Mobilità urbana, Osservatorio Focus2R: sale la disponibilità media di piste ciclabili, cala il ricorso al bike-sharing

Sesto rapporto dell'Osservatorio

Mobilità urbana, Osservatorio Focus2R: sale la disponibilità media di piste ciclabili, cala il ricorso al bike-sharingMobilità urbana, Osservatorio Focus2R: sale la disponibilità media di piste ciclabili, cala il ricorso al bike-sharing

Dal sesto rapporto dell’Osservatorio Focus2R, la ricerca promossa da Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) con Legambiente, sviluppato dalla società di consulenza Ambiente Italia e presentato in mattinata tramite un webinar a cui hanno preso parte anche gli assessori con deleghe alla mobilità di Roma, Milano, Parma, Genova e Torino; è emerso un incremento della disponibilità media di piste ciclabili in città (+ 65,5 km soltanto a Milano), una decrescita del ricorso al bike-sharing (-47% rispetto al 2019) collegata al lockdown e in parte alla concorrenza dei servizi con monopattino-sharing, quindi un aumento dell’attenzione dei Comuni al miglioramento della sicurezza in bici. Mentre per il 51% di questi, quella riguardante i motocicli non rappresenta ancora una priorità, come segnalato.

Mercato

Parlando di dati, facendo riferimento al 2020, sono state vendute oltre 2 milioni di biciclette. A fronte del 2019 si è registrata una crescita delle bici tradizionali (+14%) con 1.730.000 unità vendute, così come sono cresciute del 44% le eBike con 280mila unità. Il negozio specializzato risulta punto di riferimento per i consumatori sul territorio, secondo le stime di Confindustria ANCMA più del 70% dei 2 miliardi di euro di fatturato dell’intera rete di vendita nel 2020 potrebbe essere collegato alle realtà commerciali di prossimità. In base alle prime valutazioni di ANCMA, nel 2021 il mercato si attesterebbe sugli stessi volumi del 2020.
Passando ai mezzi motorizzati, dopo il recupero dei volumi nel 2020, il mercato 2021 torna in positivo. Registrato per ciclomotori, scooter e moto un aumento a doppia cifra con una performance del + 21,2%, pari a 289.067 veicoli, anche oltre i volumi del 2012 (255mila veicoli).
Negativo solo il bilancio per i ciclomotori, dato un calo del 4,7% e 18.835 veicoli venduti. Per la prima volta, tralasciando l’anomalia del 2020, un valore sotto le 20 mila unità. Si segnala invece una crescita robusta degli scooter con 151.153 mezzi e un aumento del 21,3%, che risulta ancora più elevato nel caso delle moto, considerando 119.079 mezzi immatricolati e un incremento complessivo del 26,4% sul 2020.
Buono anche l’andamento dei veicoli elettrici, dopo il mese di novembre, visti gli 835 veicoli a dicembre con un aumento del 5%. Nel complesso 10.848 mezzi e nel confronto con il 2019 si registra un aumento dell’85,5%

Top 5

Segnalate anche le realtà in evidenza in base a diversi parametri:

TOP 5 PER INFRASTRUTTURE CICLABILI (metri equivalenti per abitante) – Reggio Emilia, Cuneo, Cesena, Ravenna e Cosenza.

TOP 5 PER PARCHEGGI BICICLETTE PRESSO STAZIONI FERROVIARIE – Bologna, Firenze, Ferrara, Treviso e Piacenza.

TOP 5 BIKE SHARING – Per numero di bici ogni 1.000 abitanti, Firenze, Milano, Mantova, Bologna e Bergamo per numero di biciclette, mentre la top 5 “abbonati per 1.000 abitanti” è invece composta nell’ordine da Firenze, Pesaro, Brescia Torino e Milano.

TOP 5 CONCENTRAZIONE MOTO NELLE CITTÀ PARTECIPANTI AL FOCUS (veicoli per 100 abitanti) – Imperia, Savona, Pesaro, Catania e Trieste.

TOP 5 DISPONIBILITÀ PARCHEGGI MOTO (stalli per 1.000 abitanti) – Firenze, La Spezia, Savona, Bergamo e Bologna.

