Suzuki SV650 ABS MY2018: Intramontabile bicilindrica alla portata di tutti [PROVA SU STRADA]

La bicilindrica di Hamamatsu vive la sua “terza” giovinezza grazie ad un look rinnovato ed alla dinamica di guida ancor più fedele e sincera. E poi l’ABS ti dà una mano quando serve!

Correva l’anno 1999 quando la capostipite di tutte le SV faceva la sua prima apparizione sulle strade di mezzo mondo. A quasi vent’anni dal lancio – dopo le prime due serie alle quali è seguito per un breve periodo il progetto Gladius - i tecnici del colosso giapponese sono riusciti a regalarle ulteriori aggiornamenti che le consentono di rimanere al passo con i tempi, dando filo da torcere alle rivali di categoria. Il protagonista è sempre lui, il V-twin a 90° e 76 cavalli, un masterpiece che resiste al passare del tempo e che rende l’agile SV650 adatta ai neofiti come anche a piloti più esperti. A patto di non essere troppo alti…

Suzuki SV650ABS MY2018 – Dimensioni ridotte, look accattivante e colorazione che richiama la sorellona Gixxer: ecco il giusto mix ideato da Suzuki per fare in modo che la piccola SV si adatti alle esigenze di ogni motociclista alla ricerca di una due ruote semplice ma intrigante al tempo stesso. Ci troviamo davanti ad un mezzo comodo e maneggevole, con un raggio di sterzo sufficiente da garantire la giusta manovrabilità anche nel traffico delle città più caotiche. Proprio per quei momenti nei quali si “gioca” con la frizione a filo di gas, Suzuki ha ideato la gestione assistita dei bassi regimi denominata Low RPM Assist che utilizza il sistema ISC per aumentare i giri del motore nella messa in movimento e negli spostamenti a bassa velocità, riducendo quasi totalmente quegli spiacevoli spegnimenti inaspettati capaci di trasformare la moto in un pesante oggetto statico da tenere in piedi.

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Se è vero che dimensioni e manovrabilità rendono la SV650 MY2018 perfetta per l’utilizzo quotidiano, è doveroso affermare che anche lei – quando arriva il week-end – è desiderosa di essere portata al galoppo. Indossate dunque l’abbigliamento adatto e fiondatevi verso la vostra strada preferita, magari quella piena di curve e tornati che da ragazzini percorrevate a tutta manetta in motorino. Vi accorgerete immediatamente che il piccolo bicilindrico a V di 90° capace di sviluppare 76 cv e 64 Nm a 8100 giri, dopo 18 anni e numerosi aggiornamenti, è ancora in grado di dare soddisfazioni al suo pilota. Il feeling è immediato e le reazioni alla guida sono prevedibili, a patto di non esagerare. Se è vero che il telaio a traliccio in acciaio fa bene il suo dovere lavorando in sintonia con le sospensioni, altrettanto non si può dire dell’impianto frenante: quando ci si aggrappa alla leva del freno cercando la staccata, l’anteriore non trasmette quel mordente che ci si aspetta e bisogna esercitare molta pressione per fermarsi negli spazi desiderati.

Estetica e finiture:

Rating: ★★★★½ 

Linee semplici e pulite: vent’anni e non sentirli!
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Portare sulle carene un logo – SV – da quasi due decenni, non è certo cosa da poco: serviva un look nuovo, giovane e fresco, ma che allo stesso tempo non snaturasse il progetto originale. Il classico faro tondo contenuto all’interno della fascia cromata, è elemento distintivo della rinnovata Suzukina: ideato per garantire la massima visibilità, strizza l’occhio alla versione precedente garantendo infinite tipologie di personalizzazione. Non è un segreto infatti, che Suzuki abbia mantenuto alto il numero delle vendite anche grazie alle molteplici possibilità di trasformazione ed alle parti after-market disponibili per questo modello. Non è difficile imbattersi in esemplari unici stile cafè racer oppure in versioni capaci di trasformarsi in armi da track day su circuiti di piccole dimensioni dove siano le curve a farla da padrona.

