Quadro 4, prova su strada 2015

Il numero perfetto è il 4, non più il 3!

Quadro 4: Il primo scooter a 4 ruote basculante al mondo, dopo una lunga attesa entra in commercio. Di certo non passa inosservato e suscita molta curiosità. Ha quattro ruote, ma non è un’auto ed è alla guida è quanto di più lontano si possa immaginare da un Quad. Piuttosto rappresenta l’evoluzione estrema dello scooter, perché senza troppi sacrifici dal punto di vista della praticità di questo tipo di veicoli, riesce a garantire una sicurezza nettamente più elevata. Se qualcuno dubitasse della utilità della quarta ruota, rispetto agli ormai convenzionali 3 ruote vi possiamo garantire che la differenza si fa sentire. Noi stessi abbiamo sperimentato quanto sia più elevato il limite, cadere è davvero impossibile, mentre il divertimento di pieghe assurde in ogni condizione del fondo stradale diventa alla portata di tutti. Come il Quadro 3, anche il Quadro 4 si guida anche con la sola patente da auto (la B).

Estetica e finiture:

Rating: ★★★★½ 

Un oggetto unico, attrae gli sguardi più di una fuoriserie
Quadro4_PST_estetica
Foto by “LINGEGNERE”

Apparentemente sembra un Quadro 3 (terza generazione del tre ruote della Casa svizzera che recentemente ha sostituito il 350S) con due ruote anche all’asse posteriore. In realtà ad una più attenta osservazione è quasi tutto nuovo. Soprattutto perché il motore avanza, per far posto alla complessa meccanica posteriore, con due cinghie finali di trasmissione oltre alle sospensioni della medesima famiglia di quelle anteriori (il brevettato sistema HTS). Per gestire la doppia ruota posteriore è stato anche necessario adottare un differenziale integrato nel carter motore, che quindi ha solo una parte in comune con quello del “3”. In generale la terza generazione di Quadro è salita di qualità, più curata (anche se qualche dettaglio resta migliorabile) e con un occhio sempre più di riguardo a soluzioni automobilistiche, come per la strumentazione, il cui display centrale, incastonato dai due strumenti analogici, potrebbe tranquillamente essere posizionato nel cruscotto di un’auto. Buona la qualità delle plastiche utilizzate ed il loro accoppiamento, bella e curata la doppia sella, di cui si apre solo la porzione posteriore. Le novità meccaniche hanno infatti imposto un piccolo sacrificio in termini di capacità di carico, anche se quanto è rimasto consente comunque di ospitare agevolmente un casco di discrete dimensioni ed è sempre possibile montare un top case per aumentare lo spazio a disposizione. Sia nel vano che all’interno di uno dei portaoggetti anteriori troviamo prese a 12 volt, Mancano le serrature, ma i due vani nel retroscudo sono una bella comodità per sistemare piccoli oggetti. Molto curata e di bell’aspetto tutta la parte meccanica, dai 4 freni a disco a margherita ai pistoni dell’HTS con finitura carbon look. La parte più coreografica e che attira gli sguardi dei curiosi è ovviamente il retrotreno, dove oltre alle due ruote con i relativi paraspruzzi si può ammirare l’architettura delle sospensioni, unica al mondo, oltre allo scarico centrale. Lascia qualche dubbio, anche se a livello di sicurezza la cosa è stata certamente valutata e non presenta un problema, la scelta di posizionare il serbatoio della benzina proprio sopra al terminale della marmitta. Se a qualcuno potrebbe venire il dubbio che il moltiplicarsi del numero delle ruote vada ad inficiare uno dei principali vantaggi di uno scooter, cioè le ridotte dimensioni, possiamo smentirlo in modo secco. Il peso certamente cresce in virtù di una meccanica più complessa e delle strutture della quarta ruota, ma la larghezza, che è la cosa che nel traffico più conta, resta la medesima. Tutto è entro l’ingombro del manubrio, che resta il punto più largo del mezzo.

