SWM Silver Vase 440, la scrambler a portata di tutti [PROVA SU STRADA]

Cerchi a raggi, scarichi alti e dettagli interessanti, prezzo contenuto

SWM Silver Vase 440 - SWM nella sua nuova gamma offre anche una Scrambler vera, a poco più di 5 mila euro. Un motore ed una configurazione un po’ essenziali, per un prodotto che promette di farvi entrare in un segmento modaiolo con una spesa contenuta

Il rilancio di SWM è partito formalmente con la presentazione internazionale a cui abbiamo partecipato lo scorso mese di maggio (qui il nostro articolo completo delle prove di Gran Milano e la Superdual), ora abbiamo avuto modo di provare in modo approfondito un altro modello tra i più importanti della nuova gamma, quella Silver Vase che pesca dal passato, con un nome che riporta alle origini della casa varesina. La prima era infatti di una moto del 1976, tra le più famose di SWM. La casa italiana, lo ricordiamo, è in fase di rilancio grazie ai capitali freschi dei nuovi soci cinesi (Shineray Group), nel tentativo di riportare in auge quel marchio che Fausto Vergani e Pietro Sironi avevano fondato ad inizio anni ’70, arrivando a conquistare anche successi e titoli mondiali nelle competizioni.

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Le vicende si intersecano poi con un altro marchio che è rimasto legato all’Italia per parecchi anni, Husqvarna, i cui stabilimenti sono rimasti nella sede di Biandronno dall’acquisizione da parte di Cagiva a fine anni ’80, fino al 2013, quando BMW cedette il marchio a KTM. Ex sede e parte del personale della casa Svedese ora sono coinvolti nel nuovo progetto di SWM. Nella gamma la Silver Vase si pone come modello tra i più importanti ed accattivanti, insieme alle sorelle Gran Milano e Gran Turismo, tutte 440, ma che costano qualcosa in più. La Superdual 600 si fa un po’ impegnativa con i suoi 8.200 euro, pur restando una alternativa dal prezzo accattivante, se rapportato alla migliore concorrenza.

Estetica e finiture:

Rating: ★★★½☆ 

Dettagli raffinati, ma anche altri un po’ sottotono
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Scarico alto, ruote a raggi e gomme tassellate, il tutto unito in un look dal sapore retrò. Questi sono gli ingredienti per uno dei generi di maggior successo degli ultimi anni. Nate in un’epoca ormai lontana, come riadattamento di modelli stradali per l’uso in off, sono poi tornate in auge tra le special, per finire anche nei listini ufficiali delle case, che ad oggi le producono in un buon numero.

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Ricordiamo, tra le tante, una delle prime, la Triumph Scrambler, ma si sono recentemente cimentati anche BMW con la R nineT Scrambler e Ducati con un modello talmente importante da diventare brand nel brand, con una sua gamma sempre più diversificata, declinata ad oggi su ben 6 modelli. Quasi sempre però essere alla moda si paga e non poco, dato che tutte le moto che abbiamo citato hanno prezzi vicini o spesso superiori alla doppia cifra. Pensare ad una Scrambler offerta alla metà di queste cifre ingolosisce non poco il pubblico, soprattutto quello che non pretende prestazioni esagerate dalla sua due ruote.

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Ecco allora che SWM si inserisce “a gamba tesa” in questo segmento, con un prodotto dal look piacevole, anche se non tutto è da lode (a fronte del prezzo sarebbe sorprendente il contrario). Alcuni dettagli sono invece di notevole fattura e di buon impatto estetico, ci riferiamo al doppio scarico alto, ad esempio, oppure alla coppia di cerchi a raggi, di cui l’anteriore è da 19” per strizzare l’occhio alla guida in off road, che calzano pneumatici Pirelli MT60, una delle coperture più gettonate anche dalle avversarie blasonate che abbiamo citato.

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Non mancano nemmeno una piastra metallica protettiva sotto al motore, oppure la forcella a steli rovesciati abbinata ai soffietti in gomma che fanno molto retrò. Altri dettagli sono invece più essenziali e molto semplici, forse troppo in alcuni casi.