Il rapporto

Si parte con un questionario inviato assieme con quello di Ecosistema Urbano di Legambiente, per ottenere un prospetto aggiornato delle politiche introdotte dai Comuni capoluogo di provincia italiani che riguardano i ciclisti e i motociclisti. Nell’occasione è stata focalizzata l’attenzione sulla mobilità durante il periodo di emergenza sanitaria. Il risultato di un questionario rivolto nel corso del 2020 a 106 municipi, a cui hanno risposto 94 amministrazioni. Il report propone un significativo quadro relativo a piste ciclabili, sharing mobility, parcheggi dedicati e altri fattori riferiti alla mobilità su mezzi a due ruote negli ambienti urbani.
Nonostante un divario tra Nord e Sud, a proposito di misure messe in campo, si conferma una positiva ascesa dell’attenzione alla mobilità su due ruote nell’agenda politica delle città italiane. Un maggior interesse collegato ai principali indicatori del report, però non allineato al rinnovato protagonismo di biciclette e motocicli e alla loro crescente presenza in città. Considerando i dati di mercato, si parla di una crescita interessante, il settore bici molto probabilmente può replicare il successo del 2020 con oltre 2 milioni di pezzi venduti, quindi passando alle moto si è segnalato un incremento del 21,2% con quasi 290mila veicoli.
Passando ai risultati del rapporto e parlando di biciclette, si segnalano buone notizie a proposito di infrastrutture ciclabili. Considerando anche i problemi di mobilità collegati all’emergenza sanitaria, ben 31 comuni hanno sviluppato nel complesso 224,5 km di nuove piste ciclabili.
In base a quanto indicato, la maggior parte delle amministrazioni locali intervistate ha inserito più di 2 km di piste ciclabili, invece 7 più di 10 km. Aumenta dunque nel 2020 la disponibilità media di piste ciclabili, ciclopedonali e zone con moderazione di velocità a 20 e 30 km/h, arrivando a 9,5 metri equivalenti (+25% rispetto al 2015, primo anno di rilevazione del Focus2R).
Aumenta anche il numero di Comuni in cui è possibile trasportare le biciclette sui mezzi pubblici (52%), un dato che sale leggermente rispetto al 2019 e cresce soprattutto rispetto al 31% del 2015.
Stabile il dato relativo alle amministrazioni che hanno allestito postazioni di interscambio bici in tutte o almeno una stazione ferroviaria (74%), oppure presso scuole e università (80%), decresce poi la percentuale delle città dove sono disponibili punti di ricarica elettrici delle biciclette a pedalata assistita, passando dal 38% del 2015 al 33% del 2020 (era il 35% nel 2019).
La maggior parte dei punti di ricarica si concentra in poche città, come nel 2019, nello specifico Trento e Padova che registrano insieme quasi l’80% del totale, ovvero 320 e 312 rispettivamente. Comunque 13 comuni su 23 non superano i 5 punti di ricarica e soltanto 6 ne hanno oltre 10.
Parlando poi di bike-sharing, il 54% dei comuni ha introdotto servizi di condivisione delle biciclette con una flotta di circa 35 mila mezzi. Tra i luoghi dove si registra il maggior numero di utilizzi figurano Milano, Brescia, Firenze, Torino e Bologna, sotto il milione di prelievi annui, a parte Milano con 4.3 milioni di prelievi nel 2020. Il numero totale annuo diminuisce del 47% rispetto al 2019, così come la percorrenza totale che cala del 51%.
Considerando infine i motocicli, la media di moto ogni 100 abitanti risulta 13 unità, incrementata rispetto al 2019. Parlando di sicurezza, considerando una diminuzione del numero di incidenti e dei decessi sulle strade italiane, allarma la percezione dei Comuni sul tema, come segnalato. Nei due principali strumenti di pianificazione della mobilità urbana (PUM e PGTU) la sicurezza non rappresenta una priorità dal 51%. Una speranza giunge dai municipi che dichiarano di avere installato i guard-rail dotati di protezioni a tutela dell’incolumità dei motociclisti, passando dal 17% del 2015 al 28% nel 2020, mentre un altro 25% indica di volerli ampliare o utilizzare in futuro. Sale il numero di città in cui è possibile l’accesso alle corsie riservate ai mezzi pubblici, ma resta un’opportunità limitata: nell’84% delle Comuni intervistati non è infatti ancora permesso.
Nel 2020 lo sharing di moto/scooter elettrici risulta disponibile in 9 Comuni, nello specifico Brescia, Genova, Grosseto, Firenze, Milano, Lecce, Rimini, Roma e Torino. Sono due in più rispetto al 2019 e 5 in più rispetto al 2015. Nonostante si tratti di poche città, il numero di veicoli comincia ad avere una certa consistenza con 4.532 unità a Milano, circa il doppio rispetto all’anno precedente che era di 2.360, quindi 1.000 a Rimini, 580 a Torino, 560 a Roma e 100 a Genova e Firenze.
Risulta poi dominante il numero di città che consentono il libero accesso alle ZTL (56%) e critica la situazione dei parcheggi, dato che un Comune su tre dedica alle due ruote una percentuale di stalli non superiore al 5%. Considerando anche l’andamento positivo del mercato, migliora la percentuale di città con punti di ricarica dei veicoli elettrici, passando dal 42% del 2015 al 56% del 2019 e al 62% nel 2020, invece il numero dei punti di ricarica è più che raddoppiato andando da 801 nel 2019 a 2.602 punti di ricarica nel 2020.

Immagine di repertorio

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