Motore e prestazioni:

Rating: ★★★★☆ 

Il 350 guadagna 3 cavalli e cambia posizione e trasmissione finale
Quadro4_PST_motore
Foto by “LINGEGNERE”

Nel passaggio da 3 a 4 ruote si paga uno scotto in termini di stazza. Il Quadro 4 infatti pesa circa 270 Kg in ordine di marcia, quasi 60 in più. La scelta di evitare di salire di cilindrata ha imposto inevitabilmente un piccolo sacrificio in termini di prestazioni, solo parzialmente contrastato dai 3 cavalli in più che il 346 cc ha in dotazione. Ora sono 30 tondi tondi, erogati a 7.500 giri, mentre la coppia massima arriva a 5.000 giri ed è di 25 Nm. La potenza viene gestita in modo diverso rispetto al 350S che abbiamo avuto modo di provare a più riprese. Si è infatti deciso di sacrificare lo spunto da fermo, ma raggiunti i 30 km/h circa inizia invece a spingere bene, non facendo sentire l’assenza di qualche cavallo in più. Medi e alti sono infatti all’altezza e consentono di tenere il ritmo, ad esempio, di un MP3 300, se non addirittura di prendergli qualche metro. A livello velocistico siamo sugli stessi livelli di un 350S, con un dato di 140 Km/h indicato quando interviene il limitatore ad 8.100 giri circa. Prestazioni a parte a cambiare, in modo radicale, sono la posizione del propulsore, sempre prodotto dalla Aeon (Taiwan), oltre al tipo di trasmissione adottata. Sparisce la classica impostazione da scooter, dove il carter motore funge da forcellone, a favore di un posizionamento avanzato del propulsore. In più la novità è ovviamente legata all’esigenza di dare trazione a due ruote, non ad una sola. Si è resa necessaria anche la presenza di un differenziale posteriore per gestire il tutto. Rivoluzionato quindi tutto il blocco motore, che mantiene in pratica solamente la parte del gruppo termico in comune con il fratello a 3 ruote. La parte posteriore poi fa spazio, come dicevamo ad un differenziale integrato, che scarica la potenza alle due ruote posteriori attraverso due cinghie dentate, lasciate in vista, in modo analogo ad un T-Max, tanto per rendere l’idea. Se già con il 3 ruote ci eravamo divertiti a fare qualche traverso nelle curve a bassa aderenza, sfruttando l’avantreno solido e sicuro più di ogni altro concorrente, qui, tra la maggior sicurezza portata dalla quarta ruota e la presenza del differenziale c’è davvero molto gusto per chi avesse voglia di giocare un po’. Sullo sterrato si fanno numeri da campione anche senza averne le capacità, perché il Quadro 4 perdona qualsiasi cosa, rendendo possibile, tanto per tornare in un caso di utilizzo più pratico, la guida su fondi a bassissima aderenza, volendo anche con qualche centimetro di neve che copra l’asfalto. Nessuna moto o scooter può tanto, è piuttosto evidente, ma anche con un’auto ci sarebbero più difficoltà, soprattutto quelle a trazione posteriore.

Guida e maneggevolezza:

Rating: ★★★★½ 

La maneggevolezza non sarà il suo forte, ma consente cose “che voi umani non avete mai visto”
Quadro4_PST_guida
Foto by “LINGEGNERE”

Il primo prototipo a quattro ruote di Quadro risale proprio dell’anno di nascita della casa svizzera, il 2010. Da quel prototipo in realtà il Quadro 4 eredita ben poco, perché tutto o quasi e poi stato rifatto durante il lungo sviluppo del modello di produzione. Il 78% dei pezzi è stato infatti rivisto o migliorato, sia per recepire le migliorie che sono arrivate sul resto della gamma, ma soprattutto per l’adozione di uno schema diverso rispetto a quanto previsto inizialmente al retrotreno. Tanto sforzo per arrivare per primi a produrre uno scooter a quattro ruote, ma ne sarà valsa la pena? Ecco, se qualcuno si chiedesse il vantaggio di avere la quarta ruota, possiamo assicurarvi che ci siamo infilati in una situazione dove senza la doppia ruota posteriore saremmo andati a vedere da molto vicino l’aspetto dell’asfalto. Ma facendo un passo indietro, fin da fermi è evidente la differenza. Anche senza blocco delle sospensioni e senza freni tirati si resta piuttosto facilmente in equilibrio, grazie alla spinta delle 4 sospensioni. Addirittura se scesi dalla sella proviamo a lasciar scivolare lateralmente il Quadro 4, si appoggia ai tamponi di fine corsa, ad una inclinazione di circa 45 gradi, senza cadere.