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Proprio sull’onda delle personalizzazioni, la Casa di Hamamatsu si rivolge alla sua clientela con due ulteriori versioni dalla forte caratterizzazione estetica: se la classica SV tende a passare inosservata in mezzo ad altre naked, basta puntare alla più sofisticata X per chiamarsi fuori dal coro. Grafica retrò in stile anni ’80, sella a cannelloni, un cupolino a protezione del gruppo ottico ed il gioco è fatto. Se invece siete incontentabili e il vostro hobby è dare nell’occhio, la X-TER farà al caso vostro (questi i link delle due prove di SV650X e SV650X-TER). Di base le caratteristiche sono quelle della X ma, in aggiunta, avrete il porta targa sportivo (che cambia totalmente il look della moto), frecce a led, specchi retrovisori con doppia regolazione e gli scenografici collettori bendati con tela termica isolante che fanno da preludio al bellissimo scarico a doppio tromboncino by Fresco. Ballano 800 euro tra la entry-level e la più ribelle della famiglia: un importo che farà tentennare molti. Avete presente quella sensazione che si prova prima di entrare in concessionaria dopo mesi passati a leggere comparative violentando Google in tutte le sue forme? Ecco. Varcherete le soglie con l’idea di fare vostra la classica SV per poi uscirne con in mano il contratto firmato per la X-TER. E una volta a casa, poi starete seduti per ore con un’espressione pensierosa e lo sguardo rivolto verso l’alto cercando di capire come sia potuto succedere. Per farla breve: se state già pensando di personalizzare la vostra bambina, considerate anche le due versioni più accessoriate. Con un minimo investimento, vi portate a casa un pacchetto niente male, soprattutto in relazione al fatto che sarete perfettamente in regola con il CdS.

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Trattandosi di una naked, è chiaro che il protagonista indiscusso resta sempre il blocco motore attorno al quale gli elementi plastici ne definiscono il design. Suzuki ha scelto linee semplici, pulite e snelle, capaci di valorizzare il glorioso V-twin che domina la vista laterale. Il codino, slanciato verso l’alto come vogliono i dettami stilistici che caratterizzano tutti gli ultimi modelli di casa Suzuki, ospita la doppia luce a led ad alta intensità; peccato per il porta targa che risulta sovradimensionato se rapportato alla silhoutte della coda ma nulla a cui non si possa porre rimedio.

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Negli ultimi anni abbiamo visto come, per rispettare le normative vigenti in materia di antinquinamento, i produttori diano vita a terminali di scarico dalle forme più disparate: sulla SV650 però, i tecnici hanno svolto un lavoro eccellente realizzando un finale dal look accattivante e ben integrato con le geometrie della moto. Il dissipatore di calore in alluminio contrasta con la parte nera, slanciandone l’aspetto.

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Una volta seduti in sella, ci si trova davanti ad una strumentazione semplice e senza fronzoli che non lascia spazio a dubbi: tutti gli indicatori più importanti sono sott’occhio e non è difficile sapere quanta strada si potrà percorrere con il carburante nel serbatoio dato che un dato preciso (trip fuel) viene costantemente visualizzato nella parte inferiore del pannello LCD. La marcia inserita, il tachimetro digitale, l’orologio e la temperatura di acqua e olio sono chiaramente distinguibili e l’illuminazione è regolabile su sei livelli di intensità.

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Girandole attorno per scattare le foto di rito, mi sono reso conto che la visuale d’insieme è armoniosa e ben bilanciata; pur non avendo una personalità indiscutibilmente forte, i tratti giovanili la rendono un must have anche per ragazze e neofiti delle due ruote che possono trovare nella Suzuki SV650ABS MY2018 una fida compagna di avventure racchiusa in un design moderno e slanciato.

