Honda CBR300R, prova su strada 2015
Un po' come tornare ai 125 “monstre” di oltre 20 anni fa
Honda CBR300R: Qualche anno fa le sportive da cubature così ridotte erano destinate al mercato asiatico e dalle nostre parti nemmeno arrivavano. Ora, con un mercato sempre più globale, ma anche per via di una sempre maggior attenzione ai costi ed ai consumi, Honda punta a moto come questa per conquistare nuovi motociclisti, con un prodotto molto ben realizzato, semplice, ma con ottime finiture ed un’estetica che la rende molto simile alla sorella da superbike, al punto che i poco esperti facilmente la confondono con un CBR1000RR Fireblade. Ad un diciottenne incerto tra l’acquisto di uno scooter o di una piccola, ma vera, moto, ci sentiamo di dire che la Honda CBR300R sarebbe per lui una gran bella scelta.
Estetica e finiture:
Rating:
Rispetto all’estetica della “vecchia” 250, la nuova CBR300R si ispira molto di più ed in modo nemmeno nascosto alle sorelle maggiori. Al ritiro dell’esemplare della nostra prova, da Tresoldi erano esposte a pochi metri l’una dall’altra proprio un 300 ed un CBR1000RR Fireblade. A guardarle da lontano, complice anche la colorazione che le accomuna, le somiglianze sono davvero molte. Le piace fare la grande insomma, anche se, avvicinandosi ed osservandola meglio, le differenze si iniziano ovviamente e fare più evidenti. Il “vestito” è molto simile alla sorellona mille, a partire dalla carenatura, ma anche per il doppio faro anteriore e per la linea del serbatoio. Un abito che nasconde una snellezza difficile da celare fino in fondo. La stretta gomma da 140 al posteriore (anche se nella sua categoria stretta non lo è affatto) ed il disco del freno singolo all’anteriore, con una pinza convenzionale, sono forse le due cose più vistose, ma anche il terminale di scarico, qui di generose dimensioni proprio per fare la grande, mentre sulle supersportive la moda del momento è il terminale basso minuscolo. Nel complesso un gran bel prodotto, con finiture e cura del dettaglio sopra la media, lo conferma la zona della strumentazione, dove nulla è lasciato al caso. La Honda CBR300R è essenziale, ma certamente ben curata e di qualità.
Motore e prestazioni:
Rating:
Le prestazioni dei vecchi 125, con l’affidabilità di oggi
Le prestazioni sono similari a quelle dei 125 di 20-25 anni fa, quando non c’era la limitazione degli 11 kW che li ha poi “castrati”. I sedicenni di allora, che ora sono negli “anta”, avevano in mano dei mostri da 170 Km/h, che nelle sapienti mani dei meccanici che le preparavano diventavano quasi 200! Cagiva Mito, Aprilia RS e Honda NSR, tanto per citare i nomi più epici di un’era passata, erano dei 125 le cui potenze erano di poco superiori ai 31 cavalli della CBR300R del nostro test. Prestazioni che però oggi vengono ottenute in un modo molto diverso. I motori 2 tempi erano tutto fuorché affidabili ed omogenei nell’erogazione , vuoti sotto, diventavano cattivi al salire di giri, con l’esplosione al regime in cui entravano in coppia. Irregolarità e cattiveria che rendevano molto emozionante la guida di mezzi con potenze che oggi sono considerate quasi ridicole. Ecco, il monocilindrico 4 valvole di casa Honda è invece pieno e pronto fin dai bassi regimi, con una curva di erogazione molto regolare, priva di un picco, ma in grado comunque di far divertire anche il guidatore più smaliziato. Se la si sfrutta al 100% non è raro trovarsi con la ruota anteriore che si alleggerisce nelle partenze da fermo, e c’è il gusto di spingerla fin quasi a 11 mila giri dove interviene il limitatore. Nel confronto con il 250 che ha sostituito, a salire non è solo la cilindrata, che ora è di 286, ma soprattutto la potenza, con un incremento di ben 4,6 CV. Invariato l’alesaggio del pistone, di 76 mm, ad aumentare è la corsa, che passa da 55 a 63 millimetri. Anche la coppia cresce fino ad arrivare a 27 Nm, erogati a 7.250 giri.