Quadro4_PST_dafermo
Foto by “LINGEGNERE”

Si alza leggermente la ruota anteriore esterna e questo ci ha fatto capire cosa fosse avvenuto nell’episodio che ci aveva visti protagonisti. Stavamo provando le reazioni in situazioni “al limite” ed abbiamo effettuato la classica frenata “da panico” su fondo umido. Contrariamente alle attese, complice una aderenza che era più ridotta del previsto, abbiamo provocato prima il bloccaggio delle ruote, poi una improvvisa chiusura di sterzo. Classica situazione in cui si è già praticamente oltre al punto di non ritorno ed infatti ci eravamo visti già stesi per terra a fare un bilancio dei danni. Invece, in un modo che davvero per un motociclista ha del miracoloso, dopo qualche frazione di secondo il Quadro 4 è tornato in assetto senza alcun problema. In pratica eravamo riusciti ad alzare da terra una delle due ruote anteriori, ma le due posteriori ci avevano tratto d’impaccio. Da questo episodio abbiamo tratto due considerazioni: che 4 è meglio di 3, ma che l’ABS la sua utilità ce l’avrebbe anche qui. Ecco, in questo sta forse il peggior difetto del Quadro 4, anche se i tecnici in Svizzera stanno già lavorando ad una soluzione a questo problema. Intendiamoci, noi siamo andati oltre il limite di una normale condotta di guida, perché è impressionante la frenata, anche sul bagnato, nulla di paragonabile a ciò che si possa fare con un normale scooter con sole 2 ruote. Peraltro l’assenza dell’ABS mette in luce l’impossibilità di mettere in crisi il Quadro 4, nemmeno frenando in modo avventato a veicolo inclinato. L’anteriore in questo caso ha un discreto effetto autoraddrizzante, piuttosto che chiudere come ci si aspetterebbe. I classici rischi di un mezzo a due ruote sono annullati sostanzialmente dalla presenza delle 4 ruote, ma soprattutto del sistema HTS (Hydraulic Tilting System) che sostiene il mezzo e consente di piegare come un campione di MotoGp senza esserlo affatto, oppure di sbagliare clamorosamente senza finire a gambe per aria. L’approccio ai veicoli a 3 ruote è diverso da Casa a Casa. C’è chi preferisce privilegiare la maneggevolezza e la guida “da moto”, chi invece punta tutto sulla stabilità e sulla sicurezza. Quadro da sempre preferisce questa seconda strada. Il 350S a tre ruote rispetto ad un Piaggio MP3, ad esempio, richiede uno sforzo maggiore di adeguamento, perché va “buttato giù” quando si effettua una curva, finendo per essere un pelo meno maneggevole e leggero da guidare, ma garantisce un sostegno ed una stabilità ben diversi. Il Quadro 4 non poteva che proseguire in questa direzione, e questo lo rende particolare per un motociclista, che ci deve prendere dimestichezza, ma è una situazione invece molto gradita a chi è abituato alle 4 ruote di un’auto. Al semaforo non serve inserire il blocco del sistema delle sospensioni (Tilting) per stare in equilibrio senza appoggiare i piedi a terra. Se proprio di vuole essere più stabili si possono tirare i freni, che agendo sulle 4 ruote impediscono di fatto che il mezzo si inclini. Sparisce il cavalletto centrale, che se già sul 3 è destinato ad essere utilizzato solo per lunghi stazionamenti e per interventi di manutenzione, qui sarebbe stato solo di impaccio e con la complicazione di dover sostenere un retrotreno molto particolare e più pesante. Nel confronto con il 350S diventa maggiore la tendenza ad allargare la traiettoria (occorre solo prendere le misure però), cresce un po’ la pesantezza nella guida in città, ma sale di molto la stabilità sul veloce. Merito in parte anche del passo lungo, il Quadro 4 è lungo in totale la bellezza di 2,18 metri. Sale anche il peso, ora a quota 257 Kg a secco, ma si capisce più in partenza per l’inerzia iniziale che nella guida o da fermo. La frenata combinata è imposta anche da esigenze di omologazione che richiedono la presenza del freno a pedale, che agisca su entrambi gli assi. Nell’uso normale il pedale si finisce in realtà per dimenticarlo, poco pratico e superfluo se si utilizzano le due leve. Oltretutto, anche se la frenata è combinata, l’azione del comando anteriore e posteriore consente di scegliere se agire prevalentemente su uno o sull’altro asse. Si può arrivare anche al bloccaggio del posteriore e divertirsi a fare le virgole sull’asfalto come si faceva da bambini in bicicletta, senza il rischio di sbucciarsi le ginocchia, perché andare in terra con il Quadro 4 è praticamente impossibile.

