Harley-Davidson Tri Glide 2014 – prova su strada

Il piacere di un’Harley senza l’impegno nelle manovre da fermo

Non appena abbiamo saputo che era entrato nel listino italiano non abbiamo resistito. Il Trike Harley-Davidson è uno degli oggetti più assurdi che si possano comprare, e già solo per questo attrae le attenzioni degli appassionati. Proprio per la sua stravaganza le critiche sono molte, perché in tanti non ne comprendono l’utilità ed il fascino, di certo guidarlo è un’esperienza da pochi, e la nostra curiosità era al pari di quella suscitata da una nuovissima supersportiva, a due o a quattro ruote. Il prezzo è impegnativo, parte da circa 37 mila euro, ma è inferiore ad alcune trasformazioni artigianali, su base Harley o giapponese che siano.

Estetica e finiture:

Rating: ★★★★½ 

Di certo si fa notare, qualità e finiture come sempre impeccabili
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Lo avevamo sottolineato con la prova della Electra Glide Ultra: il progetto Rushmore, con oltre 100 modifiche, ha raccolto le esigenze e le segnalazioni della clientela per rendere migliore una moto che era già al top. Anche il Tri Glide beneficia di tutte le migliorie già viste, inclusa quella del passaggio al raffreddamento a liquido delle teste del motore. Anche se in realtà sul nostro mercato è la prima volta che si vede in veste totalmente ufficiale. La tradizione dei veicoli di Milwaukee a tre ruote viene da molto lontano, perché il Servi-Car che rimase in produzione fino agli anni ’70 era nato nel 1932. Dotato di una struttura a cui agganciarlo, era ideale per le consegne delle auto nuove, da cui veniva trainato, per poi essere utilizzato per rientrare all’officina. Negli anni divenne popolare negli Stati Uniti come mezzo di assistenza e per commercianti ed artigiani. Anche la polizia finì per utilizzarlo, grazie alla sua versatilità, ma divenne popolare e si creò la sua cerchia di appassionati tra gli utenti “comuni”. Nel corso degli anni il legame con la Electra Glide rimase sempre lo stesso, infatti è chiara la derivazione da questo modello, con cui condivide in gran parte l’aspetto estetico, ovviamente parte posteriore esclusa. In veste ufficiale però il tre ruote scomparve per un periodo piuttosto lungo, perché non più prodotto da Harley-Davidson. Furono alcuni preparatori a tenere vivo il modello, sempre richiestissimo dai suoi aficionados, disposti a spendere cifre folli per questo tipo di trasformazione. Proprio in collaborazione con da uno di questi preparatori, la Lehman Trikes, fu prodotto nel periodo 2008-2012, e uno degli esemplari di questa serie aprì addirittura la parata di insediamento del presidente Obama nel 2009, a testimonianza di quanto sia divenuto un simbolo degli USA. Con la morte di John Lehman , titolare dell’impresa che forniva i componenti speciali del Trike, l’accordo si concluse, motivo per il quale oggi la produzione e la distribuzione anche sul nostro mercato, è interamente nelle mani della casa madre. Dal punto di vista estetico non passa certo inosservato. Già nelle nostre città una Electra Glide attira a se gli sguardi, figuriamoci cosa succede aggiungendo un gigantesco lato B a due ruote, largo circa 1,4 metri, come una vecchia Mini, tanto per fare un paragone. Se la ruota anteriore resta quella di una motocicletta, le due posteriori sono di derivazione automobilistica, due generose 205/65 R15. Ritroviamo tutti i pregi di una FLHTCU, con il batwing che ospita 2 dei 4 diffusori (l’altra coppia e nella poltrona del passeggero), collegati ad un vero e proprio impianto di infotainment, dotato di radio e navigatore, oltre che di collegamenti USB e Bluetooth. Il principale vantaggio del Trike è il grosso vano posteriore, unito al bauletto centrale si arriva a 190 litri di capienza, roba da spiderina inglese a 4 ruote, in grado di ospitare un borsone di discrete dimensioni e tanto altro. Poi le solite stupende cromature, con tanto metallo e poca plastica, e quella impagabile sensazione di qualità e tradizione che solo un’Harley-Davidson è in grado di trasmettere. Una nota coreografica è data dal faro anteriore, che viene mantenuto come elemento estetico, ma è chiuso da una paratia cromata, perché sostituito funzionalmente dai due elementi laterali a Led Daymaker.

