Honda Integra ed NC750X MY 2016 [VIDEO PROVA]

A Malaga abbiamo testato le novità per i due best seller di Casa Honda

Ve ne abbiamo parlato nell’articolo completo sulla presentazione che si è tenuta alcuni giorni fa a Malaga, ora ve la raccontiamo anche con le immagini del video. Si tratta di due modelli su cui Honda punta parecchio, che lo scorso anno sono stati venduti ciascuno in circa 2.200 – 2.300 esemplari e che vengono ora aggiornati con importanti novità, dopo che nel 2014 avevano già visto uno step evolutivo che aveva visto salire la cilindrsta del bicilindrico a corsa lunga da 700 a 750. Il propulsore questa volta non viene toccato e resta il cuore del progetto NC. Le sue caratteristiche fondamentali sono i consumi molto contenuti e la fruibilità delle prestazioni, garantita da una erogazione piena ai bassi ed ai medi, proprio dove serve nell’utilizzo quotidiano. L’altro elemento cardine, il cambio a doppia frizione DCT (optional sulla NC750X, di serie sulla Integra 750), viene invece migliorato con una gestione elettronica affinata ed arricchita di 2 modalità sport aggiuntive.

La NC750X, proprio lo scorso anno, è stata la moto Honda più venduta in Europa ed è da sempre tra le prime 10 in classifica. Motivo per il quale gli aggiornamenti 2016 sono stati oggetto di ingenti investimenti da parte della Casa giapponese. Partendo da ciò che è visibile, sono state aggiornate le sue forme, grazie al designer italiano Valerio Aiello. Niente stravolgimenti, ma il passaggio alla tecnologia a LED per i gruppi ottici è stato sfruttato per migliorare il look della NC750X, soprattutto al posteriore, con un codino più snello ed elegante. Ritoccato anche il vano che trova posto dove classicamente troveremmo il serbatoio. Passa da 21 a 22 litri ed esternamente viene dotato di guide, utili a fissare una eventuale borsa. L’altra grossa novità è lo scarico più corto di 7 centimetri e più leggero di mezzo chilo, oltre ad un aspetto più piacevole, migliora il sound ed è fondamentale per il passaggio ad euro 4.

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Per Integra, modello il cui successo maggiore è arrivato proprio in Italia, dove lo scorso anno ha praticamente eguagliato il risultato della sorella NC750X, le modifiche estetiche sono state indirizzate all’incremento della qualità percepita, piccoli affinamenti oltre che, anche in questo caso, un look migliorato intorno al fanale posteriore a LED di ridotte dimensioni. Belli gli inserti metallici sulle pedane, debuttano poi nuove colorazioni. Per entrambi i modelli la chiave diventa più compatta. Le valvole sulle ruote sono ad “L” per praticità e la strumentazione è totalmente nuova, a retroilluminazione negativa, con 4 modalità e più colori e con il contagiri che cambia tonalità in funzione dei giri, della modalità del cambio e di altri parametri. Cresce di 7 centimetri il cupolino parabrezza, sia per integra che per NC750X, con una maggiore attenzione per la protezione aerodinamica, nettamente migliorata, anche se resta comunque parziale.

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Le novità non si fermano all’estetica, perché ad essere stati aggiornati sono anche la ciclistica ed il software del cambio DCT. Quest’ultimo per la NC750X non è l‘unica possibilità, perché è una opzione a pagamento rispetto al cambio manuale disponibile di serie. L’indice di penetrazione del doppia frizione è però salito oltre il 50% ed era quindi importante migliorarlo e renderlo sempre più convincente. Oltre ad affinamenti che portano ad un funzionamento più tondo in riaccelerazione, si è intervenuto sia sull’intelligenza della centralina, che legge anche ad esempio se si sta percorrendo un tratto in salita o in discesa, agendo sulle cambiate di conseguenza, ma soprattutto sono state introdotte 3 mappature Sport, invece della unica precedente. La S2 corrisponde alla vecchia, le altre due sono una più tranquilla, l’altra più aggressiva e con regimi di cambiata spostati verso l’alto. Ora oltre alla D ed all’utilizzo in manuale del cambio con i pulsanti sul blocco elettrico di sinistra, si può viaggiare, come sul tortuoso percorso della nostra prova, con la S1, senza avere un regime troppo alto del motore e con consumi vicini al 28,6 Km/l del dato dichiarano, ma al contempo mantenendo il giusto tiro per affrontare al meglio le curve. Oppure si può sfruttare tutta la potenza adisposizione con la S3. Il bello è che ora si sente ancora meno l’esigenza della cambiata manuale, tanto l’elettronica riesce ad assecondare in modo ottimale la guida.

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Le novità che riguardano la gestione delle cambiate incidono forse ancora di più sul nuovo Integra 750. Sia perché in questo caso il DCT è l’unica opzione disponibile, ma soprattutto perché il maxiscooter con telaio e motore da moto si giova non poco della migliorata morbidezza dei cambi marcia effettuati a bassa andatura, essendo più votato alla guida cittadina. Si colma così buona parte del gap sul fronte comfort rispetto agli scooter con il tradizionale variatore, mentre le tre mappature sport ne migliorano la guidabilità quando lo si utilizza su strade extraurbane. Come nel caso della NC750X, anche l’Integra è ora dotata di una forcella Showa con una idraulica più sostenuta, che non ne stravolge il carattere, ma che rende migliore l’appoggio e la stabilità in curva. In entrambi i casi nuovo anche il registro del mono posteriore, più semplice e pratico da utilizzare. Entrambe migliorate e più godibili quindi le due declinazioni più gettonate della fortunata piattaforma NC, con la 750X ottima sia come prima moto che come soluzione pratica e versatile per chiunque, mentre a nostro avviso l’Integra è per molti versi il maxiscooter migliore sul mercato, oltretutto con l’unico difetto di un vano sotto sella non troppo capiente, anche se Honda Italia risolve la questione includendo nel prezzo un bauletto in tinta da ben 45 litri.

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I prezzi sono di 9.390 euro per la Integra 2016, a partire da 7.390 per la NC750X, che diventano 8.390 in versione DCT.

Abbigliamento del test:
Giacca: Alpinestars Motion Waterproof Jacket
Pantalone: Alpinestars Denim Pants – Raw Indigo
Scarpa: Alpinestars Vulk Shoes
Guanti: Alpinestars Polar Gore-Tex Gloves
Tutti questi capi fanno parte della collezione Alpinestars 2016 che trovate descritta in questo articolo.

Casco: Kabuto Ibuki

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