Laia Sanz in visita alla fabbrica Nolangroup: “Lavoro tanto per competere con gli uomini” [FOTO]

La rider spagnola ha ricevuto un casco con tutte le firme delle donne impiegate nello stabilimento bergamasco

"L'ultima Dakar è andata molto bene, speravo di finire nei primi 15 e ci sono riuscita - ha aggiunto -. Tenendo il ritmo di quest'anno nelle scorse edizioni avrei potuto chiudere tra i primi cinque".

Nolangroup – Giornata speciale per la rider e testimonial Nolangroup, Laia Sanz. La ragazza spagnola è reduce da un’ottima Dakar chiusa in 12esima posizione, ma la sua stagione sarà ricca di appuntamenti di alto livello. Laia ha ricevuto anche un bellissimo omaggio, una replica del casco X-Lite X502 con tutte le firme delle ragazze che lavorano nel reparto produzione di Nolangroup.

Laia, che bilancio puoi fare dopo l’ultima Dakar?

“È andata molto bene, speravo di finire nei primi 15 e ci sono riuscita, anche se vedendo la gara forse avrei potuto chiudere anche più avanti. Peccato per due cadute che mi hanno rallentato, ma c’è da dire che il livello in questa stagione era davvero alto. Tenendo il ritmo di quest’anno nelle scorse edizioni avrei potuto chiudere tra i primi cinque. Così non è stato ma va bene comunque”.

Hai preso parte a diverse discipline dell’enduro. Quale ti piace di più?

“È come chiedere a un bambino se ama di più la mamma o il papà: è impossibile rispondere. Tutte sono bellissime. Il trial mi ha permesso di iniziare, l’enduro è stata una bella scoperta e il rally è sempre divertente”.

Da dove nasce la tua passione per la moto? Non è usuale per una ragazza…

“In effetti mia mamma, quando ero Bambina, ha provato a farmi fare danza, ma non mi piaceva. Mio papà è sempre stato appassionato al Motorsport, inoltre e mio fratello aveva un moto e spesso nel weekend andavano via per girare insieme e io li invidiavo. Appena ho potuto ho iniziato con questo sport”.

Laia Sanz_Nolan_9

Qual è l’aspetto più impegnativo di una gara come la Dakar?

“Sicuramente il fatto di dormire poco e non riuscire a recuperare tra una tappa e l’altra. Nelle gare normali, a fine giornata, vai in albergo, fai la doccia e ti rilassi. Alla Dakar c’è molto stress a livello mentale”.

Onestamente: ti senti più forte di molti uomini?

“Penso di sì, ma più che dirlo io, lo dicono i risultati. Ho lavorato tanto per lavorare a questo livello e quindi è un piacere riuscire a lottare per la classifica generale. A livello fisico uomini e donne sono diversi, ma lavorando le donne possono raggiungere gli uomini”.

Quali saranno le prossime gare a cui prenderai parte?

“Non farà il mondiale di enduro per volontà di Ktm, ma prenderò parte a qualche gara del campionato spagnolo oltre che al Merzouga Rally e ai rally in Sudamerica perchè saranno importanti per preparare la Dakar 2019.”.

Al tuo fianco c’è Nolangroup: parlano un po’ del tuo casco. Quali caratteristiche deve avere?

“In una gara come la Dakar dove si va molto forte contano la sicurezza in caso di urto ma anche il comfort perché spesso dobbiamo tenere il casco in testa anche 12 ore al giorno”.

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