Suzuki Inazuma 250
Una moto vera, che costa meno di molti scooter
Sempre più spesso capita di notare nei week end, schiere di maxi-scooter su percorsi che, fino a pochi anni fa, erano esclusiva di moto sportive. I dati sulle vendite la dicono lunga: dettano legge gli scooter in Italia, la patria di marchi storici, nonché della passione per i motori e per le relative competizioni agonistiche. Le moto “vere” sono relegate a piccole percentuali, per di più di un mercato in netto calo per via della crisi economica. Pochi appassionati restano fedeli alla propria passione, senza cedere al “compromesso”. In città, nell’uso quotidiano, lo scooter ha mille vantaggi rispetto ad una moto, ripara molto dalle intemperie, si guida praticamente con una mano, è maneggevole e, quasi sempre, ha costi di gestione nettamente inferiori ad una motocicletta. Così, tolta una piccola schiera di puristi, che sfida il freddo, la pioggia e la scarpa sinistra segnata dal comando del cambio, ormai la “popolazione” delle due ruote si divide sostanzialmente in due gruppi: gli scooteristi e chi, più fortunato, riesce a permettersi il lusso di uno scooter per la settimana e di una moto per il tempo libero. Il primo gruppo si divide poi in chi dello scooter fa un mero uso cittadino e chi, invece, magari optando per uno scooter più potente, lo sostituisce nell’uso ad una sportiva, usandolo anche per la gita fuori porta o per unirsi a motociclisti nel giro del sabato e della domenica. Da appassionato delle due ruote tutto questo lo capisco, ma la rinuncia al fascino della due ruote vera, con il serbatoio lì davanti ed il gusto della guida motociclistica, è pur sempre una piccola sofferenza. Suzuki ha pensato ad una soluzione per chi di voi non voglia rinunciare a tutto ciò, ma senza indebitarsi per acquistare e mantenere la sua moto. Si chiama Inazuma 250, è pensata soprattutto per chi si avvicina per la prima volta al mondo delle due ruote e per il pubblico femminile, ma, ne siamo certi, riconquisterà anche qualche motociclista vecchio stampo, che si era dovuto accontentare di uno scooter fino ad oggi. La Suzuki Inazuma rappresenta infatti una novità sul mercato. Piccola si, ma bicilindrica e grintosa oltre quanto i dati facciano pensare, costa solo 3.990 euro.
Estetica e finiture:
Rating:
Ispirata alla sorella maggiore B-King, con finiture di buon livello
La piccola della casa di Hamamatsu prende spunto, dichiaratamente, dalla più grossa B-King 1300, qui però le dimensioni sono, ovviamente, più contenute ed il peso è di 172 kg, poco oltre i 180 in ordine di marcia. Le frecce anteriori sono integrate nei convogliatori, posti frontalmente sui lati del serbatoio da 13,3 litri. Lo stile piace, anche se il prezzo e la cilindrata sono contenuti, non ci troviamo di fronte ad una moto “vorrei ma non posso”. Anzi, alcune soluzioni sono davvero di ottimo livello, come la strumentazione a LED o i collettori cromati. La prima è più che completa ed integra anche l’indicatore della marcia inserita, il contachilometri con totale e doppio parziale, l’orologio ed i classici indicatori di livello carburante, tachimetro e contagiri. Presente addirittura una spia, configurabile in modalità standard, normale o eco, per “chiamare” la cambiata alla marcia superiore. Essendo una naked il motore ha un ruolo centrale dal punto di vista estetico, il bicilindrico è infatti in bella mostra in mezzo al telaio a doppia culla. A completare un aspetto da “grande” lo scarico 2 in 1 in 2, con terminali e collettori cromati. Unico difetto, a nostro avviso, il parafango anteriore un po’ sproporzionato, ma Suzuki ne sta predisponendo, come accessorio, una versione più ridotta. Belli invece i semimanubri, con supporti forgiati e gli specchietti dedicati, semplici ed economici ma comunque dall’aspetto piacevole.
