Ducati Mega Monster, immagini da Bologna della super-naked di Borgo Panigale
Probabilmente, è una delle novità Ducati maggiormente attesa durante l’anno, unitamente alle notizie della passerella del buon Valentino Rossi dalla Yamaha dei tre diapason alla scuderia rossa Ducati Corse: si parla proprio di quella motocicletta nuda, estrema e cattivissima che, momentaneamente, il popolo motociclistico ha soprannominato Ducati Mega Monster.
Proprio perchè richiama, con leggerezza e discrezione, la naked Monster che da anni miete consensi tra la folla di piloti delle due ruote: tuttavia, la nuova Ducati Mega Monster – anche noi ci adattiamo alla corrente – estremizza, esorcizza, giganteggia, sviluppa, irrobustisce quei canoni, quelle direttive, quelle ideologie di nuda pacata che Monster ha imposto attorno a sé.
La nuova Ducati Mega Monster, dunque, sarà una motocicletta spogliata di gran parte delle carene, con l’intimità messa al vento, al pubblico ludibrio – e/o apprezzamento –, che diventa una diretta ispiratrice del mercato, componendo una seria mescolatura di dettagli da chopper, elementi da turistica, vibrazioni da naked e cattiveria simile forse alle muscle car americane.
Ducati ha destinato una sana dose di originalità estetica a profusione anche per la risicata quantità di lamiera e di carrozzeria della nuova Mega Monster: due linee parallele di led fanno da luce posteriore, inserite nel codino davvero quasi invisibile, tanto limitato, in posizione verticale, una sella che arriva quasi a lambire il termine ultimo della motocicletta, un faro anteriore sornione, tondeggiante, protetto da un cupolino tagliato, netto, striminzito.
La meccanica della nuova Ducati Mega Monster dovrebbe comprendere un propulsore 1,2 litri bicilindrico, che Borgo Panigale ha predisposto al fine di garantire 150 cavalli al pilota: rumors interni all’azienda confermano che l’agilità non avrà nulla da invidiare ad altre differenti tipologie di motociclette e un peso davvero limitato. L’attesa finisce solo all’Eicma, il Salone di Milano di novembre: nel frattempo, solo lacrime e sangue.
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