Ducati Hypermotard 698 Mono: Il mono secondo Ducati [PROVA SU STRADA]

Lo chiamano Superquadro... ed è super, per davvero!

Ducati Hypermotard 698 Mono Eredita il nome dalla “sorellona” 950 ma quanto ad emozioni, siamo su un altro livello. Benvenuti a bordo della Hypermotard 698 Mono, il motard di Borgo Panigale spinto dall’esaltante Superquadro Mono, il nuovo motore desmodromico da 659cc che si pone come nuovo riferimento della categoria. Con i suoi 77,5 cv “out of the box” – che possono diventare 84,5 a 10.250 giri con lo scarico racing – e una suite elettronica pensata appositamente per lei, i presupposti per darci del gran gas, ci sono tutti. Ignaro della mia passione smisurata per i motard, il gentilissimo Marco R. – PR Ducati – me l’ha fatta trovare dai ragazzi di Ducati Milano senza sapere da quanto la stessi attendendo. Durante il mio lungo percorso motociclistico, ho maturato esperienza per 5 anni in Supermoto, prendendo parte anche a qualche competizione. Non ho portato a casa nessun podio ma… grazie al bel rapporto instaurato con alcuni tra i migliori piloti del’Italiano, ho avuto l’opportunità di affinare le tecniche di guida che caratterizzano questa disciplina. Insomma, se siete come me e vi piace la guida di traverso, la nuova Ducati Hypermotard 698 Mono è la moto che state cercando.

Look Hyper, DNA racing

La porta scorrevole di Ducati Milano si apre e, dietro alla Panigale V4S di Bagnaia utilizzata per la Race of Champions 2024, scorgo la struttura muscolosa della 698. Non vedo l’ora di metterci le mani sopra: Vasco – riferimento assoluto in store per il ritiro e la consegna delle moto stampa – mi porta da lei e me la spiega in modo approfondito, concludendo il suo briefing con un bel “divertiti e fammi sapere come va!”. Potrei mai deluderlo? Non credo proprio! Il design è inconfondibilmente Ducati e l’anima da vero motard trasuda da ogni angolo: essenziale, compatta ed aggressiva, ha la sella lunga e piatta, il parafango anteriore posizionato in alto e un codino affilato con tanto di tabelle porta numero. I dettagli non sono lasciati al caso ed il design dei leggeri cerchi a 5 razze a doppia Y ne sono la prova; il gruppo ottico anteriore con il profilo delle luci DRL a doppia “C”, non tradisce una delle caratteristiche base della famiglia delle Hypermotard, esattamente come i doppi terminali di scarico, posizionati belli alti, ai lati della coda. Salto in sella, smanetto un po’ con le mappe impostando parametri permissivi per assaporarne le doti dinamiche e mi avvio verso casa, dove riposerà, prima di un lungo e approfondito test che non vedo l’ora di iniziare.

La chiave della felicità

… è quella che ti consegnerà il venditore dopo aver firmato il contratto per la nuova 698. Il motardino nasce con l’intento di emozionare tra le curve, siano essi cordoli o strade: il valore aggiunto è senza dubbio il nuovo motore Superquadro Mono, disegnato partendo dal propulsore Superquadro da 1285 cc della Panigale 1299, ultima e massima evoluzione del bicilindrico stradale secondo Ducati. Da questo motore, il Mono eredita il pistone da ben 116 mm di diametro, la conformazione della camera di combustione, le valvole di aspirazione in titano da 46,8 mm di diametro, quelle di scarico in acciaio da 32,8 mm e il sistema Desmodromico. Una formula che consente al poderoso mono di erogare 77,5 CV a 9.750 giri, anche se il regime di rotazione massimo raggiungibile arriva a ben 10.250 giri/minuto; la coppia massima invece, raggiunge il picco di 6,4 kgm a 8.000 giri ma è ben distribuita su un arco di curva particolarmente esteso, determinando un’erogazione lineare e sfruttabile. Non è omologato per l’uso stradale ma se si decidesse per l’installazione dello scarico non omologato Termignoni, la potenza massima farebbe un ulteriore balzo in avanti raggiungendo l’incredibile valore di 84,5 CV a 9.500 giri/min. Più che un motard, un missille terra-terra, insomma.