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Parliamo della strumentazione, oppure del supporto del faro anteriore, zona nella quale il passaggio dei cavi elettrici mette il luce una cura non proprio impeccabile. Anche il comparto freni ed il forcellone posteriore appaiono economici e basilari, certo comunque all’altezza della situazione, dato che la Silver Vase è una moto da una trentina di cavalli. Nel complesso è gradevole e ben riuscita, con il serbatoio a dividere il pubblico tra chi ne apprezza un aspetto un po’ particolare e chi, proprio per il suo essere un po’ fuori dagli schemi, lo trova poco gradevole, ma è anche un richiamo al suo passato ed ai modelli anni ‘70.

Motore e prestazioni:

Rating: ★★★½☆ 

Un mono piccolo e semplice per tre modelli interessanti
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Il cuore della Silver Vase è il medesimo monocilindrico da 445 cc, che condivide con la Gran Turismo e con la Gran Milano, che avevamo avuto modo di provare, anche se piuttosto rapidamente, alla presentazione della gamma 2017. Si tratta di una unità capace di 30 cavalli, omologata Euro 4 (da quest’anno), con una coppia massima di 36 Nm erogati a 5.500 giri, dotato di un sistema di raffreddamento aria ed olio (si nota infatti il piccolo radiatore), con un sistema a carter secco. Ha un singolo albero a canne per la distribuzione a 4 valvole, mentre l’accensione elettronica è di tipo con anticipo variabile a controllo digitale.

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Sono 5 le marce del cambio, a testimoniare l’essenzialità e la semplicità del motore della Silver Vase. Non è certo un fulmine di guerra, ma proprio la sua semplicità e l’assenza di sofisticazioni elettroniche lo rende ottimo per una moto che non punta certo sulle prestazioni, ma piuttosto su affidabilità e consumi contenuti. Oltre i 100 Km/h le vibrazioni si fanno importanti, suggerendo di tenere una velocità “di crociera” nell’intorno dei 90 Km/h negli spostamenti più lunghi, mentre in città frulla bene e la frizione leggera lo rende perfetto per il contesto urbano. Il mono spinge bene da 3 mila giri circa, dando il meglio di se nella fascia fino a 5-6 mila giri, mentre allunga fino al limitatore, posto poco sotto quota 9.000 (lo strumento analogico prevede una zona rossa posta tra 10 ed 11 giri, ma se ci arrivate state combinando qualche guaio in scalata, probabilmente).

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Dalla sua ha anche il sound gradevole che esce dal doppio scarico, mentre le sue origini costruttive ricordano in alcuni aspetti dei motori giapponesi del passato, ma è prodotto in Cina e finisce ad equipaggiare le SWM proprio per la partnership italo – cinese che sostiene il rilancio della casa lombarda. Le prestazioni sono briose e all’altezza dell’utilizzo urbano, come detto, oppure per qualche giretto non troppo impegnativo, magari evitando lunghi trasferimenti autostradali, dove la Silver Vase non è nel suo miglior habitat. Il cambio ha innesti abbastanza precisi, ma non da lode, mentre lo sforzo sul comando è molto ridotto.

Guida e maneggevolezza:

Rating: ★★★★☆ 

Più a suo agio sull’asfalto che non
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La Silver Vase, con quel manubrio alto e largo, la ruota da 19” ed i cerchi a raggi promette di essere a suo agio sulle strade bianche, ed in effetti le affronta con una certa disinvoltura, anche se con una buona dose di rilassatezza e tranquillità come vedremo. Il suo contesto di utilizzo perfetto è però la città, dove leggerezza e maneggevolezza sono tra le sue doti migliori, in grado di mettere a proprio agio chiunque sulla sua sella, posta a 820 mm da terra. La Silver Vase si basa sul telaio monotrave, con doppia culla in acciaio in tubi a sezione circolare, che contiene il peso complessivo della moto in soli 151 Kg.

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La forcella è di tipo con steli rovesciati, da 43 mm, oltre ad essere regolabile. La corsa è di 125 mm, mentre dietro troviamo un doppio ammortizzatore idraulico, che lascia alla ruota posteriore una corsa di appena 99 mm.

