Honda CBR1000RR SP, racing performance

Concepita per la pista, affinata nella meccanica, pregiata nei componenti

C’è chi sostiene che Honda CBR1000RR Fireblade sia una gran moto, ma non abbastanza race-oriented, che fra le superbike sia la più accomodante, ciò nonostante un pacchetto tecnico di assoluto livello, plasmato dalla più classica scuola giapponese. Ebbene coloro che vogliono di più, ora hanno di che essere soddisfatti perché Honda, grazie alla versione SP, affina e rende più specialistica ed esclusiva la propria “mille” di riferimento.

Tutte le modifiche che Honda ha introdotto sono rivolte in special modo a chi, della CBR, ne fa un uso molto “pistaiolo”. Ne sono dimostrazione le sospensioni Öhlins pluriregolabili: davanti forcella NIX30 con steli da 43 mm (e piastre forcella più rigide dedicate alla versione SP) e monoammortizzatore TTX36 dietro. Attacco radiale ovviamente per le pinze dei freni, Brembo monoblocco a 4 pistoncini. È stato persino rivisto il telaio, modificato in alcuni dettagli per sfruttare al meglio le pregiate Öhlins. Per migliorare la trazione è stata modificata la zona in cui è posizionato l’attacco della sospensione posteriore, più rigida ma anche flessibile, a detta dei tecnici Honda, per migliorare il feeling col retrotreno.

Il passeggero su una CBR “Sport Production” non è gradito, quindi il codino diventa monoposto, più leggero e senza pedane. Le ruote sono in alluminio pressofuso come sul modello di serie, per la SP sono corredate di pneumatici più prestazionali Pirelli Diablo Supercorsa SP. Per avere una miglior profilatura aerodinamica alle alte velocità e una superiore protezione dal vento, è stato rivisto il plexiglas del cupolino. Prendendo posto sulla moto si dovrà tener conto anche di una nuova posizione di guida, neanche a dirlo…più racing: semimanubri più larghi e avanzati, pedane arretrate (10 mm). Un occhio alla strumentazione per notare il pannello multifunzione LCD che mostra tutti i parametri di marcia ed altre informazioni come l’indicatore del rapporto inserito, orologio-cronometro ed una pregevole interfaccia di monitoraggio dei consumi/efficienza.

Per questa versione SP, il motore della CBR1000RR è stato oggetto di lavorazioni da officina artigiana, lavorando sulla meccanica, sul metallo, alla ricerca della massima efficienza. L’albero motore è stato accuratamente equilibrato, le bielle ed i pistoni sono stati scelti in modo che il peso sia il più possibile in tolleranza con le specifiche volute. Particolare attenzione è stata dedicata alla testata, modificando i condotti di aspirazione e scarico in modo da massimizzare riempimento ed efficienza delle camere di combustione. Scende il diametro dei collettori di scarico da 38 a 35 mm, inoltre collegati da un tubo di compensazione verticale tra i cilindri due e tre.

Su un mezzo tecnologicamente avanzato come questo, non poteva mancare un affinamento del sistema di iniezione PGM-DSFI, rivisto per offrire un’erogazione più corposa e precisa, in aiuto al pilota nelle riaperture del gas ai bassi regimi in uscita di curva.
Tutte queste migliorie hanno portato il motore ad essere più potente, 133 kW (181 CV) a 12.250 giri/min (+250 giri/min) e più elastico, con un picco di coppia che si mantiene a 114 Nm a 10.500 giri/min e un’erogazione già sostanziosa tra i 4.000 e i 6.000 giri/min. Non può mancare frizione antisaltellamento, costruita sfruttando il know-how e l’esperienza maturata nelle competizioni.

In ottica racing gli accessori come parabrezza rialzato, particolari in carbonio o protezioni per la carena. Per il mercato italiano la CBR1000RR Fireblade SP è disponibile nella sola versione con impianto frenante tradizionale, mentre il modello standard è offerto anche in versione eC-ABS.

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