MotoGuzzi Le Mans MK II – AIRFORCE
Un tributo firmato Death Machines of London in onore del "Diavolo Italiano"
AIRFORCE – La moto sulla quale è nato questo progetto è una Moto Guzzi Le Mans MK II del 1982, trovata incidentata e corrosa dalla ruggine in un cortile di un’abitazione nel sud Italia, donata al gruppo di lavoro inglese per iniziare il progetto. Presa in carico dalla Death Machines of London, fu restaurata con sorpresa dei meccanici che trovarono un motore ancora “funzionante”, ma successivamente aggiornata e migliorata con le modifiche meccaniche del caso, come guarnizioni nuove, rettifiche dei cilindri e sostituzione delle teste ed un nuovo carburatore Dell’Orto da 36mm.
La moto ferma sul banco portò tutti a pensare con lo spirito del motociclista ed aviatore Giovanni Ravelli , iniziando così a modificare radicalmente il mezzo con lo spirito pioneristico dei quei tempi. Trasmissione con braccio oscillante modificato di una Moto Guzzi California e forcella anteriore inclinata da 3 a 30 gradi.
La ciclistica formata Sospensioni e forcelle HAGON da 2 cerchi da 21 in alluminio, il posteriore rivestito con una copertura saldata a mano e l’anteriore con raggi a vista arricchiti di un’impianto frenante anteriore BREMBO a 4 pistoncini su dischi in acciaio realizzati dalla DMOL e tamburo posteriore RCS vengono completati con copertoni Firestone su misura d’epoca.
Tutti i controlli ed accessori sull’AIRFORCE sono stati realizzati a mano, dalle manopole, leve freno frizione inverse IN01 ricavate dal pieno di alluminio, il tachimetro ridisegnato e realizzato in alpacca e ottone con illuminazione radiale e controller dediceto, il faro con proiettore xeno e luci posteriori Led completati da un’accensione a JACK per chitarra da 1/4 con sensore di prossimità.
L’estetica delle carenature realizzate in alluminio battuto e saldato a mano lasciate a vista semplicemnte spazzolate e levigate, ricordano un bombardiere della prima guerra mondiale.
Il cupolino si lega perfettamente al serbatoio creando una linea unica accentuata dalla fascia centrale lucidata a specchio, forma che viene ripresa nel sottopancia che copre e racchiude i tubi di scarico. Artigianalità completata dalla sella in pelle cucita a mano con un motivo a punti che ricorda i flussi d’aria.
Un lavoro di 112 giorni che il “Diavolo Italiano” avrebbe apprezzato a pieno, trovando nella sua moto, la sua passione e le linee di quegli aerei con cui sfrecciava nel cielo per difendere la propria gente durante la prima guerra mondiale. La firma riposta sul gruppo termico cita: In Memoria di Giovanni Ravelli 14 Gennaio 1887 – 11 Agosto 1919 (Motociclista, Aviatore, e Co-Fondatore della MotoGuzzi)
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