In pista come i piloti grazie al’elettronica 

I numeri da circo che ha fatto Max Verderosa quando è stato girato il commercial della 698, non vi verranno tanto facilmente, a patto che non siate lo stesso Verderosa… ma potrete comunque azzardare. Con l’elettronica di serie più completa della sua categoria, infatti, la Hypermotard 698 Mono offre molti dei controlli presenti su Panigale V4 ma sviluppati appositamente per guidare come i piloti Supermotard. Il “salvavita” quando si guida di traverso, è l’ABS Cornering specifico, affiancato dal DTC (Ducati Traction Control), dal DWC (Ducati Wheelie Control), e dall’EBC (Engine Brake Control); completano la dotazione il Ducati Power Launch (DPL, per partenze a cannone) e – standard sulla versione RVE ed optional su quella in prova – il cambio elettronico DQS Up/Down, indispensabile su questa tipologia di moto. Giocare con i controlli eleverà al massimo l’esperienza di giuda a bordo della Ducati Hypermotard 698 Mono: tempo e di “fare amicizia” con le sue doti dinamiche e le soddisfazioni non tarderanno ad arrivare.

Quattro mappe, divertimento per tutti

Sport, Road, Urban e Wet sono i quattro Riding Mode ai quali sono assegnati di default i livelli di Engine Mode (disponibili su 3 livelli), DTC, EBC e ABS modificabili dal rider. Ovviamente, l’interfaccia utente qui è mini (LCD da 3,8”) ed è costituita da caratteri bianchi su fondo nero per facilitarne la lettura. Sulla 698 è presente, per la prima volta, un sistema ABS regolabile su 4 livelli (dove il livello più alto è associato alla mappa Wet per la massima sicurezza), con 2 di questi che integrano la funzione Slide-by-Brake. Con l’ABS impostato sul livello 3, quando si usa il freno posteriore per entrare in curva, lo Slide-by-Brake si attiva e permette un angolo di imbardata contenuto e semplice da gestire, lasciando margine di controllo all’elettronica. Sul livello 2, l’angolo di imbardata “concesso” aumenta, consentendo di derapare “fin dentro” la curva. La svolta però, arriva quando si switcha al livello 1 in modalità Adults Only: l’ABS disattiva la funzione Cornering e resta attivo solo all’anteriore, liberando il posteriore da ogni vincolo elettronico, portando il livello della derapata in modalità pro. Con l’ABS su 1 non ci sono aiuti: bisogna arrivare velocissimi a pochi metri dalla curva, pinzare forte alleggerendo il posteriore che – mentre si buttano giù le marce per trovare quella con cui si vuole uscire dalla curva – deve essere indotto alla derapata grazie ad un mix di fattori tra i quali un ruolo fondamentale lo gioca la frizione antisaltellamento. Quattro sono anche anche i livelli di gestione del Wheelie Control che sul livello 1 risulta del tutto disattivato. Montando lo scarico Racing completo non omologato Termignoni poi, è possibile acquistare il software Ducati Performance specifico per il DWC: si acquisisce così la strategia di assistenza chiamata Wheelie Assist che assiste il pilota nell’eseguire e mantenere un’impennata prolungata regolandone l’angolo mediante la coppia motore erogata.

