di momento in momento. Il tempo, per quanto formale nel mondo del lavoro, è pur sempre elastico a confronto della rigorosità e precisione richiesta nei circuiti di gara come la MotoGP e la SuperBike, dove Tissot è official timekeeper.

In questi contesti essere impeccabili diventa un fattore determinante perché non ci sono seconde opportunità: il momento passa e va colto (e soprattutto misurato) senza esitazioni.

È quindi sul tema della precisione che si svolge la nostra giornata “di traverso” ad EICMA 2017, dove Tissot è partner storico. Una giornata che ci vede protagonisti di una avventura alla ricerca del limite, dove abbiamo messo in campo passione, audacia ma soprattutto la volontà di andare sempre oltre il conosciuto e verso nuovi ambiti e tecniche. Tutti valori che si rispecchiano nel marchio svizzero di orologi, fondato nel 1853 e che è presente ad EICMA ormai da diversi anni.

L’evento ha luogo presso la pista Motolive adiacente ai padiglioni dove si tiene la fiera. Ci alleniamo dove di norma vengono svolte le principali competizioni organizzate nell’ambito della manifestazione motoristica che si è recentemente conclusa.

Tissot EICMA 2017 - Di Traverso - (19)

La giornata “targata” Tissot

La volontà di andare oltre i propri limiti è per Tissot una tradizione: dal primo orologio a carica manuale totalmente realizzato in plastica (IDEA 2001), all’orologio in legno (Wood Watch), all’orologio in granito (Rock Watch) fino al più recente T-Touch, un orologio con le sue 6 funzioni attivabili sfiorando il vetro. Andare oltre i limiti è nel DNA del marchio di orologi che coglie ogni occasione per presentare al pubblico qualcosa di nuovo e per farci vivere esperienze indimenticabili.

Per i partecipanti all’evento l’idea di andare oltre i limiti consiste nel prendere una moto mai guidata prima, dotata di gomme praticamente stradali e lanciarsi a folle velocità fino alla prima curva dove si dovrà andare di traverso.

Partiamo con ordine.

L’esperienza, tutta “Di Traverso”

Per questo genere di attività di solito ci si affida a professionisti del settore ed oggettivamente se si vuole cercare il numero uno in Italia del Flat Track (così si chiama questa disciplina), ci si deve rivolgere necessariamente a Marco Belli della scuola guida “Di Traverso”. Lo conoscevamo già, un po’ perché lui è il Flat Track, uno che chi è appassionato di moto a 360° non può ignorare, ma soprattutto perchè eravamo già stati ospiti ad un suo corso (qui trovate il resoconto di quella spettacolare esperienza). Tester diversi, perché questa volta Matteo era impegnato all’interno dei padiglioni di Eicma e mi sono diviso la moto con Gianluca, ma il risultato è il medesimo.

Il perché è presto spiegato: Marco è semplicemente un fuoriclasse, uno che nel nostro Paese ha portato avanti 20 anni di storia nel Flat Track e che ha accumulato un bagaglio di esperienze e conoscenze del tutto unico, ma è soprattutto una persona umile che ha saputo rimettersi in gioco per diffondere la sua passione per i traversi a due ruote. Per noi è un “maestro”, con tanta esperienza, ma anche con la pazienza di spiegare la sua disciplina perfino ai meno esperti. Qualcuno ha cercato di imitarlo, ma lui resta il riferimento assoluto.

Nel Belpaese il Flat Track è uno sport fondamentalmente quasi sconosciuto, benché divertentissimo, anche se è uno dei migliori modi per affinarsi e migliorarsi anche in altre discipline. Non a caso campioni del calibro di Valentino Rossi usano questa specialità per allenarsi, così da migliorare la propria tecnica di guida in pista, grazie alla conoscenza di dinamiche altrimenti sconosciute.

Espletate le pratiche di rito, che prevedono la vestizione e la formazione iniziale fuori tracciato, ci lanciamo in una piccola porzione di sterrato alla ricerca della tecnica perfetta per affrontare le curve di traverso. L’esperienza è divertente e dopo un po’ di pratica si riesce anche a fare qualche bel numero, sempre seguiti dai diversi istruttori che, di passo in passo, ci guidano verso l’esperienza finale: il giro in pista.

Ammettiamo che in tempi passati ci siamo divertiti parecchio con il motard, ma nel contempo abbiamo realizzato che il Flat Track, per quanto affine, è una tecnica diversa che richiede un gesto atletico non da poco, specie quando si arriva in staccata ed in cui alcune cose vanno in direzione diametralmente opposta a quanto si è abituati a fare in sella ad una moto. Ci siamo divertiti in tutta sicurezza e ci abbiamo dato dentro di brutto, come sempre, oltre ogni limite.

Cosa ne pensa di questa esperienza Gianluca Cuttitta, con cui ho diviso la moto?
Tissot-EICMA-2017-Di-Traverso-6

Se non sapete chi è Marco Belli, è facile che vi siate persi qualcosa. Un varesino speciale, con 4 titoli italiani, 3 titoli inglesi, 2 europei e americani, oltre che piazzamenti a podio alla Peak Pikes (quando ancora si coreva sullo sterrato). Il Giacomo Agostini del flat track, che ad Eicma ci ha regalato una giornata diversa, anzi di traverso!

Una disciplina che consiste nello sfruttare la “spinnata” (come direbbe il Belli), per girare su piste ovali con fondo in terra battuta. Provarci, anche per chi non è pratico, è un’esperienza da provare assolutamente, perché solo con la guida di traverso si può provare quella sensazione. Manubrio extra large, gomiti alti, nozioni tecniche da mettere in pratica dopo la lezione di teoria, indispensabile per derapare in totale sicurezza. Si toccano aspetti come la posizione dei gomiti, quella da tenere sulla sella e le traiettorie ideali, sia in ingresso che in uscita di curva. Passando alla pratica si prende confidenza con la moto e con le sue reazioni su un terreno con un livello di aderenza piuttosto basso, ma che può essere sfruttato se si guida nel modo giusto.
Occorre poi entrare nella “modalità Flat Track”, che è assolutamente una specialità a sé, a volte va contro tutte le regole che si sono apprese in anni di guida. Bisogna quindi mettersi in gioco e rimuovere certi automatismi, sostituendoli con un metodo diverso, più dolce, tenendo presente che il baricentro del proprio corpo è fondamentale per impostare correttamente sia l’ingresso curva che la sua percorrenza. Il corpo deve restare vicino alla moto, la differenza la fanno la manetta del gas ed il portare correttamente il peso del corpo all’esterno della curva. Solo così possiamo impostare una vera derapata, mantenendo il controllo pieno della moto, mentre è di traverso, seguendo la traiettoria ideale, sempre giocando con il peso del corpo e della testa. Il freno davanti va dimenticato totalmente in questa disciplina (le moto da gara nemmeno lo hanno), mentre il freno posteriore si usa più che altro per rallentare la moto prima della curva, quando si scala una marcia per avere il motore in tiro e pronto a far spinnare il posteriore al meglio.

Quindi per chiunque voglia affinare la propria guida, divertendosi e mettendo in pratica una disciplina nata intorno agli anni 60 in America, la “Di Traverso School” è quello che fa per voi!

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