Test Pirelli SCORPION trail II

Il terreno giusto per provarle è l'estenuante "20.000 pieghe"

Test Pirelli SCORPION trail II – Abbiamo messo alla frusta il nuovo pneumatico tuttofare di casa Pirelli partecipando alla estenuante 20.000 pieghe.

Il mercato parla chiaro: oltre che delle naked, questo è il momento delle Sport Tourer e delle grandi Enduro.
Moto intelligenti, facili da guidare, comode e soprattutto capaci di cavarsela con la stessa disinvoltura in città, in autostrada e in statale, ma anche nei tortuosi passi di montagna e persino negli sterrati leggeri. È chiaro, quindi, come moto del genere abbiano bisogno di pneumatici all’altezza, capaci di raggiungere un difficile equilibrio tra comfort, durata, grip, stabilità, drenaggio sul bagnato, trazione sullo sterrato ecc.
Ed è proprio questa la missione delle nuove Pirelli SCORPION trail II. Per poterle testare a dovere siamo stati invitati dallo staff Pirelli a partecipare alla settima edizione della 20.000 pieghe, famosa ed apprezzatissima competizione di Gran Fondo che si è svolta sulle le stupende strade delle Alpi Bergamasche, delle Dolomiti Trentine e delle Alpi Svizzere. La gara in questione è si amatoriale, ma di certo non facile da affrontare se non si è abituati alle lunghe –lunghissime- distanze. Nei tre giorni di gara abbiamo percorso circa 390km al giorno, per un totale di più di 1100 km. Abbiamo attraversato passi di montagna strettissimi, con un susseguirsi interminabile di tornanti e soprattutto abbiamo viaggiato in tutte le condizioni possibili ed immaginabili: sole e asfalto rovente, freddo e pioggia battente, strade fangose e sconnesse, ricoperte da foglie secche o da scivolosissimo muschio di montagna, ed anche un pizzico di fuoristrada.
Se l’intento dei ragazzi della Pirelli era quello di dimostrarci che le nuove SCORPION trail II sono le vere gomme tuttofare, ci sono riusciti alla grande.
Per affrontare tutto questo ci è stata affidata una Mv Agusta Turismo Veloce, sicuramente una sport tourer atipica, così nervosa e reattiva, dall’indole decisamente più sportiva rispetto a molte delle moto degli altri partecipanti alla gara. Manco a dirlo, la più gettonata era di gran lunga la BMW R 1200 GS.Per quanto riguarda le misure delle gomme, la nostra bella e nervosa Turismo Veloce montava al posteriore il possente 190/55 mentre, all’anteriore, il 120/70. Misure da vera moto sportiva queste, ma la gamma delle SCORPION trail II è comunque davvero completa, in particolare all’anteriore dove sono previste diverse misure per cerchi da 17, 18, 19 ed anche da 21.

Test Pirelli SCORPION trail II (2)

LE GOMME

Concettualmente il nuovo prodotto della casa italiana rappresenta un connubio tra i punti di forza di due riuscitissimi modelli: le ANGEL GT e le precedenti SCORPION trail. Le prime famose (e pluripremiate) per l’eccellente resa chilometrica, il comfort e la stabilità, le seconde note per la loro natura di vere gomme dual purpose.
Il look del battistrada delle SCORPION trail II è tipicamente off-road, aggressivo e bello da vedere, con gli intagli laterali studiati per assicurare un drenaggio ottimale in caso di pioggia.
Interessantissima poi la scelta delle mescole al posteriore: si è deciso, infatti, di riproporre la soluzione bimescola, e questa volta per tutte le misure di pneumatici della gamma (le precedenti SCORPION trail presentavano questa soluzione solo per alcune misure). Abbiamo quindi una sezione centrale -pari al 20% del battistrada- in mescola più dura per garantire un chilometraggio maggiore, mentre la mescola laterale –il restante 80% del battistrada- studiata per ottimizzare le prestazioni in fase di piega sia su asciutto che su bagnato.
Per i più vanitosi è poi prevista –come per gli altri modelli di punta di casa Pirelli- una piccola area sul fianco dello pneumatico in cui poter inserire targhette personalizzate.