Ciclistica da autentica race replica

A cavallo di un supermotard, non c’è molto da “valutare” quanto ad ergonomia e posizione in sella. Pur non essendo estrema come un “quattroemezzo”, lo schema è semplice e diretto: silhoutte snella per il massimo controllo, sella alta, piatta e dura, manubrio largo per godere di quanta più maneggevolezza possibile. Le pedane posizionate alte e caratterizzate da un design studiato per massimizzare l’angolo di piega hanno un inserto in gomma rimovibile che – una volta tolto – permette al rider di ottenere il massimo grip quando si utilizzano stivali specifici. Con i suoi 151 kg in ordine di marcia, la Hyper 698 Mono sfrutta un robusto telaio a traliccio a sezione e spessori differenziati del peso di soli 7,2 kg; all’anteriore troviamo una bellissima forcella Marzocchi a steli rovesciati completamente regolabile e dotata di registri esterni con steli da 45 mm di diametro. Il forcellone bibraccio, invece, lavora tramite leveraggio progressivo sfruttando un mono completamente regolabile. Gli ingegneri Ducati sono riusciti a creare un oggetto che può essere guidato sia come una moto sportiva – con il ginocchio a terra – sia come un supermotard autentico, utilizzando la gambe interna alla curva tese verso il terreno e inclinando molto di più la moto rispetto al corpo, lavorando di braccia e spingendo forte sulla pedana esterna per farla curvare in maniera cattiva. Il bilanciamento complessivo è perfetto, non resta che impostare i controlli al minimo sindacale e andare a divertirsi.

Su strada: “Sì, ma stai calma!”

Oggi la temperatura è bella fresca ma alla Hyper 698 Mono – e a me – non interessa affatto perché davanti al divertimento che sa generare questa moto, non c’è condizione climatica che tenga! Il contatto con il suolo è garantito dai Pirelli Diablo Corsa IV che, montati su cerchi fusi scelti al posto di quelli a raggi, regalano grip in abbondanza e tanto supporto, anche nella guida al limite. Per divertirsi in pista l’ideale è disattivare il DWC e impostare l’ABS su 1, escludendo così il sistema Cornering e lasciando la “tecnica” di ingresso in curva nelle mani del pilota. Su strada, invece, meglio alzare almeno a 2 l’intervento dell’ABS in modo da poter contare sempre sul supporto Cornering. Indosso l’outfit “Supermoto Addicted” che adoro perché mi permette di stare comodo e muovermi liberamente; aggiungo una bella felpa oversize e tiro fuori dal garage la 698, felice come un bambino di tornare a cavallo di un Motard e, soprattutto, di gustare tutta la spinta del Superquadro Mono. Ma perché questo nome? Nasce dall’elevato rapporto tra alesaggio e corsa (1,86, il più alto della categoria) che permette – grazie alla corsa contenutissima appunto – di raggiungere regimi di rotazione tipici dei motori da competizione… e come tale, la voglio trattare. Salgo in sella e la mente vola a quando, tra le gambe, stringevo il mio 450: la silhouette è fantastica, le gambe sono libere di muoversi attorno al serbatoio e i piedi “cadono” a pennello sulle pedane. Il riding mode Sport è già inserito ma, per dovere di cronaca, dedico del tempo anche alle mappe Wet, Urban e Road: utilizzandole, basta un attimo per capire che Ducati ha voluto rendere la 698 fruibile a tutti grazie a questi tre differenti setting molto simili ma altrettanto diversi tra loro, capaci di addolcire l’erogazione e il temperamento aggressivo della 698. A noi però, interessa la mappa Sport perché è quella più selvaggia, quella che tira fuori tutto il potenziale del Superquadro Mono.