Motore e prestazioni:
Rating:
Silenziosa e funzionale, ottima per neofiti o motociclisti di ritorno
Il motore è tutto nuovo. Bicilindrico parallelo raffreddato a liquido, è dotato di una raffinata iniezione elettronica che, insieme alla centralina ECM, evita ogni spreco di benzina. Per garantire silenziosità e limitare al minimo le vibrazioni, è stato previsto un contralbero. 24,45 i cavalli erogati, a 8.500 giri, e 22Nm di coppia a 6.500. Il limitatore è in alto, oltre gli 11 mila giri, anche se risulta inutile cambiare oltre i 10 mila, 10.500. Se fino ad oltre 7 mila è molto silenzioso, poi si fa sentire con un piacevole frullio, anche grazie ai due scarichi. L’erogazione è molto elettrica, non si avvertono strattoni per l’entrata in coppia e, cosa non banale per una moto da usarsi soprattutto in città, riprende bene anche in sesta da poco più di 30 km/h. La velocità massima è di oltre 140 km/h, in autostrada è consigliabile una andatura non oltre i 120-125, anche per la ridotta protezione aerodinamica.
Guida e maneggevolezza:
Rating:
A suo agio in città come uno scooter, non disdegna qualche piega
La ciclistica è semplice ma efficace. Una classica forcella telescopica davanti, monoammortizzatore con precarico regolabile dietro. Doppio freno a disco, 290 mm anteriormente e anche posteriormente troviamo un secondo disco, da 240mm, non il tamburo che ancora oggi montano altre moto di fascia bassa. Manca l’ABS, per contenere i costi probabilmente, ma sarebbe stato auspicabile averlo almeno come optional, vista la sua utilità soprattutto per i neofiti, a cui questo prodotto si rivolge. Ottima la possibilità di regolare la leva del freno anteriore, soluzione raramente adottata sulle “piccole”. La sella è comoda e piuttosto bassa da terra, 780mm, ideale quindi anche per stature ridotte, ed alcune di voi ne saranno felici. Si guida in modo semplice, anche il comando della frizione è morbido e fluido, ideale per le continue ripartenze in città. Ottimo il cambio, con innesti sempre precisi, anche se, da fermi, non è semplicissimo trovare la folle. Senza un colpetto di gas è quasi impossibile. In curva ci si levano soddisfazioni che uno scooter non può dare. Sincera nelle reazioni delle sospensioni, consente di osare senza quel timore che moto più grosse potrebbero incutere nel pubblico meno esperto. Maneggevole e leggera è ideale per una guida poco fisica, adatta quindi anche al pubblico femminile. In città il motore è più che sufficiente, con la frizione ed il classico cambio a sei marce al semaforo consente accelerazioni più brillanti di un “banale” scooter. Utilizzandola su percorsi extraurbani e su qualche salita in montagna, sfruttando a fondo il propulsore, vi leverete qualche soddisfazione, ovvio che se poi ci prenderete gusto la potenza e la ciclistica potrebbero incominciare a non bastarvi più.
Prezzo e consumi:
Rating:
Consumo ridotti e costi contenuti
Nel complesso la Inazuma 250 è davvero un ottimo prodotto, soprattutto alla luce del prezzo, contenuto in soli 3.990 euro. I consumi sono vicini ai 30 chilometri con un litro, davvero tanti! L’autonomia è quindi di circa 400 km. Da notare, se ne state valutando l’acquisto, anche i ridotti costi di gestione. Gomme, freni e ciclistica sono molto meno sollecitati anche di uno scooter. Le piccole dimensioni aiutano quindi a contenere la spesa per la manutenzione. Il nome significa “lampo”, sembra un contrasto con le prestazioni di un piccolo “due e mezzo”, ma nella cultura orientale rappresenta anche l’arrivo di un temporale, quindi di acqua e fertilità. Chissà se la Inazuma, con il suo nome, potrà essere di buon auspicio per le vendite di Suzuki!
PRO E CONTRO
Ci piace:
Una moto vera che costa meno di molti scooter, anche in manutenzione
Non ci piace:
Se ci prendete gusto potrebbe non bastarvi più…
Suzuki Inazuma 250: la Pagella di Motorionline
Motore: | |
Maneggevolezza: | |
Cambio e trasmissione: | |
Frenata: | |
Sospensioni: | |
Guida: | |
Comfort pilota: | |
Comfort passeggero: | |
Dotazione: | |
Qualità/Prezzo: | |
Linea: | |
Consumi: |
se vuoi essere sempre aggiornato sulle nostre notizie
Seguici qui
You must be logged in to post a comment Login