Suzuki Motorcycle Economy Run 2015 – alla ricerca del record di consumo

Con il Burgman 200 vicini alla soglia dei 90 Km/l!

Suzuki Motorcycle Economy Run 2015: 2 moto e 2 scooter, oltre 4 ore di percorsi, per un totale di circa 240 Km, per scoprire quanto possano essere parchi nei consumi, il tutto certificato da Dekra e coadiuvato da TomTom per seguire percorsi misti e con parti piuttosto tortuose. I valori dichiarati (WMTC) per i consumi vanno dai 21 Km/l della V-Strom 1000 (la più virtuosa nel suo segmento di appartenenza) ad 51 dell’Adress 110. L’obiettivo era di andare oltre questi valori, i risultati sono stati sorprendenti, con dati che vanno spesso oltre il doppio dei valori dichiarati, fino agli 89,5 Km/l del Burgman 200!

I presupposti, perché una sfida sui consumi in ambito motociclistico?
Suzuki_motorcycle_economy_run_2015_presupposti

Suzuki da anni è attiva in questo senso, lo sforzo per il contenimento delle emissioni e l’incremento dell’efficienza dei propri propulsori e veicoli è stato ingente. Lo dimostrano concetti come lo SCEM (Suzuki Composite Electrochemical Material), un trattamento della superficie dei cilindri che riduce gli attriti ed ottimizza la dissipazione del calore, i pistoni e le fasce costruiti con tecniche e materiali che ne riduco il peso e gli attriti, oppure gli iniettori multifori. Ma lo sforzo non finisce qui, ogni singolo componente è oggetto di attenzione per migliorare l’efficienza anche solo di poco, raggiungendo nel complesso dei valori un tempo impensabili. Così vengono utilizzati cuscinetti a rulli per i bilancieri della distribuzione, il sistema ISC per ottimizzare gli avviamenti a freddo, candele all’iridio per una scintilla sempre ottimale, fino alla ricerca del rapporto di compressione più alto possibile per quel tipo di motore, perché più sale il valore, minori saranno i consumi. Questa attenzione produce poi degli ulteriori vantaggi in termini di affidabilità e quindi di costi di manutenzione. Negli ultimi anni è così stato possibile proporre a prezzi contenuti l’estensione della garanzia, di 1 o 2 anni fino ad un totale di 4, oppure pacchetti di manutenzione a prezzo concordato. Fiori all’occhiello della Casa di Hamamatsu sono anche il programma Sara di assistenza stradale fino ad 8 anni di vita del mezzo, con una estensione di 12 mesi ad ogni tagliando effettuato, ed i 21 controlli gratuiti Suzuki a vita. In ultimo My Suzuki: una interessante iniziativa volta ad evitare falsificazioni e truffe, che certifica attraverso un servizio web la veridicità delle informazioni sul libretto di manutenzione.

La Motorcycle Economy Run – istruzioni per l’uso
Suzuki_motorcycle_economy_run_2015_istruzioni

Il meccanismo è semplice: percorsi uguali per tutti, mezzi identici, un tempo previsto da rispettare con un margine di +/- 5 minuti e l’obiettivo di consumare il minor quantitativo di carburante possibile. Suzuki però prende la cosa molto sul serio, quindi partner dell’iniziativa, oltre a TomTom e Givi per navigatore e staffe di montaggio, è Dekra, che certifica i dati sulle rilevazioni e l’assoluta parità di condizioni per tutti i partecipanti. Così i mezzi, 4 per modello, sono estratti a sorte, ai serbatoi sono applicati dei sigilli anti effrazione e la medesima cosa viene fatta per le valvole dei pneumatici, la cui pressione influenza in modo nemmeno tanto marginale i consumi. Per il resto è possibile gestire la guida come si preferisce, addirittura procedendo a motore spento in alcune situazioni, se si ritenga che possa contribuire al risultato (in realtà vedremo che è un trucco poco efficace). I modelli scelti sono, in ordine di consumi dichiarati, l’Adress 110, la Inazuma 250, il Burgman 200 ed infine la V-Strom 1000. Essendo il risultato valutato in base al quantitativo totale di benzina consumata, quest’ultima “pesa” in modo più elevato, anche alla luce di un percorso più lungo, di 80 Km circa. Per Inazuma e Burgman invece i chilometri sono 59, con identico tracciato da seguire, mentre per l’Adress sono 41. In totale 240 circa, da percorrere in tempi previsti di poco superiori alle 4 ore. Una scelta non causale, perché proprio intorno a questa velocità media si ottengono i risultati migliori. A differenza di quanto qualcuno potrà credere, sotto una certa soglia cala l’efficienza ed aumentano i consumi.

