Commercio illecito di moto da cross: operazione della Guardia di Finanza nel comasco, due arresti

Il plauso di Confindustria ANCMA in un comunicato

Commercio illecito di moto da cross: operazione della Guardia di Finanza nel comasco, due arrestiCommercio illecito di moto da cross: operazione della Guardia di Finanza nel comasco, due arresti

Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori), tramite un comunicato, ha evidenziato l’operazione svolta dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Olgiate Comasco, che ha condotto all’arresto di due cittadini italiani per una frode fiscale legata al commercio di moto da cross, dopo un’attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Como.

Il fatto

L’indagine è legata a una denuncia di alcuni costruttori associati ad ANCMA e l’associazione aveva lanciato anche una campagna di comunicazione con gli stessi protagonisti dell’industria di riferimento come GASGAS, Honda RedMoto, Husqvarna Motorcycles, KTM e Yamaha, informando gli appassionati sui rischi e le conseguenze giudiziarie collegate all’acquisto di motociclette in contesti poco chiari e criminosi.
Secondo ANCMA, l’impalcatura illecita costituita da artificiose triangolazioni per evadere l’IVA sulla quale si reggerebbe il citato fenomeno, potrebbe interessare almeno il 20% del mercato di riferimento, per un valore complessivo superiore a 30 milioni di euro in Italia. Contro la tentazione di un facile risparmio, i costruttori e i distributori invitano a rivolgersi sempre alla rete dei concessionari ufficiali.
L’iniziativa di ANCMA è nata per richiamare l’attenzione su un meccanismo fraudolento dietro a proposte di facile risparmio di alcuni venditori e per tutelare la rete di vendita ufficiale dalla concorrenza sleale.
In base a quanto emerso dalle indagini, come segnalato anche dalla testata varesenews.it, uno degli indagati, segnalando la disponibilità di un’ampia rete societaria ma intestata a soggetti prestanome, tra il 2015 ed il 2020 ha importato dall’estero migliaia di motoveicoli per poi commercializzarli evadendo le imposte dovute, secondo gli elementi raccolti dai finanzieri. Il giro d’affari sarebbe stimato in oltre 15 milioni di euro, come segnalato.

Immagine di repertorio

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