Yamaha MT-07 2018: nemmeno depotenziata perde il vizio! [PROVA SU STRADA]
Aggiornata quest’anno, è disponibile in versione per patente A2 (35 kW – 48 cavalli), ma resta una funbike
Yamaha MT-07 MY2018 – Entry level per neopatentati? Ce ne sono parecchie, il mercato offre un buon numero di interessanti proposte. Moto facili e perfette per imparare, con cui levarsi le prime soddisfazioni da motociclista, magari con una buona qualità ed un rapporto con il prezzo competitivo. Spesso però, quando le proviamo, dobbiamo “fare la tara” nell’esprimere un giudizio, perché non sono certo moto che fanno della potenza e del divertimento di una funbike il loro forte. Ecco, ci sono alcune eccezioni, tra cui svetta la MT-07. Non è l’unica, ma è quella che ha saputo convincere unanimemente tutti (o quasi), conquistando tra l’altro la seconda piazza assoluta in Europa, in quanto ad esemplari venduti. La formula è semplice, quanto complessa da realizzare con i giusti equilibri. Al centro un motore, il CP2 di 689 cc, capace di 75 cavalli “belli divertenti”, con una erogazione a dir poco entusiasmante.
Intorno al propulsore però lei sfoggia un look modaiolo, in passato molto minimal, ora un po’ più ricercato e che la fa assomigliare alla sorella maggiore MT-09. Una ciclistica altrettanto riuscita completa il quadro di una moto a cui è più facile trovare pregi, piuttosto che difetti. In passato era forse un po’ troppo essenziale nel look, che ora convince di più, mentre il suo voler essere funbike “dura e pura”, concetto che si scontrava nettamente con le esigenze di sicurezza per un neopatentato, ora si è piegato (per legge) alla presenza dell’ABS, mentre il controllo di trazione resta assente, anche tra gli optional. Meno male direbbe qualcuno, per il divertimento di fare un po’ i teppisti alzando la ruota anteriore, cosa che riesce bene anche con le strozzature che portano la potenza ai 48 cavalli imposti dalla norma per poterla guidare con la A2. Restando nel campo della guida “lecita”, il bicilindrico è fluido e senza quei picchi che obbligherebbero a mettergli le briglie dell’elettronica, basta solo un po’ di attenzione in condizioni di bassa aderenza.
Estetica e finiture:
Rating:
Dark Side of Japan, un look ispirato alla sorella maggiore e più curato
La prima MT-07, arrivata sul mercato 4 anni fa, ha fatto molto parlare di se. Soprattutto per un approccio tutto nuovo, perché voleva coniugare il concetto di funbike, con quello di moto adatta ad un neopatentato. Per farlo le serviva essere semplice ed economica, ricordiamo che le primissime arrivate in Italia andarono a ruba, anche per un prezzo stracciato, di circa 5.700 euro. Con il tempo ha poi alzato l’asticella, le norme hanno portato l’ABS di serie (che inizialmente era un optional da 500 euro), mentre con il 2018 guadagna ora una ciclistica affinata ed un nuovo look, più curato. Tutto questo per dirvi che, fino ad ora, la MT-07 aveva uno dei suoi possibili difetti proprio in un approccio estetico molto minimal, forse troppo, dato che qualcuno la riteneva economica in alcune sue scelte.
Ora diventa leggermente più difficile distinguerla dalla MT-09, proprio per l’introduzione di alcune novità. Cambiano tanti elementi, al punto che faremmo prima ad elencare ciò che non è stato aggiornato. Linee più spigolose per fianchetti e convogliatori, ma anche per il faro, come oggetto di restyling sono stati serbatoio e sella, quest’ultima anche per motivi di ergonomia e comfort, oltre che estetici. Maggior cura per i dettagli e per le finiture, cosa che diventa evidente nella zona del motore e dei componenti che gli ruotano intorno.
Anche la strumentazione è stata riposizionata e meglio studiata nell’aspetto, guardandola da davanti alla moto, dove prima era più spartana. Così la MT-07 è meno “povera” e più matura, relegando la scelta di orientarsi alla XSR 700 (che costa 900 euro in più) ad una questione di stile, mentre in passato poteva essere una questione di qualità e di necessità, almeno per i clienti più esigenti sul fronte estetico di una moto.
