Suzuki Ryuyo: la GSX-R 1000 R nata solo per la pista

Il motore mille sviluppa una potenza di 212 cv e una coppia di 125 Nm per un peso di soli 168 kg

Decisamente sofisticata anche la centralina EM-PRO (di Yoshimura come l'impianto di scarico racing), che semplifica la gestione della potenza, ma non solo, intervenendo anche sull'iniezione, la gestione del carburante e del limitatore
Suzuki Ryuyo: la GSX-R 1000 R nata solo per la pistaSuzuki Ryuyo: la GSX-R 1000 R nata solo per la pista

SuzukiQuando l’avevamo provata pochi mesi fa ad Imola, la Suzuki GSX-R 1000 ci era piaciuta molto, una moto facile ed intuitiva, con un motore super e una maneggevolezza da 600. Avevamo però trovato un paio di piccoli difetti per un utilizzo in pista, facilmente risolvibili, suggerendo a Suzuki di regalare agli appassionati una versione “pronto pista”. Ed ecco accolte le nostre richieste, evidentemente condivise da tanti, con la nuova GSX-R Ryuyo, che però mette sul piatto molto di più di quanto non avremmo voluto! Carbonio per dimagrire, elettronica per farsi più potente ed affilata, ma non solo. Realizzata da Suzuki Italia, è stata svelata in queste ore.

Suzuki Ryuyo: animale da pista

Si chiama Suzuki GSX-R 1000 Ryuyo, in omaggio al circuito giapponese di proprietà di Suzuki che la casa nipponica utilizza per lo sviluppo delle proprie moto, e in effetti la nuova creatura di Hamamatsu è stata creata proprio per questo scopo, fare divertire tra le curve di una pista. Moto nata in Giappone sì, ma dal cuore anche molto italiano, visto che il progetto che è stato sviluppato partendo dalla “Gixxer 1000” standard, è stato portato avanti in buona parte da Suzuki Italia e non è un caso che sia proprio il braccio tricolore dell’azienda ad avere diffuso le prime immagini di una novità molto attesa. Come dicevamo la Ryuyo è nata per la pista e per questo non c’è spazio per gli orpelli come portatarga, frecce e specchietti retrovisori. Viene invece adottato il cablaggio racing Yoshimura, che sostituisce quello originale, semplificando tutto, data l’assenza dei comandi per luci, frecce e clacson. È un componente essenziale per eliminare tutto il superfluo, in termini soprattutto di peso e di affidabilità. Quello che più conta è ben nascosto entro la carena: stiamo parlando del potente motore mille a quattro cilindri, in grado di sviluppare una potenza di 212 cv (+10) a 12.900 giri e una coppia di 125 Nm (+ 8) per una moto che pesa solamente 168 kg (la standard di ferma a 202 in ordine di marcia)!

Suzuki Ryuyo: com’è fatta

Per la Ryuyo Suzuki ha completamente abbandonato il concetto di mezze misure, scegliendo componenti e soluzioni adatte ad una moto nata per regalare prestazioni di altissimo livello. Per lo scarico, la casa giapponese ha optato per un impianto Yoshimura 4-in-1 in titanio: è una soluzione prettamente racing e che ha che ha permesso anche di alleggerire il peso complessivo (solo lui vale quasi 6 Kg in meno di peso rispetto a quello Euro 4 di serie). Decisamente sofisticata anche la centralina EM-PRO, sempre di Yoshimura e che semplifica la gestione della potenza, ma non solo, intervenendo anche sull’iniezione, la gestione del carburante e del limitatore. La centralina mette a disposizione due mappature completamente personalizzabili, tre livelli di regolazione del freno e l’opzione pit limiter, giusto per sottolineare l’anima sportiva. Decisamente Racing anche il comando del gas rapido Euro Racing EVO3, che è realizzato con una lavorazione a pieno in lega d’alluminio e ha tre tipi di risposta a seconda del movimento del polso, con le tre ghiere che regolano uso standard, uno semi rapido e uno dedicato alla pista.

Quanto alla ciclistica abbiamo il top della componentistica, con un monoammortizzatore Öhlins TTX GP, cartuccia Öhlins NIX30 per la forcella anteriore, ammortizzatore di sterzo Õhlins SD030, ma anche la pompa freno radiale Brembo RCS a corsa corta e, oltre a tantissimi altri dettagli “esagerati”, spicca la piastra di sterzo superiore realizzata su specifiche Suzuki Italia da Bonamici Racing. Sulle moto di serie sarà personalizzata e riporterà il numero di telaio della moto. Si tratta di una piastra in alluminio, completamente ricavata dal pieno con l’impiego di macchine a controllo numerico (CNC) con tecnologia 3D. Non mancano poi le pulsantiere racing, che si rifanno nel loro look a quelle della MotoGP. L’elenco delle modifiche è davvero molto lungo, ne abbiamo citate solo alcune, per un valore complessivo di circa 40 mila euro di componentistica racing. Una moto perfetta per chi voglia scendere in pista con qualcosa di “esagerato”, da un certo punto di vista, ma soprattutto di già configurato e perfetto per godersi una esperienza da pilota vero.

Saranno realizzati solo 20 esemplari di questa “pornografica” Gixxer, con un prezzo davvero interessante, se pensate al valore di ciò che le è stato regalato dai tecnici di Suzuki. Si può infatti prenotare online e l’assegno da staccare sarà di 29.990 euro, fino al 31 gennaio 2019. Ryuyo sarà in vendita a partire da sabato 10 novembre 2018, dopo l’annuncio ufficiale che verrà dato direttamente dallo stand Suzuki di EICMA. Da subito è invece attiva una mail dedicata, per avere qualsiasi informazioni su questa speciale GSX-R 1000 R (ryuyo@suzuki.it).

Non vediamo l’ora di salirci in sella, forse lo faremo presto sul mitico tracciato del Mugello, seguiteci per scoprirlo!

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