Inizia la sfida!
Suzuki_motorcycle_economy_run_2015_inizio

Sarebbe inutile negarlo, tra i tester giornalisti o blogger che siano, una buona fetta ha molto a cuore l’aspetto agonistico dell’andare in moto. La sfida sul tempo è sempre calda, ma qualsiasi tipo di competizione venga proposta scalda gli animi. Una competizione sui consumi però, almeno inizialmente, pareva essere quella “meno divertente” che si potesse proporre. A chi di manetta del gas solitamente è abituato a darne tanta, si chiede di dosarla per salvaguardare l’ambiente, riducendo le emissioni. Poi però si inizia a ragionare sul fatto che è una sfida dove la sensibilità è importante ed è una dote importante per chi in moto sa andar forte, e che per evitare le ripartenze da fermo e le riaccelerazioni, nemiche numero uno dei bassi consumi, occorre avere l’occhio lungo e saper gestire con grande capacità tutte le situazioni, pennellando le curve per mantenere la velocità il più costante possibile. Alla fine ti ritrovi a rischiare, utilizzando fino all’ultimo centimetro di strada disponibile con uno scooter da meno di 10 cavalli, divertendoti a sfidare il resto del gruppo, quasi più che tra i cordoli di una pista. Poi ci sono gli incubi ed i trucchi, tra i primi citiamo i semafori ed i passaggi a livello, in questo una buona dose di fortuna non guasta mai, tra i secondi il “prendere la scia” è quello che andava per la maggiore. Stare vicino ad un camion lungo una tratta autostradale fa scendere non di poco il consumo, a patto di saperlo fare in sicurezza senza rischiare la propria incolumità e quella degli altri, ma anche stare in scia ad un’altra moto dà qualche vantaggio. Dove c’era un parabrezza o un cupolino la testa si abbassava a cercare la massima aerodinamicità e nelle tratte in discesa a volte si spegnava il motore. Questo però non è assolutamente detto che dia dei vantaggi consistenti. La riaccensione ed il dover accelerare da velocità inferiori penalizza e può anche azzerare il vantaggio acquisito, ed è inoltre escluso poterlo fare con uno scooter, la cui trasmissione automatica “stacca” solo a velocità prossima a zero. Tra furbizie (alcune segretissime e non svelate tra i partecipanti) e fortune alla fine ciò che più conta è la gestione del gas e la lettura del traffico e della migliore traiettoria possibile, perché la velocità deve restare sempre il più costante possibile, e non troppo bassa, perché al di sotto dei 60-65 Km/h (ma il dato varia da mezzo a mezzo) l’efficienza cala.

I risultati e le considerazioni finali
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Due giornate di sfide, 8 giornalisti al giorno, 16 in totale. Ovviamente c’era un premio ad incentivare i concorrenti, noi per primi, che abbiamo preso la cosa piuttosto sul serio. A fine giornata abbiamo provato ad analizzare quanto fatto, senza grossi rammarichi per errori o condotte di guida che non avessero preservato il risultato. Ciò che conta però non è la classifica, anche se per noi essere arrivati terzi è stata una piccola soddisfazione, ma i dati sui consumi. A fronte di valori dichiarati che andavano dai 51 Km/l dell’Adress 110 ai 21 della grossa enduro V-Strom 1000, i risultati si sono spinti decisamente oltre. Fatta eccezione dell’Adress 110, che si “ferma” a poco meno di 80 Km/l (dato migliore del 60% circa rispetto al dichiarato), gli altri tre mezzi hanno addirittura doppiato i valori di riferimento! Sorprende, forse più degli altri, quello della V-Strom 1000, capace di un 42,4 Km/l nelle mani del vincitore, 38 nelle nostre. Forse di tutte le prove è stata questa quella dove non abbiamo fatto il meglio possibile, perché inizialmente eravamo convinti di poter tenere un’andatura più elevata a quella che effettivamente premiava i consumi. Siamo invece riusciti a prevalere nella graduatoria complessiva con la Inazuma 250, con cui abbiamo percorso i 60 Km di percorso con 715 millilitri di benzina, quasi 84 Km/l! Anche il Burgman 200 ha fatto registrare risultati eclatanti, con il record di 670 millilitri sul medesimo percorso della Inazuma (60 Km) equivalenti ad uno strabiliante 89,5 Km/l! Tanti dati che ci portano ad una considerazione analoga per tutti i veicoli utilizzati: Suzuki in particolare, anche se crediamo che la concorrenza non sia stata con le mani in mano, ha investito molto, ottenendo risultati sorprendenti anche solo pochi anni fa nel campo dell’efficienza dei propulsori e dei propri prodotti. Nell’uso “normale” ne avevamo già avuto riscontro, sia su grosse moto come la V-Strom 1000 (leader nei consumi nel suo segmento), ma anche sul Burgman 125 che avevamo testato lo scorso anno per oltre 500 Km rilevando consumi irrisori. In un test come questo, dove si cerca il limite cercando di andare ad utilizzare i mezzi nel loro punto di massima efficienza, i dati rilevati diventano eccezionali, quasi incredibili, il dato complessivo parla di meno di 4 litri di carburante per percorrere 240 Km circa! Riguardando i dati con un po’ di attenzione ci si accorge che tutti quei trucchi, leciti o meno che fossero, hanno inciso ben poco sui risultati dei vari concorrenti, a contare sono stati questi piccoli gioielli di tecnologia, solamente assecondati dalla bravura dei migliori partecipanti, capaci di sfruttarli nel modo migliore.

Suzuki_motorcycle_economy_run_2015_guida

Abbigliamento utilizzato durante i test:
Giacca: Spidi Street Tex jacket
Pantaloni: Furious Tex JEANS
Guanti: Spidi Jab RR
Stivali: Dainese Latitour GoreTex
Casco: Scorpion EXO-220

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