La pista di Ottobiano sarebbe l’ideale ma non c’è il tempo tecnico per organizzare il tutto e quindi punto alle strade di montagna, a quei susseguirsi di curve veloci che ingolosiscono tutti gli smanettoni. In superstrada e comunque sopra i 100 km/h, l’aria che mi investe è tanta e devo tenere la testa bassa perché la visiera del casco non aiuta e il rischio che i muscoli del collo restino tesi proprio per resistere all’aria che si infila sotto la visiera, è molto elevato. Punto nr.2: le vibrazioni. Ci sono – inutile nasconderlo – ma sono sopportabilissime, anche perché chi compra la 698 Mono non accetta compromessi. Per viaggiare comodi ci sono altre moto. Il motore è lineare e spinge forte anche nei trasferimenti, con una bella curva di coppia e un’erogazione un po’ grezza ma che è come mi aspetto da una moto del genere. Arrivano le curve e con loro, il divertimento: il Superquadro Mono spinge davvero come mi hanno detto: è un’esplosione di potenza, con un allungo che ricorda quello della maestosa Aprilia SXV 550 che però, di cilindri, ne aveva due. Gli scoppiettii dello scarico originale in rilascio fanno da colonna sonora alla danza che – tra le curve – prende vita come se la moto fosse una naturale estensione del mio corpo. La guida che paga di più è quella in stile supermoto perché la Hyper, guidata di braccia e tenuta in traiettoria dalla spinta dei piedi sulle pedane, è davvero un missile. E si può arrivare a gas spalancato quasi fin dentro le curve perché quando si tira la leva del freno, la pinza radiale Brembo M4.32 abbinata al singolo disco anteriore con flangia in alluminio da 330 mm (240 al posteriore), morde come una dannata portando al sollevamento del posteriore. Ma fondamentalmente è quello che cerco perché la forte decelerazione, mescolata all’inclinazione della moto e al lavoro impeccabile della frizione antisaltellamento, induce la derapata in ingresso di curva. Il gas è diretto e se le marce usate sono giuste, il tiro è sempre notevole e la Hyper vola letteralmente nel misto, lasciando a bocca aperta i proprietari di supersportive con il doppio abbondante dei cavalli che vedono la 698 diventare irraggiungibile, salvo riprendermi nei rettilinei. Non è una moto da usare per andare “a spasso”: per ottenere il massimo e godere appieno di quesro progetto, va fatta correre. Lei non perderà un colpo, non andrà mai in crisi e anzi, quando arriverete “al passo”, gli smanettoni vi chiederanno: “ma che cilindrata è, ma quanti cavalli ha?!” La risposta giusta è un semplice sorriso, accompagnato dagli occhi – mezzi nascosti – a forma di cuore sotto alla maschera.

Conclusioni e prezzo

La Hypermotard 698 Mono in prova costa 13.290€ ai quali bisogna aggiungere 273,77€ per il Ducati Quick Shift Up&Down, un accessorio indispensabile per questa moto. L’alternativa è scegliere la versione RVE caratterizzata dall’esclusiva grafica Graffiti Livery e con il DQS di serie al prezzo di 14.190€; se vi fate un giro sul configuratore, avrete a che fare con un’ampia gamma di accessori per rendere ancora più bella e performante la Hyper 698 ma attenzione, perché il prezzo aumenterà esponenzialmente senza che ve ne accorgiate. Disponibile anche in versione 35KW a 12.290€ (13.190€ per la RVE), la Ducati Hypermotard 698 Mono è una moto destinata ad incontrare il favore dei giovani che vogliono un Supermotard agile e performante senza dover andare sui delicati e costosi 450 da competizione. E’ però anche perfetta come moto per tutti quegli utenti che hanno una bella manetta e vogliono qualcosa di poco impegnativo ma altamente soddisfacente da usare sia su strada che in pista. Se cercate tanto divertimento e una guida fuori dagli schemi, la 698 è la moto che fa per voi (me compreso).

Dimensioni: lung. n.d.; larg. n.d.; interasse 1443 mm; altezza sella 904 mm; avancorsa 108 mm; inclinazione cannotto 26.1°;
Motore: Superquadro Mono Monocilindrico, 4 valvole, potenza max 77,5 cv a 9.750 giri/min, coppia max 63 Nm a 8.000 giri/min
Cilindrata: 659 cc
Cambio:DQS elettronico up/down a 6 marce
Peso: 151 kg in ordine di marcia senza carburante
Sosp. anteriore: Forcella Marzocchi in alluminio Ø45 compl. regolabile
Sosp. posteriore: Progressiva con mono Sachs completamente regolabile.
Impianto frenante: Disco singolo Ø 330mm con pinza Brembo M4.32 – post. Ø245mm
Pneumatici: Pirelli Diablo Rosso IV 120/70 ZR17 – 160/60 ZR17
Capacità serbatoio: 12 lt
Consumo: 4,8 L/100km
Prezzo: da 13.290 € f.c.

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