Moto Guzzi V9 Roamer: la custom nata per fare anche turismo [PROVA SU STRADA]

La V9 in versione Roamer conferma il V2 da 850 cc, con una potenza di 55 cavalli, ma soprattutto tanta coppia a disposizione

La custom made in Mandello fa divertire tra le curve, ha uno stile unico e con un serbatoio abbastanza capace da invitare a fare anche qualche viaggio, soprattutto con gli aggiornamenti 2018, che prevedono un cupolino per una se pur minima protezione aerodinamica e due ammortizzatori posteriori, che promettono di farsi amare anche dal passeggero

Moto Guzzi V9 Roamer – In un mercato come quello delle due ruote, sempre più affollato (e per fortuna in ripresa) sono pochi i marchi che possono mettere sul piatto anche il valore che solo la storia, la tradizione e la cura quasi artigianale di un prodotto possono dare. Moto Guzzi è, de sempre, un marchio che va oltre il concetto di motocicletta. Guzzi è passione, identità, appartenenza. La V9 Roamer 2018 che abbiamo provato per voi, non si allontana dai concetti fin qui elencati e testimonia come una moto realmente affascinante possa attraversare gli anni e le generazioni, grazie al proprio stile. In sintesi, Moto Guzzi V9 Roamer non è solo moda o esteriorità, ma sostanza e personalità, il tutto a patto di accettare qualche piccolo compromesso. Più avanti vi spigheremo perché. Con la versione 2018 la Roamer viene aggiornata, insieme alla sorella Bobber, donandogli stili e connotazioni che le differenziano maggiormente. La V9 Roamer da noi provata, punta di più nella direzione del turismo e si dota ora di un nuovo cupolino protettivo, oltre che di nuovi ammortizzatori al posteriore, studiati per migliorare il comfort, per chi guida, ma anche per viaggiare in coppia.

Estetica e finiture:

Rating: ★★★★½ 

Stilosa come solo una Guzzi sa essere
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Dire bella è riduttivo. La Moto Guzzi V9 Roamer è affascinante, grintosa, per quanto sia nuda ed essenziale. Le cromature abbondano e le danno un tocco molto “virile” specie in abbinamento al verde militare del serbatoio (in alternativa si può avere grigio). Il grande faro anteriore è semplice, senza troppi fronzoli, in perfetto stile minimal ed abbinato sulla Roamer al nuovo cupolino, che non rovina lo stile della moto, ma regala una protezione idonea per farci un po’ di turismo in modo più confortevole.

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Bella la forcella anteriore, così come i due nuovi ammortizzatori posteriori, tarati per regalare una sensazione di immediata comodità. Tutto ruota, anche nello stile, soprattutto intorno al motore bicilindrico trasversale a “V” da 850 cc. Un marchio di fabbrica che è una calamita per lo sguardo, mentre la scelta di materiali e finiture raffinate, come per le pedane del pilota in alluminio, o il gioco di colori tra nero e cromo, regala una sensazione di qualità elevata e di ricercatezza.

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I cerchi sono da 19” all’anteriore e da 16” al posteriore e sono verniciati in nero opaco e trattati con una finitura diamantata. Come detto il cupolino non è di dimensioni eccessive ed è una presenza discreta in una linea che non richiede, per sua natura, nulla di più di quello che già ha. Per chi volesse ancora di più, la V9 Roamer è personalizzabile con una lunga serie di accessori dedicati al turismo, come il set di borse laterali in pelle e la borsa singola da installare sul portapacchi cromato dedicato.

Motore e prestazioni:

Rating: ★★★★☆ 

Coppia a non finire
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La Moto Guzzi V9 Roamer è una moto che fa della pulizia e dell’essenzialità i propri tratti distintivi. Cromature, pelle, quel look da mezzo d’altri tempi e un motore ben in vista. Come da tradizione è qui che si concentra il lavoro dei maestri di Mandello del Lario. A spingere la Roamer, è un propulsore bicilindrico trasversale a “V” da 850cc, 4 tempi, 2 valvole per cilindro, raffreddato ad aria e olio, omologato Euro 4 e capace di esprimere una potenza massima di 55 cavalli a 6.250 giri/min e una coppia di 62 Nm a soli 3.000 giri/min.

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Chiunque abbia avuto l’occasione di guidare una Guzzi sa cosa significa accenderla e godersi un sound inconfondibile. Il suono del motore è pieno, corposo, fa venire voglia di mettere subito la prima marcia e partire. In questo caso la Roamer offre tanta coppia e, dopo i primi colpi di gas, si capisce che ci si può divertire. La potenza arriva subito, non serve tirare le marce e salire troppi di giri per sfruttare un motore che regala il meglio proprio ai medi, dove la generosa schiena consente di utilizzare ben poco il cambio, avendo a disposizione un ottimo spunto, per fare un sorpasso o semplicemente per godersi il V2 in tutta la sua progressione, per poi rallentare prima della curva successiva. Ben rapportato anche per la guida in autostrada, il cambio a 6 rapporti ha innesti decisi e “sonori”, ma precisi e con uno sforzo sulla leva della frizione (con un singolo disco a secco da 170 mm di diametro) contenuto. Durante la prima parte del nostro test siamo partiti dal centro di Monza e abbiamo raggiunto Castione della Presolana, in provincia di Bergamo, attraversando strade di città, provinciali, autostrade ed anche un bel tratto di tornanti. L’autostrada è il tratto in cui sembra essere meno a suo agio, malgrado la miglior protezione dall’aria, garantita dal nuovo plexy. Meglio godersi un percorso più dinamico, dove ci si riesce a divertire di più, anche grazie al bel motore, sempre pieno e corposo nella sua erogazione, mentre tra le curve basta giocare un po’ con cambio e frizione, per avere la piacevole sensazione di avere tra le gambe una moto pronta ad assecondare il nostro stile di guida, anche il più sportivo, all’occorrenza.

