Honda CB300R 2018: arriva la terza sorella, tra CB125R e CB1000R [VIDEO PROVA SU STRADA]

Cilindrata medio piccola, qualità e divertimento da grande, perfetta per cominciare o ricominciare

Le tre sorelle Neo Sports Cafè allargano l’offerta ad un pubblico ampio, con un look che le accomuna nello stile

La 300 ha in comune l’80% delle componenti con la 125, ma offre prestazioni in grado di soddisfare anche un pilota esperto, proprio come ve l’abbiamo raccontata noi di Motorionline nei dettagli in un primo articolo (qui il link).

Con le 125 relegate dalla norma, che ne limita da tempo la potenza a 15 cavalli, ad un ruolo di comprimarie, sostanzialmente per i sedicenni e per chi abbia la sola patente da auto, la fascia di cilindrata da 250 a 400 si sta sempre più confermando come quella di maggior interesse per un pubblico che si affacci al mondo delle due ruote, o che ci torni, magari di ritorno da uno scooter e con la voglia di moto “vera”.

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In questo panorama la nuova Honda CB 300R è proprio una moto vera, una nuova proposta molto interessante. Lo è per la sua ottima maneggevolezza, per il suo cuore monocilindrico brioso, capace di 31,4 cavalli, ma soprattutto perché ad un prezzo allettante, di poco più di cinque mila euro, offre soluzioni ed un aspetto molto raffinati. Se la prima Honda CB fu realizzata nel lontano ‘59, proprio dopo 59 anni la casa dell’ala dorata ha creato una motocicletta compatta, divertente ed affidabile, con consumi davvero irrisori.

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Il look retrò e inconfondibile, è accompagnato da dettagli contemporanei, come le luci a LED, la strumentazione digitale e l’ABS a due canali, che sfrutta la centralina IMU perfetta per una distribuzione della forza frenante. La Honda CB300R è la sorella maggiore della CB125R con la quale condivide l’80% della componentistica. Molto snella, essenziale e con un serbatoio che viene avvolto da una carenatura scolpita. Dettagli con la protezione del radiatore in alluminio spazzolato, risaltano ancor più l’ aspetto grintoso di questa naked dal look minimalista. Un codino slanciato e sottile ospita una luce posteriore sottile, mentre lo scarico è basso, con un terminale a due camere che regala un sound che cresce di intensità al salire dei giri.

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La CB300R offre un manubrio largo biconico, un peso equilibrato e contenuto di soli 143 kg con il pieno ed una posizione della sella a soli 799 mm da terra. Dettagli che la rendono una moto agile e facile, anche nel traffico cittadino. Tutta nuova la strumentazione digitale LCD, completa e ben leggibile, con la sola assenza dell’indicatore di marcia.

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A livello di guida, la CB300R è una moto molto ben bilanciata, rapida ed agile in inserimento in curva, reattiva nei cambi di direzione, composta in percorrenza, anche quando ci si trova ad esagerare. Colpisce ancor di più l’agilità nelle curve a medio o lungo raggio, dove la stabilità risulta ottima come anche nei tornanti stretti, dove si possono ritardare le frenate senza problemi. Riesce a chiudere le curve con una velocità e una precisione apprezzabili, grazie al buon bilanciamento della ciclistica.

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Modulabile e potente la frenata, con l’intervento dell’ABS che non è per nulla invasivo. Si tratta di un sistema che agisce sfruttando una centralina IMU, uno dei sistemi più evoluti sul mercato. Le sospensioni, con la forcella anteriore Showa con steli rovesciati da 41 mm, digeriscono le strade più toste e disconnesse in maniera molto efficace, bene anche la sospensione posteriore che a sua volta offre un buon controllo sia in uscita di curva che in percorrenza.

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Il propulsore è lo stesso della CBR 300R, 4 valvole, raffreddato a liquido, da 286 cc, qui eroga 31,4 CV, con una coppia massima di 27,5 Nm a 7.500 giri. Conquista per la sua reattività agli alti regimi, ma anche per la sua docilità e fluidità ai bassi. Un pelo pigro ai bassi, dà il meglio da 4 a 6 mila giri. Il cambio a 6 rapporti ha le prime due marce corte, pensate per partenze scattanti e risulta preciso e morbido, sia in salita che in scalata.
La casa giapponese dichiara un’autonomia di quasi 390 km col pieno di 10 litri. Anche andando allegri è difficile scendere sotto la soglia dei 30 con un litro. In sintesi è una moto adatta ad un pubblico che ne faccia un uso giornaliero, o che voglia fare un week end fuori città, perché è piccola ma non si fa spaventare da niente. Insomma, la cilindrata e la potenza ridotta non le regaleranno una erogazione piena fin dai bassi, ma è godibile e si fa apprezzare anche da piloti che non siano alle prime armi.

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Abbigliamento del tester:

Giacca, pantaloni, guanti e scarpe: Alpinestars
Casco: LS2 FF323 ARROW C EVO FURY CARBON WHITEHonda_CB300_prova_su_strada_2018_27

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