Honda CRF1000L Africa Twin: prova off-road del DCT [VIDEO]

Gli aspetti del cambio sequenziale a doppia frizione

In un suggestivo video, rilasciato da Honda Moto, è protagonista una CRF1000L Africa Twint Adventure Sports dotata di cambio DTC, sottolineando le versatili ed energiche caratteristiche della trasmissione sequenziale a doppia frizione sviluppata dagli specialisti del marchio nipponico
Honda CRF1000L Africa Twin: prova off-road del DCT [VIDEO]Honda CRF1000L Africa Twin: prova off-road del DCT [VIDEO]

Dune, deserto e un esemplare di Honda CRF1000L Africa Twin Adventure Sports condotto con forza su un manto granuloso e streminato, ascoltando la progressiva scansione dei rapporti della trasmissione sequanziale a doppia frizione DCT, Dual Clutch Transmission, sviluppata dai tecnici del noto costruttore giapponese.

Le caratteristiche del cambio DCT

Una trasmissione studiata per garantire una progressione di marcia similare a quella offerta da ua tradizionale soluzione a sei rapporti, come segnalato dal marchio, ma supportati dai sincronismi di un sistema robotizzato, come si percepisce nel filmato in cui è protagonista il citato esemplare di Honda CRF1000L Africa Twin Adventure Sports. Ma questa soluzione è studiata per una gamma ampia di modelli dell’Ala dorata. Assieme al già citato modello da esploratori, questo cambio è proposto sul versatile e tecnologico crossover X-ADV o sulle già note e consistenti NC750X, NC750S, Integra e Crosstourer.
Il sistema Dual Clutch Transmission è basato su due frizioni: la prima dedicata alla 1a, 3a e 5a marcia; la seconda ai rapporti 2, 4 e 6. Una scelta che consente di preselezionare ogni passaggio proprio per il mancato utilizzo di una delle due frizioni, a seconda del rapporto in uso. La risposta, dunque, risulta più rapida. La casa segnala inserimenti di appena 70 millisecondi, fornendo la sensazione di una progressione costante e regolare.

Tre modalità d’utilizzo

Al cambio sequenziale a doppia frizione sono legate tre modalità d’impiego che plasmano l’esperienza stessa della guida in sella al mezzo. Quella Manuale, contrassegnata MT, consente di ottenere feedback similari a quelli di una tramissione tradizionale 6 marce, come accennato, richiamabili attraverso le palette localizzate sul manubrio della moto. L’Automatico, riconoscibile dalla sigla AT, è siddiviso a sua volta in Drive (D) che appare più indicata per un uso in aree urbane o metropolitane, ma anche in autostrada ad andature costanti, quindi Sport (S) per assaporare costantemente una consistenza di ritmo maggiore a giri più elevati e risposte più reattive della ciclistica in accelerazione e frenata, come ad esempio nel filmato proposto. Su queste si può sempre intervenire manualmente, considerando quanto segnalato dal costruttore, utilizzando le citate palette al manubrio con un ritorno all’automatico che avviene opportunamente ad esempio dopo un veloce sorpasso tramite un ripristino automatico. Dal 2016, le moto dotate di cambio DCT presentano una modalità Sport a sua volta segmentata su tre livelli memorizzabili: S1, S2, S3. A ognuno di questi corrisponde un carattere sempre più vivo. Sulla Honda CRF1000L Africa Twin si nota poi anche una funzionalità G, richiamabile in ogni momento tramite un tasto sul cupolino, che accentua la trazione ridimensionando il parziale slittamento delle frizioni nella fase apri-chiudi e durante la progressione di ritmo.

Cenni storici sul DCT

La soluzione Dual Clutch Transmission risale al 2010 ed è stata introdotta originariamente sulla VFR1200F che proponeva 173 cavalli di potenza massima. La seconda generazione di questa trasmissione è apparsa nel 2012 al debutto della variegata gamma NC, proponendo alla clientela un tipo di cambio che abbinasse le doti di un automatico alle qualità energiche di un manuale. Caratteristiche sfruttabili su qualsiasi manto stradale o terreno, persino nei deserti più impegnativi.

Video: Honda Moto

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