Guida e maneggevolezza:

Rating: ★★★★☆ 

Adatta ai viaggi di media lunghezza, non solo in solitaria
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Tra le prime cose che colpiscono della Moto Guzzi V9 Roamer c’è la posizione di guida. La moto è relativamente bassa, si possono appoggiare saldamente i piedi a terra ai semafori e le gambe sono sempre un una posizione corretta. Le braccia sono alla giusta altezza e, insieme alle spalle, non si affaticano, anche dopo tanti chilometri. L’unica incognita è rappresentata dall’aria. La protezione che regala il piccolo cupolino, infatti, è limitata, ma siamo su una moto nuda e minimale, con cui godersi un viaggio ad andature turistiche, evitando di spostarsi rapidamente dal punto A al punto B, piuttosto cercando la scusa per uscire dall’autostrada alla ricerca delle curve giuste. Il peso di questa V9 Roamer, che resta appena sotto quota 200 Kg (199 per la precisione), non si fa mai impegnativo, grazie al baricentro basso ed alla buona distribuzione delle masse, mentre la V9 si rivela discretamente agile, anche tra le curve di una tortuosa strada di montagna. Il tutto sta nel prendere confidenza con la sua posizione di guida, ma vi basterà davvero poco per farlo.

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La frizione, come detto, non si fa pesante nemmeno dell’uso cittadino. Le marce entrano bene, senza alcuna fatica, e nelle aperture e chiusure dell’acceleratore non ci sono mai problemi di irregolarità e l’on off è contenuto ai minimi termini. La prima e la seconda marcia sono corte, per regalare il giusto brio, mettono subito a disposizione del pilota tutta la coppia, mentre terza e quarta puntano a sfruttare la piacevole elasticità del V2. Appena l’andatura sale, quasi ci si dimentica del cambio. Con la quinta e la sesta il motore non soffre mai. Le tre modalità di guida, poi, sono una chicca in una moto che è un vero esempio di “custom 2.0”, dove lo stile retrò si unisce a soluzioni molto moderne, come controllo di trazione (MGCT – Moto Guzzi Controllo di Trazione) e, ovviamente, ABS.

Prezzo e consumi:

Rating: ★★★★☆ 

Una buona dose di moderna e comoda tecnologia, che si fonde con lo stile Guzzi
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Il prezzo della Moto Guzzi V9 Roamer è di 10.040 euro ed è disponibile in due colorazioni, entrambe con finitura lucida: Verde Nobile e Grigio Eleganza, con i parafanghi anteriore e posteriore proposti nella tinta nero lucido. Lunghissimo l’elenco degli accessori originali disponibili, a testimonianza del fatto che la V9 Roamer può essere anche una tavolozza su cui dipingere il proprio quadro, rendendo unica la propria moto, in base allo stile che più si apprezza. Già tecnologica di suo, con la strumentazione mista analogica digitale ed una comoda presa USB, può virare ancor di più in questa direzione, scegliendo il Moto Guzzi Multimedia Platform, sistema multimediale capace di connettere la moto allo smartphone e conseguentemente ad Internet.

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Il serbatoio ha una potenza di 15 litri (riserva 4 litri) e la casa dichiara un consumo nel ciclo WMTC di 4,99 litri di carburante per 100 km, non lontano dal 5.5 che abbiamo rilevato a fine test. I valori non si discostano molto nemmeno con una guida più sportiveggiante. La Moto Guzzi V9 Roamer si è rivelata una moto che può essere anche una valida compagna di viaggi, non a caso il suo nome significa nomade.

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PRO E CONTRO
Ci piace:
Look e cura dei dettagli, facile e piacevole, ottima base per customizzazioni
Non ci piace:
Ha tanta coppia, ma qualche cavallo in più…

Moto Guzzi V9 Roamer : la Pagella di Motorionline

Motore:★★★★☆ 
Maneggevolezza:★★★★☆ 
Cambio e trasmissione:★★★★☆ 
Frenata:★★★★☆ 
Sospensioni:★★★★☆ 
Guida:★★★★☆ 
Comfort pilota:★★★★☆ 
Comfort passeggero:★★★★☆ 
Dotazione:★★★★☆ 
Qualità/Prezzo:★★★★☆ 
Linea:★★★★½ 
Consumi:★★★★½ 

Abbigliamento del tester:

Guanti, guanti, pantaloni e scarpe: Dainese
Casco: Scorpion EXO-3000 Air

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