Motore e prestazioni:

Rating: ★★★★★ 

Benchmark di categoria
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Essendo un’ulteriore evoluzione di un motore quasi “leggendario”, non ci sono stati stravolgimenti ma solo aggiornamenti che lo rendono ancora più fruibile di prima. Ai bassi si dimostra facilmente gestibile e lineare (ma con sporadici episodi di on-off quando si prende in mano la manopola del gas in determinati frangenti), garantendo partenze fluide e senza strappi; ai medi invece, la musica cambia ed il V-twin a 90° inizia a far sentire le sue potenzialità ricordandoti il perché – dopo 19 anni – è ancora lì a dare filo da torcere alle sue rivali. Allunga bene ma è pressoché inutile portarlo al limitatore perché la curva di coppia inizia a scendere e si andrebbe ad avere un calo della spinta. Cambiando marcia al momento giusto invece, la progressione si fa sentire e fionda in avanti la piccola SV650 senza troppe indecisioni.

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Il motore V-Twin a 90°a doppio albero a camme in testa è dotato di accensione a scoppi irregolari che garantisce un sound profondo ed entusiasmante. La tecnologia Suzuki Dual Spark invece, prevede due candele per cilindro atte a migliorare la precisione dell’iniezione; utilizzando candele ad alte prestazioni al nickel-alluminio, si è giunti ad una combustione più efficiente che garantisce un’erogazione della potenza più dolce senza sacrificare le prestazioni ma con un significativo abbattimento dei costi di sostituzione. Troviamo poi il sistema S-DTV di iniezione della benzina che conta due valvole a farfalla per ogni cilindro ed iniettori a 10 fori, un radiatore totalmente nuovo e più largo del precedente di 20mm abbinato ad una ventola di raffreddamento più grande e, tra le novità, un rivestimento resinato delle camicie dei pistoni ideato per diminuire l’attrito con i cilindri in alluminio pressofuso dotati a loro volta di rivestimento brevettato SCEM – Suzuki Composite Electrocemical Material – che garantisce una migliore dissipazione del calore e maggiore resistenza al consumo.La scheda tecnica parla di 76cv 8.500 giri ed una coppia massima di 64 Nm a 8.100. Come si traducono tutti questi tecnicismi nella guida su strada? Basta saltare in sella per capire che il buon V-Twin giapponese adeguato alla normativa Euro4 non ha perso quel carattere grintoso che lo ha sempre contraddistinto. Anzi, aumenta l’affidabilità e diminuiscono le temperature di esercizio per un’esperienza di guida ancora più entusiasmante. Il trucco sta nell’essere sempre consci della marcia inserita, soprattutto quando si guida tra curve di raggio differente raccordate una all’altra: se saprete interpretare le doti di questo motore, vi accorgerete di come è facile trarne soddisfazione.

Guida e maneggevolezza:

Rating: ★★★★☆ 

Datele curve e saprà come ricompensarvi
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La zona centrale è modellata a misura di pilota: una volta in sella si riesce ad apprezzare appieno l’ergonomia della seduta e della posizione delle pedane che però risultano scomode a persone con altezze superiori ai 175cm. Anche l’impostazione del manubrio si rivela essere eccellente e consente una guida rilassata, senza stress alla muscolatura. Unica pecca, la larghezza: qualche cm in più avrebbe trasmesso un maggior senso di stabilità. La seduta è comoda e confortevole anche per il passeggero che può contare su vera imbottitura e non su uno strapuntino travestito da sellino!

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La posizione di guida non caricata in avanti agevola nei percorsi di tutti i giorni ma richiede più impegno nella gestione del mezzo quando la situazione inizia a farsi impegnativa e si decide di trarre il massimo dalla ciclistica quasi perfetta della piccola SV650. Il telaio a traliccio in acciaio (inizialmente era in alluminio) trasmette confidenza anche quando la moto inizia ad infilare curve una via l’altra, complici i 197 kg in ordine di marcia, ben 8 in meno rispetto alla versione precedente. L’anteriore fa affidamento su una forcella a steli tradizionali da 41mm regolabile nel precarico mentre, al posteriore, troviamo una sospensione link con ammortizzatore da 63mm regolabile anch’essa nel precarico su 7 livelli preimpostati. Agendo su questi parametri, è possibile “cucirsi” addosso la moto, pur essendo consci che – quando il gioco si fa duro – l’equipaggiamento di serie va in sofferenza. Certo è che l’SV650 non è mai stata pensata per un utilizzo corsaiolo, anche se versioni debitamente modificate per farsi notare in circuito (medio-corti, ovviamente) non sono certo difficili da incontrare ai track day!