Test Pirelli SCORPION trail II (1)

LE NOSTRE IMPRESSIONI DURANTE LA 20.000 PIEGHE

Innanzitutto siamo rimasti sorpresi da questa manifestazione. Ci aspettavamo qualcosa di decisamente tranquillo, tre giorni di rilassanti passeggiate tra le strade ed i paesaggi più belli di Italia… Niente di tutto questo! La competizione era accesissima sin dalla prima sera in cui ci sono state consegnate le tabelle di marcia della prima tappa con tutti i partecipanti che, cartina e navigatore alla mano, hanno iniziato a studiare i percorsi per il giorno seguente. Fino a tarda notte. E con la sveglia per l’indomani alle ore 6.00. Ci è bastato questo per capire che (purtroppo o per fortuna) alla 20.000 pieghe fanno tutti sul serio.
Partiti di buon mattino per la prima tappa, ci siamo presi giusto un paio di chilometri ad andatura ridotta per rodare gli pneumatici e, soprattutto, per assicurarci che non ci fosse ancora cera protettiva sul battistrada –fatelo sempre, mi raccomando. Dopodiché il feeling è stato pressoché immediato. Nonostante la strada umida e fredda ci siamo sentiti da subito sicuri sull’avantreno, iniziando ad inserirci sempre con più convinzione in curva. Dopo pochi chilometri è aumentato anche il feeling al posteriore, tanto da passare dalla mappa Rain a Touring -nonostante l’asfalto fosse ancora umido- e da abbassare il traction control da 8 (il massimo) a 4.
Le gare di regolarità come questa non sono semplici, anzi. Mentre nelle gare di velocità “l’unica” cosa che devi fare è spingere al massimo dalla partenza fino alla bandiera a scacchi, in queste gare invece devi fare molte più cose, devi studiare alla perfezione i percorsi –sbagliare strada ad un bivio può essere fatale ai fini della classifica-, devi mantenere la velocità media il più possibile costante per non arrivare né in anticipo né in ritardo ai controlli orari, persino i rifornimenti di carburante sono strategicamente programmati e fatti il più rapidamente possibile.
Spesso poi ci capitava di essere in ritardo rispetto alla tabella di marcia, quindi ci vedevamo costretti a mantenere un’andatura più che vivace per molti e molti chilometri. Alcuni concorrenti conoscevano alla perfezione ogni singolo tornante, ogni singola curva dei vari passi di montagna. Per noi, invece, era tutto nuovo. Tutti sanno quanto sia difficile e rischioso andare veloci su strade mai viste prima: non sai mai se la curva che stai affrontando chiude in uscita o meno. Più di una volta, infatti, ci è capitato di inserirci “alla cieca” in curve che poi si stringevano improvvisamente, ritrovandoci ad affrontarle ad una velocità nettamente più alta del dovuto. Ed è qui che, secondo noi, le Pirelli SCORPION trail II hanno dato il loro meglio. In particolare l’anteriore, che non ci ha mai messo in apprensione, permettendoci di rimediare ai nostri banali errori senza mai una perdita di aderenza e senza il ben che minimo sottosterzo, tanto sull’asciutto quanto sul bagnato. Certo, non stiamo parlando di gomme da pista, ma sicuramente il livello di grip e gli angoli di piega ci hanno davvero sorpreso, soprattutto sul bagnato.
Ci sarebbe piaciuto tenerci la Turismo Veloce gommata Pirelli per un altro po’ di tempo, soprattutto per verificarne la resa chilometrica che ha già reso celebri le ANGEL GT, con le quali le SCORPION trail II sono strettamente imparentate.

Purtroppo però al termine dei tre giorni di gara abbiamo riconsegnato l’Mv ai ragazzi dello staff Pirelli ma, senza alcun dubbio, possiamo dirci profondamente soddisfatti del nostro piazzamento in classifica e, soprattutto, del comportamento di queste SCORPION trail II.

di Marco Mauriello

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