Guida e maneggevolezza:
Rating:
Facile e divertente, grazie ad una ciclistica semplice e “veloce”
Portando avanti il confronto con i 125 del passato il peso è ovviamente cresciuto, vuoi per la maggior leggerezza dei propulsori 2 tempi, ma soprattutto perché allora non si badava a spese. Erano prodotti quasi “pronto gara”, con telai in alluminio ed il meglio che la tecnologia poteva offrire. La Honda CBR300R punta ad essere un prodotto dal prezzo e dai costi di gestione molto contenuti, ma non rinuncia a soluzioni che le permettono di contenere il suo peso in 164 Kg, un discreto risultato. L’Abs di serie ed il disco da 296 mm con pinza a due pistoncini all’anteriore garantiscono una frenata ottima e mettono al sicuro da pericolosi bloccaggi. La ciclistica è semplice, con una classica forcella a steli “dritti” da 37 mm, monoammortizzatore posteriore Pro Link, una gomma da 140 al posteriore, abbondante per la categoria 300, ma stretta in assoluto, abbinata ad una convenzionale 110 davanti. Il risultato è una moto facilissima da guidare e velocissima nei cambi di direzione, leggera e maneggevole, in grado di fare cose che con uno scooter sarebbero impossibili. Se è vero che in termini di comodità nell’uso cittadino la battaglia è persa in partenza, è altrettanto vero che scegliere una piccola moto, con una potenza similare a quella di un SH300, porta al vantaggio non indifferente di potersi divertire come un matto tra le curve, con il serbatoio tra le gambe e prendendosi la soddisfazione di buttare il ginocchio fuori dalla carena.
Prezzo e consumi:
Rating:
4.800 euro per “farsi” la moto, 30 con un litro per amarla anche dal benzinaio
Partiamo dai consumi e dai costi di gestione. Sono ben 390 i chilometri di autonomia della Honda CB300R, grazie al serbatoio da 13 litri e stando al dato dichiarato da Honda, che è di ben 30,2 Km/l. Ai tempi in cui avevo 16 anni un 125 era lontano anni luce da questi risultati, ma soprattutto era la manutenzione ordinaria e straordinaria a far piangere il portafogli. La Honda CBR300R è invece una moto tecnicamente semplice, dai costi di gestione irrisori e dall’affidabilità eccellente, non essendo per nulla esasperata . Il prezzo è di 4.800 euro, incluso l’ABS. Se vogliamo fare un confronto in casa ed uno fuori, sono circa 1.500 gli euro che la separano dalla sorella 500, bicilindrica più potente (48 Cv), ma anche più vuota ai bassi regimi rispetto alla monocilindrica 300. La principale concorrente in questa fascia di cilindrata è invece la Kawasaki Ninja 300, che da un lato promette emozioni più forti alla luce dei 39 cavalli dichiarati, ma dall’altro ha un prezzo di listino più alto di circa 800 euro.
PRO E CONTRO
Ci piace:
Moto ben realizzata, con una ciclistica perfetta, veloce nei cambi di direzione, semplice e divertente tra le curve, con consumi e costi irrisori
Non ci piace:
I 31 cavalli potrebbero diventare pochi molto in fretta
Honda CBR300R: la Pagella di Motorionline
Motore: | |
Maneggevolezza: | |
Cambio e trasmissione: | |
Frenata: | |
Sospensioni: | |
Guida: | |
Comfort pilota: | |
Comfort passeggero: | |
Dotazione: | |
Qualità/Prezzo: | |
Linea: | |
Consumi: |
Abbigliamento del test:
Giacca: Spidi Street Tex jacket
Pantaloni : Furious Tex JEANS
Scarpe: Xpd X-ZERO H2OUT
Guanti: Spidi Jab RR
Casco: Caberg Duke Legend
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