Motore e prestazioni:
Rating:
Il CP2 è incredibile, non diventa noioso nemmeno con 27 cavalli in meno!
Inutile negarvelo, attendevamo l’opportunità di provare la nuova MT-07, sia per potervela raccontare, ma soprattutto perché è una delle moto più divertenti che si possano guidare. Un “giocattolo” facile in ogni contesto, ma con un motore che ne fa una funbike a tutti gli effetti. Soprattutto per divertirsi (dove è possibile farlo), alzando la ruota anteriore. Quando ci hanno proposto di provarne però un esemplare depotenziato, tutta la poesia ha lasciato spazio ad un po’ di sconforto. La domanda era solo una, legata a come sarebbe andata con le strozzature, che ne riducono la potenza da circa 75 a 48 cavalli (i famosi 35 kW legati alla possibilità di guidarla con la patente A2, quella dei neopatentati). Più nello specifico, il quesito era: “si alzerà?” La risposta la avrete già capita, guardando le foto. La cosa incredibile, è che il bicilindrico non cambia granché di carattere, ma perde solo agli alti regimi. In basso ed in mezzo spinge come un dannato e basta un piccolo aiutino di frizione per far alzare al cielo la ruota anteriore, e non solo in prima marcia!
Intendiamoci, nulla di pericoloso, se non siete intenzionati a farlo, la MT-07 resta si briosa, ma non è certo una moto che renda obbligatoria la presenza del controllo di trazione, come abbiamo già detto. Come dice il suo acronimo CP2, il propulsore sfrutta un marchio di fabbrica, il “crossplane”, con fasatura a croce e manovellismo a 270°. Una soluzione tecnica mediata dalla sportivissima R1 e che rende particolarmente piacevole l’erogazione di questo bicilindrico, con un carattere da “V2” ed un bell’allungo, con la potenza massima di 75 cavalli che arriva a 9.000 giri, che qui viene però tagliato dalla limitazione a 48 cavalli, erogati a 7.500 giri, mentre per entrambe le configurazioni la coppia è di 68 Nm a 6.500 giri. Ricordiamo che, trascorsi due anni e dopo aver fatto l’esame di guida per sbloccare la limitazione e passare alla patente A3 (questa è la regola per chi abbia conseguito la patente A2 dopo il 18 gennaio 2013), la moto potrà essere riportata alla piena potenza, con un aggiornamento del libretto. Trovare un difetto a questo motore è difficile, anche il cambio è ottimo e la frizione non si fa mai pesante. Forse, ma proprio per cercare il pelo nell’uovo, risente di un po’ di on off nelle riaperture del gas a basse andature, ma non avendo il comando “by wire” è sostanzialmente impossibile che non sia così.
Guida e maneggevolezza:
Rating:
Svelta e maneggevole sullo stretto, guadagna un setting più sostenuto delle sospensioni
La MT-07, questione di gusti forse, ci ha sempre convinto più della sorella maggiore con un cilindro in più. Vuoi per il motore divertente, ma meno impegnativo, ma anche per una ciclistica altrettanto più facile. La nuova Mt-07, in configurazione 2018, guadagna, oltre alla estetica ritoccata e meglio curata, anche un bl pacchetto di affinamento sul fronte ciclistica. Parliamo, nello specifico, di un nuovo setting della forcella, più sportivo, dell’ammortizzatore posteriore con regolazione in estensione, ma anche di una posizione di guida leggermente più alta, in funzione dell’ottimizzazione sia del comfort di guida, che dell’ergonomia. Ora è più in grado di mettere a proprio agio tutti i piloti, di ogni taglia (stando ovviamente entro limiti di “normalità”).
Più nel dettaglio, la parte anteriore della sella è stata allungata, fino alla parti laterali del serbatoio. La nuova configurazione regala anche un profilo più raccolto. Sul fronte sospensioni, sono stati adottati olii e molle che conferiscono un incremento di rigidità, sia all’anteriore che al posteriore, più corposo nel secondo caso, mentre la forcella ha ora una corsa di 130 mm. Più rigido il mono, che guadagna però una nuova regolazione in estensione dell’ammortizzatore, elemento che facilita il settaggio della MT-07, in funzione delle diverse condizioni di guida. Si conferma una “peso piuma”, con un peso a secco di soli 164 kg, che salgono a 182 in ordine di marcia. Ottimi anche i freni, che vedono un doppio disco anteriore da 282 mm, aggredito da pinze a 4 pistoncini.
