Freeracing School, a scuola di enduro da Oscar Polli
Prezzi modici per entrare con il piede giusto nel mondo dell'off
La Freeracing School è stata fondata nel 2000 dal campione del mondo Rally Raid Oscar Polli ed opera seguendo le linee guida e la egida federale, con istruttori iscritti all’albo tecnici/istruttori federali della FMI (federazione motociclistica italiana). Con sede in Milano, i suoi corsi si tengono abitualmente tra Milano e Santhià, partendo dal minicross, sino ad arrivare all’agonistico, sia per il cross che per l’enduro. Nel suo calendario si trovano anche corsi specializzati per maxi enduro, a vari livelli di apprendimento, dal principiante al terzo livello, il più avanzato, dove i partecipanti imparano i vari livelli di difficoltà nella conduzione di grosse bicilindriche in fuoristrada.
Abbiamo partecipato ad un corso di maxi enduro a Santhià, di secondo livello, con allievi che già avevano dimestichezza con il fuoristrada. Una delle peculiarità dei corsi della Freeracing, sta proprio nel non essere una scuola “monomarca”, non legata ad un solo modello di moto e, per questo, partecipare con il proprio mezzo indipendentemente da quale sia, pone l’allievo su un piano proprio e verrà seguito in base alle caratteristiche tecniche della propria moto dall’inizio alla fine del corso.
Arrivo alle 10 al crossodromo di Santhià, piccolo briefing dopo la colazione, presentazioni di rito, schede tecniche per ogni allievo e maglietta della scuola da indossare, e si comincia subito la lezione teorica. Di teorico alla Freeracing in realtà c’è poco, i partecipanti, a bordo delle loro moto, iniziano subito a scaldarsi, con lezioni di “postura” in sella, movimenti del corpo, e bilanciamento della moto, nelle varie situazioni, in piedi, seduto, posizione in sella, angolo delle gambe, salita e discesa.
Ogni partecipante viene seguito individualmente da Oscar, che oltre a correggere eventuali errori di posizione, impartisce automatismi di movimento, sin dalla posizione di seduto in sella, che lasciano capire da subito quali siano gli atteggiamenti corretti e quelli sbagliati che ogni motociclista sviluppa da solo guidando. Ogni pilota, in questa fase, viene seguito in relazione al modello di moto che possiede, e le indicazioni sono relative alle caratteristiche del modello e la triangolazione pedane sella manubrio, lasciando spesso stupiti i proprietari delle possibilità di guida, in base alla posizione assunta, del loro modello. Finita la parte, teorica, e di esercizi “fissi”, cioè tra i birilli e percorsi definiti ripetibili, per correggere i vari passaggi, i partecipanti, dopo una pausa di riposo di circa 20 minuti, durante la quale viene fatto un debriefing tecnico, vengono realmente portati sul campo, per mettere in pratica ciò che hanno appreso e approfondire il livello.
Qui, la Freeracing, si distingue dalle altre scuole, Oscar Polli, col suo background di pilota professionista e campione, crede nel lato pratico dell’apprendimento, e dedica il 70% del suo corso a livelli, alla messa in pratica di quanto spiegato e studiato tecnicamente sui tracciati prestabiliti e lo fa preparando percorsi di offroad studiati per contenere tutte le situazioni studiate, ed affrontarle mano a mano sul tragitto, portando i partecipanti in un tracciato ad anello, che li obbliga ad affrontare e superare, diverse tipologie di terreno, pendenze e situazioni, nella realtà di un giro in offroad. Si parte per il nostro giro, iniziandolo su strade bianche veloci, fondo compatto, le nostre tassellate Anlas Capra X attaccano benissimo e in poco tempo il gruppo si trova a “volare” dietro agli istruttori su sterratone che iniziano dopo vari chilometri a inoltrarsi nel bosco.
Qui il primo briefing sul campo, dove oscar prepara i suoi allievi al tipo di fondo e tracciato che si troveranno ad affrontare, imposta di nuovo le varie tecniche di guida per affrontarli e fa ripartire gli allievi, che vengono sempre seguiti dai vari istruttori che seguono il gruppo e i vari allievi nel singolo in caso di bisogno.
Il fondo si fa più impegnativo, radici, pendenze, terra smossa, iniziamo a salire sul lato della collina, attraversando il bosco, il percorso è perfetto per lavorare sul bilanciamento delle moto in salita e curva, con fondo più sassoso, e pendenze che man mano aumentano tra i vari tornanti del sentiero, che tra gli alberi ci porta all’imbocco di una mulattiera. Qui il secondo briefing sul campo, dove vengono corretti eventuali errori e si chiede ai partecipanti di esprimere le loro opinioni o incertezze, un metodo che lascia crescere in fretta gli allievi, commentando in diretta le tecniche di guida e le risposte delle proprio moto, e subito rimettendole in pratica ripartendo dal posto per continuare il tracciato.
La nostra Suzuki V-Strom 650 XT risponde bene, leggera e con un motore che è un burro, ci permette di tenere il passo con bicilindriche molto più prestanti, anche nella mulattiera di sassi, col gas in mano e qualche zampata al momento giusto non ha bisogno di essere spinta per salire, peso sulla ruota posteriore a schiacciare per dare trazione e si va su fino alla fine, uno per uno i piloti affrontano la mulattiera tra gli istruttori in piedi ai lati della salitona a dare ausilio sino alla vetta dove oscar aspetta per il debriefing finale sul pezzo più difficile appena affrontato. L’unica controindicazione è la ridotta luce a terra, che suggerisce la massima attenzione ai sassi nei passaggi più impegnativi, per evitare di colpire il collettore dello scarico del cilindro anteriore. Pur adottando i cerchi a raggi, la XT resta una dual purpose molto votata alla guida su strada, come indica anche l’escursione “non esagerata” delle sospensioni, ma si presta bene, all’occorrenza, a qualche escursione in fuoristrada.
Il giro continua per circa 50 chilometri di offroad che ci porta dai sassi al fango sino a due piccoli guadi dove vengono, passaggio dopo passaggio, affrontate le fasi tecniche di guida in diretta sul campo, con le moto in mano, pilota per pilota, con Oscar pronto a cambiare la moto del partecipante con la sua monocilindrica più leggera in caso di bisogno o per far capire meglio un determinato passaggio. Alla fine del corso tutti al ristorante, dove durante il pasto si termina il debriefing e i vari partecipanti possono confrontarsi tra loro. La quota di partecipazione per pilota è di 100 euro con propria moto, per una giornata di corso, i corsi sono di vario livello, si può partecipare dal primo al terzo o solamente ad uno dei vari, certi di tornare a casa con un bagaglio tecnico in più. La Freeracing organizza anche stage in Italia spagna e Tunisia, per bicilindriche, sempre con lo spirito che la contraddistingue, imparare in moto, girando in moto.
Abbigliamento del tester:
Guanti: Alpinestars Aviator
Maglia: Alpinestars Techstar Screamer
Pantaloni: Alpinestars Techstar Screamer
Stivali: Alpinestars Tech 7
Ginocchiere, corpetto e gomitiere: Alpinestars
Casco: Kappa KV30 Enduro
Maschera: Scott Prospect
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