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Qui sta il limite maggiore per chi volesse fare un po’ di fuoristrada, perché al di là di una maneggevolezza e di un peso contenuto, caratteristiche che la rendono ottima per mettere le ruote fuori dall’asfalto, se volete osare di più, la semplicità della ciclistica e la corsa limitata, soprattutto della sospensione posteriore, fanno si che vada in crisi piuttosto in fretta. Il comparto freni prevede un singolo disco flottante con comando idraulico ed ABS, del diametro di 260 mm, dietro il freno posteriore è sempre a disco, ma fisso e di 220 mm. Il mordente, soprattutto per quello anteriore, potrebbe essere migliore, ma nel complesso la frenata merita una sufficienza piena. L’arrivo nel 2017 dell’ABS ha poi definitivamente risolto il problema del bloccaggio, particolarmente sentito da impianti che possano andare facilmente in crisi. Le gomme, come già accennato, sono le ottime Pirelli MT60, in misure “smilze”, dato che troviamo un 100/90 su cerchio da 19” davanti ed un 130/80 su cerchio da 17 dietro. Nella guida la Silver Vase è semplice ed immediata, sempre leggera anche nelle manovre da ferma, mentre non eccelle in stabilità nella guida ad andature più sostenute, ma è ovvio che il compromesso sia spinto nella direzione di offrire il meglio con una guida più tranquilla e rilassata.

Prezzo e consumi:

Rating: ★★★★½ 

Il prezzo è uno dei suoi migliori pregi, i consumi sono parchi come da attese
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Il monocilindrico mantiene le promesse e garantisce consumi molto ridotti, nell’ordine dei 25-30 Km/l a seconda dello stile di guida. Il serbatoio spigoloso della Silver Vase, dallo stile molto personale, mette invece tutti d’accordo quando si parla di autonomia. Con una capacità prossima ai 23 litri (22,5 per la precisione) ed i consumi che abbiamo accennato, promette infatti di portarvi a spasso per parecchi chilometri stando lontani da un benzinaio! Potenzialmente ci si potrebbe fare un Milano – Roma o quasi!

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Quanto al prezzo, dei tre modelli della linea Classic, la Silver Vase è la più economica, con i suoi 5.150 euro, mentre le altre due sorelle 440 vedono attestarsi la GRAN TURISMO 200 euro più in alto, la Gran Milano costa ulteriori 200 euro aggiuntivi, attestandosi a quota 5.550. Prezzo che è quindi indubbiamente uno degli elementi che più spinge a valutare l’acquisto di questa piccola, ma affascinante Scrambler, l’unica offerta al momento in questa fascia. Le rete di vendita ed assistenza della SWM, marchio forse ancora poso noto ai più, è già abbastanza capillare. Dal sito della casa varesina ne abbiamo trovati 24 nella sola Lombardia, tanto per fare un esempio, di cui 3 a Milano e 2 nella vicina Monza. A farla da padrona è la provincia di Varese, per ovvii motivi, con ben 7 punti vendita.

PRO E CONTRO
Ci piace:
Stile ed alcuni elementi come i cerchi a raggi o il doppio scarico alto, prezzo interessante
Non ci piace:
Comparto freni, alcuni elementi e finiture economici

SWM Silver Vase 440: la Pagella di Motorionline

Motore:★★★½☆ 
Maneggevolezza:★★★★½ 
Cambio e trasmissione:★★★½☆ 
Frenata:★★★½☆ 
Sospensioni:★★★½☆ 
Guida:★★★½☆ 
Comfort pilota:★★★★☆ 
Comfort passeggero:★★★★☆ 
Dotazione:★★★½☆ 
Qualità/Prezzo:★★★★☆ 
Linea:★★★½☆ 
Consumi:★★★★☆ 

Ha collaborato Gianluca Cuttitta
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Giacca: Mtech Superaxe Cafè Racer
Pantaloni: Mtech Kenim h20
Guanti: Mtech Daytona Café Racer
Scarpe tecniche: Dainese Street Rocker D-WP
Casco: Nolan N40-5 GT

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