Anche in questo caso, come per il motore, la MT-07 si conferma, perché le modifiche non stravolgono un progetto nato bene già 4 anni fa, reso migliore con i vari step di affinamento che si sono susseguiti fino ad oggi. A nostro avviso il più importante resta l’arrivo dell’ABS di serie (non è novità di quest’anno), basilare per una moto che si propone anche ad un pubblico di neofiti, ma non solo per loro. Resta una moto perfetta per l’uso in città, per il suo peso ed i suoi ingombri ridotti, ma anche per una agilità ed una maneggevolezza estreme, unite ad un motore con una erogazione brillante sempre. Le vere soddisfazioni ce le si può però concedere uscendo dal contesto urbano, sul misto stretto, dove la MT-07 tira fuori tutte le sue doti migliori. Qui a nostro avviso è superiore, a tratti, alla MT-09, se non altro per la maggior naturalezza con cui si fa tutto. Molto comunicativa, intuitiva come solo le migliori giapponesi sanno essere, la MT-07 è perfetta per chi non abbia grande esperienza, grazie alla sua eccezionale facilità, ma regala grandi soddisfazioni anche a chi alzi l’andatura in modo consistente. Una moto che è piccola, svelta e maneggevole, ma anche sufficientemente stabile nei curvoni autostradali, grazie anche alla generosa gomma da 180 al posteriore, ma non solo.
Prezzo e consumi:
Rating:
Le novità non portano ad un incremento del prezzo, che resta fermo sotto quota 7 mila
La nuova MT-07 è disponibile in tre colorazioni: Night Fluo, Yamaha Blue e Tech Black. Malgrado le corpose novità a migliorie della MY 2018, il suo prezzo di listino resta quello di 6.790 euro. Lo stesso importo è previsto sia per la standard, che per questa versione depotenziata a 35kW per chi ha patente A2.
Per chi ne avesse il desiderio, è poi possibile personalizzare la propria moto, attingendo dal buon numero di accessori originali Yamaha. Tra questi troviamo, ad esempio, gli scarichi Akrapovič slip on, kit di borse morbide e rigide, ma non mancano varie scelte per selle e parabrezza, oltre ad una serie di accessori estetici bolt on. Sono disponibili anche protezioni e leve in billet. Per semplificare il compito e la scelta, è possibile sfruttare il configuratore online Yamaha “My Garage”, che permette di customizzare virtulamente la moto, guardandola in 3D a 360°. Il configuratore, oltre che da sito, è fruibile attraverso una applicazione gratuita, sia per Android che per iOS.
In chiusura i consumi, dichiarati nel ciclo misto in 4.3 l/100km (poco più di 23 Km/l). Nella nostra prova abbiamo rilevato un dato medio intorno ai 20 Km/l, anche sfruttando a fondo il CP2, cosa che rende plausibile avvicinare i valori di omologazione senza sforzi, se non addirittura far meglio. Con 14 litri a disposizione in quanto a capacità massima del serbatoio, l’autonomia si attesta in zona 300 Km.
PRO E CONTRO
Ci piace:
Maneggevolezza, facilità, motore fantastico, migliorata nel look con la versione 2018
Non ci piace:
La sella è migliorata, ma resta ancora un po’ dura
Yamaha MT-07 MY2018: la Pagella di Motorionline
Motore: | |
Maneggevolezza: | |
Cambio e trasmissione: | |
Frenata: | |
Sospensioni: | |
Guida: | |
Comfort pilota: | |
Comfort passeggero: | |
Dotazione: | |
Qualità/Prezzo: | |
Linea: | |
Consumi: |
Abbigliamento del tester:
Giacca: Tucano Urbano Aeros
Pantaloni: Tucano Urbano Genova Gag
Guanti: Tucano Urbano Aero Touch
Scarpa: Alpinestars Lunar
Casco: Nolan N100-5
se vuoi essere sempre aggiornato sulle nostre notizie
Seguici qui
You must be logged in to post a comment Login