Prezzo e consumi:

Rating: ★★★★☆ 

Servono 10.450 euro per accaparrarsi il primo scooter a 4 ruote
Quadro4_PST_chiusura
Foto by “LINGEGNERE”

Purtroppo il nostro test non è stato lunghissimo e non abbiamo dati sufficienti per esprimere un giudizio definitivo sul consumo, è chiaro però che la quarta ruota si paga in termini di peso ed anche di consumi. Al limite abbiamo rilevato valori che scendono fin quasi a 15 Km/l, normalmente però si resta su percorrenze decisamente migliori, anche oltre la soglia dei 20. Con un serbatoio di ben 15 litri l’autonomia è tutt’altro che malvagia. Il prezzo di 10.450 euro ad un’analisi iniziale mette il luce un prezzo di 3.000 euro circa per la quarta ruota (facendo un confronto con il Quadro 3). In realtà si tratta di mezzi così diversi da rendere il paragone piuttosto tirato per i capelli. Un prezzo allettante, sia perché in linea con la migliore concorrenza dei tre ruote, rispetto ai quali offre evidenti vantaggi, sia perché in Francia, dove le vendite vanno a gonfie vele (sono previsti un migliaio di pezzi già ne 2015) costa la bellezza di 2.000 euro in più, per un totale di 12.490.

PRO E CONTRO
Ci piace:
Stabilità e divertimento in piega da record a portata di tutti (anche di chi non abbia mai guidato un mezzo a 2 ruote), si guida con la patente B ed è comodo e pratico in città quanto un normale scooter a 2 ruote
Non ci piace:
Occorre riabituarsi alla guida se si proviene dalle 2 ruote, ABS non disponibile (per ora)

Quadro 4: la Pagella di Motorionline

Motore:★★★★☆ 
Maneggevolezza:★★★★☆ 
Cambio e trasmissione:★★★★½ 
Frenata:★★★★☆ 
Sospensioni:★★★★★ 
Guida:★★★★½ 
Comfort pilota:★★★★½ 
Comfort passeggero:★★★★☆ 
Dotazione:★★★★☆ 
Qualità/Prezzo:★★★★☆ 
Linea:★★★★½ 
Consumi:★★★★☆ 

Foto del test by “LINGEGNERE”

Abbigliamento del test:
Giacca: Tucano Urbano Agos
Guanti: Tucano Urbano Calamaro 9801
Pantalone: Dainese Jeans Prattville
Scarpa: Dainese Street Rocker
Casco: Scorpion EXO-220

Motorionline.com è stato selezionato dal nuovo servizio di Google News,
se vuoi essere sempre aggiornato sulle nostre notizie
Seguici qui
Leggi altri articoli in Prove su Strada

Lascia un commento

2 commenti

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati

Dainese: presentata la nuova esperienza Custom Works

Grazie a un Configuratore 3D è possibile realizzare capi completamente personalizzati
Dainese ha presenta al pubblico Custom Works, il servizio dipersonalizzazione dei capi della casa. Un’esperienza multicanale che inizia online con
Abbigliamento

Dainese – Laguna Seca 4

La quarta evoluzione tecnica dell'icona tra le Tute da Corsa
Per la quarta generazione di un mito tutte le tecnologie, Dainese propone una Tuta in Pelle all’avanguardia: tutta l’esperienza maturata su pista: