Yamaha MT-09 MY 2017, la fun-bike diventa pratica [PROVA SU STRADA]

Ritoccata nell’estetica, migliorata nella sostanza

Il suo tre cilindri passa ad Euro 4, ma la nuova MT-09 guadagna anche un nuovo look e smussa i piccoli difetti del passato, senza rinunciare ad una virgola in termini di divertimento di guida

Yamaha MT-09 MY 2017 – La MT-09 è tra le più vendute delle moto della casa di Iwata, dove in vetta troviamo la sorella Tracer, con cui condivide il motore e molto altro. Si tratta di una moto che è piaciuta fin da subito, al suo debutto nel 2013 (anche se il motore CP3 era già ad Intermot 2012) e che quest’anno, con l’intervento necessario per l’adeguamento alle norme Euro 4, è stata rivista in molti dettagli, ereditando anche una parte del look della sorella maggiore MT-10. Lo si vede nel frontale, completamente rivisto e che ha come elemento centrale il nuovo ed aggressivo faro, dotato ora di luci a Led. Cambiano anche tutte le sovrastrutture, mentre la sella è più lunga e alta, a tutto vantaggio del comfort (che era una delle principali pecche della prima MT-09). Bello il nuovo portatarga agganciato al forcellone, ma estetica a parte, si sono andati a ritoccare molti altri aspetti, rendendo la nuova MT-09 migliore e sempre più una moto di riferimento nel suo segmento. Il prezzo resta appena sotto la soglia dei 9.000 euro, crescendo di 300 rispetto al 2016.

Estetica e finiture:

Rating: ★★★★½ 

Faccia nuova e più curata, la MT-09 è ora un prodotto maturo e gradevole anche nei dettagli
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Che sia un prodotto tra i più interessanti degli ultimi anni lo hanno decretato il suo successo ed una attenzione degli appassionati a tutte le sue declinazioni, dalla Tracer (qui la nostra prova dello scorso anno) alla XSR (ecco l’articolo con la prova), che reinterpretano il concetto intorno al suo tre cilindri e con una ciclistica che resta sostanzialmente identica nelle tre varianti. La Tracer è più pratica ed orientata al turismo a lunga gittata, magari in due, mentre la XSR è la “bella” della famiglia, punta forte al look con un azzeccato stile vintage (sarebbe più corretto dire Heritage, con un termine che tanto piace al marketing in questi anni), che si accompagna con il gusto di guidare una MT-09.

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Lei resta quella più essenziale, ma per alcuni anche la più piacevole, con un aspetto volutamente aggressivo, reso più maturo e gradevole proprio dagli aggiornamenti della MY2017. Cambia faccia, che per una naked essenziale come questa significa cambia faro anteriore. Il vecchio e più convenzionale gruppo ottico cede infatti il posto ad un moderno ed aggressivo elemento basato su 4 proiettori a Led (più le luci diurne), diviso a metà a creare quindi le due porzioni di destra e di sinistra.

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La strumentazione scende di poco verso il faro e guadagna un look più curato, con una copertura nella zona posteriore a coprire l’antiestetico connettore ed i cablaggi, che scompaiono tutti dietro alla piccola mascherina che, rispetto alla prima MT-09, si allunga a coprire interamente la zona dal faro fino al blocchetto di accensione. Le modifiche continuano nella zona dei fianchetti, che ora hanno un family feeling più accentuato con la recente MT-10, che resta comunque ancora più aggressiva e “massiccia” (Mazinga direbbe anche qualcuno), dato che il motore CP3 è più snello del 4 cilindri.

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La sella è stata rivista, non tanto per un discorso estetico, ma per sistemare una delle pecche del vecchio modello, la poca comodità. Ora è più spessa di ben 5mm, oltre che più lunga di 13. Terminano le novità con una zona posteriore che vede il codino ora più pulito, dato che il portatarga scompare e si sposta nella parte bassa, sostenuto da un braccio in alluminio collegato direttamente al forcellone.

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Motore e prestazioni:

Rating: ★★★★½ 

Passa all’Euro 4, non perde nulla in cattiveria e guadagna una elettronica meglio settata
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La MT-09 MY2017 sulla carta avrebbe potuto semplicemente adeguarsi agli obblighi normativi, con il passaggio alle normative Euro 4, magari perdendo qualcosa a livello di erogazione. In Yamaha hanno invece deciso di far felici i tanti estimatori della funbike a tre cilindri, regalandole un bel po’ di interessanti novità. Prima di tutto possiamo tranquillizzarvi, la curva di erogazione resta lo spettacolo che ha presente chiunque abbia mai guidato una Yamaha dotata del Cross Plane 3 cilindri (CP3 per gli “amici”). Il passaggio alla categoria di emissioni più recente, con tutti gli adeguamenti che impone, è stato indolore, grazie ai sapienti interventi dei tecnici.

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La MT-09 guadagna poi di serie il controllo di trazione TCS (in realtà era arrivato già sulla MY2016, ma solo se scelta con ABS). Configurabile su due posizioni, oltre che disattivabile, ha una modalità più votata alla sicurezza, la “2”, mentre con la “1” diventa “da teppista”, perché funziona da antiwheeling solo a frizione in mano, mentre quando il CP3 solleva l’anteriore in progressione, l’elettronica lascia correre e non interviene, che si utilizzi la prima, la seconda o la terza marcia. Si riesce anzi a salire di rapporto senza chiudere il gas e sfruttando comodamente il quickshift. Altra novità della MY2017, funziona “a salire”, mentre scalando si può godere della nuova frizione antisaltellamento, che non mette in crisi il posteriore nemmeno quando si prova ad esagerare.

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Troviamo una conferma nei soliti 3 D-mode, con la possibilità di utilizzare la mappatura più aggressiva (la A) oppure una a potenza ridotta (la B). Quest’ultima è perfetta per quando piove o quando il fondo stradale è particolarmente insidioso. La STD (Standard) finisce per essere la migliore, oltre che la più utilizzata, dato che alla riaccensione è quella inserita di default. Risulta essere aggressiva il giusto, senza arrivare alla più nervosa “A”, mentre perde quel fastidioso on-off, che era decisamente il peggior difetto della prima MT-09. Questo si avverte in tutte le modalità utilizzate, a testimonianza del fatto che il lavoro fatto è davvero buono. Tutto l’affinamento, ottenuto con un lavoro soprattutto sulla elettronica (che in parte – controllo di trazione e nuova configurazione nella gestione elettronica dell’acceleratore YCC-T – era arrivato già sul MY2016, che non avevamo però avuto modo di provare), rende la MT-09 meno scorbutica e nervosa, ma altrettanto aggressiva. Immutati al 100% tutti i numeri del CP3, 8-e-mezzo di cilindrata, con 115 cavalli erogati a 10 mila giri e la coppia massima di 87,5 Nm che arriva a quota 8.500. Spinge bene fin da poco oltre i 2 mila giri, da 4 mila mostra una schiena incredibile, con un bell’allungo fino al limitatore. Buon il cambio elettronico a salire, mentre la nuova frizione antisaltellamento porta con se un ulteriore vantaggio: una riduzione del 20% dello sforzo alla leva.

Guida e maneggevolezza:

Rating: ★★★★½ 

Tra le novità la forcella completamente regolabile e l’ABS ora di serie
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La ciclistica resta fedele al telaio a doppio trave in alluminio, ma la MT-09 MY2017 guadagna una forcella ora completamente regolabile, in modo asimmetrico con la frenatura in compressione sullo stelo destro ed in estensione sul sinistro. Invariato invece il mono posteriore, dotato di regolazioni complete e di leveraggi progressivi. Per quanto riguarda la frenata diventa (finalmente) di serie l’ABS, che va ad aiutare il lavoro della coppia di dischi flottanti anteriori da 298 mm ed il singolo da 245 dietro. Le pinze con attacco radiale a 4 pistoncini svolgono ottimamente il loro lavoro e la frenata è potente, ben modulabile e non teme l’affaticamento. Il peso da fermare sale di poco, perché dai 188 Kg della “vecchia” MT-09, che erano 191 per la versione ABS (come detto ora è di serie), si sale a quota 193 per la MY2017, con un leggero incremento quindi, di un paio di chili.

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Fino a qui, almeno sulla carta, le novità ci sono, ma non sembrano degli stravolgimenti. Salendo in sella la MT-09 appare però da subito una moto più matura e non ci riferiamo solamente al fatto che sia meno scorbutica nell’erogazione, anche se la cattiveria non le manca. Quello che infatti emerge mano a mano che guidiamo la nuova MT-09, è il suo carattere smussato e migliorato, grazie ai piccoli (ma numerosi) affinamenti. Ad esempio, la sella è meglio studiata (la posizione è ora più alta e sono quindi leggermente diverse le misure della triangolazione pedane-sella-manubrio), oltre che più comoda, mentre anche la ciclistica appare più equilibrata e spostata verso quella di una “normale” naked, rispetto ad una motard. A volte basta qualche “click” nella taratura delle sospensioni per cambiare faccia ad una moto ed il nostro parere è che in Yamaha abbiano saputo darli nella direzione giusta. Resta sempre una fun-bike, che si fa apprezzare non poco dai funamboli dei monoruota o della guida un po’ sporca, ma la netta impressione è che sarà molto più amica anche di chi la utilizzerà in modo più civile e magari per tanti chilometri, peraltro senza scendere dalla sella con il fondoschiena provato.

Prezzo e consumi:

Rating: ★★★★½ 

Sale a quota 9 mila, guadagna nuove colorazioni
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La famiglia MT deve una buona parte del suo (grandissimo) successo ad un rapporto qualità prezzo da primato. Ricordiamo ad esempio che la piccola MT-07 raccolse al suo debutto un tale numero di prenotazioni da renderla introvabile per tutto il primo anno di produzione, con la conseguenza più o meno diretta che fu ritenuto troppo aggressivo il pricing iniziale (che era di 5.690 euro, mentre ora sono mille euro tondi in più, ma con con ABS di serie), corretto al rialzo senza peraltro ridurre l’entusiasmo dei suoi fan. La sorella maggiore a tre cilindri non era così economica, ma con un prezzo inferiore agli 8 mila euro garantiva anch’essa un value for money imbattibile. Ora ha guadagnato l’ABS, il controllo di trazione, il cambio con Quickshift, ma anche una estetica più curata e molti affinamenti. Tutto questo ha ovviamente un prezzo, che si paga con un listino che oggi arriva appena sotto la soglia dei 9 mila euro (8.990).

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La MY2017 è disponibile con la aggressiva colorazione Night Fluo (con i cerchi che “sparano” con un contrasto bello spinto), oppure in questo Yamaha Blu che vedete in foto, mentre la terza tinta è il Tech Black, che rinuncia a qualsiasi contrasto cromatico a vantaggio di una sorta di “total black”. Sul fronte consumi restano sostanzialmente invariati. Come avevamo rilevato in passato la MT-09 si attesta intorno ai 20 Km/l nella percorrenza in autostrada e sulle strade extra urbane, ma se ci si lascia prendere la mano si scende in zona 15 Km/l. Il serbatoio mantiene i suoi 14 litri e con essi una autonomia nell’ordine di almeno 250 Km. Folta la lista degli accessori originali disponibili sul sito Yamaha, sono ben 59, da quelli che arricchiscono e rendono il look personalizzabile a proprio gusto ad altri che vanno nella direzione della praticità, come presa 12 volt, manopole riscaldate, cupolini / parabrezza, borse, bauletti, sella comfort e molto altro. Non mancano nemmeno dettagli racing, come il sistema di scarico completo con marmitta in titanio, il Kit cartuccia Öhlins NIX 30 per la forcella anteriore oppure l’ammortizzatore posteriore Öhlins STX 46 YA335. L’unico limite alla personalizzazione della propria MT-09 è forse la “capacità del portafogli”, perché alcuni degli accessori appena citati costano anche 1.400 euro circa.

PRO E CONTRO
Ci piace:
Divertente come poche altre, il CP3 si conferma un portento anche in versione Euro 4, ottimo il TC con modalità “teppista” con permesso di impennata, il value for money resta notevole
Non ci piace:
Se pur smussata, l’impostazione in stile motard deve piacere

Yamaha MT-09 MY 2017: la Pagella di Motorionline

Motore:★★★★½ 
Maneggevolezza:★★★★☆ 
Cambio e trasmissione:★★★★½ 
Frenata:★★★★½ 
Sospensioni:★★★★½ 
Guida:★★★★½ 
Comfort pilota:★★★★☆ 
Comfort passeggero:★★★½☆ 
Dotazione:★★★★☆ 
Qualità/Prezzo:★★★★½ 
Linea:★★★★½ 
Consumi:★★★★☆ 

Servizio fotografico: Roberto Cassago

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Abbigliamento del test:
Giacca: Spidi Evorider Tex
Guanti: Spidi STR-4 Coupe
Pantaloni: Spidi Ronin Pants
Stivale: Dainese TR-COURSE OUT AIR
Casco – Caberg Ghost: la calotta è realizzata in materiale tricomposito (fibra di vetro, carbonio, kevlar) in due taglie di calotta, è inoltre disponibile anche questa versione full carbon con calotta interamente realizzata in Carbonio. Una forma e uno stile aggressivo si uniscono ad una funzionalità unica sul mercato. Questo jet è infatti equipaggiato con una particolare visiera a forma di occhiale che aderisce al viso grazie alla spugna presente sul profilo inferiore della stessa. Gli interni sono realizzati con tessuti traspiranti e anallergici completamente removibili e lavabili. Le finiture tutte italiane come i cinque rivetti affogati nel bordo calotta, le prese d’aria in acciaio poste sul paranuca e gli inserti in eco pelle dimostrano l’attenzione e la cura dei dettagli.

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