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L’impianto frenante con sistema ABS Nissin fa affidamento su due dischi da 290mm all’anteriore abbinati ad uno da 240mm al posteriore: se è vero che nella guida di tutti i giorni ed in condizioni di fondo scivoloso si rivela essere modulabile, è altrettanto vero che quando la guida richiede pinzate frequenti, l’impianto va in crisi rivelandosi spugnoso e “allungando” gli spazi di frenata in modo non consono alla tipologia di moto. Una pietra miliare del suo settore quale dimostra di essere ancora oggi la SV650Abs MY2018, dovrebbe poter regalare una frenata incisiva che trasmetta al suo pilota controllo e sicurezza. In alcuni frangenti, invece, si ha paura ad osare proprio perché l’impianto non si rivela sincero come dovrebbe. Intervenendo su tubi, olio e pastiglie, la situazione potrebbe migliorare ma chi compra un mezzo così blasonato tra le entry-level, si aspetterebbe forse una qualità attesa a livello di quella percepita. Il contatto con il suolo avviene tramite pneumatici radiali 120/70 all’anteriore e 160/60 al posteriore che avvolgono i cerchi a cinque razze in alluminio dal design classico ma sempre attuale. “Last but not least”, la sella nasconde un vano portaoggetti non certo spazioso come il bagagliaio di una monovolume ma sufficiente per contenere i documenti e qualche altro piccolo oggetto personale che in tasca potrebbe risultare scomodo o pericoloso durante la marcia.

Prezzo e consumi:

Rating: ★★★★☆ 

Divertimento a prezzo di saldo e con la certezza dell’ABS by Nissin
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Entrare nel mondo Suzuki non è mai stato così facile. Con un prezzo di listino pari a 6.590 euro fc, vi portate a casa un giocattolino niente male, una moto entry level progettata con elementi di qualità ma con un occhio di riguardo nei confronti del consumatore. E si può avere con centralina depotenziata a 35kw: ecco il messaggio con cui Suzuki rende la sua SV adatta davvero a tutti.

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Potete scegliere la classica versione con i colori ufficiali Suzuki come quella in prova, oppure potete optare per la versione nera opaca. Se volete osare, la versione a mio avviso più “maleducata” è senza dubbio quella nero lucido con cerchi e telaio in tinta rosso satinato. Una vera midnight racer senza compromessi, con quel profumo vintage delle Suzuki anni ’80. Come detto in precedenza, il modello è affiancato dalle versioni SV 650 X ed X-TER adatte ai motociclisti più esigente o semplicemente a coloro i quali desiderano un oggetto particolare e con più personalità. Una volta in sella la sensazione è quella di avere tra le gambe una due ruote ben fatta e con tutto il necessario per divertirsi e guidare in sicurezza. Telaio affidabile, motore rodato e ABS di serie. Aggiungete che Suzuki dichiara un consumo di 3,8 litri per 100km – in prova abbiamo oscillato tra i 4 ed i 5 litri/100km – e vi basterà per capire che, con il serbatoio pieno di benzina (14,5 litri), di strada ne potrete fare. Ed anche tanta.

PRO E CONTRO
Ci piace:
Erogazione del V-Twin
StrumentazioneManeggevolezza

Non ci piace:
Manubrio stretto
Frenata poco incisiva
Piccola per piloti “alti”

SUZUKI SV650ABS MY2018: la Pagella di Motorionline

Motore:★★★★★ 
Maneggevolezza:★★★★½ 
Cambio e trasmissione:★★★★☆ 
Frenata:★★★½☆ 
Sospensioni:★★★★☆ 
Guida:★★★★☆ 
Comfort pilota:★★★★☆ 
Comfort passeggero:★★★★☆ 
Dotazione:★★★★☆ 
Qualità/Prezzo:★★★★☆ 
Linea:★★★★½ 
Consumi:★★★★½ 

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