Motore e prestazioni:

Rating: ★★★★☆ 

L’ultima evoluzione del Twin Cam 103, con un’erogazione ancora più piena ai bassi
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Lo avevamo apprezzato già nel test ride della Electra Glide Ultra, il passaggio al raffreddamento a liquido per le teste, oltre ad un piccolo incremento di potenza, 4% circa, ha giovato non poco in termini di minor calore sulle gambe del guidatore, ma anche per una erogazione ancora più piena e regolare. Gli 87 cavalli e i 138 Nm di coppia sono in grado di regalare anche qualche emozione forte, anche se il Trike nasce per essere guidato in relax in spazi ampi e godendosi le sensazioni che è in grado di trasmettere. Come potete vedere però dalla foto di apertura, se ci si lascia prendere la mano e rilasciando in modo aggressivo la frizione, il bicilindrico Twin-Cooled da 1690 cc è in grado di spingere al punto di far alzare di qualche centimetro la ruota anteriore da terra. Il cambio a 6 marce, con la retro che è invece gestita dal motorino di avviamento elettrico, è abbinato ad una frizione dotata di antisaltellamento. Si guida in relax, ma quando serve riprendere per effettuare un sorpasso, o semplicemente per godersi la voce del motore, la spinta c’è, inutile dire che non serva mai scalare marcia, perché in sesta si riprende benissimo anche da andature ridotte, con un tiro incredibile già sotto ai 2.000 giri. Il motore spinge il Trike anche ad andature più elevate di quanto non consentano i limiti di velocità, ma la velocità di crociera suggerita, da impostare sul comodissimo Cruise Control, è compresa tra i 100 ed 120 km/h, non oltre perché questa è la soglia oltre la quale si fanno sentire molto le vibrazioni, al manubrio quanto alle pedane, oltre al rumore di motore ed aria, che sovrastano la radio e fanno venire meno il piacere di guida. La trasmissione finale è fedele alla classica cinghia, mentre tra le due ruote posteriori trova posto un differenziale classico, completamente aperto, quindi non autobloccante, ciò vuol dire che in condizioni estreme, con una delle due ruote completamente senza aderenza, questa girerà a vuoto, con l’altra completamente ferma. Un problema relativo, visto che il peso del Trike garantisce sempre un discreto carico su ciascuna delle due ruote.

Guida e maneggevolezza:

Rating: ★★★½☆ 

Si guida come un quad più che come una moto
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Una sola precauzione ci viene ribadita alla consegna del mezzo, mai mettere i piedi a terra, al di là di questo tutto il resto viene naturale, basta non percorrere le curve a gas spalancato. Sul primo consiglio torneremo più avanti, affrontando il tema delle manovre da fermo, sulla guida naturale siamo d’accordo, almeno in parte. La curiosità di mettere in moto e scoprire come si guida il Trike era tantissima. La paura era di trovarci su un mezzo poco stabile, da questo punto di vista meglio due ruote davanti e una dietro, non viceversa, come dimostra il proliferare degli scooter a tre ruote. Alla fine questo timore in gran parte è stato smentito, ma di certo il Trike con la guida di una moto ha qualche punto di contatto e molte differenze. Appena proviamo ad affrontare le prime curve scopriamo che si guida, soprattutto sullo stretto, come un quad, con le spalle e con le braccia, altrimenti si va dritti. O si va a spasso, percorrendo le curve a velocità ridotta e sempre con l’acceleratore chiuso o aprendolo giusto quanto serva per mantenere l’andatura, oppure la guida diventa fisica ed impegnativa. Se si esagera la ruota interna tende ad alzarsi, l’assenza di un differenziale autobloccante fa si che giri a vuoto e che quella esterna non riceva più la coppia motrice, in sostanza si resta fermi finché non tornano ad appoggiare a terra tutte le tre ruote. Niente traversi, ci mancherebbe altro, e rischio ribaltamento abbattuto. Ci si può anche riuscire, ma bisogna proprio andarsela a cercare. Per il resto in molti casi si guida esattamente al contrario di una moto, se si frena con l’anteriore in curva lui chiude la traiettoria anziché allargarla, perché il trasferimento di carico aumenta la direzionalità della ruota. Una volta che si capisce come guidarlo diventa anche divertente, ma il suo pane restano i grandi spazi ed i viaggi in relax. A differenza di quanto si possa pensare è meno confortevole della motocicletta a due ruote da cui in parte deriva. L’asse posteriore assorbe molto meno le asperità della strada, e basta prenderne una con una sola delle due ruote posteriori per prendersi un colpo secco sulla schiena, oltre alle imprecazioni dell’eventuale passeggero, che le sente ancora di più. Se la strada è piatta il comfort è invece al top, con due poltrone vere e proprie e tante coccole come la radio, il navigatore, il cruise control e molto altro, ad incrementare la qualità dei viaggi fatti con il Trike. Una sola piccola nota negativa per il display della strumentazione, la cui illuminazione è legata all’accensione automatica dei fari, che è lenta nel reagire all’uscita dalle gallerie, così ci si trova a non vedere nulla, inclusa la mappa del navigatore ed il percorso da seguire, per quasi 15 secondi. Tanti durante il nostro test ci hanno chiesto perché si dovrebbe comprare un Trike, perché a detta di molti unisce gli svantaggi di una moto, esposta alla pioggia e più scomoda di un’auto, agli ingombri nel traffico di quest’ultima. In effetti nella guida cittadina ci si comporta sostanzialmente come una vettura, il grosso lato B impedisce di fatto di sorpassare come faremmo con una motocicletta, ma rispetto ad una grossa Harley a due ruote, sparisce il patema d’animo di dover gestire oltre 400 Kg in equilibrio su due ruote nelle manovre da fermo. Non si devono mai mettere i piedi a terra, questo è vero perché con estrema facilità altrimenti si finisce con i piedi contro le due larghe ruote posteriori, ed è doloroso, lo abbiamo provato! D’altro canto si manovra senza il minimo sforzo, non c’è il rischio di cadere e c’è anche la retromarcia. Si comanda con un tasto, si tiene premuto e si accende la R sul quadro strumenti, poi una seconda pressione aziona il motorino di avviamento al contrario, e ci si inizia a muovere. Una comodità irrinunciabile, perché far manovra a motore spento diventa impegnativo. Non solo per i 560 Kg circa di peso, ma appunto anche per la forma particolare del Trike. Curioso che l’ABS, utilizzato nel periodo 2008-2012, oggi non sia di serie. Troviamo però la frenata integrale, con il comando del freno posteriore che aziona anche parte dei pistoncini della pinza anteriore. A differenza di una moto normale, i due dischi posteriori svolgono la parte predominante del compito di riduzione della velocità, circa il 70%. Forcella e freni anteriori sono comunque surdimensionati rispetto alla Electra Glide, per meglio sopportare il carico aggiuntivo a cui sono sottoposti.

Prezzo e consumi:

Rating: ★★★★☆ 

36.800 per portare a casa un mito americano, forse il più stravagante
TrikeChiusura

Dire che costi poco sarebbe esagerato, ma se proviamo a fare un raffronto con quanto verrebbe a costare comprare una moto e farla trasformare, l’esborso diventa molto più ragionevole. Ne sono stati venduti in Italia ben 30 nel primo semestre 2014, un risultato che va oltre le aspettative e che dimostra che il prezzo di listino che parte da 36.800 euro, non proprio “popolare”, è giustificato. Sul fronte consumi, nel nostro lungo test di quasi mille Km, in gran parte percorsi in autostrada a 120 km/h, e sulle stupende statali delle colline senesi, abbiamo registrato un valore medio intorno ai 13 km/l, a fronte di un dato di da dichiarato di 6,2 litri ogni 100 Km.

PRO E CONTRO
Ci piace:
Qualità e design Harley-Davidson, capacità di carico, comodità nelle manovre anche grazie alla retromarcia, molto originale e non passa inosservato

Non ci piace:
Unisce i lati negativi di moto e auto, assenza ABS, guida impegnativa se sale l’andatura

Harley Davidson Tri Glide Ultra 2014: la Pagella di Motorionline

Motore:★★★★½ 
Maneggevolezza:★★★☆☆ 
Cambio e trasmissione:★★★★☆ 
Frenata:★★★★☆ 
Sospensioni:★★★½☆ 
Guida:★★★½☆ 
Comfort pilota:★★★★☆ 
Comfort passeggero:★★★½☆ 
Dotazione:★★★★½ 
Qualità/Prezzo:★★★★☆ 
Linea:★★★★½ 
Consumi:★★★★☆ 

TrikeAbbigliamento
Abbigliamento del test:
Giacca: Spidi
Scarpa: Stylmartin Sunset
Guanti: Tucano Urbano Calamaro 9801
Casco: Caberg Freeride UK

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